Anteprima.
Due gatti di palude sono stati trovati vivi e vegeti in un santuario della
fauna selvatica del Nord più di 40 anni dopo che si era pensato fossero estinti in Thailandia, i funzionari della
fauna selvatica lo hanno annunciato giovedi 16/02/2017. La notizia ovviamente è
rimbalzata su tutta la stampa thai.
I gatti delle paludi erano stati segnalatiper l’ultima volta in Thailandia nel
1976,
I gatti delle paludi un maschio e una femmina sono stati filmati fine
gennaio nel Wildlife Sanctuary Omkoi dal fotografo freelance Parinya Padungtin,
che ha esplorato la zona per più di un mese, insieme a pattuglie della guardia
forestale.
Era una notte buia, fredda, il cielo sereno, senza nuvole e le stelle erano
fantastiche e sembravano brillare con mille promesse, che sono state mantenute
quando si è avvicinato il mattino. Alle 3:50 di un’alba meravigliosa, il 29
gennaio 2017 il gatto si è avvicinato maggiormente e si è lasciato catturare
perfettamente dalla macchina fotografica.
Parinya era felice, aveva paura di leggere pene sul volto dell’animale e la
sua gioia fu massima quando vide che il piccolo viso era dolce, sereno e
cominciarono in lui le speranze, sarà forse possibile un ripopolamento?
Il gatto delle paludi.
Il gatto delle paludi (Felis chaus), detto anche gatto delle canne o gatto
della giungla, è un gatto di medie dimensioni, la sua distribuzione si estende
per la maggior parte in oriente; particolarmente Medio Oriente, subcontinente
indiano, Asia centrale e sud-orientale, Sri Lanka e nel sud della Cina. Rimane
probabilmente la specie di gatto più comune in Asia meridionale in nazioni come
India, Nepal, Bangladesh, in cui vive la maggior parte della popolazione
mondiale e nonostante probabili ampie flessioni in Indocina, dove la specie è
ormai estremamente scarsa e in gran parte limita alla foresta di pianura
dipterocarpa decidua.
Si tratta di un membro del genere Felis, appartenente al dominio Eukaryota,
regno Animalia, phylum Chordata, classe Mammalia, ordine Carnivora, sottordine Feliformia,
famiglia Felidae, sottofamiglia Felinae, genere Felis, specie F. Chaus.
E’ chiamato anche
lince di palude,perchè una volta si pensava essere strettamente correlato alle linci,
che condividono suoi tratti caratteristici come orecchie pelose, arti lunghi e coda
corta , il gatto della giungla è in realtà un parente stretto del gatto
domestico.
A seconda del trattamento tassonomico circa 9/10 sottospecie sono rilevate
sulla base della distribuzione e la variazione della pelliccia. studi
filogenetici su larga scala non sono stati fatti per stabilire il loro stato.
La sottospecie diffusa in Thailandia è il gatto delle paludi fulvidina Thomas 1929 che abita nelb sud-est
asiatico, dal Myanmar alla Thailandia al Laos, Cambogia e Vietnam.
Il gatto delle paludi sembra un gatto domestico, anche se è un po 'più
grande e ha gambe più lunghe. E’ il più grande della specie Felis. La lunghezza testa-e-corpo
è in genere tra i 59 ei 76 centimetri, ai quali si aggiungono 20–31 cm di una
coda relativamente breve, ed è alto quasi 36 centimetri alla spalla, pesa 2-16
kg. Le femmine tendono ad essere più
piccolie e più leggere rispetto ai maschi. Le dimensioni del corpo mostrano una
diminuzione da ovest a est e in latitudine da settentrione verso i tropici.
Il viso è lungo e stretto, relativamente affusolato, con muso bianco e
grandi orecchie appuntite, di 4,5-8 centimetri di lunghezza, bruno-rossastre sulla
parte posteriore, vicine tra loro; un piccolo ciuffo di peli neri,di quasi 15 millimetri di lunghezza, emerge dalla
punta di entrambe le orecchie. Gli occhi hanno iridi gialle, linee bianche
possono essere viste intorno all'occhio. Linee scure corrono da un angolo degli
occhi lungo i lati del naso e una macchia scura marchia il naso. Il cranio è
piuttosto ampio nella regione zigomatica; da cui il capo di questo gatto appare
relativamente più rotondo.
Il gatto delle paludi ha artigli delle stesse dimensioni sia sulle zampe
anteriori che su quelle posteriori Questi consentono al felino di scendere
facilmente dagli alberi anche con la testa rivolta verso il basso.
Il mantello è semplice, uniformemente colorato, e non macchiato. A seconda
delle sottospecie, il mantello varia dal grigio-giallastro al marrone-rossastro
o al grigio-fulvo, ed è picchiettato di nero. In generale il l colore è un
marrone sabbia tendente al grigio. Il
pelo sulla parte inferiore del corpo è più leggero. C'è una banda leggermente
più leggera di pelliccia che va dal naso sulla fronte e su entrambi i lati di
questa banda è una linea scura debole. La pelliccia è bianca sopra la bocca. La
parte posteriore delle orecchie è bruno-rossastra. Peli con la punta scura coprono
il corpo, dando al gatto un aspetto maculato. La pelliccia è più densa sulla
parte posteriore rispetto alla parte inferiore. La coda nero a punta è
caratterizzata da due a tre anelli scuri. Sul manto dei piccoli sono ben
visibili delle strisce verticali che scompaiono negli adulti, nonostante
possano rimanere alcuni segni scuri sulle zampe o sulla coda. il pelo è più
ruvida e più leggero in estate che in inverno. Individui albini sono noti. Mute
si verificano ogni due anni.
Il gatto della giungla può ospitare parassiti come specie di Haemaphysalis
e di Heterophyes.
Nonostante sia un animale adattabile, tanto che si può trovare perfino
nelle steppe più aride, predilige ambienti umidi con erbe alte e canneti in cui
puo’ nascondersi. Frequenta anche giungle e terreni aperti e viene spesso
avvistato nei dintorni dei villaggi. Vive in savane, foreste secche tropicali e
laghi di pianura, ma, a dispetto del nome, non si trova nelle foreste pluviali.
Anche se, in realtà, possono vivere inalti luoghi dell’Himalaya e nelle zone
più secche non sopravvive in regioni dal clima freddo e non si spinge nelle
zone in cui le nevicate invernali sono frequenti.Il suo habitat va dal livello
del mare fino a 2400 m e anche più sull'Himalaya.
Più in generale, il gatto delle paludi abita luoghi con acqua sufficiente e
una fitta vegetazione, come le paludi, zone umide e aree ripariali, praterie e
arbusti. I gatti della giungla si sono adattati bene alla coltivazione irrigua,
essendo stato osservato in molti diversi tipi di piantagioni agricole e forestali,
come le piantagioni di canna da zucchero e di fagioli e possono essere trovati
in stagni per la piscicoltura.E stato spesso avvistato nei pressi di insediamenti
umani.
In Indocina, il gatto della giungla vive principalmente nei boschi di
latifoglie ricchi di alberi dipterocarpe.
Principalmente è un carnivoro, che preferisce piccoli mammiferi come gerbilli,
lepri, topi, ratti, roditori, rane, insetti e rettili come piccoli serpenti,
uccelli e pesci. Le sue prede in genere pesano meno di 1 chilogrammo ma puo’
cacciare anche mammiferi grandi come giovani
gazzelle o giovani cervi. Alcuni gatti possono essere onnivori e mangiare frutta, soprattutto in inverno.
Cattura la sua preda tramite appostamento come fa il
gatto domestico . Come la maggior parte degli altri felini, caccia
tendendo agguati alle sue prede utilizzando come copertura le canne palustri o
l'erba alta.Diverse tecniche possono essere utilizzate per catturare la preda. Dopo
l’appostamento puo’ seguire uno sprint o un salto in aria; puo’ correre più
veloce di un gatto domestico, fino a circa 32 chilometri all'ora, e riesce
anche a saltare in aria per catturare uccelli come il Caracal e come il Serval
fa salti audaci dal terreno sulla preda
che le orecchie aiutano a individuare. E’ un alpinista eccellente e
nuota in modo efficiente, puo’ nuotare fino a 1,5 km e immergersi in acqua per
catturare i pesci.
Tipicamente diurno, il gatto della giungla caccia per tutta la giornata. Ma
a metà del giorno preferisce riposare tra le canne o altro luogo sicuro, ama
prendere il sole, cosa che fa spesso, specie nelle giornate invernali. Continua
la caccia anche di notte, quando può coprire circa 6 chilometri in cerca di
prede.
Il comportamento del gatto delle paludi non è stato ampiamente studiato. Vive da solo, solitari per natura, i gatti della
giungla non interagiscono sensibilmente, tranne nella stagione degli amori
quando si unisce con una femmina per accoppiarsi e produrre gattini. L'unica
interazione di rilievo è il legame madre-figlio.
Trova riparo in tane abbandonate da altri animali, cavità degli alberi,
cavità umide sotto le rocce delle paludi o tra la fitta vegetazione. I
territori vengono contrassegnati con spruzzi di urina e marcature odorose. Sono
stati osservati alcuni maschi strofinare le guance contro oggetti per segnarli.
A differenza di molti piccoli gatti selvatici il gatto della giungla non si
trova bene negli zoo.
Entrambi i sessi diventano sessualmente maturi dal momento in cui hanno un
anno. Le femmine entrano nell'estro, lungo in genere cinque giorni),da gennaio
a marzo. Nei maschi, la spermatogenesi si verifica principalmente nei mesi di
febbraio e marzo.
Vocalizzazioni e lamenti sono prominenti durante il corteggiamento, in
questo periodo i maschi emettono dei «latrati» simili a quelli prodotti da un
grosso cane. La stagione degli amori è segnata da scontri rumorosi tra i maschi
per il dominio. Si accoppia con una femmina
nello stesso modo come fa un gatto domestico. il maschio insegue la femmina in
calore, la afferra per la nuca e la monta. La femmina emette un grido forte e
reagisce con avversione verso il suo partner. La coppia poi si separa. Il mese
dell'accoppiamento dipende anche da dove vivono e dal clima.
La madre è incinta per 63-66 giorni. Prima del parto, la madre prepara un
covo di erba in un cunicolo abbandonato da altri animali, in un albero cavo o in
un canneto Ci sono normalmente 3 gattini, ma a volte possono arrivare ffino a
6. Le nascite avvengono tra dicembre e giugno, anche se questo può variare
geograficamente. Le femmine possono dar vita a due cucciolate in un anno. I
gattini pesano tra i 43 ei 55 grammi alla nascita. Inizialmente sono ciechi e
impotenti, aprono gli occhi a dieci tredici giorni di età e sono completamente
svezzati dopo circa tre mesi. I gattini iniziano a catturare la propria preda a
circa sei mesi e lasciare la madre dopo otto o nove mesi andando a vivere per
conto proprio. I maschi di solito non partecipano all’allevamento dei gattini tuttavia,
in cattività, i maschi sembrano essere molto protettivi verso la loro prole.
La durata di vita del gatto della giungla è circa 10/12 anni ma arriva a 15
a 20 anni in cattività.
Il gatto della giungla è elencato come Least Concern nella Lista Rossa IUCN
e in CITES II. Le principali minacce per il gatto della giungla
includono la perdita dell’habitat, come la distruzione delle zone umide, la costruzione
di dighe, l'inquinamento ambientale, l'industrializzazione e l'urbanizzazione. La
sua rarità nel sud-est asiatico è forse a causata da alti livelli di caccia.
La persone distruggono il loro ambiente, le zone umide in cui questo gatto
ama vivere, ciò impedisce a questo gatto di esistere. Le persone uccidono questi
animali per avvelenamento, per caccia o per cattura. A gruppi vengonouccisi per
le loro pelli, per la sua pelliccia. Infine agricoltori a volte uccidere il
gatto della giungla perché attaccano i loro polli.
Ci sono sempre meno gatti della giungla nel mondo ogni anno. Negli anni ‘70,
nel sud-est asiatico i gatti delle paludi erano comuni vicini ai villaggi in
alcune parti del nord della Thailandia e si trovavano in molte aree protette, a
partire dai primi anni ‘90, i gatti della giungla si incontravano raramente e
hanno sofferto di cali drastici a causa della caccia e distruzione
dell'habitat. Oggi, il loro status ufficiale nel paese è di pericolo critico. In
Cambogia, Laos e Vietnam, i gatti della giungla sono oggetto di caccia
intensiva, loro pelli si sono occasionalmente viste nei mercati di frontiera, e
animali vivi, forse presi dal Myanmar o dalla Cambogia, si possono vedere negli
zoo di Khao Khieo e Chiang Mai.
Orsi, coccodrilli, sciacalli dorati, leopardi e serpenti sono i principali
predatori del gatto della giungla. Lo sciacallo dorato, in particolare, può
essere un importante concorrente per il gatto. Quando incontra una minaccia,
l gatti della giungla vocalizzano prima di impegnarsi in un attacco, producono
suoni come piccoli ruggiti, un comportamento insolito per gli altri membri del
Felis. Il miagolio del gatto giungla è anche leggermente inferiore a quella di
un tipico gatto domestico. In alcuni casi salta addosso all'assalitore, ma di
solito, quando il rivale è molto più grande di lui, si ritira. In alcuni casi si
è registrato gatti della giungla che hanno assalito esseri umani curiosi che
penetravano all'interno del loro territorio, ma le conseguenze di questi
attacchi non sono mai gravi; l'unico vero rischio è quello di contrarre
infezioni attraverso i graffi.
La caccia è vietata in Thailandia, Bangladesh, Cina, India, Israele,
Myanmar, Pakistan, Tagikistan, e Turchia. Ma non riceve protezione legale al di
fuori delle aree protette in Bhutan, Georgia, Laos, Libano, Nepal, Sri Lanka e
Vietnam.
Nessun commento:
Posta un commento