martedì 6 settembre 2011

Il Cerbiatto che che si finse morto (Partecipazione).

C'era una volta un branco di cervi che viveva nella foresta. In questo branco c'era un maestro saggio e rispettato, egli aveva l'astuzia che era insita nel carattere dei cervi e insegnava i trucchi e le strategie di sopravvivenza ai cerbiatti piu' giovani.
Un giorno, sua sorella minore gli porto' suo figlio, doveva insegnarli le cose che erano importanti per i cervi. Lei disse: "Oh maestro, fratello, questo è mio figlio. Per favore insegnali i trucchi e le strategie dei cervi." L'insegnante disse al cerbiatto, "Molto bene, puoi tornare domani a quest'ora per la prima lezione."
Il giorno dopo il cervo arrivo' per la lezione come gli era stato richiesto. Mentre altri marinavano la scuola e passano tutto il giorno a giocare il cerbiatto presto' sempre molta attenzione all'insegnante. Era ben voluto dagli altri cervi giovani ma giocava con loro solo quando il suo lavoro in classe era completato. Era curioso di apprendere ed era sempre in tempo per le lezioni. Era anche paziente con gli altri studenti, sapeva che imparava più velocemente rispetto ad altri studenti ma non lo faceva pesare. Rispettava il cervo insegnante per la sua conoscenza, e gli era grato per la sua disponibilità a condividerla.
Un giorno, il cerbiatto incappo' in una trappola nella foresta e fu catturato. Gridò per il grande dolore. Ciò spavento' gli altri cerbiatti che corsero alla mandria, alla madre fu detto cosa era accaduto. Era terrorizzata, e corse da suo fratello, il maestro, tremando dalla paura, piangendo grosse lacrime gli disse: "Oh, mio caro fratello, hai sentito la notizia? Mio figlio è stato preso nella trappola di un cacciatore. Come posso salvare la vita del mio piccolo figlio? Egli aveva studiato bene in tua presenza?"
Suo fratello le disse: "Mia sorella, non aver paura. Non ho dubbi che sarà al sicuro. Ha studiato duro e ha sempre ha fatto del suo meglio, non ha mai perso una lezione e ha sempre prestato attenzione. Non vi è quindi la necessità di avere dubbi o avere dolore nel cuore. non sara' ferito da alcun essere umano. Non preoccuparti, sono sicuro che tornera' a voi e vi fara' di nuovo felici. Egli ha imparato tutti i trucchi e le strategie utilizzate dai cervi per tenere a bada i cacciatori. Quindi, sii paziente. tornerà!"
Nel frattempo, il cerbiatto intrappolato pensava: "Tutti i miei amici hanno avuto paura e sono scappati. Non c'è nessuno che possa aiutarmi a uscire da questa trappola mortale. Ora devo usare i trucchi e le strategie che ho imparato dal maestro saggio che mi ha insegnato così bene ".
Il cerbiatto decise che la strategia piu' idonea da utilizzare era quella di "fingersi morto". Per prima cosa uso' i suo zoccoli per scavare la sporcizia e l'erba, doveva sembrare come se avesse lavorato molto cercando un modo per scappare. Poi sollevo' le sue viscere e rilascio' la sua urina, perché questo è ciò che accade quando un cervo è preso in una trappola e muore per una paura molto grande. Successivamente, ricopri' il suo corpo con la propria saliva.
Si distese su un fianco, tenne corpo e gambe allungate e rigide. Girò gli occhi, e lascio' che la sua lingua uscisse fuori da un lato della bocca. Si riempì i polmoni di aria e gonfio il suo ventre. Infine, con la testa appoggiata su un lato, respiro' attraverso la narice vicina alla terra, non con quello superiore.
Giacque immobile, sembrava un cadavere rigido a cui le mosche volavano attorno attratte dagli odori terribili. Anche i corvi stavano vicino in attesa di mangiare la sua carne.
In poco tempo arrivo' l'alba e il cacciatore venne a ispezionare le sue trappole. Trovo' il cerbiatto che sembrava morto, ne schiaffeggio' la pancia gonfia e la trovo' dura. Vedendo le mosche e la confusione penso': "Ah, ha già iniziato ad irrigidirsi. Deve essere stato intrappolato molto prima di questa mattina. Non c'è dubbio che la carne tenera sta già iniziando ad andare in rovina. Tolgo la pelle e macello la carcassa proprio qui, poi portero' a casa la carne ".
Essendo convinto che il cervo era morto rimosse e puli' la trappola, e inizio' a stendere delle foglie per fare un luogo dove poter macellare. Rendendosi conto che era libero, il cerbiatto improvvisamente balzò in piedi. Comincio' a correre veloce sembrava una nuvoletta soffiata dal vento, torno subito dalla madre. Tutto il branco festeggio' la sua sopravvivenza, e lui ringrazio' gli insegnamenti avuti dal maestro.

La morale è: 
imparare bene la lezione 
porta a grandi ricompense.



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