domenica 23 dicembre 2012

Cara Italia, lettera del 23/12/2012.

Cara Italia,
da tanto tempo non ci sentiamo ma sei stata sempre nel mio cuore e non e' passato giorno che non ti abbia pensata. Solo che sono stato indaffarato, mi devi scusare. Le tue montagne, le tue colline, i tuoi fiumi sono nella mia carne e nella mia mente e non ti posso dimenticare. Per questo ho deciso che da oggi in poi voglio sentirti piu' vicina, sara' un ricordare i vecchi tempi e vedere cosa il futuro ha da riservarci. 
Niente e' cambiato per quanto riguarda la tua geografia, la tua arte, la tua bellezza. Credevo... Una persona che ho vicino mi dice che non e' vero, che non sei bella come ti ricordavo, mi parla della Mura Aureliane, del Duomo di San Ciriaco ad Ancona, Mura Aureliane sotto il Gianicolo, Mura Aureliane a San Lorenzo, degli ambulacri del primo piano del Colosseo, della Domus Aurea, della scuola dei gladiatori a Pompei, del portale della sagrestia del santuario di Maria d'Alemanna a Gela, del Duomo di Monreale, chiesa di San Pietro in Vincoli, che custodisce il Mose' di Michelangelo. Possibile? Scrittori, poeti, musicisti, pittori e tanti altri artisti e uomini di cultura ti hanno definita e rappresentata come eterna, hanno sbagliato? Che tempi stiamo vivendo se anche tu stai invecchiando? Comunque sia ti amo e dentro di me continuero' a pensarti sempre giovane, come quando ti ho lasciata.
Mi avevano detto che sei cambiata dentro, che la gente e' diversa, la televisione racconta spesso che hai cambiato carattere, che non sei piu' la stessa. Dicono che sei piu' povera, che a volte non hai i soldi per mangiare e forse e' per questo che i tuoi figli hanno bisogno, per vivere, di rubare, mentire e imbrogliare.
Il decadimento morale nella tua situazione e' normale, dato che sono le persone che dovrebbero essere i nuovi padri della patria ad insegnare. Visto da qui sembra di essere tornati ai tempi bui degli ultimi imperatori romani che pensavano sopratutto a gozzovigliare e che grazie ai loro vizi provocarono la caduta dell'impero. Come in quei tempi lontani, ragionandoci e pensandoci, col cuore e con la mente ho un gran timore che non ti risollevarai, questo mi provoca un gran dolore.   
Come allora orge vengono organizzate nelle ville dell'aristocrazia, mentre odalische politiche si fanno riprendere in reggiseno e mutande.
Un potente e sfacciato politico che ne ha fatte di cotte e di crude si ripresentera' alle elezioni, con la speranza, anche lui, come tanti, di salvarsi il culo. 
Chi una volta si elevava a paladino e ha distrutto centinaia di vite, oggi per gli stessi motivi impreca, supplica e maledice.
Aragoste, caviale e ostriche, vini preziosi e telefonini, caffe' e brioche, birra e gratta e vinci, certo che trovare lecca lecca e ovetti kinder nelle spese rimborsate ai tuoi rappresentanti non e' una sorpresa, forse sono le uniche voci di cui si capisce  facilmente il motivo. E il popolo normale? Il popolo della gleba? Chi se ne frega se crepa.
Mi hanno detto che sei passata da queste parti, mi ha fatto dispiacere il fatto che non sei venuta a trovarmi. No, non negare, quello che ho sentito dove lo hai imparato? Non puo' essere farina del tuo sacco. Qua, come ora da te, non ci sono mai state puttane, al massimo ladies, il che e' differente. Da quando Berlusconi si e' rivelato un gran puttaniere, anche in Italia la parola e' scomparsa da televisione e giornali. Hai ragione, e' piu' fine, e' differente e sopratutto non e' assolutamente la stessa cosa. Nella parola escort c'e' qualcosa che nobilita, vuoi mettere?
Volevo venirti a trovare ma quando l'ho accennato ad alcune amiche mi hanno risposto:
"Ma cosa vieni a fare? Qua e' uno schifo!".
Io non riesco a capire, dove sono andati i giorni in cui eravamo felici insieme, in cui correvamo da Castelluccio a Bologna per trovare un po' di divertimento? Ora so' che non ti divertirai neppure per Natale. Non ci saranno grandi pranzi e neppure bei regali, ti infischierai di figli e nipoti perche', come detto sopra, i regali li hai gia' fatti ai tuoi rappresentanti. Una volta il Natale era la gioia, era la neve, era la calza dei bambini sotto il camino, era un sentimento che sentivi dentro oggi il Natale e' pochi piatti sul tavolo la vigilia, lecca lecca e IMU. IMU?
Qua non nevica, e quel candore e' cio' che piu' mi manca, ma la gioia e' ovunque e permanente, "Sanuk, Sanuk" (Divertimento) e' la parola piu' ricorrente. Sui giornali, anche italiani si legge che il Natale da queste parti sara' celebrato con grandi fuochi d'artificio, cene nei migliori ristoranti, e molti regali. Non e' che oltre al lavoro ci hanno rubato anche il Natale?
Continuero' a seguirti per televisione e sui quotidiani, Radio Radar mi svegliera' ogni mattina con qualche successo musicale del momento, ti terro' sempre vicina. In attesa che ci sentiamo per la fine dell'anno mi raccomando, sollevati per un attimo, passa almeno un giorno sereno, trascorri un magnifico Natale, goditi di quel giorno ogni momento.

Con amore e sentimento,
Fabio.

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