venerdì 17 febbraio 2017

Thailandia: Wat Dhammakaya, lo scandalo della Klongchan Credit Union Cooperative e il monaco scomparso.

Da molti mesi non passa quasi giorno senza che il Bangkok Post e il The Nation lo mettano in prima pagina, gli altri quotidiani si adeguano e seguono la scia tracciata dai due leader principali, le televisioni dedicano  alla vicenda un sacco di spazio e sono più unici che rari i thailandesi che quando si pronunciano parole come Dhammakaya e Dhammajayo non sanno di cosa si tratta ma tali parole rimangono per lo più un enigma per la maggior parte dei farang, quelli che hanno  sentito del tempio difficilmente sanno spiegarne qualcosa, tranne che esso è spesso associato a polemiche. In pochi sanno cosa rende esattamente questo tempio così controverso.
Wat Phra Dhammakaya, è un colossale tempio di 405 ettari in Thailandia, è un tempio buddista o wat che si trova nel distretto di Khlong Luang, in provincia di Pathum Thani, a nord di Bangkok. Il tempio dedica il 5% dei terreni della sua zona ad attività religiose con il restante 95% è utilizzato per la Fondazione.
E' stato fondato nel 1970 dalla maechi o suora Chandra Khonnokyoong e da Luang Por Dhammajayo ed è il più noto e il più rapido tempio per crescita del Movimento Dhammakaya e fra tutti i wat del Paese. Vi si esercita la meditazione nella tradizione Dhammakaya, il movimento è stato avviato da Luang Pu Sodh Candasaro all'inizio del XX secolo.
Il tempio è parte della confrraternità Mahanikaya, esso sottolinea la rinascita dei valori buddisti tradizionali, ma lo fa attraverso metodi e tecnologia moderna, il che ha portato a polemiche e alla risposta del governo. Nonostante queste polemiche, il tempio ha continuato a svolgere un ruolo di primo piano nel buddismo thai, ed è stato descritto come "il volto del moderno bhuddismo thailandese". Il tempio sottolinea e ricerca la trasformazione personale, espressa attraverso il suo slogan "pace nel mondo attraverso la pace interiore".
Sul suo sito web, la fondazione elenca i seguenti obiettivi:
- Insegnare meditazione Dhammakaya;
- Promuovere e sostenere studi buddisti;
- Promuovere e sostenere l'istruzione Dhamma sia per i monaci che per i laici;
- Fornire supporto alle persone che vivono nel tempio;
- Costruire e mantenere il World Dhammakaya Centro;
- Costruire e mantenere il tempio;
- Costruire e mantenere un istituto accademico che offra tutti i livelli di istruzione, dalla scuola materna all'università, in cui l'istruzione Dhamma viene fornito insieme al programma di studi normale.
- Fornire strutture per l'insegnamento della meditazione e lo studio della cultura che sta alla base della pace nel mondo;
- Creare la virtù nella società instillando la morale, con particolare attenzione alle giovani generazioni;
- Promuovere il riconoscimento e la lode di eccezionali virtù sociali;
- Produrre materiali a stampa e per altri mezzi di comunicazione per promuovere la pace, l'armonia sociale, la virtù e la morale;
- Fornire servizi umanitari.
Wat Phra Dhammakaya diffonde una prassi religiosa volta ad ottenere meriti attraverso il fare buone azioni e la meditazione, così come una visione etica della vita. Il tempio promuove una comunità di kalyanamittas o 'buoni amici' per compiere la sua opera e diffondere la sua cultura. Anche se il tempio sottolinea i valori buddisti tradizionali, vengono utilizzati moderni metodi di espansione così come moderni metodi di gestione come ad esempio una stazione di televisione satellitare e una università di apprendimento a distanza.
Inizialmente, il tempio fu fondato come centro di meditazione, dato che Maechi Chandra e il monaco Luang Por Dhammajayo non potevano più ospitare il crescente numero di partecipanti alle loro attività a Wat Paknam Bhasicharoen.  Una delle attività principali del tempio, dal momento dei suoi esordi, è stata la cerimonia di 'onorare il Buddha col cibo' che si tiene ogni prima domenica del mese. Questa cerimonia è stata di tale importanza che le persone venivano da tutto il paese per partecipare, da vicino e da lontano, sia da aree urbane che rurali.
Il tempio ha un ampio sostegno dalla Sangha thailandese ed è stato per lungo tempo tollerato dal governo, anche se a volte questi ha chiesto al tempio di limitare le proprie assemblee di massa.
Il centro è diventato un tempio ufficiale nel 1977, è cresciuto in modo esponenziale nel corso degli anni ‘80, durante il boom economico asiatico, guadagnando grande popolarità quando i programmi di formazione del tempio sono diventati ampiamente conosciuti tra la classe media urbana ben istruita e imprenditoriale, per lo più proprietari di piccole imprese e tecnocrati di origine sino-thailandese. Reali e funzionari di alto rango iniziarono a visitare il tempio, tra cui i generali Arthit Kamlang-Ek e Chaovalit Yongchaiyuth.
A metà degli anni ‘80, il tempio già attirava fino a cinquantamila persone durante le grandi cerimonie. Il programma di coordinamento Dhammadaya inizio’ con sessanta partecipanti nel 1979; nel 1986 erano oltre un migliaio. Nel 1990, il tempio aveva 260 monaci, 214 samaneras (novizi) e 441 dipendenti a tempo pieno. Nel 1995, Wat Phra Dhammakaya catturo’ l'attenzione della nazione, quando una festa Magha Puja fu trasmessa in diretta televisiva, con l'allora principe ereditario Vajiralongkorn come presidente della cerimonia.
Nel 1984, con l’espansione di Wat Phra Dhammakaya iniziarono anche i problemi, Il tempio voleva espandere la sua area a duemila rai (3,2 kmq). Il terreno circostante fu acquistato da un proprietario terriero, che vendette a condizione che il tempio si mettesse d’accordo con i sessantuno agricoltori che avevano in affitto la terra. Il tempio offrì ai contadini l'opzione di terminare anticipatamente il contratto e ottenere un risarcimento, o rimanere fino a quando il contratto si fosse concluso e poi andarsene. Sette agricoltori furono in disaccordo con entrambe le proposte e il tempio aumento’  la sua offerta, ma senza alcun risultato. I contadini che resistevano organizzarono una protesta, a cui si aggiunsero un centinaio di affittuari di terra provenienti da altri luoghi, persone che si sentivano ingiustamente trattate dalle società immobiliari.
La protesta apparve su tutti i principali giornali thailandesi, gli affittuari consegnarono una lettera ad un ufficio governativo, chiedendo giustizia. Il governo indago’ il caso, ma concluse che il tempio aveva agito legittimamente. Indignati per il risultato, un certo numero di manifestanti distrusse alcune parti di Wat Phra Dhammakaya, e il leader  fu arrestato e imprigionato. Il comune locale convinse alcuni dei coltivatori ad accettare la proposta del tempio.
Wat Phra Dhammakaya si amplio’ e fu avviata nella sua area la costruzione di uno stupa enorme (pagoda).  Nel suo grande complesso il tempio ospita numerosi monumenti e memoriali, e nella sua costruzione disegni di concetti buddisti tradizionali sono rappresentati in forme moderne, e il tempio è visto come un centro spirituale globale.
Un incidente simile si verifico’ nel 1988 in provincia di Chiang Rai, qui gli abitanti si sentivano minacciati dalle attività in espansione dei quaranta monaci del tempio. Alla fine i monaci hanno dovuto lasciare a causa del violento conflitto scoppiato.
Nel 1986, la Fondazione Dhammakaya divenne una organizzazione non governativa accreditata delle Nazioni Unite,a partire dal 2015 ebbe ruolo consultivo presso il Consiglio economico e sociale.  La fondazione inizio’ a costruire molte relazioni con le organizzazioni buddiste al di fuori della Thailandia, tra cui Fo Guang Shan a Taiwan e il Monastero dei Diecimila Buddha a Hong Kong.  DaL 1992 il tempio ha cominciato a costruire i suoi centri all’estero negli Stati Uniti, Giappone e Taiwan. Nel 1999 il tempio aveva 13 centri fuori del Paese.
Il tempio ha continuato la cresciuta nel tempo ed è diventato noto per le sue attività in materia di istruzione, promozione etica e progetti di borse di studio.
Nel 2007, il seguito del tempio è stato stimato in un milione di professionisti in tutto il mondo. Oggi  ha milioni di seguaci, una stima parla di 10 milioni tra cui alcuni politici di alto livello, uomini d'affari e molti altri strati della società thailandese. E’ di gran lunga il più influente tempio buddista in Thailandia, il  Paese con più numerosa popolazione buddista Theravada del mondo, con centri di meditazione in tutte le 77 province della nazione, università e  club buddisti.
A partire dal 2015, il tempio aveva ventotto centri in Thailandia, e ottanta centri all’estero. Le cerimonie del tempio erano spesso guidate da monaci del Consiglio Supremo della Sangha o da altri monaci leader. Nelle maggiori festività, il numero dei praticanti raggiungeva le 300.000 persone.
Il tempio è stato indicato come l'unica organizzazione influente in Thailandia che deve ancora essere sottomessa dalla giunta, che ha fermato la maggior parte dell'opposizione da quanto ha preso il potere.
Ma più che un’organizzazione, di qualsiai tipo, diventa grande e popolare più attira anche nemici e intorno ad essa cominciano a nascere le più bizzarre teorie così il tempio è stato accusato di volta in volta di nazismo,  di comunismo, di utilizzare incantesimi o di stregare il suo enorme numero di fedeli o di voler istituire il suo dominio del mondo.
Naturalmente ci sono critiche molto più serie, una va alle  cerimonie imponenti del tempio e al fatto che tali eventi promuovono il buddismo come religione organizzata, piuttosto che un modo di vita.
Un'altra preoccupazione dei critici riguarda  le grandi folle che le attività del Dhammakaya attirano. Molti thailandesi preferiscono l'atmosfera accogliente di piccoli templi ma in realtà, la Thailandia sta attraversando una grave epidemia di monaci e ci sono molti tempio in abbandono. Vedere il proprio tempio andare in abbandonato non è una vista facile da sopportare quindi molte persone potrebbero pensare di dare la colpa a Wat Dhammakaya per questa situazione. Ma invero è questo un problema che il Dhammakaya riconosce e ha fatto sforzi per invertire, anche con sostegno di templi in zone di crisi, incoraggiando i membri a sostenere e partecipare agli eventi del loro tempio locale, così come a quelle di Wat Dhammakaya.
Un'altra accusa comune da cui è gravato il Dhammakaya è quella di legami politici col famoso gruppo politico thailandese delle camice rosse. Tali accuse farebbero credere che il Dhammakaya è attivo in politica, ma ascoltando il canale televisivo del tempio, anche per tutte le  24 ore che rientrano in un giorno non si trova neppure una vaga idea di avallo politico. Mentre alcuni gruppi religiosi moderni non ufficialmente si schierano sulla politica.Dopo tutto, lo scopo del tempio è di attirare molti seguaci e sarebbe controproducente allontanare un gruppo di potenziali seguaci con la scelta di una parte con cui schierarsi, sia questa le camice rosse o quelle gialle ma la comunità Dhammakaya è composta da persone di tutte le provenienze e opinioni. L'ultima cosa che chiunque si aspetterebbe in un tempio  è vedersi chiedere l’appartenenza politica prima di entrare nel tempio.
Nel novembre 1998, i media thailandesi cominciarono una campagna di critiche ad un livello nazionale, un dibattito molto intenso sullo stato del Buddismo thai e generale, e Wat Phra Dhammakaya in particolare. La campagna duro’ un tempo insolitamente lungo, dieci mesi. I critici credevano che Wat Phra Dhammakaya, e il Buddismo thai in generale, erano diventati una impresa commerciale.
Nel 1999 e di nuovo nel 2002, Luang Por Dhammajayo è stato accusato di frode e appropriazione indebita da parte dei media thailandesi e più tardi di alcune agenzie governative, quando donazioni di terra sono state trovate in suo nome. Wat Phra Dhammakaya nego’, affermando che era intenzione dei donatori dare la terra all'abate e non al tempio. Sotto la pressione del clamore pubblico e della critica, nel gennaio 1999 il Consiglio supremo della Sangha avvio’ un'indagine, il Consiglio dichiaro’ che Wat Phra Dhammakaya non aveva infranto nessuna legge e non aveva commesso gravi reati contro la disciplina monastica o Vinaya che fossero causa di riduzione allo stato laicale ma quattro direttive furono date al tempio per migliorare la situazione.
Durante il primo periodo Luang Por Dhammajayo è stato rimosso dalla carica di abate. Nel 2006, le accuse sono cadute e lui è stato rinominato abate e alcuni media thailandesi si scusarono per la calunnia.
E’ nel 2013 la nascita dello scandalo più gtosso. Klongchan Credit Union Cooperativa (KCUC) inizialmente aveva un capitale di esercizio di 21 miliardi di baht. Il problema nasce quando viene permesso di utilizzare 11,37 miliardi di baht (307.200.000 di euro) in prestiti, favorendo così il formarsi di uno stato di illiquidità e di mancanza di fondi sufficienti per soddisfare i suoi obblighi. Ciò ha portato ad un deficit di prevenire La cooperativa aveva carenza di fondi disponibili per la circolazione, mettendosi a rischio di fallimento. La cooperativa non avrebbe dovuto permettere al Dipartimento Investigazioni Speciali, l’equivalente thailandese dell’FBI, di intervenire e sporgere denuncia di riciclaggio di denaro. Se questo fosse accaduto le operazioni finanziarie della cooperativa  avrebbero dovuto essere sospese e questo avrebbe aumentato le probabilità di fallimento, un minor numero di istituti finanziari avrebbero rischiato in prestiti alla cooperativa, aggravando ulteriormente la situazione. Molte persone anziane avevano messo tutti i loro risparmi di una vita lì.
Sotto la giunta militare 2014, l'abate e il tempio furono messi sotto accusa e Luang Por Dhammajayo fu accusato di aver ricevuto denaro rubato da un sostenitore. A gennaio 2017, non aveva ancora riconosciuto le accuse, come i mandato di arresto emessi.
Il 29 ottobre 2015, la DSI ha dichiarato che Supachai Srisuppa-aksorn, allora presidente del Klongchan Credit Union Cooperative, aveva fraudolentemente autorizzato 878 assegni del valore di 11,37 miliardi di baht (307.200.000 di euro), di cui una parte totale di oltre un miliardo di baht (27.027.000,000 euro) è stato rintracciata a Wat Phra Dhammakaya. Il problema era iniziato nel mese di aprile 2013, quando si è scoperto che Supachai aveva preso in prestito denaro dalla cooperativa di credito per la sua gestione, e doveva congelare i conti di cinquantamila suoi membri, così come posticipare i pagamenti di settanta. I membri adirati fecero molte proteste e l'Unione di credito cito’ Supachai. Il tempio fu implicato . In difesa, il portavoce di Wat Phra Dhammakaya spiego’ che Luang Por Dhammajayo non era a conoscenza che le donazioni erano state ottenute illegalmente  perché Supachai aveva detto al tempio di aver gestito diverse imprese di successo, e il tempio non aveva i mezzi per verificare la provenienza di denaro ottenuto illegalmente.
I sostenitori di Wat Phra Dhammakaya capirono la gravità della situazione e raccolsero oltre 600 milioni di baht in fondi per rivitalizzare la cooperativa e impedire a 53.000 membri di andare in bancarotta. Essi riconobbero lo stato economico e che l’indebolimento della cooperativa sarebbe stato visto come un segno che  banche comunitarie di considerevoli dimensioni dovevano essere eliminate dal mercato. Il problema diventa più grave quando le Investigazioni speciali  accusano l'abate di Wat Phra Dhammakaya di riciclaggio di denaro. I sostenitori del tempio, che avevano generosamente raccolto fondi in un atto di buona volontà, si sentivano preoccupanti  perchè si sentano traditi dalla cooperativa, pensavano che le le Investigazioni speciali  avessero preso di mira Wat Phra Dhammakaya e i membri della cooperativa vennero indotti erroneamente a credere che tutti i 11,37 miliardi di baht possono essere richiesti al tempio. La verità era che devono essere  pagati da sette gruppi.
Nel 2015, in un accordo scritto con l'Unione di Credito, i sostenitori del tempio decidono di dare 684 milioni di baht per Wat Phra Dhammakaya alla KCUC. Il denaro veniva dato a condizione che l'Unione di credito avrebbe ritirato le accuse, e il denaro sarebbe stato restituito al tempio se le donazioni di Supachai al tempio si fossero dimostrate legali. L'Unione di credito uso’ i soldi per compensare i suoi membri, rilascio’ una lettera di apprezzamento al tempio, e si ritirò come concordato. Nel frattempo, il caso penale contro Supachai andava avanti, Supachai era accusato di appropriazione indebita e frode. Altri 370 milioni di baht legati al tempio furono scoperti quando l’Ufficio Antiriciclaggio  e quello per Investigazioni Speciali indagarono ulteriormente. I donatori del tempio donarono i restanti 370 milioni di baht per lil tempio all’Unione di credito.
Ma il procuratore Khajornsak Phutthanupharp parlo’ con Supachai Srisupa-aksorn alla prigione centrale di Bangkwang in Nonthaburi, Supchai  dissee a Khajonrnsak che Phra Dhammajayo era implicato nel furto. La sorprendente rivelazione fu fatta nell’ambito della cooperazione di Supachai con le autorità dell'Ufficio del procuratore generale e il Dipartimento di Investigazioni Speciali.
Nel mese di marzo 2016 , Supachai, di 58 anni, si dichiaro’ colpevole davanti alla Corte penale per l'accusa di appropriazione indebita di 12-miliardi di baht e la sua condanna fu quindi dimezzata. Fu’ inoltre accusato di riciclaggio di denaro per la firma sugli assegni per Phra Dhammajayo.
Dal sorgere di questo scandalo l’abate è stato accusato di diversi altri reati, recentemente ha ricevuto il quarto mandato di arresto per invasione di area forestale protetta, dopo che si è constatato che una zona di meditazione di Wat Dhammakaya, chiamata Muktawan, si trova in una foresta protetta di Ko Yao di Phangnga.
Finora, la polizia di Pathum Thani ha perseguito un totale di 175 casi penali contro Wat Phra Dhammakaya e la sua gente, di cui 16 riguardano presunte violazioni della legge forestale, 20 con presunte violazioni della legge sui trasporti terrestri e altre 127 con presunte violazioni della legge di controllo degli edifici.
Per fare ulteriori pressioni su Luang Por Dhammajayo, la DSI ha posto la sua attenzione su altri centri di Wat Phra Dhammakaya, come quelli di  Nakhon Ratchasima, Chiangmai, Kanchanaburi, Loei, e Tak che sono stati indagati e accusati di invadere riserve naturali.
Diverse centinaia di agenti di polizia e delle Investigazioni Speciali circondano il tempio in Pathum Thani da mesi in un apparente tentativo di arrivare all’interno e arrestare l'ex abate, che si crede si trovi nascosto lì. Quattro mandati di perquisizione sono stati emessi per l'operazione, ma essi non sono stati effettivamente utilizzati.
Questo perchè ogni tentativo di arrestare il monaco del tempio da parte delle Investigazioni è stato inutile, il 16 giugno i discepoli si sono riuniti in massa e hanno impedito alle autorità di entrare. I funzionari hanno criticato il tempio per l'utilizzo di discepoli come scudi umani.
L’elusivo Phra Dhammajayo ha sempre rifiutato di arrendersi, scomparendo alla vista del pubblico per almeno otto mesi. Allo stesso tempo, la polizia e funzionari del Dipartimento investigazioni speciali (DSI) hanno fatto diversi tentativi falliti di catturarlo in modo che dovesse  affrontare le accuse.
Analisti dichiararono che la polizia non è in grado di arrestare l'abate a causa della complessità del terreno del tempio, della flessibilità e della quantità di operatori, e del pericolo imminente di un violento scontro. Altro motivo importante che impedisce di intervenire, temendo l’uso della forza è  il potenziale contraccolpo internazionale che puo’ essere generato dai numerosi centri internazionali di Wat Phra Dhammakaya. I seguaci internazionali hanno già presentato una petizione alla Casa Bianca e al Congresso degli Stati Uniti per quanto riguarda il caso, citando preoccupazioni per i diritti umani.
Ieri, il 16/02/2017 il primo ministro generale Prayuth Chan-Ocha, nella sua qualità di presidente del Consiglio Nazionale per la Pace e l'Ordine ha dichiarato il tempio Dhammakaya zona di controllo speciale. Prayuth Chan-Ocha ha potuto far questo ricorrendo alla Sezione 44 che sembrava avrebbe risolto un caso così a lungo rimandato  da permettere alle le persone dubitano dell'efficacia dei funzionari coinvolti.
Con il potere speciale utilizzato, il tempio è stata transennata come un'area strettamente controllata e prima dell'alba di ieri, mentre una forza combinata di polizia provinciale, militari e funzionari DSI ha condotto un raid ed è entatata nel tempio nel tentativo di arrestare il monaco che semplicemente era scomparso. Le autorità non hanno trovato alcun ostacolo da parte dei seguaci del tempio durante la loro ispezione e non ci sono stati scontri con i seguaci, ma il monaco tanto ricercato non è stato trovato.
Oggi. 17/02/2017  migliaia di agenti sono coinvolti nella ricerca del 72enne monaco Phra Dhammachayo, che si crede si sia rintanato nei vasti giardini del tempio.  Nella sua ricerca, sotto la costruzione principale la polizia ha trovato un tunnel sotto la struttura principale. Il tunnel, di 1,5 km, ha un solo ingresso, ma non va al di fuori del tempio.

Così il gioco è sempre più bizzarro, simile alle battaglie fra gatto e topo, con i poliziotti sempre più frustrati, dopo mesi su mesi di attesa e sorveglianza, per un secondo giorno consecutivo senza risultato.

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