giovedì 20 dicembre 2012

Sarit Thanarat (1909-1963. Militare. Primo ministro. Thailandese).

Safran Arts.
Sarit Thanarat nacque il 16 giugno 1908 a Bangkok, figlio del maggiore Luang Rüangdetanan (Thongdi Thanarat), un ufficiale di carriera che aveva passato la maggior parte della sua vita lavorativa sulla frontiera orientale e che si rese celebre per le sue traduzioni dal cambogiano. Passo la vita da ragazzo con i genitori della madre nell distretto di frontiera di Mukdahan, nella provincia di Nakhon Phanom questo creo' in lui un forte interesse e un'affinita' con le province lao del Nordest Thailandia, il che lo porto poi a studiare piani di sviluppo economico per questa regione.
Frequento' la scuola di un monastero in Bangkok ed entro' nella Reale Accademia Militare Chula Chom Klao nel 1919, completo' i suoi studi solo nel 1928, fu nominato sottotenente nel 1929. Passo' i primi 10 anni di carriera militare in fanteria, insegnando in Bangkok e nella vicina Lopburi. L'inizio della Seconda Guerra mondiale lo vede nel nord della Thailandia e alla sua fine era a capo delle truppe thai di occupazione nei territori degli Stati Shan del nordest della Birmania. 
Sostenne il dittatore militare Phibunsongkhram nel colpo di stato del 1947, era allora colonnello e comandava un battaglione di fanteria in Bangkok, assunse un ruolo guida negli eventi che portarono a spodestare un governo parlamentare formato da civili. Fu il punto di volta della sua vita civile, servi sotto Phibunsongkhram per 10 anni, durante i quali ricopri' varie cariche arrivando' rapidamente al grado di generale maggiore, nel tempo gli fu affidato il comando delle truppe in Bangkok e le cariche di ministro della difesa e capo dell'esercito. Come tale nel 1949 soffoco' una ribellione di marinai e marines in favore di Pridi Phanomyong. Fu allora posto a capo della Prima Armata Militare in Bangkok, che fin dal 1932 aveva avuto un importante ruolo politico. Come tale soffoco' un ulteriore colpo di stato della marina nel 1951. Le promozioni di questo periodo, quella a tenete generale nel 1950 e quella a generale nel 1952 confermarono il potere che egli deteneva. 
 Il colpo di stato del 1947 che instauro' Phibun al potere e' da vedere come la presa di potere da una generazione di ufficiali dell'esercito che, a differenza di Phibun e a quanto avveniva prima della guerra non avevano ricevuto una formazione straniera. Essi erano lenti nello sviluppare la loro leadership politica e i colpi e i controcolpi di stato verso la fine degli anni '40 e i primi dei '50 videro manovre di potere, che nel 1951 portarono ad una rivalità incentrato su due figure: Sarit, che era diventato vice comandante dell'esercito e vice-ministro della difesa nel 1951 e comandante in capo dell'esercito nel 1954 e il generale della polizia Phao Siyanon, che divenne direttore generale del dipartimento di polizia paramilitare nel 1951 e agi' come il braccio forte del regime. 
La potenza di Phibun diminui' rapidamente a partire dal 1950, a causa delle peggiorate condizioni economiche dopo il boom della guerra di Corea (1950-1953), inoltre la corruzione era diventata troppo evidente e gli spietati attacchi di Phao sui rivali politici, la comunità imprenditoriale cinese e altre figure civili politiche era sfuggita di mano. Sarit, essendo diventato maresciallo in campo nel 1956, era tenuto sempre più in disparte dal regime, anche se aveva mantenuto la fedeltà delle forze armate e aveva guadagnato un qualche sostegno popolare. 
Quando Phibun, nel tentativo di guadagnarsi o almeno controbilanciare il sostegno popolare con i suoi rivali, tento' un ritorno al governo parlamentare nel 1957, Phao gesti' le elezioni a favore di Phibun. Sarit capitalizzo' di fronte al publico il dispiacere reale verso Phibun, la publica indignazione e le manifestazioni studentesche permisero a Sanit di chiamare le sue truppe e rovesciare il governo Phibun nel settembre del 1957. Questo permise di creare un governo civile di tipo paternalistico. Sarit pero' dovette partire immediatamente per gli Stati Uniti dove doveva sottoporsi a cure mediche. Lascio' il governo nelle mani del suo vice il generale Thanom Kittikachorn. In sua assenza il consenso del governo diminui' della meta', vennero a mancare consensi per mancanza di leadership e per le condizioni economiche fortemente peggiorate. 
Ritornato senza tanto rumore in patria Sarit nel mese di ottobre 1958 organizzo', con l'appoggio di Thanom, un altro colpo di stato e proclamò se stesso premier. Sarit istitui' allora un nuovo governo, che per i tempi si potrebbe definire rivoluzionario, legittimato da una "costituzione ad interim", ispirata da quella Gollista Francese e da quella della Republica Araba Unita. Questo permise l'istituzione di positive politiche di sviluppo economico e sociale. Il primo compito di Sarit fu quello di sradicare la corruzione che era fiorita durante il precedente regime, in particolare nella polizia nazionale. 
Lancio' campagne contro la criminalità organizzata, rese illegale fumare oppio e tento' di fermarne il contabbando. istitui' i primi programmi governativi di un certo successo per il welfare e per lo sviluppo economico rurale, in particolare nelle province povere del nord-est della Thailandia, e intraprese una grande espansione e il miglioramento del sistema di istruzione nazionale. Come dirigente egli si guadagno' una reputazione di persona che vuole e sa' fare le cose.
Fu lui che incoraggio' Re Bhumibol Aduldej a viaggiare, e a far rivivere cerimonie reali trascurate per rafforzare l'identità nazionale. Se sotto Sarit il ruolo della monarchia fu limitato Sarit lo riporto' in alto, suggeri' al re di interessarsi a progetti di sviluppo e di consegnare personalmente le laure ai nuovi dottori. Porto' la monarchia vicino ai cittadini ma ne volle il massimo rispetto. La pratica di prostrarsi con la testa fino a toccare il suolo davanti a personaggi reali, vietata decenni prima dal re Chulalongkorn, fu reintegrata in alcune circostanze. 
Lo stesso Sarit viaggio' moltissimo nel Paese, spesso piombando su villaggi remoti in un elicottero dell'esercito per parlare con i contadini dei loro bisogni. Mai lascio' a qualcuno il vero potere sul Ministero degli Interni. Promise un ritorno alla democrazia parlamentare, ma si mosse lentamente per attuare questa intenzione. Inutile negarlo il regime di Sarit fu molto autoritario ma una domanda sorge spontanea: "Non e' che in quei tempi fosse necessario?" I partiti politici furono vietati, i giornali di opposizione dovettero cessare le pubblicazioni, i diritti costituzionali furono sospesi in modo che i dissidenti potessero essere incarcerati senza processo con l'accusa di sovversione. Ma da altra parte la Thailandia crebbe, tanto he Sarit e' ancora oggi ricordato per le sue efficaci politiche di sviluppo economico, che rapidamente portarono il Paese a una crescita annuo dell'8% del prodotto nazionale lordo. Il povero Nordest, che era stato dimenticato dai precedenti governi di Bangkok, forse memore dell'infanzia, grazie a lui torno' negli interessi del governo e anche in questa regione le sue politiche furono efficaci. 
Sarit introdusse una nuova generazione di tecnocrati con idee liberali in economia, li lascio' governare e tutto questo incoraggio' i privati, gli investimenti esteri cominciarono ad arrivare ed aumentarono, in questa visione furono lanciati grandi progetti di sviluppo rurale, e una rapida espansione delle strutture educative, e nonostante il suo governo dispotico Sarit ottenne vasto plauso fra i cittadini thailandesi in generale. 
Tutte le statistiche di questo periodo dimostrano il successo delle sue politiche quando morì improvvisamente, a Bangkok, l'8 dicembre 1963. 
Sarit in politica estera fu filo-americano e anti-comunista, mantenendo la Thailandia nel Trattato dell'Organizzaziobe del Sud-Est asiatico. Si affido' sempre più agli aiuti militari Usa per arginare la minaccia di insurrezione comunista in Thailandia. Come primo ministro, grazie a questo il piano accelerato per lo sviluppo economico del suo paese fu elaborato dagli Stati Uniti e dalla Banca Mondiale che pensarono alla promozione della concorrenza di mercato e degli investimenti privati. Fu lui a creare il National Economic and Social Development Board che continua a svolgere un ruolo importante nello sviluppo economico della Thailandia.
Il motto che si puo' dire semplifica tutto il lavoro si Sarit è: "Nazione, religione, monarchia", tutti e tre rappresentati nel rosso, bianco e blu, della bandiera thailandese. 
Quando Sarit morì gli successe come primo ministro il Gen. Thanom Kittikachorn. 



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