venerdì 10 marzo 2017

Thailandia: il problema dei doppi prezzi.

Se avete visitato la Thailandia vi sarete accorti dei doppi prezzi praticati in tutto il Paese, anche in luoghi ben noti e che sicuramente avrete visitato come, ad esempio, il Grand Palace, Wat Pho e Siam Ocean World in Bangkok, Mini Siam e Art in Paradise in Phuket, lo Zoo di Chiang Mai per non parlare di tutti i venditori ambulanti e i tassisti che faranno tutto il possibile per gonfiare i prezzi ai turisti.
Ci sono pochi argomenti che creano più divisioni e più discussioni di quello dei doppi prezzi in Thailandia, è questa una delle pratiche più odiate dai visitatori stranieri e dagli espatriati. Si tratta di un argomento che è stato discusso fino alla noia sui forum e sui blog. Alcuni lo vedono come razzismo mentre per altri va solo accettato come parte del paesaggio.
Gonfiare i prezzi in base alla nazionalità del cliente è una pratica che probabilmente vedrebbe il venditore pesantemente multato o addirittura imprigionato in alcune nazioni occidentali ma è all'ordine del giorno in tutta la Thailandia. Molte attività annunciano apertamente la loro politica di doppia indicazione dei prezzi con listini prezzi sia in Thai che in inglese, indicando così chiaramente che gli stranieri devono pagare di più per il bene o il servizio. Altri mascherano il fatto che stanno gonfiando il costo per gli stranieri scrivendo il prezzo pagato dai thai nei loro caratteri, caratteri che la maggior parte degli stranieri sono in grado di leggere. In effetti i thai sono in casa loro e, una volta disposti a pagarne il prezzo con un minor turismo, possono applicare un prezzo più alto agli stranieri, se lo desiderano. Tuttavia, essi dovrebbero essere più onesti su questo e mostrare i due prezzi anche in caratteri inglesi in modo che una persona sia altrettanto libera di fare la sua scelta e decidere se acquistare o meno, ma spesso essi nascondono il prezzo reale e scrivono solo nei caratteri thai, l’inglese raramente è utilizzato. Questo è disonesto ed è fatto con l'intenzione di ingannare gli stranieri.

L’idea tutto sommato non è neppure geniale ci sono un sacco di stati che applicano i doppi prezzi, per esempio, per entrare in una delle meraviglie del mondo moderno in India, gli stranieri pagano 750 rupie per vedere il Taj Mahal mentre i cittadini indiani pagano a solo 20 rupie. Ma, molto probabilmente grazie al fatto che l’inglese è una delle 16 lingue nazionali e al ruolo che questa lingua ha per le comunicazioni almeno il prezzo è chiaramente visualizzato in inglese, non vi è alcun tentativo di ingannare gli stranieri scrivendo qualcosa solo in hindi.
La differenza di prezzo è sempre di almeno il doppio di quanto pagherebbe un locale. Non sembra esserci alcuna regolamentazione e la pratica pare universalmente accettata, così accettata che sono i parchi nazionali del governo a guidare la carica applicando un prezzo fino a dieci volte superiore se si è uno straniero.
Ci sono due tipi di doppia indicazione dei prezzi: istituzionali e interpersonali.
La doppia indicazione dei prezzi istituzionale è la pratica di un’istituzione, come ad esempio un museo, un’attrazione o un parco nazionale, di avere politiche chiaramente definite per la diversi gruppi di persone a cui vengono applicati prezzi diversi.
Luoghi come il Grand Palace, per esempio, fanno pagare agli stranieri la somma esorbitante di 500 baht (13,5 euro circa), mentre i thailandesi non pagano assolutamente niente.
Questa imposizione ha pero’ due facce mentre le grandi attrazioni come il Gran Palace e Wat Pho possono fare profitti enormi da parte dei visitatori farang, altri siti possono effettivamente perdere denaro sovraccaricando turisti e espatriati. Prendiamo l'esempio di un parco nazionale medio con solo un centinaio di stranieri in un anno rispetto alle migliaia di thailandesi. Un biglietto d'ingresso superiore non si tradurrà in molto più profitto. Ma contribuirà notevolmente alla cattiva volontà nei confronti del parco, e ci sarà anche un certo numero di persone che si rifiuteranno di andarci.
Per quanto riguarda Wat Pho il biglietto è a offerta libera per i thai e 200 baht (5,5 euro circa) per i farang.  Questa differenza è scusata col fatto che i thai nel tempio vogliono ottenere meriti e  donano denaro. Ma per quanto riguarda i thailandesi musulmani, cristiani e sikh, ecc, dato che anche loro entrano gratis? E’ giusto che dato che non sono buddisti gli stranieri devono pagare questa cifra? E poi chi l’ha detto? Ci sono buddisti italiani, americani o indiani a loro sarebbe permesso pagare come i thai?
La doppia indicazione dei prezzi interpersonale è quando un venditore indipendente applica prezzi diversi a acquirenti diversi per lo stesso articolo e cio’ accade caso per caso. Questo succede quando un venditore ambulante guarda qualcuno e decide che, per un qualsiasi motivo deve pagare di più per un piatto di somtam. Succede anche quando un tassista si rifiuta di utilizzare il tassametro o quando chiunque e dovunque interagisce con un tuk-tuk. Può anche accadere quando si sta cercando di affittare un appartamento e quanto si paga un affitto. Accade negli alberghi che hanno spesso un duplice sistema dei prezzi, sconosciuto agli stranieri, con tariffe fino al cinquanta per cento in meno se si è thai. Se si ha un coniuge tailandese e le si lascia fare la prenotazione è possibile ottenere il prezzo più basso. D'altra parte, se la camera è segnata a nome del farang e poi questo si presenta da solo a pagare il conto la cifra potrebbe salire di colpo e il personale della reception sosterrà che ha fatto un errore.
La maggior parte dei tour operator offriranno prezzi ai clienti thailandesi scontati fino all’80% rispetto a cio’ che pagherete voi.
Siam Ocean World è acquario nel seminterrato del grande magazzino Siam Paragon.Per qualche ragione, i proprietari pensano che sia bene far pagare 350 baht (9,5 euro) ai thailandesi e 850 baht (23 euro) agli occidentali ll prezzo thai è in tailandese così nessuno si accorge di qualcosa.
Anche la vita notturna in Thailandia non è immune, un numero enorme di locali notturni in tutto il Paeae addebiterà prezzi agli stranieri superiori di 100 - 300 baht per ogni voce.
Non tutti i mezzi pubblici sono più costosi per gli stranieri. Non importa a quale nazionalità si appartenga, ci si può aspettare di pagare lo stesso per treno, autobus e biglietti aerei. Ma è vero che i visitatori possono aspettarsi prezzi superiori da taxi, tuk-tuk, e da songthaew.
La doppia indicazione dei prezzi provoca due tipi di problemi per le persone: emotivi e finanziari. E difficile per molti stranieri, le vittime più comuni della doppia imposizione dei prezzi, fare la pace con il concetto che hanno bisogno di pagare più di altri clienti semplicemente a causa della loro origine etnica. In un certo senso questo è razzista perchè il venditore del bene e del servizio fa il suo prezzo sulla base di stereotipi e profili razziali.
In caso di doppia indicazione dei prezzi istituzionali si puo’ ottenere un prezzo più basso, mostrando al personale che non si è un turista. Alcune persone ottengono un prezzo più basso mostrando la carta di identità thai, la patente di guida, il permesso di lavoro o anche una carta della banca locale per dimostrare che si è residenti. Un altro modo è parlare thai e spiegare che non si è turisti e si vorrebbero pagare la tariffa locale.
Molte volte, pero’ non si puo’ essere in grado di negoziare con il personale perché non hanno l'autorizzazione a fare un prezzo più basso. Altre volte non importerà niente quello che potrete dire, vedono semplicemente uno straniero che deve pagare il prezzo per stranieri.
Parlare thai è un ottimo modo per negoziare con un venditore indipendente, è più probabile fargli accettare di concedervi il ​​prezzo locale per il piatto di somtam o una tazza di caffè freddo.
Se si preferisce non incontrare la doppia indicazione dei prezzi interpersonali è possibile, le imprese che non applicano tale pratica sono frequenti che non utilizzano la pratica, ci sono app che permettono di avere la stessa tariffa dei thailandesi per quanto riguarda i trasporti, mentre l'acquisto di cibo da venditori con prezzi in mostra assicura che sarete trattati come i thai.
Inoltre richiedete sempre che il tassametro sia acceso quando utilizzate un taxi. Se il tassista rifiuta o prende scuse del tipo: "Il contatore è rotto" dite che volete scendere.
In certi casi pero’ i tassisti hanno il vantaggio che non c’è altra scelta che utilizzare il loro servizio. In questi casi, barattre educatamente, ma in generale si può solo sorridere e sopportare il prezzo più elevato. Anche i thailandesi sono sottoposti a prezzi più elevati se i driver sanno di avere il sopravvento.
Durante il primo giorno in una nuova città, chiedete alla reception dell'hotel le tariffe dei trasporti locali. Saperle questo ridurrà notevolmente la possibilità di essere raggirati Inoltre, evitare di chiedere "Quanto?" I tassisti vedranno in cio’ un'opportunità per fare più soldi e suggeriranno un prezzo più elevato. Dire qualcosa come: "Il costo è di 30 baht, vero?" Funziona bene, oltre a chiedere in thailandese se si conosce.
E 'abbastanza normale avere una reazione emotiva a imposizioni di dopi prezzi. Le vittime riferiscono di sentirsi respinte, giudicate, stereotipate o anche violate da episodi di doppia indicazione dei prezzi. Per cercare di far fronte a queste reazioni provare a pensare alla situazione logicamente e comprendere perché è fatta, ricordando che non è intesa come un insulto personale.
Per scusare questa  politica dei prezzi la maggior parte cita la percezione, sbagliata, che tutti gli stranieri hanno un reddito disponibile molto più alta della media thai come motivo sufficiente per pagare di più.
A creare questa credenza contribuiscono le stesse leggi thai. Come un expat, al fine di garantirsi un permesso di lavoro in Thailandia è necessario guadagnare una certa quantità di denaro ogni mese e tale importo è di gran lunga superiore a quello guadagnato dalla maggior parte dei lavoratori thailandesi. L’importa per gli europei dovrebbe essere a 65.000 baht (1765 euro).
Come turista, il presupposto è che, se si vive il tipo di vita che permette vacanze dall'altra parte del mondo, è necessario disporre di denaro. In realtà ha un senso. Non è il segmento più povero della popolazione che può permettersi vacanze esotiche.
Naturalmente, la legittima contro-argomentazione è che, anche se è vero, una ciotola di tom yam dovrebbe avere lo stesso prezzo di mercato, non importa chi è venduta.
Un motivo in più per cui i locali sono spesso ammessi gratuitamente o molto a buon mercato alle attrazioni come templi, musei e monumenti storici è perché il governo non vuole far loro perdere la possibilità di vedere parti importanti della loro eredità, semplicemente perché non hanno i soldi per pagare la tassa di ammissione. La convinzione è che tutti i thailandesi, anche i cittadini più poveri, hanno il diritto di visitare questi luoghi e non dovrebbero essere penalizzati per avere pochi soldi.
Vi è anche l'argomento che, se non si pagano le tasse in Thailandia, è giusto che si dia un contributo alle attrazioni pagando una tassa più elevata. L’argomento non è neppure senza precedenti infatti, nel Regno Unito e la Francia in questo momento vi è una forte critica che prende in consideazione gli  'stranieri' che hanno accesso ai servizi domestici senza un costo aggiuntivo. Tuttavia, questo argomento non regge e fa molta acqua nel settore privato.
La mia opinione, per quanto essa possa valere? Sono pienamente a favore della doppia imposizione dei prezzi nel settore istituzionalizzato, a patto che i prezzi siano equi. Quello che più mi convince è che la stato thailandese non offre solo ingressi gratuiti ai suoi cittadini, una di queste sono i trasporti. Sul treno delle 20:00 che va a Bangkok da Udon Thani i thai non pagano niente, spero che nessuno possa venire a dirmi che dovrebbe essere la stessa cosa per i farang. Sono invece decisamente contro i doppi prezzi nel settore privato. E voi come la pensate?

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