sabato 22 ottobre 2011

Il prete che giocava con la vita.

C'era una volta un re che amava giocare a dadi con il suo prete, quando gettava i dadi, egli recitava sempre questa formula magica, pensando che gli portasse fortuna:
"E' la tentazione di ogni donna, di sicuro, abbandonare la fedeltà e agire in modo impuro".
Potra' sembrare incredibile ma utilizzando queste semplici, scaramantiche parole il re aveva sempre vinto! In poco tempo, il sacerdote aveva perso quasi ogni centesimo di sua proprietà.
Egli penso': "Ho perso quasi tutte le mie ricchezze che ho dovuto dare al re. Ci deve essere una causa per cui la sua formula magica funziona. Ho bisogno di trovare un modo per rompere l'incantesimo e riconquistare i miei soldi. Devo trovare una donna pura che non ha mai avuto nulla a che fare con un uomo, poi la rinchiudo nella mia casa e la costringo a rimanermi fedele! "
Questo sembrava un buon piano, ma poi comincio' ad avere dei dubbi, pensò: "E' sicuramente quasi impossibile tenere una donna pura dopo che ha provato degli uomini quindi devo trovare una donna più pura possibile, la piu' pura delle donne! Una che non ha mai visto un uomo"
Proprio in quel momento passava di li una povera donna incinta e il prete la osservo'. Lui era un esperto nella lettura del significato dei segni del corpo e il corpo di quella donna diceva chiaramente che il feto sarebbe diventato una ragazza. Quindi un pensiero gli passo' per la festa: "Ah! Ecco, solo una bambina che non e' ancora nata non ha mai visto un uomo!"
Il sacerdote era disposto a fare qualsiasi cosa per battere il re a dadi, così pago' la povera donna di rimanere nella sua casa e avere il suo bambino proprio lì, dove lui abitava. Quando la donna partori' una piccola bambina meravigliosa il prete la compro' dalla madre. Fece in modo che fosse allevata solo da donne, che non vedesse mai un uomo, tranne lui stesso. Anche quando crebbe la tenne costantemente sotto il suo controllo. Dire che era diventato il padrone di quella giovane donna e che lei era in una condizione peggiori di una schiava voleva dire aver visto il giusto.
Il crudele sacerdote aveva fatto tutto questo solo a causa della sua passione per il gioco. Mentre la ragazza cresceva aveva sempre evitato di giocare a dadi con il re, ora che era maggiorenne, e ancora sua prigioniera, trovo' il coraggio di sfidare il re ad una partita di dadi ancora una volta. Il re fu d'accordo. Dopo aver fatto le loro puntate, il re scosse i dadi e ripete' la formula magica:
"E' la tentazione ogni donna, di sicuro, abbandonare la fedeltà e agire in modo impuro".
Ma poco prima che il re gettasse i dadi, il sacerdote aggiunse::
"Tranne della mia donna che e' sempre fedele!"
Ed ecco,che la formula magica del re non ebba alcun risultato, egli perse quella scommessa, e da allora il sacerdote vinse ogni lancio di dadi.
Il re rimase perplesso da questa svolta degli eventi, dopo aver pensato a lungo giunse a una conclusione: Questo prete deve avere una donna pura rinchiusa in casa sua, una che è costretta a essere fedele a lui solo. Ecco perché la mia formula non funziona più.
Il re indago' e scopri' ciò che il prete crudele aveva fatto. Allora mandò a chiamare un noto dongiovanni, gli chiese se poteva fare in modo che quella donna cadesse fra le sue braccia Alla sua risposta: "Nessun problema, mio signore!" il re lo pago' profumatamente e gli disse di fare il lavoro in fretta.
L'uomo acquisto' una fornitura dei migliori profumi e cosmetici, poi apri' un negozio vicino al palazzo del sacerdote. Questo palazzo era di sette piani, con sette porte d'ingresso, una per ogni piano. Donne custodivano ogni porta, e a nessuno, tranne al prete era permesso di entrare.
Solo una serva serviva la donna tenuta prigioniera dal prete. Essa la accudiva e portava tutto cio' di cui c'era bisogno dentro e fuori, compresi profumi e cosmetici. Il prete le dava i soldi per acquistarli.
Il dongiovanni avendo visto la serva entrare e uscire dalla casa del sacerdote, si era ben presto reso conto che lei aveva accesso alla donna tenuta prigioniera e che per lui rappresentava sicuramente la chiave giusta per entrare. Prese informazioni su di lei, messe a punto un piano e ingaggo' alcuni complici per aiutarlo.
La mattina dopo, quando la serva ando' a fare la spesa, il dongiovanni drammaticamente cadde a terra davanti a lei, afferro' le sue ginocchia e piangendo gridò: «Oh mia cara mamma, è così bello rivederti dopo tanto tempo!"
Poi i suoi compari intervennero: "Sì, questa donna deve essere proprio lei Sembra la stessa persona, e' identica le mani e i piedi e il viso tutto la ricorda. Sì, questa deve essere lei!" Tutti dicevano quanto incredibile era che il suo aspetto fosse cosi' poco cambiato in tutto quel tempo.
La povera donna dalle informazioni che il dongiovanni aveva preso aveva avuto un figlio da cui si era separata da lungo tempo. e presto si convinse che quell'uomo doveva essere proprio il suo figlio perduto. Ella abbraccio' l'intelligente dongiovanni ed entrambi singhiozzarono lacrime di gioia per la loro riunione miracolosa.
Fra le lacrime l''uomo non perse occasione di chiederle:
"Oh cara madre, dove stai vivendo?"
"Io vivo nel palazzo della porta accanto, nel palazzo del prete reale. Notte e giorno servo la sua giovane donna. La sua bellezza è senza pari, come quella delle sirene che i marinai amano lodare."
Egli chiese: "Dove stai andando ora, mamma?" 
"Sto andando a fare shopping per i profumi e cosmetici della mia padrona, figlio mio."
"Non c'è bisogno, madre," disse il dongiovanni "d'ora in poi io vi darò il meglio dei profumi e dei cosmetici gratis!"
Così fece e li diede a lei insieme a un bel mazzo di fiori.
Quando la donna tenuta prigioniera dal sacerdote vide profumi e cosmetici migliori della qualità che veniva acquistata al normale chiese perche' il sacerdote fosse cosi' prodigo con lei.
"No", disse la donna al servizio "questi non vengono dal sacerdote. Li ho avuti al negozio di mio figlio."
Da allora la domestica prese profumi e cosmetici dal negozio del dongiovanni e si tenne il denaro del sacerdote.
Dopo un po 'il dongiovani inizio' la seconda parte del suo piano, finse di essere malato e rimase a letto.
Quando la domestica ando' al negozio non vide il presunto figlio e chiese dov'era, le fu risposto che era troppo malato per lavorare. Chiese di poter andare a trovarlo. Gli chiese: "Cosa ti succede, figlio mio?" E inizio' a massaggiargli la schiena. Egli rispose: "Cosa vuoi che importi? Anche se fossi in punto di morte, ho potuto dire, 'mia madre'."
La donna disse: "Se ne sei in grado dimmi che cosa posso fare". Poi continuando nel suo progetto, il dongiovanni ammise con lei:
"Sono stato bene fino a quando mi hai raccontato della tua bella padrona 'Come le sirene che i marinai amano lodare' A causa della tua descrizione, mi sono innamorato di lei. Devo averla. Non posso vivere senza di lei. Sono così depresso, senza di lei io sicuramente moriro'! "
Allora la donna disse:
"Non preoccuparti, figlio mio, lascia a me."
La domestica prese ancor piu' profumi e cosmetici per donna del sacerdote. Le disse:
"Mia signora, dopo che mio figlio ha sentito, da me, della tua bellezza, si e' innamorato perdutamente di te. Ora e' gravemente malato e io non so cosa fare!"
Dal momento che il sacerdote era l'unico uomo che avesse mai visto la donna era curiosa e, naturalmente era risentita col prete che la teneva rinchiusa con la forza. Così disse: "Se riesci a farlo entrare nella mia stanza è tutto a posto per me!"
Le donne che stavano di guardia alle sette porte controllavano tutto cio' che la domestica portava dentro e fuori, cosi lei doveva elaborare un piano. Spazzo' tutta la polvere e lo sporco che poteva trovare nel palazzo, poi inizio' a portarne un po' da fuori ogni giorno in una grande cesta coperta di fiori. Ogni volta che veniva perquisita, faceva in modo che un po' di polvere e sporco cadesse sui volti delle donne di guardia. Questo le faceva starnutire e procurava loro una forte tosse. Ben presto esse smisero di perquisirla quando andava dentro e fuori.
Infine, un giorno la domestica nascose il dongiovanni nel suo cesto coperto di fiori. Cosi' lei fu in grado di farlo entrare, passarono tutti e sette i cancelli sorvegliati dalle donne e riuscirono ad entrare nella camera privata della signora del sacerdote. I due diventarono amanti e rimasero insieme per parecchi giorni e notti. Così il dongiovanni fu in grado di distruggere la perfetta fedeltà e purezza della donna, a cui lei era stato costretta dal freddo sacerdote.
Alla fine lei gli disse che era ora di andare. Egli rispose:
"Io andrò. Ma prima, dal momento che il vecchio prete è stato così cattivo con te, lascia che gli dia un bel colpo in testa!"
Lei accettò e lo nascose in un armadio. Anche questo faceva parte del suo piano segreto.
Quando il prete arrivò, la sua signora gli disse: 
"Mio signore e padrone, sono così felice oggi! Mi piacerebbe ballare mentre voi suonate la chitarra."
Il prete disse:
"Certo, mia bellezza."
"Ma io sono troppo timida per ballare di fronte a voi, quindi vi prego di indossare questa benda mentre io ballo".
Ancora una volta il prete cedette alla sua richiesta e messe una benda sugli occhi.
Il sacerdote suono' una graziosa melodia  con la sua chitarra indiana mentre la sua signora ballava. Dopo un po 'disse:
"Come parte della mia danza, permettete che vi dia un colpetto sulla testa?"
"Come vuoi, mia cara" fu la risposta.
Allora lei fece cenno al dongiovanni che usci' fuori e furtivamente da dietro colpi' il vecchio prete sulla testa! I suoi occhi quasi spuntarono fuori e il dolore comincio' ad aumentare per il colpo. Comincio' a piangere e la donna gli prese una mano nela sua. Gridò e la donnagli strinse la mano piu' forte. Egli disse: "Questa mano cosi' morbida può anche dare un colpo cosi' terribile, mia cara!"
Il dongiovanni ritorno' nel suo ripostiglio. La signora mise una benda al sacerdote e un po' d'unguento sul punto che era stato colpito. Quindi grazie alla presunta madre che lo porto' fuori nel cesto coperto di fiori il dongiovanni usci' dal palazzo. Andò subito dal re e gli raccontò tutta la storia, vantandosi il piu' possibile, naturalmente, e aumentando cosi' la ricompensa.
Il giorno dopo il prete ando' a palazzo come al solito, il re gli chiese: "Giochiamo coi dadi?" Il sacerdote pensando di vincere, come accadeva normalmente da rempo, si disse d'accordo. Come aveva sempre fatto il re recito' la sua formula magica:
"E' la tentazione di ogni donna, di sicuro, abbandonare la fedeltà e agire in modo impuro".
Come al solito il sacerdote aggiunse:
"Tranne della mia donna che e' sempre fedele!"
Ma i dadi caddero in favore del re che prese i soldi del sacerdote.
Il re disse: "Oh sacerdote, la tua donna non fa eccezione! La vera fedeltà vera non può essere forzata! Il vostro piano e' stato quello di strappare una neonata dalla madre, rinchiuderla dietro sette cancelli sorvegliati da sette guardie, e costringerla ad essere buona e fedele. Ma tu hai fallito. Il piu' grande desiderio di ogni prigioniero è la libertà!
Lei ti ha bendato e poi il suo amante, dongiovanni, ti ha dato una bella botta sulla vecchia testa calva, il che dimostra che le tue porte e le tue guardie erano inutili!"
Il sacerdote torno' a casa e accuso' la donna che si mise a piangere dicendo: "No, mio signore, io sono stata completamente fedele. Nessun uomo mi ha mai toccato se non voi! E io lo provero' con una prova del fuoco. Camminero' sul fuoco senza bruciarmi per dimostrare che dico la verità".
Poi ordino' alla vecchia serva di andare da suo figlio, il dongiovanni, doveva dirgli che il giorno dopo, al momento della prova, doveva prenderla per mano e impedirle cosi' di camminare fra le fiamme. Questo fu quanto la donna fece.
Il giorno della prova del fuoco, la signora del sacerdote disse alla folla di curiosi, "Non sono mai stata toccata da nessun uomo ad eccezione di questo sacerdote, il mio maestro. Se questo e' vero possa il fuoco non avere alcun potere su di me."
Poi, proprio quando lei stava per entrare nel fuoco, che il dongiovanni balzò fuori dalla folla e le afferrò la mano, gridando:
"Fermati, fermati! Come può essere così crudele questo sacerdote da costringere questa giovane donna a entrare nel fuoco!"
Lei scosse la mano libera e disse al sacerdote: "Mio signore, dal momento che questo uomo ha toccato la mia mano, la prova del fuoco è inutile. Ma si possono vedere le mie buone intenzioni!"
Il sacerdote si rese conto che era stato ingannato. Lui la picchio' e la caccio' per sempre. Ma finalmente lei si era liberata di lui ed era ora padrona del proprio destino.

Non si può obbligare qualcuno a essere buono.



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