Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

sabato 5 marzo 2011

Bangkok.

La Thailandia ha una lunga storia che risale indietro di circa 800 anni. Nel corso di questi secoli ci sono state quattro citta’ capitali: Krung Sulhothai, Krung Ayutthaya, Krung Thomburi  e Krung Ratanakosin (Bangkok).
Re Rama I mosse la capitale sulla sponda est del fiume Choao Phraya e tenne una breve cerimonia di incoronazione il 10 luglio 1782. Chiamo’ la nuova capitale “Ratanakosin Indra Ayuthaya”.
Re Rama III richiamo’ la capitale “Krung Thep Mahakhon Boworn Ratanakosin Mahin Ayutthaya”
Nella gara a chi faceva meglio si distinse Re Rama IV che ideo’ il nome:
Krungthep Mahanakhon Amorn Ratanakosin Mahintharayutthaya Mahadilokphop Nopharat Ratchathanee Burirom Udomratchaniwet Mahasathan Amornphimarn Awatan Sathit Sakiathatiya Vishanukamprasit come dire: "Grande citta' degli angeli, deposito delle gemme divine, grande terra inconquistabile, grande e prominente regno,e reale e deliziosa citta'; capitale piena di nove nobili gemme preziose la piu' alta dimora reale e grande palazzo, divino rifugio e luogo vivente di spititi reincarnati" il piu' lungo nome al mondo per una citta', degno di apparire nel Guinness dei Primati, il tutto comunque riassumibile per gli occidentali in una parola e in due per i thai, rispettivamente Bangkok e Krung Thep, cioe' Citta' degli Angeli. Questo lungo nome divenne famoso anche per una canzone cantata da Asanee Wasan nel 1989. Ma cosa significa il nome a noi piu' familiare cioe' Bangkok? In modo molto piu' semplice e piu' umile di quanto visto sopra il nome deriva da un piccolo villaggio chiamato Bang Makok, cioe' Luogo delle Olive Selvatiche, Bang significa “villaggio in riva a un fiume”e kok appunto tali olive.
A un primo sguardo la Citta' degli Angeli sembra del tutto simile a ogni altra grande citta' congestionata dal traffico e la prima sensazione e’ di vedere quanto si puo' il piu' in fretta possibile per poi darsi alla fuga. E’ una citta’ scoraggiante, una grande e brutta area, dominata dall’inquinamento, composta da edifici che si estendono dal centro fino alla campagna in un modo che non sembra avere mai fine, il suo traffico puo’ condurre alla pazzia, il rumore spiacevole e senza fine, non un attimo di respiro, la folla iritante. Bologna., Milano, Roma, Firenze, qualsaisi citta’ italiana non impone una tortura simile. Si sognano subito le spiagge del sud o le montagne del nord. Poi si ricorda quanto letto, quanto visto su internet: Grand Palace, Wat Phra Kaeo, il Tempio dell’Alba, i canali..... e si decide di aspettare qualche giorno.
A uno sguardo appena un po' piu' approfondito si cominciano a intravedere le chiavi di un'antica cultura che affonda le sue radici nel Buddhismo ed e' devota alla monarchia. Si puo' essere a questo punto presi dal fascino e dal disorientamento che questa citta' ci trasmette, queste sensazioni possono arrivare al punto di farci decidere di dedicarle ancora un po' di tempo. Si scoprono cosi' a poco a poco le sue contraddizioni, si comincia a capire che Bangkok e' tutto quello e al tempo stesso l'opposto di tutte quello (cio' accade per molte citta' dell'Asia. l'esempio classico e' l'Insia) e non stupisce piu’ l’amico, arrivato qui prima di noi, che una volta la descriveva come il paradiso e un’altra come il cesso del mondo: si capisce che e' sensuale e spirituale insieme, calma e caotica, tranquilla e frenetica, e' bellissima qualche volta e ributtante ad un tempo. Una citta' piena di confusione, completamente piatta con pochi punti di riferimento. Ma provate a portarvi su qualcuno degli edifici piu' alti e potrete scoprire che nella citta' ci sono considerevoli zone di verde che restano nascoste al livello terreno.
In mezzo a queste contraddizioni un senso di serenita', di calma e tranquillita' che serve a ricucire gli opposti. Tutto cio' fu ben catturato alla fine della II Guerra Mondiale da SJ Perelman:
"Fin dall'inizio fui affascinato da Bangkok… Mi piacevano le educate , gentili affascinanti persone, I templi, i fiori e i canali, il riposante e pacifico ritmo con cui si svolge la vita… Il suo carattere e' complesso e inconsistente, sembra combinare a un tempo Hannibal, nel Missuri, luogo in cui e' cresciuto Mark Twain con Beverly Hills, i Paesi Bassi e Chinatown. Si passa da una popolosa, abbagliante strada piena di traffico a vicoli di campagna che corrono paralleli a canali che sembrano usciti da un dipinto olandese, un viale ombreggiato da alberi rda ville pretenziose poste su larghi terreni diventa all'improvviso un'affollata fila di negozi e stands, per trasformarsi poi in un soleggiato villaggio di capanne di legno fra le quali pascolano bufali d'acqua. L'effetto e' indescrivibilmente piacevole: gli occhi scoprono continuamente nuove vedute, isolate piccole comunita' in ogni angolo si offrono per essere esplorate."
Bangkok divenne la prima citta’ della Thailandia quando Rama I mosse la capitale da Thonburi alla riva opposta del fiume Chao Phraya nel 1782. La nuova posizione assicurava infatti una miglior difesa contro i Birmani che avevano sacchieggiato Ayuttjhaya. Furono costruiti magnifici palazzi, templi e canali, quest’area fu’ conosciuta come Isola di Rattakosin o la vecchia citta’ reale.
Da Rattanakosin la citta’ si espanse. Mercanti cinesi per ordine reale mossero verso est formando un nuovo insediamento, l’ancor oggi vibrante Chinatown
Re Chulalongkorn, Rama V, uspirato dai suoi viaggi in Europa costrui’ larghi viali a tre corsie e costrui’ edifici in stile neoclassico che ancora si trovano nel Dusit, a nord di Rattanakosin.
Uno sviluppo senza regole inizio’ nei tardi anni ’50 del secolo scorso e che e’ piu’ o meno continuato fino ad oggi. I canali che avevano fatto guadagnare a Bangkok l’appellativo di “Venezia dell’est”, furono per la maggior parte riempiti e sostituiti da strade. File di monotone casenegozio furono costruite, piu’ tardi venne la corsa precipitosa alla costruzione di torri ufficio, hotel e condomini con poco se non nessun pensiero per la pianificazione della citta’. Oggi Bangkok tortura lo spirito dei visitatori col suo chaos. Ma grattando la superficie di questa metropoli, otto milioni di abitanti, si possono trovare luoghi di sorprendente bellezza e grazia. Un grande annomtare di strutture architettoniche thai unisce la citta’ al suo passato mentre scintillanti, moderni e a un tempo fantastici grattacieli la fanno tendere verso il futuro. Giusto fuori dai punti frenetici di traffico ci sono strade quiete, soi con file di case in legno e un forte senso di comunita’. Un viaggio sullo skytrain mostra parchi, lussureggianti giardini, ville in stile coloniale che sono sfuggiti allo sviluppo. Il fiume principale, il Chao Phraya, rivela la parte tranquilla della citta’. La sua esplorazione, unitamente a quella dei canali e’ una parte essenziale della visita.
Appare ancora una volta chiaro a questo punto che e’ la dicotomia di Bangkok che affascina. E’ questo il posto dove l’orrendo e il terribile esistono insieme a momenti di pura bellezza. Sukhumvit Road, il viale principale, nella parte est della citta’ e’ l’esempio perfetto. Sukhumvit sembra essere una creazione del demonio con assordi affollati marciapiedi, con larghi pezzi rotti di calcestruzzo, il cielo annerito, venditori che si ammucchiano in ogni centimetro quadrato e un senso totale di anarchia e confusione febbrile. Tuttavia, camminando piano, si puo’ vedere la magnificenza della frutta scolpita in mezzo a copie di borse ed orologi, il sorriso di una ragazza che vende squisiti cesti floreali vicino a una fogna aperta, un santuario buddista a un’intersezione piena di traffico e un astrologo induista che predice la fortuna a persone nel bel mezzo di tutta questa follia.
Di notte la citta’ esplode ed offre la vita piu’ frenetica di tutta l’Asia. Superbi ristoranti thailandesi si trovano in case tradizionali o cucina internazionale di rango con tutto cio’ che c’e’ di migliore al mondo. Sofisticati nightclubs insieme a volgari bars e a luoghi di intrattenimento sono disseminati attraverso la citta’. La sola cosa che Bangkok non offre al visitatore e’ la noia.
Riepilogando Bangkok puo essere convenientemente divisa in sezioni che seguono la sua cronologia storica:
Il quartiere reale copre la parte piu’ antica della citta’ .
Il Bazar Celestiale comprende Chianatown che e’ cresciuto come distretto commerciale.
Il Quatrtiere delle Delegazioni che corrisponde all’area di insediamento degli Europei durante la seconda parte del XIX secolo.
I Parchi Reali e i Boulevards che mostrano la futuristica visione di Re Chilalongkorn verso la fine del XIX secolo. La sezione sul fiume rivela la grande importanza del Chao Phraya mentre la sezione di Thonburi rivela il fascino della citta’ sorella di Bangkok che e; stata piu’ capace di resistere agli oltraggi dello sviluppo.
Distretto Centrale degli affari
Sukhumvit e dintorni.

< Le provincie. < Bangkok.

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