martedì 25 ottobre 2011

Costituzione thailandese (Una breve storia).

Re Prajadhipok firma la costituzione del 1932.
Sebbene la Thailandia abbia una storia costituzionale piu' lunga di quella italiana mai il concetto di costituzione e' stato visto in modo uguale, anzi si potrebbe arrivare a dire che il concetto di costituzione che vige in Thailandia e' stato per lungo tempo e forse continua, in misura oggi molto minore, ad essere diverso da quello di qualsiasi societa' occidentale. Per capire questo basti pensare a cosa succederebbe in Italia se si parlasse di sostituire la costituzione del 1947 con una del 2011, in Italia il progetto di riforma costituzionale del 2005 ha provocato un referendum che ha escluso una possibilita' che in Thailandia sarebbe abbastanza semplice. Dal 1947 la Thailandia ha cambiato 15 costituzioni e carte costituzionali. dal 1932, anno della prima carta e della prima costituzione, 18. Non perche' le norme che esse contenevano fossero state rese obsolete da nuovi tempi le persone che governavano in quel momento volevano che quelle norme fossero obsolete, perche' ritenute da loro non piu' addatte a sostenere il loro potere. Cosi' mentre ci troviamo di fronte a costituizioni che parlano di democrazia ne vediamo altre con espliciti richiami alle dittature, molte variano per cio' che riguarda l'equilibrio dei poteri, ci sono cosi stati sistemi bicamerali e unicamerali, con rappresentanti eletti o designati, ecc...  

La carta temporanea e la costituzione del 1932.
Dal momento del colpo di stato del 1932, con cui la Thailandia passo' dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale, la Thailandia ha avuto 18 costituzioni e carte, cio' principalmente a causa di un alto numero di colpi di stato.
Sebbene si dovrebbe risalire ai primi tempi della dinastia Chakri, o almeno al regno di Rama IV per capire la nascita e l'evoluzione della della legge costituzionale in Thailandia sara' qui sufficiente dire che la prima costituzione thailandese nasce col colpo di stato del 1932. Il 24 giugno 1932, il Partito del Popolo, una coalizione di impiegati statali, principi e ufficiali dell'esercito, prese il potere con un golpe incruento. Una costituzione provvisoria fu inviata a re Prajadhipok con l'ultimatum da parte dei leader del partito di firmarla. Il 26 giugno, il re si incontro' con i dirigenti del partito e rifiuto' di firmare la carta. Il giorno successivo, il re incontro' di nuovo i leader dei rivoluzionari e firmo' la Carta.
I leader del Partito Popolare seguirono genericamente la struttura parlamentare britannica per la carta temporanea, tuttavia, vi erano alcune differenze importanti per quanto riguardava la monarchia e in particolare i poteri del sovrano.
Per questa prima Carta il potere sovrano appartiene al popolo del Siam, autorizzata a esercitare il potere nel nome del popolo erano l'Assemblea del popolo, con funzioni legislative, composta da 70 membri, tutti nominati dal Ratsadon Khana; il Comitato Popolare del Siam con 15 membri, che rappresentava l'esecutivo; i tribunali, che rappresentavano il potere giudiziario e il sovrano. I membri dell'Assemblea del Popolo dovevano essere inizialmente scelti nel Comitato del Popolo e solo dopo 10 anni o dopo che la metà della popolazione avesse completato l'istruzione primaria, l'Assemblea sarebbe stata eletta liberamente.
Il monarca non era piu' ritenuto infallibile e aveva un limitato grado di immunità anche se non poteva essere processato in un tribunale ordinario di diritto, l'Assemblea poteva metterlo sotto accusa e perseguirlo. Il monarca non aveva piu' il diritto di grazia. Per quanto riguardava la successione prevista nella Legge di Palazzo del 1924 le norme rimanevano circa uguali ma l'Assemblea si riservava il diritto di approvare formalmente il successore.
Puo' sembrare tanto da perdere da un giorno all'altro da parte della monarchia ma occorre anche considerare che la parte che aveva vinto, il Partito Popolare, concedeva molto nel mettere insieme il nuovo governo, in termine di posti amministrativi e politici  importanti lasciati ai monarchici. Con queste e con altre vicende successive che culminarono nell'abdicazione di re Prajadhipok e al suo esilio in Inghilterra si arrivo' alla prima costituzione thailandese.
Da allora queste sono le carte e le costituzioni che si sono succedute:
Carta temporanea per l'Amministrazione del Siam 1932,
La Costituzione del Regno del Siam 1932
La Costituzione del Regno di Thailandia 1946
La Costituzione del Regno di Thailandia (temporanea) 1947
La Costituzione del Regno di Thailandia 1949
La Costituzione del Regno di Thailandia 1932 (riveduta nel 1952)
Carta per l'Amministrazione del Regno 1959
Costituzione del Regno di Thailandia 1968
Carta temporanea per l'amministrazione del Regno 1972
Costituzione per l'Amministrazione del Regno 1974
Costituzione per l'amministrazione del Regno 1976
Carta per l'amministrazione del Regno 1977
Costituzione del Regno di Thailandia 1978
Carta per l'amministrazione del Regno 1991
Costituzione del Regno di Thailandia 1991
Costituzione del Regno di Thailandia 1997
Costituzione del Regno di Thailandia (ad interim) 2006
Costituzione del Regno di Thailandia 2007

La costituzione del 1946.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la leadership collaborazionista, tra cui il maresciallo Plaek, fu arrestata e processata per crimini di guerra. Si tennero, per la prima volta, elezioni democratiche per l'elezione dell'Assemblea del Popolo e il giovane re Ananda Mahidol torno' in Thailandia per la prima volta in 7 anni. Re Ananda Mahidol aveva appena raggiunto la maggiore età, 20 anni, nel settembre del 1945, e tornò con sua madre e il principe Bhumibol nel dicembre 1945.
Una nuova costituzione piu' democratica di quella fino allora in vigore fu redatta in suo onore. Pridi Banomyong defini' questa costituzione "una legge che dava al popolo thailandese i diritti e i doveri democratici più completi". Una delle differenze chiave con la costituzione precedente era che la Casa di rappresentanti di 176 membri sarebbe stata, per la prima volta, pienamente eletta dal popolo. Si stabiliva inoltre un Senato di 80 membri, che, a differenza della Camera dei Lord britannica, era eletto dalla Camera per un termine di 6 anni. Funzionari e militari non potevano servire in Parlamento o al Governo, riducendo così il potere dei militari. Il divieto ai principi anziani di partecipare alle elezioni politiche fu abrogato, rimaneva solo il re e una manciata di persone a cui veniva preclusa la vita politica.
Questa Costituzione fu promulgata il 9 maggio 1946. Un mese dopo, il 9 giugno 1946, il re fu trovato morto colpito da un'arma da fuoco. La sua morte fu presto seguita da una rivolta militare l'8 novembre 1947 che abrogo' la costituzione del 1946. E' da questo momento che inizia quello che giuristi e storici chiamano il loop della politica e delle costituzioni thailandesi.

Il loop nella politica thailandese (1947-1997).
Il ciclo vizioso della politica thailandese e il balletto delle costituzioni e delle carte costituzionali che ne fu la conseguenza si puo' senza dubbio far risalire al momento dell'uccisione di re Ananda, fu nel caos che segui' alla scoperta che la morte di Ananda Mahidol non era dovuta a suicidio che l'8 novembre 1947 i militari rovesciarono il governo, regolarmente eletto, dell'ammiraglio Thamrong Navasavat, e posero al potere il maresciallo Plaek sostenuto da Phin Choonhavan, Seni Pramoj e dal palazzo. Il leader del colpo di stato sostenne che la corruzione del governo aveva sminuito la sacralità della Costituzione di re Ananda del 1946, come aveva dimostrato la comparsa di avvoltoi a terra durante la cremazione reale. Avvoltoi erano anche apparsi in Ayutthaya prima che la citta' cadesse in mano al nemico birmano, e questo fu utilizzato come giustificazione per il colpo di stato militare.
Il maresciallo Plaek ebbe l'avvallo ufficiale del palazzo nel giro di 24 ore e immediatamente promulgo' la nuova costituzione che i capi del colpo di stato avevano prontamente elaborato. E' da questo evento e da questa costituzione che sarebbe iniziato uno sviluppo politico che si sarebbe ripetuto colpo dopo colpo fino ad anni abbastanza recenti. Questo cerchio inizia con la crescente pressione di una classe politica sulla classe civile, pressione che per funzionare ha normalmente bisogno dell'approvazione dei militari, il che di solito fomenta disfunzioni sociali, politiche ed economiche. Queste disfunzioni vengono tipicamente esacerbate dai media che mettono il dito sulla corruzione palese del regime. L'attenzione dei media crea a sua volta un aumento del conflitto politico tra le fazioni della coalizione di governo. Infine, in accordo con la burocrazia, i militari subentrano e stabiliscono una legislatura funzionale capace di far passare le leggi che la burocrazia ha elaborato. Normalmente a questo punto viene elaborata una costituzione ad interim seguita da una costituzione permanente con possibilita' di elezioni che formino un governo apparentemente civile. Una volta che il governo è attivo e funziona, c'e' un periodo piu' tranquillo in cui il gruppo che ha conquistato il potere torna al business degli affari di stato. Ma poi le voci di corruzione sorgono ancora una volta e c'e' un rinnovato fermento sociale e politico che fa sì che le fazioni governative si volgano di nuovo le une contro le altre mentre il circolo vizioso inizia ancora una volta.
Da questo circolo vizioso della vita politica thailandese il gran numero di carte e costituzioni. Le costituzioni si inseriscono in questa equazione come uno strumento redatto dal regime o dal gruppo, sia esso militare o civile, per rimanere al potere. Cio' puo' sembrare strano nel mondo occidentale ma fatto e' che in Thailandia una costituzione provvisoria e' stata spesso seguita da una costituzione permanente, ci sono state 18 costituzioni dal 1932 al 2007 e alcune delle verita' essenziali della realta' thailandese sono state ripetute in ognuna di queste costituzioni, sopratutto per quanto riguarda la monarchia e la religione, cosi' tutte queste costituzioni precedenti non sono state scritte per garantire le fondamentali liberta' e oblighi della popolazione, come accade in Occidente, esse dovevano solo garantire che il regime che governava in quel momento rimanesse al potere.
Nella nuova Costituzione il Supremo Consiglio di Stato che era stato bandito dopo la rivoluzione del 1932 era di nuovo previsto, si sarebbe trasformato piu' tardi nel Consiglio della Corona, col compito di consigliare il monarca e gestire i suoi affari personali. Il Consiglio era composto da 5 membri, nominati dal sovrano e agiva come un consiglio di reggenza in sua assenza. Al palazzo fu anche dato un maggiore controllo sulle proprie operazioni, tra cui la Casa Reale, la Borsa Privata e le Guardie Reali. Al re furono date diverse prerogative di emergenza come la possibilità di dichiarare la guerra e la legge marziale. Fu istituito un senato i cui membri in numero di 100 erano designati dal re, quindi uguale in dimensioni alla Camera dei Rappresentanti. Come nelle precedenti costituzioni il re non aveva ancora un potere di veto assoluto tuttavia il senato, designato dal re, poteva con una maggioranza semplice porre un veto, che si poteva definire reale, su quanto disposto dalla Camera dei rappresentanti.
Il presidente dello Supremo Consiglio di Stato doveva controfirmare gli ordini reali al fine di renderli ufficiali. Qui pero' occorre ricordare che quando questa costituzione fu annunciata re Bhumibol Adulyadej era ancora minorenne e il Consiglio privato governava il regno per conto suo, così, in pratica, era il Supremo Consiglio di Stato che sceglieva e nominava i senatori e aveva il potere di veto. Fu rimosso il divieto per funzionari e soldati di servire in Parlamento e nel Governo. Un altro cambiamento fondamentale dichiarava che le politiche di un governo non potevano essere alterate da un governo successivo senza l'approvazione reale. Nel sistema elettorale un sistema multi-utente sostitui' quello del singolo membro che era entrato in vigore dal 1932. L'età minima dei candidati elettorali fu alzata da 23 a 35 anni, numerosi parlamentari eletti sotto la Costituzione del 1946 era sotto i 30 anni, ed erano inammissibili sotto la costituzione della nuova giunta. Sorprendentemente, il Palazzo meglio sarebbe dire il Consiglio Privato respinse la lista delle nomine al Senato proposta dai militari e riempi' il Senato con principi, nobili e imprenditori amici del palazzo lasciando solo l'8% dei designati dai militari. Vistosi consegnare il controllo sulle operazioni il palazzo eliminana circa 60 funzionari, incaricati dai governi precedenti. Si capisce chiaramente che una costituzione del genere non serviva per niente al popolo serviva al Consiglio reale per alimentare se stesso.
Khuang Aphaiwong fu nominato primo ministro, e fu convenuto che una nuova costituzione sarebbe stata redatta dopo le elezioni alla Casa dei rappresentanti avvenuta il 29 gennaio 1948. Pramoj Seni e Khuang Aphaiwong guidavano i Democratici e ottenuta la maggioranza, nominarono un gabinetto pieno di alleati del palazzo. A questo punto le tensioni tra i militari e il palazzo divennero piu' forti fino che ad aprile, un gruppo di generali si incontrarono con Khuang e il principe Rangsit, chiedendo con successo che Khuang si dimettesse e il maresciallo Plaek fosse nominato premier.
Questo e' solo un esempio di come in Thailandia la classe al potere utilizzasse la costituzione per dare un avvallo a se stessa, questo ciclo di colpi di stato, nuove costituzioni, nuovi regimi civili, e di nuovo colpi di stato cominciò a svelarsi nel 1973. Nel mese di ottobre del 1973, il 13, comincio' una rivolta studentesca, gli studenti protestavano contro la corruzione e la legge marziale del regime di Thanom. Decine di migliaia di studenti, alcune stime dicono 400,000, provenienti dalle tre delle piu' importanti università della Thailandia cominciarono a convergere verso il Monumento alla Democrazia di Bangkok. La rivolta provoco' la morte di molti studenti, fu formato un nuovo governo ma era successo qualcosa che era diverso dalle precedenti modifiche del regime e questo nuovo elemento porto' a una svolta: fu la prima volta nella storia della moderna Thailandia che il popolo si era radunato e aveva preso le armi contro la classe al potere chiedendone un cambio.
Il periodo che seguì fu un momento di euforia e di promesse. Gli studenti e i media che avevano visto questa trasformazione, proclamarono l'inizio di un'era di politica di massa. Ma la loro visione era troppo semplicistica. C'è stato un notevole divario tra i motivi che avevano provocato la rivolta in Bangkok e le ragioni che l'avevano diffusa nelle province. Le manifestazioni avvennero fra gli studenti di Bangkok e quelli nei campus delle provincie ma l'agitazione fuori Bangkok nasce per motivi diversi e più complessi di quelli delle elite' di Bangkok.
Entro una quindicina di giorni dall'incidente dell'ottobre 1973, si creo' un comitato per elaborare una nuova Costituzione permanente. Nel corso degli anni successivi la disillusione per il cambio di governo comincio' a crescere tra gli studenti, i lavoratori, la nuova classe media che avevano partecipato alla rivolta dell'ottobre del 1973. Divenne progressivamente evidente, che il nuovo cosiddetto regime "liberale" liberale non lo era affatto, c'era invece stato il cambio di una rigida dittatura militare con la perpetuazione del controllo da parte di un'elite che deteneva la ricchezza e che era in gran parte concentrata a Bangkok. Agitazioni per le riforme iniziarono di nuovo a metà del 1975. Ma i manifestanti non erano più sostenuti dalla borghesia di Bangkok che avevano assistito con orrore al cadere uno dopo l'atro dei governi indocinesi vittime di regimi comunisti e quindi aveva paura.
Due governi civili si alternarono in questo periodo, l'elite di Bangkok divenne sempre più polarizzata lungo le linee di destra-sinistra con atti estremi di violenza in aumento nella frequenti agitazioni. Si giunse al culmine il 6 ottobre 1976, in quello che sarebbe passato alla storia come il Massacro del sei ottobre. La polizia tailandese e gruppi di bande formate da civili che parteggiavano per la destra marciarono sui manifestanti che si erano riuniti presso il campus della Thammasat University nel centro di Bangkok. La polizia thailandese, bastono' a morte e impicco' centinaia di studenti, ne segui' il caos e furono arrestati 1.700 manifestanti. Molti di coloro che avevano evitato la morte o l'arresto, si ritirarono sui monti per continuare la resistenza.
Dopo i moti del 6 Ottobre 1976 l'esercito intervenne ancora una volta a ristabilire l'ordine e ancora una volta lo fece nel solito modo: in pochi giorni la giunta aveva installato un nuovo governo, con nuovo primo ministro e una nuova costituzione. Questa costituzione continuava sull'onda delle precedenti, dava al premier un potere pressoche' assoluto e un potere di giustizia sommaria. I partiti politici furono banditi. Al re fu permesso di designare i 360 membri dell'Assemblea Nazionale scegliendoli anche fra burocrati e militari, ottenne anche un'ulteriore prerogativa, quella di poter presentare nuovi progetti di legge direttamente all'Assemblea. I casi criminali passarono sotto la giurisdizioni dei tribunali militari, alla polizia fu dato il potere di detenere persone anche per piu' di sei mesi senza formulare accuse. Le pene per il crimine di lesa maesta' divennero piu' pesanti e gli scopi della legge furono ampliati. Tutti i tipi di protesta furono vietati, i media furono strettamente censurati e la pulizia ispezionava case e scuole per scoprire libri che rientravano nella lista nera. Erano passati 29 anni dal 1947 trovate qualche differenza?
Ma la differenza c'era questa volta tutto questo sarebbe durato solo un anno, cio' di cui l'esercito non si era accorto erano i cambiamenti negli anni precedenti e il costituzionalismo aveva messo radici tra la gente. Anche se non fu ben compreso, anche da parte delle élite istruite, il gusto per la partecipazione di massa aveva fatto breccia nel popolo e un ritorno ai modi di oppressione non era più tollerabile. Anche se era stato un prezzo altissimo da pagare i martiri degli eventi violenti del 1976 avevano scioccato e cambiato la nazione.
Una nuova Costituzione fu redatta nel 1978 e questo segno' l'inizio di un'era di riavvicinamento con gli studenti che si erano esiliati dopo il massacro del 1976 e avevano aderito al Partito Comunista della Thailandia, andosene sulle montagne. Questo fu un periodo molto importante nella trasformazione costituzionale della Thailandia. Fu in questo periodo che il rapporto tra l'elite e le masse subi' un cambiamento, le masse coiminciarono a vedere la loro interdipendenza come parte di contratto sociale che si era creato fuori dell'antica tradizione tailandese di patronato.
Gli eventi che portarono agli incidenti del "Maggio nero" di sedici anni più tardi, nel maggio 1992. avevano certamente le loro radici nelle vicende degli anni Settanta. Sotto la Costituzione del 1978 sembrava dovesse esserci un momento di pace. Il governo era ancora una volta di militari, e' vero, ma questi avevano fissato un calendario per la devoluzione del suo controllo ad un governo realmente civile. Nonostante questo pero' nel 1980 il Parlamento elesse come successore, al generale Kriangsak, il generale Prem Tinsulanonda che era il Comandante in capo della Royal Thai Army. La sua ascesa avvenne in un momento in cui l'élite militare e civile stavano tentado di raggiungere un compromesso sul costituzionalismo in Thailandia.
Prem, vista la sua posizione, aveva sicuramente delle connessioni militare tuttavia queste non protessero il suo regime da diversi tentativi di colpi di stato. Dalla fine della monarchia assoluta nel 1932 fino al tentativo di colpo di stato del 1981 c'erano stati quindici colpi di stato in Thailandia, nove dei quali riuscirono a rovesciare il regime del tempo e questo fa tornare al circolo vizioso visto all'inizio. Questo faceva si che la maggior parte degli osservatori si ponesse la domanda: come sarebbe potuta uscire la Thailandia da questo loop una volta per tutte?
Il Generale Prem sopravvisse a numerose sfide durante il suo mandato come Primo Ministro e divenne, fra l'altro il primo ministro a consegnare la sua carica su base volontaria a un Primo Ministro civile, anche se era un ex generale.
Dopo appena tre anni di mandato e con la partenza del generale Chavalit Yongchaiyudh dal governo come ministro della difesa, due capi dell'esercito, i generali Suchinda e Sunthorn iniziarono una contesa per chi doveva occupare la carica lasciata libera, Chatichai Choonhavan, come Primo Ministro ci si trovo' in mezzo, la sua preferenza andava a Sunthorn. Questa controversia raggiunse una svolta il 23 febbraio 1991, mentre l'aereo del Primo ministro stava per il decollare e volare a Chiang Mai per presentare le credenziali del suo nuovo ministro della difesa al re. Arrestato e messo agli arresti domiciliari per ordine del generale Suchinda il Primo ministro fu costretto a dimettersi e il nuovo governo militare, solita prassi, aboli' la Costituzione del 1978, fece una costituzione ad interim, che doveva diventare la Costituzione del 1992. Al tutto seguirono rassicurazioni dal nuovo regime che i poteri sarebbero tornati ad un governo civile, una volta che l'ordine fosse stato ristabilito.
Il generale Suchinda che aveva guidato questo colpo di stato aveva promesso alla fine del 1991 che non si sarebbe mai presentato come Primo Ministro, cosa che invece fece nel maggio del 1992. Questo causo' dimostrazioni intorno al Monumento alla Democrazia, teatro di molte delle manifestazioni del 1973 e del 1976. Ma questa volta i manifestanti comprendevano i membri della classe media di Bangkok. L'esercito fu chiamato a schiacciare la rivolta nel cuore della citta' e gli incidenti che si verificarono passarono alla storia col nome di "Maggio Nero". Fu solo grazie all'intervento del re che si torno' a una situazione di calma. Il risultato principale delle dimostrazioni fu l'inizio di richieste di profonde riforme politiche e sociali. Tornata la calma, comincio' a espandersi una tranquilla pressione con richieste di liberare una volta per tutte la nazione dal ciclo distruttivo dei colpi di stato che golpe dopo golpe aveveno caratterizzato la storia della Thailandia dal 1947.
Gli incidenti del "Maggio Nero" avvenuti fra il 16 e il 20 maggio 1992 avevano fornito solo un assaggio di quello che doveva essere fatto. I manifestanti non avevano un piano per quanto riguardava i cambiamenti, anche se la necessità di una revisione radicale dello status quo era riconosciuta, il movimento mancava di una qualsiasi profondita' di analisi delle cause profonde della situazione corrente.
Con il secondo parlamento del 1992, il movimento di riforma inizio' con un certo slancio. Nel 1993, la Camera dei Rappresentanti nomino' un comitato ad hoc, il Comitato di Riforma Costituzionale, specificamente incaricato di analizzare i passi necessari per una riforma fondamentale. Mentre molte forze stavano lavorando dietro le quinte per far deragliare questo processo, troppo era accaduto perche' potessero far abbandonare un cambiamento reale e ripristinare il ciclo del passato. Nel 1995, la Commissione di riforma costituzionale presento' una relazione proprio mentre la coalizione di governo del primo ministro Chuan Leekpai stava giungendo alla fine.
In risposta a queste pressioni e al forte sostegno che ebbero le riforme, il Parlamento approvo' un disegno di legge di modifica della Costituzione nel maggio, 1996. Esso prevedeva la formazione di un'Assemblea di Redazione della Costituzione composta da 99 membri, 76 membri, uno per ognuna delle provincie, gli altri erano esperti di diritto pubblico, scienze polititiche e della pubblica amministrazione selezionati dalle università, e scelti dal Parlamento. Questa formula sembro' soddisfare tutte le parti.
Le elezioni che seguirono posero il primo ministro Banharn Silpa-Archa al timone del nuovo governo, si diffusero voci che il nuovo governo avrebbe cercato di far deragliare il processo di riforma. Ma a questo punto è la nascita di potenti gruppi di interesse in gran parte appartenenti alla comunità accademica e politica a Bangkok che impedisce di far naufragare il processo di riforma. E' per la formazione di questi gruppi che un ritorno al passato non sembrava più possibile. Guidati da luminari quali Prawase Wasi, un noto attivista sociale con una reputazione per la schiettezza e l'onestà a livello nazionale il Comitato per lo Sviluppo della Democrazia continua la presentazione della relazione della Commissione di riforma costituzionale al Parlamento, organizzando allo stesso tempo publiche udienze a livello nazionale per portare a conoscenza e coinvolgere il maggior numero di persone possibili nel processo. E' la prima volta che accade qualcosa di simile. Questi comizi, publici dibattiti, audizioni garantiscono che il dibattito non e' limitato solo a Bangkok, la grande citta' accentratrice dove vivono la classe politica, la classe dei ricchi e quella degli intellettuali, ma si svolga anche nelle piazze e nelle aie della Thailandia intera. E in queste riunioni che il dibattito viene depersonalizzato si concentra cioe' sulle questioni piuttosto che sulle fazioni e gli individui. Non si limita a mettere a fuoco solo il contenuto di una riforma, ma affronta le strategie di riforma.
La questione più controversa che si alzò e suscito' dibattito in Parlamento fu su come doveva essere realizzata la riforma. Chi doveva essere coinvolto nella stesura di una nuova Costituzione? Quale istituzione doveva essere creata per portare a termine tale stesura? Questo dibattito domino' il Parlamento dal 1995 al 1996. Le accuse volavano da una parte e dall'altra, tutti si accusavano vicendevolmente di cercare di sabotare l'intero processo di riforma. Ma nel settembre del 1996, gli attivisti prevalsero, la procedura di emendamento fu approvata dal Parlamento e un'Assemblea di Redazione Costituzionale ricette l'approvazione e il compito di realizzare la nuova costituzione. Il successo dell'Assemblea di Redazione può essere, senza dubbio accreditato a un triumvirato, forte dei sostenitori della riforma, Prawase Wasi capo del Comitato per lo Sviluppo della Democrazia, Uthai Pimchaichon, un ex Primo ministro con una solida reputazione di onestà e una base nelle province, e Anand Panycharayun, un ex Primo ministro molto rispettato a Bangkok.
Dietro tutto questo stavano pero' i cittadini, la gente comune che era incrollabile nel suo sostegno alla riforma. Cosi' si costituirono assemblee spontanee come, ad esempio l'Assemblea dei Poveri che facevano pressioni e chiedevano di concentrarsi su aree specifiche che necessitavano di riforma e c'erano anche gruppi che chiedevano giustizia, ad esempio, per la perdita di terreni a causa della costruzione di una diga. Tutte queste assemblee, gruppi e voci venivano ascoltate e valutate, tre progetti importanti furono abbandonati a causa di queste pressioni di base.
L'Assemblea di Redazione della Costituzione doveva condurre un sondaggio sull'opinione pubblica attraverso le audizioni e il fine di tale sondaggio era quello di arrivare a un progetto da presentare al Parlamento entro 240 giorni. Se la maggioranza del Parlamento lo avesse votato si sarebbe tenuto un referendum, la maggioranza semplice degli aventi diritto sarebbe sufficiente per approvarlo. 
Si penso' a questo punto che la Thailandia fosse uscita dal loop dei continui colpi di stato e dal balletto delle costituzioni, questa illusione duro' circa dieci anni. 

Le ultime due Costituzioni (2006 e 2007).
Per poter comprendere come si e' arrivati alla costituzione attuale bisogna rifarsi almeno alla Costituzione del 2006 ed esattamente a settembre di quell'anno, il 19 poco meno di un mese prima delle elezioni nazionali i militari attuarono un colpo di stato contro il governo di Thaksin Shinawatra. La giunta abrogo' la costituzione del 1997, sospese il Parlamento e impedi' le manifestazioni e le attivita' politiche, censuro' i media e sciolse la Corte Costituzionale, la Corte Nazionale dei Diritti Umani e altre agenzie create dalla costituzione del 1997. Per la prima settimana la giunta governo' con decreti. Nonostante i bandi della giunta ci furono condanne internazionali e proteste locali. Nelle settimane seguenti la condanna del golpe si trasformo' in critica aperta del governo del generale Surayud Chulanont, designato dalla giunta e del processo di riscrittura della costituzione.
La giunta nomino' un gruppo legale perche' redigesse uno statuto provvisorio, poi ufficialmente chiamato "Costituzione". La squadra di giuristi fu guidata dall'ex presidente del Senato Meechai Ruchuphan, e ha originariamente incluso giuristi come Borwornsak Uwanno e Wissanu Krea-Ngam. Entrambi avevano avuto un ruolo chiave nel redigere la Costituzione del 1997 e avevano prestato servizio sotto il governo deposto, anche se si erano dimessi alcuni mesi prima del golpe. Entrambi rassegnarono le dimissioni dal pannello dopo pubbliche critiche del vice-rettore della Thammasat University, Prinya Thewanaruemitkul, che aveva duramente criticato i due, dicendo che "non erano abbastanza onorevoli da guardare oltre il sistema democratico". Entrambi rifiutarono di ricoprire alcun ruolo ulteriore nella giunta militare.
Una bozza provvisoria della Carta fu rilasciata il 27 settembre 2006 fra molte critiche. La Carta, in pratica approvo' la giunta che fu trasformata in un Consiglio Permanente per la Sicurezza Nazionale, permetteva la nomina di un esecutivo estremamente potente. La giunta avrebbe potuto nominare 250 membri della legislatura unicamerale. Altre principali caratteristiche comprendevano:
La mancanza di controlli per la stesura di una costituzione permanente. Il Consiglio Permanente per la Sicurezza Nazionale avrebbe designato i 2.000 membri dell'Assemblea Nazionale del Popolo (CNS) che avrebbe selezionato 200 dei suoi membri che sarebbero stati candidati per l'Assemblea di Redazione della Costituzione. Il CNS avrebbe selezionato 100 di questi candidati che avrebbero avuto nomina reale che sarebbero entrati a far parte dell'Assemblea, il CNS avrebbe anche nominato il capo dell'Assemblea. L'Assemblea dovrebbe designare 25 dei suoi membri che sarebbero state le persone che avrebbero scritto la nuova costituzione, il CNS avrebbe potuto scegliere 10 di queste persone. E' chiaro che questo processo sarebbe stato controllato completamente dalla giunta. Si stava tornando alle situazioni ptrecedenti al 1997.
Se la costituzione permanente non fosse stata completata entro un termine fissato dal CMS sarebbe stata usata una vecchia carta costituzionale scelta dal CNS, la Carta da usare non veniva specificata e il governo avrebbe avuto la scelta fra 16 costituzioni e carte precedentemente usate.
Mancava un caledario per la redazione della nuova Costituzione.
Nel preambolo sarebbe stata inserita la teoria di re Bhumibol di un'economia autosufficiente.
Alla giunta sarebbe stata data autorità legale per quanto riguarda annunci e ordini, compreso il far rispettare i divieti contro le manifestazioni e le attività politiche.
Alla giunta sarebbe stata concessa un'amnistia per l'esecuzione del colpo di stato.
Il publico non era in grado di capire e quindi di commentare i progetti di legge.
Ovviamente cosi' impostata la proposta la redazione di una nuova costituzione porto' a molte critiche publiche, conteneva pero' una novita' democratica per la Thailandia. Richiedeva che una costituzione permanente deve essere ratificata da un referendum pubblico. Tuttavia sono certo che tra un momento voi direte che era democratica fino a un certo punto infatti se la nuova costituzione fosse stata bocciata al referendum la giunta avrebbe avuto la piena autorita' di proporre una costituzione permanente alternativa.
La bozza provvisoria della Costituzione fu promulgata invariata il 1 ° ottobre 2006.
La costituzione del 2006 specificava i termini e le condizioni per la stesura di una costituzione permanente. Il comitato di redazione doveva essere composto da redattori sia direttamente che indirettamente, nominati dalla giunta SNC. Il progetto fu oggetto di un referendum pubblico, ma secondo la Costituzione del 2006, il CNS avrebbe potuto promulgare una costituzione di sua scelta se il progetto del referendum fosse fallito. Il progetto fu aspramente criticato dal partito Thai Rak Thai e sostenuta dal partito democratico. Le critiche al progetto furono vietate. Il CNS cerco' di collegare il voto al referendum con la fedeltà al re e condusse una campagna con lo slogan "Ama il re. Preoccupati per il re. Vota nel referendum, Accetta il progetto di Carta 2007". Il progetto fu approvato dal 59,3% degli elettori il 19 agosto 2007. 



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