sabato 4 marzo 2017

Thailandia: successioni reali, una breve storia.

Storicamente, nel momento dell'emergere dei primi regni thai più di sette secoli fa, le regole di successione tendevano a essere interpretate in modo particolarmente flessibile. Conflitti di successione tumultuosi erano all'ordine del giorno in tutte le monarchie della regione,
Il primo re di un regno thai unificato fu il fondatore del Regno di Sukhothai (1238–1438), re Sri Indraditya (r, 1238 – 1270). L'idea di questa prima regalità si dice essere stata basata su due concetti derivati ​​dall’Induismo e da credenze del buddismo Theravada. Il primo concetto è basato sulla casta vedico-indù dei "Kshatriya", o guerrieri, da cui il re derivava i suoi poteri di potenza militare la secondo si basava sul concetto del buddismo Theravada di "Dhammaraja",  introdotto in Thailandia col buddismo intorno VI secolo dopo Cristo. L'idea del Dhammaraja è che il re deve governare il suo popolo in conformità col Dharma e agli insegnamenti del Buddha.
Nel regno di Sukhothai queste idee furono sostituite, per un breve periodo, nel 1279, quando il re Ramkhamhaeng salì al trono. Ramkhamhaeng partì dalla tradizione e creo’  un concetto di "regno paterno" In cui il re governava il suo popolo come un padre avrebbe governare i suoi figli. Questa idea fu rafforzata dal titolo e dal nome del re Pho Khun Ramkhamhaeng Fu breve, entro la fine del regno, i due vecchi concetti tornarono e  Pho fu cambiato in Phaya, o Signore.
Il Regno di Sukhothai fu soppiantato dal Regno di Ayutthaya, che fu fondato nel 1351 da re Ramathibodhi I. Durante il periodo di Ayutthaya, l'idea della regalità cambio’. A causa dell’antica tradizione Khmer nella regione, il concetto indù di regalità fu applicato allo status di leader. I bramini assunsero grande influenza nell’incoronazione reale. Il re era visto e trattato come una reincarnazione di divinità indù come Indra, Shiva , Vishnu, o Rama. Apparentemente, Rama era il più popolare, e  molti re in questo periodo assunsero nomi che comprendevano quello del dio-eroe, come in Ramathibodhi mentre l'influenza buddista era anche evidente in nomi che comprendevano Dhammaraja,. Ma un terzo concetto prendeva piede quello di Devaraja o re divino, che era un'idea presa in prestito da parte dell'Impero Khmer dai regni indù-buddisti di Java, concetto centrato sull'idea che il re era l'incarnazione o avatar del dio Vishnu e che era un Bodhisattva o illuminato, quindi, basava l’essere sul  suo potere sul suo potere religioso, il suo potere morale, e la sua purezza di sangue. I re vivevano in palazzi progettati come il Monte Meru, la casa degli dei nell'induismo e si trasformavano in Chakravartin cioè diventavano padroni assoluti e universali del loro regno. L'universo era immaginato ruotare intorno a loro, e esprimevano il loro potere attraverso elaborati rituali e cerimonie. Per quattro secoli questi re hanno governato Ayutthaya e presieduto ad alcuni dei più grandi periodo di crescita culturale, economica e militare della storia thailandese.
La divinizzazione del re, che elevava il sovrano ad una posizione quasi divina, in modo che questi potesse essere esaltato dai suoi sudditi, tuttavia non riusciva in alcun modo a stabilizzare il governo, piuttosto il contrario inoltre l’'immenso potere e la mancanza di restrizioni di cui il re godeva invitavano ad abusi che, alla fine, rendevano il monarca antipatico ai suoi sudditi e affrettavano la sua rovina.
La legge palazzo originale in materia di successione è del 1360 dC, all’inizio del periodo di Ayutthaya (1351-1767) ma non si trattava di un sistema chiaro per determinare un successore dopo la morte di un sovrano ma piuttosto, forniva un quadro di riferimento da cui poter scegliere il prossimo re. In genere, il nuovo re sarebbe stato un fratello o il figlio del defunto re nato da una grande regina o consorte ma la legge forniva regole con cui altra persona poteva salire al trono se la situazione o circostanze lo richiedevano. Così a volte era il re stesso a scegliere il suo successore, a volte i ministri nominavano un principe come re o le regine non ufficialmente ma efficacemente esercitavano la loro influenza a favore di un principe di loro scelta e spesso la corona andava al principe che era stato il più veloce a prendere il palazzo e a sterminare i suoi fratelli. Così almeno un terzo delle successioni reali in Ayutthaya coinvolsero spargimento di sangue. In effetti, la storia del regno in quel periodo è una cronaca di usurpazioni frequenti e di uomini ambiziosi che contrastano le ultime volontà del re scomparso.
Il cronico conflitto per la successione destabilizzo’ e indebolì il regno thailandese di Ayutthaya nei secoli XVII e XVIII, contribuendo al suo collasso catastrofico nel 1767 quando eserciti birmani spadroneggiavano attraverso il territorio tailandese e saccheggiavano la capitale.
La mancanza in Ayutthaya di forti istituzioni politiche durevoli, e meccanismi per il trasferimento del potere politico da una generazione a quella successiva,minacciarono la sopravvivenza del regno. Praticamente ogni successione reale in quei due secoli si trasformo’ in una crisi politica. Queste crisi diventavano sempre più pericolose, come la posta in gioco cresceva e diventava più alta. I nobili della burocrazia centrale avevano ben consolidati interessi economici, sociali e politici da preservare, ed ogni nuovo re poteva alterare radicalmente l'equilibrio di potere esistente tra di loro.
Re Taksin il Grande(r. 1767-1782), fu l’unico re del periodo di Thonburi si affermo’ come re del Siam per diritto di conquista. Eera di origine cinese Thai. E' stato il leader nella liberazione del Siam dall'occupazione birmana dopo la seconda caduta di Ayutthaya nel 1767, e della successiva unificazione del Siam che era caduto sotto vari signori della guerra. Istituì la città di Thonburi come nuova capitale, dato la città di Ayutthaya era stata quasi completamente distrutta dagli invasori. Il suo regno fu caratterizzato da numerose guerre, combattè per respingere nuove invasioni birmane e per soggiogare il regno settentrionale di Lanna, i principati laotiani, e la Cambogia. Tuttavia, negli ultimi anni di vita era impazzito, si si alieno’ il sostegno dei monaci e dei nobili per aver portato la situazione a un grave degrado. Fu giustiziato e gli successe il suo amico di lunga data Maha Ksatriyaseuk che poi salì al trono come Phra Buddha Yodfa Chulaloke o Rama I (r. 1782-1809)., che fondo’ il Regno di Rattanakosin e la dinastia Chakri, che ha governato la Thailandia fino ad oggi.
Appena incoronato re del Siam¸ Phra Buddha Yodfa Chulaloke commissionato a studiosi di raccogliere e rivedere le leggi del periodo di Ayutthaya. Così la Legge Palazzo fu integrata da un nuovo compendio legale chiamato Codice dei Sigilli, Rama I disse che le vecchie leggi erano state spesso male interpretate e questo aveva portato all'ingiustizia. La successione ai sensi del Codice dei Tre Sigilli prendeva in considerazione il potenziale del futuro re di essere, come prescritto dal antichi testi buddhisti, un Dhammaraja o re giusto. Questo si manifestava nella sua aderenza delle dieci virtù (parami) della regalità: dana (dare), sila (auto condotta), Paricaga (rinuncia), ajava (rettitudine), maddava (dolcezza), tapa (tenacia), akkodha (calma), avihimsa (non causare danni), khanti (resistenza o pazienza), e avirodhana (assenza del male). La stirpe, tuttavia, svolgeva ancora un ruolo molto importante.
Tutte le successioni che seguirono l'introduzione del Codice dei Tre Sigilli sono avvenute senza spargimento di sangue, anche se non furono senza alcune complicazioni  In parte, una maggiore aderenza all'idea che il successore più saggio e più capace possibile, dovrebbe essere scelto ha temperato le nove successioni della Reale Casa dei Chakri durante il periodo Rattanakosin o Bangkok.
Deceduto re Rama I In un consiglio speciale dei membri anziani della regalità e funzionari convenne che re Buddha Loetla Nabhalai o Rama II (r 1809-1824) doveva succedere al padre.
Dopo la morte di Rama II nel 1824, una grande assemblea della famiglia reale, alti ufficiali di Stato e membri del monacato buddista  guidati dal patriarca supremo fu convocato. Il gruppo scelse un figlio nato da Rama II e una regale consorte, un principe che era molto più giovane e meno esperto del fratello, il principe Mongkut, che era stato appena ordinato come monaco. Anche se, come il figlio di una regina piena, il principe Mongkut potrebbe aver avuto un diritto superiore per accedere al trono in termini di lignaggio, La decisione di Mongkut di restare nel monacato evito’ una potenziale crisi di successione e qualsiasi conflitto con il re Nangklao o Rama III (r 1824-1851).
Più tardi, la successione di Rama III sembrava essere entrata in uno stato crisi. Mentre la sua salute continuava a deteriorarsi, nel 1851, dopo mesi di sterili discussioni su possibili successori, l'erede al trono rimaneva senza nome. Tutte le parti si stavano preparando con armi e truppe per l'auto-difesa e la resistenza ma. prima che potessero venire alle mani, il re convoco’ a palazzo una riunione di tutti i principi, nobili e principali governanti per conferire sulla questione della successione
Uno dei possibili successori al trono era ancora principe Mongkut che nel corso dei 27 anni di regno di Rama III era diventato il leader di un ordine di riforma buddista.
Due settimane prima della morte di re Rama III, l'assemblea delibero’ di proteggere le pretese al trono del principe Mongkut (r 1851-1868),  e il suo talento fratello minore, il principe Chudamani fu elevato alla carica di Uparaja, vicerè o secondo re come Phra Pinklao con uguale onori del sovrano.
Re Mongkut lascio’ la posizione di vicerè aperta dopo la morte di Phra Pinklao nel 1865. Se re Mongkut avesse nominato un sostituto al vicerè, il trono avrebbe potuto passare a quella persona, piuttosto che uno dei suoi figli. Quando re Mongkut morì nel 1868, il Gran Consiglio scelse il quindicenne principe Chulalongkorn, figlio del re Mongkut, e Chao Phraya Sri Suriyawongse, un membro di spicco della potente famiglia Bunnag, fu nominato reggente. Il consiglio scelse il nome anche del vicerè, il principe Yodyingyot (1838-1885, più tardi conosciuto come principe Bovorn Vichaichan.
Re Chulalongkorn, Rama V, ebbe un serio confronto con l’uparaja nel 1874-1875, durante un attentato con incendio di diversi edifici nel complesso del Grand Palace questi non era prontamente corso in suo aiuto. A seguito di questo, Chulalongkorn abolì la posizione di uparaja nel 1885, sostituendola con la pratica di nominare un principe ereditario. Il primo principe ereditario, Vajirhunis, morì prima del padre, nel 1895. Il secondo principe ereditario, Vajiravudh, divenne re Rama VI nel 1910, e promulgo’ la legge sulla successione di palazzo nel 1924.
L'ascensione di re Vajiravudh, Rama VI, (1910-1925) fu il meno problematica nella storia della Casa Reale dei Chakri fino a quel momento. Dopo la morte prematura del principe ereditario Maha Vajirunhis, il suo giovane fratellastro, il principe Vajiravudh fu dichiarato principe ereditario nel 1895 e, dopo la morte del padre re Chulalongkorn, salì al trono. Re Vajiravudh sapeva che suo padre aveva voluto istituire un sistema di successione basata sulla primogenitura che inequivocabilmente designava un principe ereditario. Secondo Re Vajiravudh era intenzione del padre portare le successioni reali in Thailandia in linea più stretta con quelle di altre monarchie.
La Legge di Palazzo seguiva il concetto europeo di primogenitura con la differenza che, mentre in Europa tutte la  prole avrebbe trovato il suo  posto nella linea di successione, il diritto di successione in Thailandia riguardava solo la prole di sesso maschile. Né re Vajiravudh né il suo successore
Rama VI, pero’ erano stato in grado di generare un erede maschio e aveva solo una figlia, che era nata due giorni prima della sua morte e fu esclusa dalla linea di successione ai sensi della Sezione 13 della Legge di Palazzo di conseguenza, la successione divenne un problema.
Dei 77 bambini cui era padre re Chulalongkorn, solo sette figli nati da regine sopravvissero oltre il 1910 Nei primi anni ‘20, due dei tre fratelli pieni di Re Vajiravudh erano morti. Entro la fine del 1925, solo il fratello minore, il principe Prajadhipok, era ancora vivo. Questa situazione ha fornito un importante impulso per la stesura della Legge di Palazzo sulla successione del 1924. Questa legge, che continua a fornire il quadro per la successione ancora oggi, ha confermato il primato della stirpe di re Chulalongkorn e della reginaSaovabha Bongsri (1864-1919 ) i cui figli hanno diritti superiori a quelli dei discendenti della regina Savang Vadhana (1862-1955), e quelli della regina Savang Vadhana sono al di sopra di quelli della regina Sukhumala Marasri (1861-1927).
Così la Legge di Palazzo rese la successione più precisa e vincolante.
La Legge di Palazzo sulla successione fu messa in atto l'anno successivo con l'ascensione di re Prajadhipok, Rama VII, (1925-1935).  Secondo la Legge Palazzo, il principe Prajadhipok, era il fratello pieno unico superstite di re Vajiravudh tramite la linea di sangue della regina Saovabha Bongsri, ed era il primo in linea per la successione al trono.
Il principe Mahidol Adulyadej, era secondo in linea, anche se più anziano del Principe Prajadhipok, era figlio della regina Savang Vadhana mentre terzo e quarto in linea di ascensione erano i due figli: il principe Ananda Mahidol e il principe Bhumibol Adulyadej.
 La monarchia assoluta fu rovesciato il 24 giugno 1932 ed il re fu collocato all'interno di un quadro costituzionale, ma la nuova costituzione ha continuato a fare affidamento sulla Legge di Palazzo in materia di successione. Molte delle 18 costituzioni che si sono succedute dal 1932 contengono disposizioni in materia di successione e tutte affermano che la scelta di un erede apparente è una prerogativa del re. In assenza di un erede designato, queste costituzioni generalmente lasciano le questioni di successione al Consiglio Privato o ai membri della famiglia reale come detta la Legge di  Palazzo del 1924.
Re Prajadhipok, morì in esilio volontario in Inghilterra senza avere figli. Gli succedette il principe Ananda Mahidol (1935-1946) dato che il padre Mahidol Adulyadej (1892-1929) era deceduto.
Quando il re Prajadhipok abdicò senza designare un erede, il governo ebbe cinque giorni di tempo per prendere in considerazione i possibili successori all'interno della Real Casa dei Chakri secondo la linea di sangue prima di decidere per il principe Ananda. Questa scelta seguiva la Legge di Palazzo e fu approvata dall'Assemblea Nazionale.
Nessun dibattito è stato necessario quando il celibe giovane re Ananda Mahidol morì improvvisamente il 9 giugno 1946, suo fratello minore, il principe Bhumibol Adulyadej (r. 1946 -2016), era l'erede indiscusso e salì al trono.
Il principe Vajiralongkorn, l'unico figlio maschiodi re Bhumibol e della regina Sirikit, è stato designato come erede il 28 dicembre del 1972, all'età di vent'anni.
La sera del 13 ottobre 2016, il primo ministro Prayuth Chan-Ocha ha dato il più triste annuncio alla nazione addolorata "Cari thailandesi, Sua Maestà il Re Bhumibol Adulyadej, il nono della sua dinastia, è morto. Viva Sua Maestà il Re del Nuovo Regno "
Il Parlamento si è riunito alle 21:30. Un annuncio è stato fatto per la morte del Re. I membri dell'Assemblea legislativa nazionale hanno rispettato 9 minuti di silenzio. Alle alle 21:45 il presidente ha annunciato che l'Assemblea nazionale legislativa avrebbe applicato la sezione 23 della Costituzione del 2007 e la Legge Palazzo per la successione, ma non ha specificato quando. La sessione parlamentare è stata chiusa. Alle 21:40, il primo ministro Prayuth Chan-Ocha ha annunciato che all'inizio della serata, gli era stato concesso un incontro con il principe ereditario Vajiralongkorn, che gli ha detto che vorrebbe prendere un po 'di tempo per piangere prima di accettare l'invito ad iscriversi il nuovo re, e che nel frattempo avrebbe l'assolvimento delle funzioni reali del principe ereditario.
Il vice presidente dell'Assemblea nazionale legislativa il 14 ottobre ha confermato che il generale Prem Tinsulanonda, Presidente del Consiglio della Corona, sarebbe stato reggente a tempo indeterminato, in conformità con la Costituzione.
Non esistono prassi nei tempi moderni per la successione di un re in Thailandia, re Bhumibol Adulyadej ha governato dal 1946, egli era stato proclamato re il giorno stesso della morte del fratello, re Ananda. Interrogativi circa la successione sono sorti quando il principe Maha Vajiralongkorn partì per la Germania durante il fine settimana ma occorreva pensare che Il principe, unico erede maschio di re Bhumibol, ha trascorso gran parte della sua vita adulta all'estero, e ha una casa in Germania, dove suo figlio, il principe Dipangkorn Rasmijoti, è iscritto in una scuola privata. Il principe Dipangkorn Rasmijoti è nato il 29 aprile 2005;) è principe di Thailandia, membro della dinastia  reale dei Chakri ed erede presunto al trono di Thailandia.
Dopo 50 giorni dalla morte di re Bhumibol Adulyadej il 1° dicembre 2016, il principe ereditario Vajiralongkorn ha concesso udienza al Presidente del Consiglio, al presidente dell'Assemblea legislativa nazionale e al reggente pro tempore a Villa Ambhorn Sathan, a Palazzo Dusit, e ha accettato l'invito a salire al trono fatto dal presidente dell'Assemblea legislativa nazionale al fine di "soddisfare le intenzioni reali del defunto re per il bene e la felicità di tutti i thailandesi". Il principe Vajiralongkorn è stato proclamato re Rama X col nome di Sua Maestà Re Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangkun, La sua incoronazione formale avrà luogo solo quando re  Rama IX verrà cremato dopo un anno di lutto,
Questo ha dissipato le preoccupazioni che il regno era diretto verso un periodo di instabilità dopo la morte dell’amato Re Bhumibol Adulyadej.
Ufficialmente le norme relative alla successione possono essere trovati nella Legge di Palazzo sulla successione del 1924 e nella costituzione del 2007.
La Legge di Palazzo per la successione Eè stata studiata per realizzare le regole di successione al trono, un problema che ha causato controversie nel periodo precedente, come durante il regno di re Chulalongkorn.
Questa legge precisa che il figlio maggiore del re dovrebbe essere erede al trono se non è impedito da determinate circostanze straordinarie come il matrimonio con una straniera, o una malattia mentale, nel qual caso verrà preceduto dal primo che lo segue in linea di successione.
Per diversi decenni, le varie costituzioni thailandesi o non contenevano disposizioni per la modifica di questa legge, o ne riportvano grosso modo il contenuto.
Durante il regno di re Bhumibol Adulyadej, ci sono stati due importanti modifiche della Legge di Palazzo. Nel 1974, il palazzo ha aggiunto due clausole. La prima dice che in assenza di un principe, il Parlamento potrebbe scegliere una principessa come successore al trono, è importante notare che la Legge di Palazzo  vietava questo.
In secondo luogo, la Legge Palazzo potrebbe in futuro essere modificata, nella costituzione del 1991 , è stato precisato, per la prima volta che la modifica della Legge di Palazzo è prerogativa del sovrano. Questa stessa disposizione è stata riportata nella Costituzione del 2007. Il Re può dichiarare la sua volontà di cambiare la legge; il Consiglio Privato redigerà la modifica e la sottoporrà alla sua firma. Una volta che il re ha firmato, il Consiglio della Corona deve notificare al Presidente dell'Assemblea nazionale per informarla del cambiamento, e il presidente dell'Assemblea dovrà controfirmare il comando reale. In parole povere, questo significa che il re, con un relativamente breve preavviso, può apportare modifiche significative alla legge di successione. Questo è stato considerato un passo da gigante per rendere la Legge Palazzo più flessibile e meno limitativa dato che le costituzioni precedenti dichiaravano la legge immutabile.
La modifica della legge di Palazzo sulla successione B.E. 2467 (1924) è quindi appannaggio del re, il Consiglio della Corona puo’ redigere emendamenti alla legge di Palazzo ma deve presentarli al re per l’approvazione. Quando il re ha approvato l’emendamento alla legge di Palazzo e messo la sua firma su di esso, il Presidente del Consiglio della Corona notifica al presidente dell'Assemblea nazionale per informare la stessa. Il Presidente dell'Assemblea Nazionale deve controfirmare il comando reale, e l’emendamento alla legge di Palazzo ha forza di legge dal momento della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Nella sezione 23 della Costituzione del 2007 è anche indicato che nel caso in cui il Trono diventa vacante e il re ha già nominato suo erede al trono in base alla legge sulla successione di Palazzo, B.E. 2467 (1924), il Consiglio dei Ministri comunica al Presidente dell'Assemblea Nazionale. Il Presidente dell'Assemblea Nazionale convoca l'Assemblea nazionale per il riconoscimento dello stesso, e il presidente dell'Assemblea nazionale invita l’erede a salire al trono e proclama tale erede re.
Nel caso in cui il trono diventi vacante e il re ha non ha nominato suo erede il Consiglio della Corona presenta il nome del successore al trono ai sensi dell'articolo 22 al Consiglio dei ministri che lo sottopone all'Assemblea nazionale per l'approvazione. A questo scopo anche il nome di una principessa può essere presentato. Con l'approvazione dell'Assemblea Nazionale, il presidente invita tale successore a salire al trono. Non è chiaro se l'approvazione dell'Assemblea sia semplicemente pro-forma ed anche se la legge di Palazzo sulla successione continua ad affermare che il monarca deve essere un maschio, la Costituzione del 2007, come molte delle precedenti, afferma che il Consiglio della Corona puo’ presentare il nome di una principessa come successore del re. Poiché la Costituzione è la legge suprema del Paese, dobbiamo credere che una principessa puo’ essere chiamata al trono  in queste condizioni, anche se la legge di palazzo non è mai stata modificata.
La Costituzione specifica inoltre che il Re possa nominare un reggente nel caso in cui egli non è in grado di eseguire le sue funzioni; se richiesto dalle circostanze ad esempio in caso di incapacità del re ma anche nel caso in cui, come ha fatto recentemente il principe ereditario Maha Vajiralongkorn,  il nuovo re designato voglia posticipare l’accettazione sia perchè troppo addolorato sia perchè intendeva rispettare maggiormente il lutto per il padre. Se è il re a nominare ilreggente, il Presidente dell'Assemblea Nazionale semplicemente prenderà nota del comando, se è il Consiglio Privato a selezionare il reggente, la persona deve richiedere l'approvazione dell’Assemblea Nazionale.  
Il principe ereditario è l'erede designato ma il principe ereditario potrebbe anche venir rimosso dalla contesa in qualche modo. La Legge di Palazzo sulle successioni potrbbe permettere di farlo, almeno in teoria, la sezione 10 della legge stabilisce che: "L'erede che succedere al trono dovrebbe essere pienamente rispettato dalla gente e la gente dovrebbe essere in grado di contare su di lui felicemente. Se lui è considerato dalla maggior parte delle persone come sgradevole,egli dovrebbe essere fuori dalla linea di ascensione al trono. "
Non sono specificate norme legali per la durata del periodo di lutto per il re; un periodo di un
mille giorni è spesso menzionato. L'erede in questo periodo puo’ accettare l’incoronazione e sarà quindi re da quel momento ma la cerimonia di incoronazione non ci si aspetta che avvenga durante questo periodo, ma solo dopo che il re precedente sarà cremato
Applicate alla Thailandia contemporanea, le disposizioni della legge di Palazzo del 1924 e della costituzione del 2007 hanno solo una possibile interpretazione: il principe ereditario Maha Vajiralongkorn era l'erede incontrastato al trono ed è giustamente diventato re.

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