sabato 25 gennaio 2014

Asia, un 2014 di speranze (Un articolo di Francesco Tortora).

Un articolo di Francesco Tortora in data 13/01/2014.

Le stime
Asia, un 2014 di speranze
I punti di forza: ripresa delle esportazioni cinesi,
 sviluppo dell’ASEAN e del Giappone

Bangkok - Sulla scena economica internazionale continuano a restare dense le nubi dei dubbi circa gli sviluppi nel breve e nel medio periodo ma –nelle strette interrelazioni tra Occidente e Oriente- gli osservatori economici sembrano rintracciare alcuni elementi di ottimismo sebbene molto cauto. I centri studi economici asiatici confermano queste ipotesi stimando che gli Stati Uniti, l’Unione Europea e l’Asia sul versante del Pacifico nel 2014 possano mostrare segni di miglioramento. Nello specifico, il miglioramento della scena economica asiatica per il 2014 si sostiene sia sostenuto principalmente da una ripresa delle esportazioni dell’Asia Orientale, proprio a seguito della leggera ripresa stimata negli Usa e nell’Unione Europea. Bisogna però anche sottolineare che permangono zone dubbiose circa il futuro recente, in relazione al fatto che vi sono svariate zone di turbolenza politica o sociale, soprattutto in India, Indonesia, Thailandia tutte e tre alle prese con elezioni proprio nel 2014.
Per quanto riguarda l’outlook assegnato dagli analisti asiatici all’Occidente ed al mondo a sviluppo avanzato in genere, si ritiene che il PIL degli Stati Uniti possa crescere dall’1.8 per cento del 2013 al 2.5 del 2014, sostenuto dall’aumento dei consumi, dall’edilizia residenziale e dagli investimenti privati. L’industria statunitense continuerà a beneficiare dei prezzi del gas naturale ancora bassi, nel solco di un particolare apprezzamento di questa forma di energia primaria, la quale ha a sua volta sostenuto il mantenimento al ribasso dei prezzi dell’elettricità, il che ha permesso all’intero settore manifatturiero statunitense di mantenere i propri standard di competitività. Per quanto riguarda, invece, l’Eurozona, gli analisti asiatici stimano che la contrazione dello 0.4 per cento del 2013 possa risolversi in un incremento finale dello 0.8 per cento nel 2014, un aumento derivante da un effetto-traino attuato dalla Germania, al momento l’economia più forte dell’Unione Europea. Il recupero dell’Unione Europea nel 2014 sarà da imputarsi anche dall’effetto rimbalzo positivo che si manifesta grazie alla Gran Bretagna, la cui economia cresce dall’1.4 per cento del 2013 secondo i calcoli fino al 2.6 del 2014.

Allo stesso tempo, le due economie asiatiche più forti, Cina e Giappone, ci si attende che continuino a mostrare segni di ulteriore espansione. Il PIL cinese si stima che possa crescere dal 7.8 per cento del 2013 fino all’8.1 per cento nel 2014, sostenuto dalla crescita delle esportazioni e continuerà a fare affidamento anche su una robusta domanda interna da parte dei consumatori. L’economia giapponese, secondo le proiezioni degli analisti asiatici, potrebbe perlomeno permanere al tasso di crescita del 2013, ovvero l’1.8 per cento.
Secondo gli analisti asiatici, con la crescita delle principali quattro economie mondiali, l’intero indice di sviluppo del PIL medio mondiale potrebbe attestarsi intorno al 3.3 per cento al posto dell’attuale 2.5. Tutto questo si ritiene possa anche rilanciare un rimbalzo complessivo e globale dell’economia planetaria, in particolar modo di un vero e proprio asse portante qual è il commercio a fini di import/export, con il corollario delle attività legate al trasporto via nave e via container che attualmente si attestano al 2.1 per cento e che potrebbero giungere -secondo le stime- fino al 4.7 per cento nel 2014.
Poiché la stragrande maggioranza delle economie asiatiche vedono la parte più rilevante del proprio PIL nelle attività economiche legate all’esportazione -economie quali quelle citate alle quali bisogna aggiungere anche Corea del Sud, Malaysia, Singapore, Thailandia,- è abbastanza facile immaginare che le esportazioni saranno l’elemento trainante nella crescita dell’outlook delle economie dell’area asiatica. Ad esempio, nel caso cinese, le esportazioni stimate in aumento verso USA e UE confermeranno che proprio le esportazioni verso quelle due aree sono il fattore chiave della crescita stimata complessiva. Le esportazioni, infatti, sono state e sono notoriamente uno dei principali motori dell’economia cinese perlomeno negli ultimi due decenni e le migliorate condizioni della crescita economica mondiale stimate nel 2014 potranno accompagnare non solo lo sviluppo del settore specifico ma anche quello della creazione di migliori ed ulteriori infrastrutture attraverso la catena di piccole e medie imprese che sono particolarmente coinvolte nella produzione di merci e beni correlati all’esportazione. Ulteriori due fattori a sostegno della crescita economica cinese, oltre quelli appena menzionati, saranno le migliorate condizioni di spesa a disposizione dei consumatori grazie ai migliori introiti derivanti da stipendi e salari e la rete complessiva dei trasporti che -secondo gli analisti- esplicherà effetti positivi anche per il potenziamento delle cosiddette “piccole città”. Si tratta di un aspetto importante, perché la massa di popolazione cinese che si sposterà in aree a sempre più forte urbanizzazione sarà di almeno 300 milioni di persone da oggi fino al 2030. (Per la notizia completa di Francesco Tortora vedi l'articolo sull'Indro).
Francesco Tortora e' l'autore di "Da Thaksin a Yingluck: la Saga dei Shinawatra", il suo ultimo libro  e dei precedenti "Note asiatiche", "Asian Diary. Storie di popoli e di individui nei Paesi dove sorge il sole", "Livin' in BKK. Everyday Life in Bangkok between Modernism and Tradition". per una sua breve biografia vedi: "Il mio diario - Francesco Tortora". Francesco Tortora e' il corrispondente asiatico dell'Indro.






Nessun commento:

Posta un commento