Fua Haripitak, nacque il 22 aprile 1910 in Thonburi e mori' nell'ottobre 1993, fu un famoso pittore e restauratore thai. Era figlio di un pittore di corte che aveva lavorato per Phya Anusat Chitrakorn. Il padre e la madre morirono che egli era molto giovane e fu allevato dalla nonna, la persona piu' amata. Trascorse la gioventu' nei dintorni di Wat Suthat, c'e' chi pensa che la vicinanza a questo bellissimo tempio ne abbia accresciuto sia l'arte che la spiritualita'.
Dal 1932 Fua studia per quattro anni alla Scuola di Arti e Mestieri Bangkok Poh Chang prima di passare nel 1936 alla Scuola di Belle Arti di Bangkok, il cambio avvenne perche' Fua trovava il metodo di insegnamento della scuola precedente troppo accademico. In realta' il problema con la scuola nacque alla fine del corso di studi quando gli fu chiesto dipingere in un modo che egli riteneva griglio e senza vita e rifiuto'.
Nella nuova scuola, che piu' tardi divenne conosciuta come Silpakorn University, si trovo' di fronte allo stesso problema precedente, il metodo di insegnamento era troppo formalistico, qui non se ne ando' ma chiese di studiare sclusivamente con Silpa Bhirasri, Corrado Feroci (1892-1962).
In un'intervista rilasciata nel 1959 Fua descrive se stesso in quel periodo come un artista un po' depresso che non risce a combinare nulla di buono. Sarebbero invece dovuti essere quelli gli anni in cui Fua avrebbe dovuto affermarsi come artista professionista, sua nonna, che era a capo della famiglia stava avanzando negli anni. Invece e' anche questo il periodo in cui Fua si imbarca in una storia d'amore con una studentessa della scuola d'arte, Thanomsak Klidakorn, un aristocratica con un background completamente opposto al suo.
Fu una storia d'amore tragica che divento' una leggenda che suona quasi come un romanzo di qualita' scadente. La storia d'amore fu subito criticata dalla madre della ragazza che fu messa sotto stretta sorveglianza. Thanomsak tento' la fuga utilizzando il lenzuolo strappato dal letto come scala, lo appese al balcone della sua camera da letto, fece per calarsi e cadde, rompendosi completamente la caviglia.
Nonostante lo spicevole incidente, Fua e Thanomsak avevano intermezzi di felicità insieme, durante uno di questi ebbero un figlio, Thamnu Haripitak. Nonostante la povertà circostante, Fua produsse numerosi dipinti che sono stati lodati per la loro eccellente qualità, anche dallo stesso Silpa Bhirasri.
Mia nonna. |
Purtroppo, la maggior parte delle sue opere di questo periodo di studi, compresi i ritratti di Thanomsak, sono state distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la sua casa fu bombardata. In questa scuola si diplomo' Il piu' bel lavoro rimasto di questo periodo e' un ritratto ad olio intitolato "Mia nonna" (1938).
Quando fra i due innamorati arriva il momento della rottura Fua decide di andare a studiare in India e fra il 1940 e il 1946 frequento' la Visva Bharati University, a Santiniketan, Bengala Occidentale, India, l'universita' fondata dal famoso educatore e poeta Rabindranath Tagore, grazie a una borsa di studio concessagli da Mom Ratchwongs Thanomsakdi Kridakorn. Anche qui pero' i tempi buoni durano poco. Alla gioia di essere riuscito a conseguire il riconoscimento dei professori e degli studenti indiani si somma la cattiva notizia della morte della nonna, seguita a breve dalla notizia che Thanomsak era diventata pazza. Tutto il suo mondo affettivo era stato completamente distrutto.
Prima scettico Fua comincia a studiare le diverse religioni dell'India. Tali studi spirituali lo sostengono anche durante un'altra prova. Quando il governo thailandese dichiara guerra alle forze alleate Fua e i suoi compagni thailandesi sono arrestati e messi come prigionieri nei campi di concentramento dell'India britannica, dove rimangono per cinque anni. Egli spese le ultime 700 rupie donategli da Thanomsak comprando libri sullo yoga e la spiritualità indiana, in particolare le opere di Swami Sivananda Saraswati di Rishikesh. Con questo e dipingendo Fua riusci' a sopravvivere alle difficoltà estrema e alla serie di malattie gravi che sembravano rivendicare la sua vita. In questo periodo, con attrezzature per pittura di poco conto, riusci' a vincere i il primo e secondo premio in un concorso artistico tenuto fra gli artistidetenuti nel campo di concentramento.
Alla fine della guerra fu rilasciato e ritorno' in Thailandia dove non aveva piu' casa e con soli 35 baht in tasca. Suo figlio e la moglie erano andati a vivere a Battambang, in Cambogia. Il suo maestro, Silpa Bhirasri, venne in suo aiuto, lo assunse per un progetto a Wat Benchamabophit, doveva dipingere luoghi sacri di diverse province, finito questo lavoro lo assunse come docente presso la Silpakorn University, con uno stipendio di 80 baht. Da questo momento lavora come professore presso la Silpakorn University e dedica la sua vita al restauro delle pitture murali degli antichi templi delle provincie di Ayutthaya, Sukhothai e Petchaburi. In questo periodo espone in diverse mostre fra cui: 1948 Mostra di arte thailandese, presso l'Ambasciata thailandese, Londra, Inghilterra; 1949 1ª Mostra di Arte Nazionale presso il Dipartimento di Belle Arti, Bangkok, primo premio con una tempera su carta intitolata "Petchaburi"; 1950 2ª Mostra di Arte Nazionale presso il Dipartimento di Belle Arti, Bangkok, primo premio con un olio su tela intitolato "Portrait of Madame Rienpracha"; 1952 Mostra di riproduzioni della antichi thai presso il Dipartimento di Belle Arti, Bangkok; 1953 4ª Mostra di Arte Nazionale presso il Dipartimento di Belle Arti, Bangkok, in cui vinse il terzo premio. Dopo essere stato povero tutta la sua vita, Fua era finalmente ricco e lo era diventato dedicandosi all'insegnamento e a preservare l'arte tradizionale thailandese. Quando ando' in pensione 23 anni dopo, come assistente, guadagnava 3.200 baht al mese e fu immediatamente assunto dal Dipartimento di Belle Arti per altri cinque anni come specialista in arte e pittura tradizionale thailandese con uno stipendio di 1.600 baht al mese.
Firenze - Piazza San Lorenzo. |
Durante il 1954-1956, gli viene concessa una borsa di studio dal governo italiano per studiare presso l'Accademia Di Belle Arti di Roma. Durante questo periodo sperimenta una gran varietà di tecniche pittoriche, tra cui gessi, matite colorate, inchiostro e la spatola. Si è anche divertito con stili astratti e cubisti. I suoi soggetti erano per lo più paesaggi italiani, ma comprendevano anche alcuni nudi. Piu' tardi fu poi riconosciuto come uno dei pionieri dell'arte moderna in Thailandia. Il suo lavoro viene molto apprezzato dai circoli artistici italiani.
Ragazza italiana. |
Tornato in patria contina ad esporre e a salvare opere artistiche che si trovano negli antichi templi. Fra le esposizioni importanti del periodo vanno ricordate: 1957 8ª Mostra di Arte Nazionale presso il Dipartimento di Belle Arti in Bangkok, dove vinse la medaglia d'oro e ricevette una lode alla sua arte pittorica; 1959 mostra personale di dipinti e disegni unitamente alla 10ª Mostra Nazionale d'Arte in Bangkok. Il salvataggio delle opere artistiche degli antichi templi sono opera ardua, lui e i suoi collaboratori devono passare attraverso fitte boscaglie, esporsi in strutture che potrebbero crollare da un momento all'altro, saltare i pasti per poi passare ore e ore cercando di decifrare e copiare le pennellate sbiadite. la sua filosofica di preservare i capolavori antichi con cambiamenti minimi lo porta a uno scontro con l'establishment che preferiva avere nuovi deipinti che coprivano i vecchi.
Rispetto ai lavori di restauro Fua cosi' si espresse: "Coloro che fanno il lavoro di conservazione devono essere consapevoli del valore delle opere dei maestri '. Non dobbiamo cambiare le vecchie opere. Gli antichi maestri hanno usato tinture naturali, non chimiche, così dobbiamo anche studiare come utilizzare le tinture naturali , per rendere le pitture restaurate vicine alle originali il più possibile. Dobbiamo sempre essere consapevoli che queste sono le loro, non le nostre opere ".
Fua Haripitak è stato senza dubbio uno degli specialisti più importanti in Thailandia nella conservazione delle pitture murali, cio' dal suo ritorno dall'India dove aveva dedicato parte del suo tempo a studiare restauro delle opere d'arte antiche.
Fua lavoro' dal 1969 al 1982 al restauro della Biblioteca Tripitaka a Wat Rakang Kositaram, conosciuto anche come Wat Yai Bang Wah, un wat costruito prima del regno di Re Rama I, quando Ayutthaya era ancora la capitale del paese. Durante quel periodo, pago' parte del restauro con i suoi fondi. Il progetto di restauro gli costò la salute. Il lato destro del suo volto e il braccio destro rimasero paralizzati. Riusci' comunque nel suo intento che e4ra quello di concludere il lavoro per celebrare il bicentenario di Bangkok che si teneva proprio nel 1982.
Altri onori e premi da lui conseguiti furono: 1980 Laurea Honoris Causa in Belle Arti concessagli dalla Silpakorn University; 1983 Premio Ramon Magsaysay per il Servizio Pubblico, concesso dalla Magsaysay Foundation, Manila, Filippine; 1985 viene eletto Artista Nazionale, Fua Haripitak è una delle prime quattro persone a cui e' stato dato questo titolo in Thailandia; 1986 viene eletto membro onorario del Royal Institute of Thailand; 1990 viene eletto Conservatore Eccezionale dei Beni Culturali. Il quotidiano "The Nation" nel 2006 lo ha inserito nella lista dei 35 thai piu' influenti di ogni tempo.
Nel 1991 fu ammesso al Siriraj Hospital dove mori' nell'ottobre del 1993 a causa di infiammazione dei vasi sanguigni del cervello.Dopo tre anni di malattia grave, con continui ricoveri in ospedale, Fua scomparve il 19 ottobre 1993, lasciando molto poco in termini di beni materiali, ma un sacco di eredita' per chiunque abbia a cuore l'arte.
Fua Haripitak non e' stato solo un artista poliedrico che poteva disegnare, dipingere e scolpire, ma egli è importante e rimane nella storia artistica del suo paese anche per il suo contributo permanente a preservare e tramandare l'arte classica Thailandese, attraverso l'insegnamento, a una generazione più giovane che condivide questo interesse che fa suo questo contributo unico.
Il professor Professore Silpa Bhirasri, Corrado Feroci, riconosciuto come il padre dell'arte moderna thailandese e maestro di Fuà scrisse nel 1959 in un catalogo per una mostra personale di Fua: "Questo giovane da studente era sempre più ansioso di imparare a cio' spinto da un'intensa serieta', il che mi costringeva ad ammirarlo inoltre aveva una eccezionale abilita' nel disegno e il disegno e' la grammatica dell'arte. Ero certo che un giorno questo giovane sarebbe diventato un vero e proprio artista". Il maestro non si era sbagliato.
La piu' bella descrizione della sua arte l'ha data Fua stesso: ""La mia arte si ispira alla passione, alla fede e alla sincerità. Non è dettata dalla commissione. Nel creare arte, sono guidato dalla ricerca della bellezza estetica genuina nascosta nella natura".
Il motto di studenti d'arte della Silpakorn University, il loro saluto in latino "Ars langa, Vita brevis" descrive perfettamente la sua vita e la sua opera.
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