In ogni parte del mondo lo status di una persona e' importante, in alcun e culture questo concetto viene minimizzato in altre esaltato. La costituzione italiana dice che tutti gli uomini sono uguali, Non e' cosi' in Thailandia. Dal piu' povero mendicante di strada a Suia Maesta' il Re a Sua Santita' il Supremo Patriarca ciascuno e tutti i thai ha un ben delineato posto rispetto a ogni altro thai. Il re e il patriarca stanno sulla cima, altri sono gli ultimi in fondo. Nel mezzo ci sono diversi livelli sociali e ogni thai conosce come determinare il suo status rispetto a qualsiasi altro. Questo naturalmente spiega anche il loro modo di comportarsi rispetto a qualsiasi altro. La Thailandia e' un paese dove qualsiasi cosa e' determinata dallo status di una persona in relazione a qualsiasi altro.
Le differenze di status non vanno minimizzate in Thailandia. In linea con questo, al contrario di quanto accade in 'Occidente dove i titoli sono guardati con sospetto, in Thailandia essi sono parte integrale della grammatica insegnata nelle scuole e tutti si devono confrontare con questi dati che sono parte integrante dell'etichetta e della vita sociale. Anche da noi esiste una stratifiazione sociale che e' data dalle classi ma queste tutto sommato sono semplici abbiamo una classe superiore, una borghesia, i lavoratori. Il sistema thai e' molto piu' complicato e si rivela pienamente se si cominia a studiarne il linguaggio, e' allora che si e' veramente sorpresi di come i thai cambino modi di dire e di fare destreggiandosi fra diverse posizioni di inferiore, superiore e uguale.
Per noi italiani questo dovrebbe essere piu' comprensibile che per un inglese. In inglese esiste un solo modo di rivolgersi a una persona, chiunque essa sia. "you", in italiano io, alla mia eta' ho conosciuto tre forme e non so' se altre ne sono esistete in passato. Una forma scomparsa e' il voi, era usata da mio padre per rivolgersi ai suoi genitori, era una forma di rispetto nel senso che allora i genitori erano posti tanto in alto che a loro non si poteva dare del tu normale. In alto... come abbiamo appena detto che, ancora oggio, accade in Thailandia, la seconda forma e' il lei, una forma che ancora esiste, ed e' una forma rispettosa, usata fra persone che non si conoscono, infine il tu normale che viene usato nella propria cerchia di amici e parenti. Quanto detto in Thailandia e' amplifiato e non di poco, i thai aggiustano il loro linguaggio e nello schema piu' semplice ci sono 11 differenti modi per dire tu, in base a quanto sia elevato lo status della persona che abbiamo davanti. Non e' uno scherzo. Tutti gli 11 modi sono insegnati nel corso intensivo di thai di 20 settimane della AUA, la principale scuola di lingue in Thailandia ed e' da considerare che molti thai li vedono come una semplificazione.
I thai usano questi pronomi per riferirsi a qualsiasi superiore come segno di rispetto, questo anche se queste persone non hanno mai fatto niente per loro, nel caso limite anche se il superiore ha fatto loro solo del male e non e' neppure perche' temono una punizione se si comportano in altro modo e' semplicemente perche' sentirebbero una minore stima in se stessi se non facessero quello che fanno.
Nell'indicare la posizione sociale di una persona entrano in gioco sette fattori: l'apparenza superficiale, l'eta', l'occupazione, lo stipendio e il livello nell'organizzazione in cui lavora, l'occupazione, la famiglia, le connessioni sociali. I due ultimi punti sono i piu' importanti e tendono a determinare apparenza, occupazione, stipendio e educazione. Per quelli di noi il cui stato non e' immediatamente evidente basta che i thai ci parlino un poco per assegnare a ognuno il proprio posto. Cosi', al di fuori di quelle situazioni come ristorante, taxi, e simili in cui uno compra temporaneamente uno stato piu' alto al primo incontro i thai sono in grado di stabilire lo status di appartenenza di un certo individuo. Detto questo e' evidente che status simbols come la macchina, carissimi gadget, gioielli, vestiti sono oggetti che parlano, se questi mancano i thai possono' arrivare a comportamenti che scioccano noi italiani. Per arrivare a stabilire lo stato i thai possono porre strane domande che li farebbero giudicare persone maleducate se queste domande fossero fatte in Italia: "Quanto guadagni?", "Quanti soldi hai in banca?", "Quanto spendi per mangiare?". Attenzione perche' non potete giudicare i thai come nella stessa situazione fareste in Italia, senza quelle domande un thai non saprebbe neppure come parlarvi, non saprebbe come rivolgersi a voi e neppure come salutarvi. In mancanza di questi dati non potrebbe stabilire il vostro status, non saprebbe se vi e' inferiore o superiore e questo semplicemente lo metterebbe in una situazione non confortevole per lui. Ma oltre al denaro ci sono altri simboli titoli, posizione, virtu' traguardi raggiunti e i thai indagheranno anche questi e magari questo potrebbe essere anche piu' imbarazzante.
Quando i thai con voi fanno questo non fanno niente di differente di cio' che avviene quando si incontrano fra loro. Quando due thai si incontrano non possono fare a meno come prima cosa di determinare il proprio stato usando questi stessi mezzi. Alla fine di quest'indagine uno diventera' il patrono e guadagnera' rispetto l'altro sapra' di essere la persona che deve essere patrocinata e che dall'incontro puo' guadagnare nuove opportunita'. Ma non e' da escludere la possibilita' che si accorgano di essere uguali e ' possano diventare amici. In tutti gli altri casi ne' sincerita', ne' calore e' possibile.
Naturalmente molti farang potrebbero pensare che tutto questo non li riguarda, parole come "non mi piace", "non l'approvo", "non credo che tutto questo abbia un senso", tenetele per quando sarete di nuovo in Italia, frasi come queste qui non hanno senso. Se voi siete qui siete dentro al sistema e qualsiasi ribellione portata da altri punti di vista sara' unicamente qualcosa che riguarda voi e nessun'altro e come tale verra' tranquillamente ignorata. C'e' un proverbio che e' valido in Italia e anche da questi parti: "Se vai a Roma comportati come i romani".
Per concludere penso che tutti conoscano il famoso saluto thai, il wai, una delle prime cose che si nota quando si arriva in Thailandia, il gesto di unire insieme le mani a gesto di preghiera usato da tutta la societa' thailandese non solo per salutare ma anche per ringraziare e dirsi addio. Richiede un poi' di tempo a noi italiani, ma anhe a tutti gli occidentali, per capire che il wai non significa solo ciao. Tanto che il wai non e' usato fra uguali. I thai usano il wai per mostrare rispetto ai loro superiori e e gratitudine a che ha fatto loro un piacere. Per esprimere il sam-nuk-bun-kun che abbiamo visto in precedenza. Il fatto che da un fatto personale si passi in alcuni casi al generale, mi riferisco al fatto che i thai fanno nil wai anche a monaci e insegnanti che non conoscono, significa che essi onorano il ruolo di quelle persone come maestri.
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