sabato 19 novembre 2011

Paul Morand.

"Durante la notte, all'ora del riposo, quando fuori tutto e' smaliante, i servitori indigeni, silenziosi, chiudono le grandi imposte azzurre e verdi e si addormentano sulle soglie. Nessun telefono turba i dormienti, a difesa dalle zanzare si bruciano spirali di erbe odorose. In fondo ai giardini il fiume brilla fra due alberi, uno dei quali riservato ai corvi, l'altro agli avvoltoi rossi. Le donne passano sullo sfondo, remando, masticando betel, spalancando quella ferita che e' la loro bocca: curiose figure con i capelli a spazzola, i seni schiacciati da un pezzo di stoffa che lascia nude spalle e busto. Sono basse, larghe, massiccie e curve retaggio di generazioni di antenati nuotatori o sempre accoccolati. Mercanti cinesi, ogni nmestiere ha il proprio grido e il fiume ne riecheggia, vengono ad offrire alle porte del mio ufficio una galleggiante mostra di ceramiche, di ghiandolari grappoli di banane verdi".
Ma lo spettacolo migliore lo offre il mattino, all'ora santa della mendicita', delle barche cariche di preti, tutti vestiti dello stesso peplo giallo gettato sulla spalla, la'ltra lasciata a nudo, un drappeggio cosi' mirabile che si sarebbe portati a considerarlo una prova della teoria dell'arte greco-indiana detta del Gandhara, stando alla quale questa nobilissima arte del drappeggio sarebbe passata, al tempo di Alessandro Magno, dalla statuaria greca all'Asia, agli indu', ai cinesi".
Paul Morand "Rien Que La Terre", Parigi, 1926.

Paul Morand nasce il 13 marzo 1888 a Parigi da un alto funzionario e artista di nome Eugène Morand, è stato un diplomatico francese, romanziere, drammaturgo e poeta, considerato un precoce modernista.
Si laureo' alla Libera Scuola di Scienze Politiche di Parigi, meglio conosciuta come Sciences Po. Nel 1913 partecipo' a una gara per entrare nella carriera diplomatica.
Nominato addetto di ambasciata a Londra, inisieme alla carriera diplomatica inizio' anche quella di scritore di talento con due libri di poesie Lampes à arc, 1919, e Feuilles de température, 1920.
Durante il periodo pre-bellico, ha scritto molti romanzi brevi, che sono noti per la loro eleganza di stile, erudizione, concisione narrativa, e per le osservazione dell'autore sui paesi che ha visitato.
Vicino agli ambienti della Nouvelle Revue française, durante il periodo londinese scrisse una raccolta di novelle, Tendres Stocks, 1921, con prefazione di Marcel Proust. I due erano diventati amici nel 1916, un amico di Paul Morand, Bertrand de Fénélon, gli aveva fatto leggere La Strada di Swann e Morand si appassiono' a quella lettura, grazie ad amici comuni, Marcel Proust lo venne a sapere e si presento' a casa sua perche' voleva conoscerlo. Ne nacque una profonda amicizia, condivisa anche in senso intellettuale. Morand aveva scritto un'"Ode a Marcel Proust" e Proust aveva ricambiato con questa prefazione. Di Proust Morand parlera' in seguito in Le visiteur du soir e nel Journal d'un attaché d'ambassade.
Arrivo' al successo nel nel 1922 con Ouvert la nuit, poi con i piu' tardi Fermé la nuit, Suivirent L'Europe galante, Rien que la terre, Magie noire, Paris-Tombouctou, Champion du monde, New York, Papiers d'identité, Air indien, Londres, Rococo, La Route des Indes.
Alcuni di questi romanzi mettono in luce l'ansia cronica che si respirava in Europa nel periodo durante le due guerre, altri evocano i ricordi di un viaggiatore instancabile che lascia per un po' di tempo la diplomazia per dedicarsi alle avventure.
Dopo essere rientrato agli Affari esteri nel 1938, affronta il momento piu' difficile della sua vita, e' il 1940 vive a Londra e lavora come direttore della missione economica di guerra, si ritira ed entra nel regime di Vichy, questo unito alle dichiarazioni antisemite presenti nel libro sul cinema “France la douce”, distruggeranno la sua reputazione.
Nel 1941 publica Chroniques de l'homme maigre, Di questo periodo sono anche Propos des 52 semaines, L'Homme pressé, Excursions immobiles.
Con il ritorno al governo di Laval fu nominato presidente della commissione per la censura cinematografica e continuo' a percorre una brillante carriera diplomatica, che culminò con l'incarico di ambasciatore a Berna nel 1944.
Con la fine della guerra la reputazione di Morand era rovinata e fu respinto in tutti i sensi dal Comitato di Liberazione, cosi si ritiro' in esilio in Svizzera e si dedico' alla letteratura, sono dei questo periodo: Le Dernier Jour de l'Inquisition, Le Flagellant de Séville, Le Coucou et le Roitelet, L'Eau sous les ponts, Hécate et ses chiens, La Folle amoureuse, Fin de siècle, Nouvelles d'une vie, Les Écarts amoureux.
Nel dopoguerra, fu un mecenate del movimento letterario degli ussari, che si opponevano all'esistenzialismo. Ammirato dalle giovani generazioni del dopoguerra, che avevano come rappresentanti Roger Nimier, Michel Deon, Antoine Blondin, Jacques Laurent lo scrittore avrebbe nuovamente richiamato su di se una forte attenzione, nel 1953 fu reintegrato nell'amministrazione.
Paul Morand, che gia' si era candidato per essere ammesso all'Accademia di Francia prima della guerra, nel 1936, e aveva ricevuto solo sei voti, si candido' di nuovo nel 1958. Morand contino' a desiderare di diventare un membro dell'Accademia, la sua candidatura fu inizialmente respinta da Charles de Gaulle, l'unico esempio di un presidente francese che abbia esercitato il suo diritto di veto all'entrata di una persona all'Académie. Bastava parlare della candidatura di Morand che questo sollevava l'ostilità dei gollisti che trasformavano la riunione per il voto in una seduta tempestosa, una volta questa si concluse concluse con la sospensione delle elezioni. Pierre Benoît, ospite della candidatura di Morand, indignato per questa decisione, quel giorno lascia l'Accademia e decide che mai sarebbe ritornato.
Fu solo nel 1968 che il generale de Gaulle, dopo un lungo periodo di ostilità, decise di approvare la presentazione di una nuova candidatura di Morand. Tutti gli accademici erano presenti quel 24 ottobre. Morand vinse la cattedra che era stata di Maurice Boy con 21 voti al secondo turno, contro 4 del suo concorrente ci furono 15 schede bianche o nulle 15. Aveva ottant'anni. Morand fu finalmente eletto anche se dovette rinunciare all'investitura ufficiale, eccezionalmente, non ci fu nessuna cerimonia all'Élysée, Paul Morand fu poi ricevuto il 23 Marzo 1969 da Jacques Chastenet.
Su questi fatti ultimamente sembra si sia stata fatta un po' di luce, da parte del figlioccio, Gabriel Jardin, nella prefazione al volumetto “L’arte di morire” di Paul Morand, curato con competenza e serieta' dal francesista Giuseppe Scaraffia dice che la moglie di Morand, la principessa Soutzo, aveva nove anni piu' di lui, era molto ricca ma non solo, c'erano motivi per cui anche Proust la apprezzava, era immensamente colta e poliglotta. Morand non aveva una visione politica, in realtà le idee che gli hanno rimproverato erano quella della moglie, non le sue. Lei era germanofila, lei aveva una grande paura del comunismo. Anche le bordate antisemite presenti nel libro sul cinema, “France la douce”, sarebbero farina della consorte. Libro intriso di “un antisemitismo dichiarato”, in realtà di suo non aveva niente di ostile agli ebrei la sua grande pecca non va ricercata nel razzismo ma nell'incapace di criticare le posizioni della moglie.
La opere di Paul Morand si possono dividere in tre gruppi:
- Il periodo dell'esordio con opere come Lampes à arc, (1919); Feuilles de température, (1920), ma soprattutto con i racconti di Tendres stocks, (1921), con prefazione di M. Proust, Ouvert la nuit (1922) e Fermé la nuit (1923) e con il romanzo Lewis et Irène, (1924).
- Le cronache di viaggio una nutrita serie di cronache di viaggio, in cui risaltano le sue qualità di prosatore vivace e raffinato, ma a tratti superficiale: Bouddha vivant (1927); Magie noire (1928); New York (1929); Air indien (1932); Londres (1933); Bucarest (1935); Le nouveau Londres (1963); Venises (1971).
- Le opere piu' tarde, tra cui sono da ricordare: L'homme pressé (1941); Le dernier jour de l'Inquisition (1947); Le flagellant de Séville (1951); Hécate et ses chiens (1954); Taistoi (1965). Pubblicò anche volumi di ricordi  Journal d'un attaché d'ambassade (1948) e di saggistica letteraria e storica Fouquet ou le soleil offusqué (1963). Queste opere sono caratterizzate dal fatto che non riescono a a ripetere il successo dei suoi esordî forse perche' lo scrittore rimane troppo legato alle atmosfere e alle mode degli anni Venti.
In "Rien que la terre" scritto nel 1926 Morand si dimostra viaggiatore capace con npoche parole di restituire la visione di una citta', di un paese, di rendere al lettore la vista esatta di quello che si trova davanti agli occhi dello scrittore, il ritratto di persone, animali, edifici, case e campi' colti cosi' come lui ha di fronte. In Asia, in Thailandia, in Bangkok Morand ritrova le tracce di un'Asia, che non esiste piu' che e'; scomparsa, che mai potra' tornare. 

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