Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

sabato 27 luglio 2013

Sopra la banca l’Asia prospera di Francesco Tortora.

Un articolo di Francesco Tortora.

Due precedenti: Grecia e Portogallo
Le banche asiatiche contestano le agenzie di rating
Bangkok - Numerose banche asiatiche stanno esternando tutte le loro rimostranze nei confronti del sistema creditizio a livello mondiale perché potrebbe mettere le istituzioni finanziarie con base in Asia in una posizione svantaggiata. In realtà, la constatazione delle differenti visuali adottate nei confronti del rating bancario occidentale rispetto a quello applicato al caso del sistema bancario asiatico è tema parecchio dibattuto in gran parte d’Asia e non soltanto lì dove le economie sono particolarmente vitali ed aggressive, ma anche in quelle Nazioni dove si sta vivendo una fase di ascesa e boom, dove quindi risulta ancor più macroscopico che vi sia il rischio di veder applicata una vetusta oleografica bancaria e creditizia caratterizzata dal motto “due pesi e due misure” che però, alla fin fine, tornerebbe ancora una volta, a tutto vantaggio dei colleghi sistemi creditizi e bancari occidentali. Non a caso.

Lo scenario mondiale asfittico e caratterizzato dalla Madre di tutte le Crisi, in realtà non è uguale dappertutto: il sistema del rating bancario è sotto pressione, i casi di distonìa o di vero e proprio dolo non sono mancati, interi governi e Presidenti di peso come lo stesso Barak Obama hanno affermato in modo sprezzante di non volerne più tenere conto. In Asia, si rincara la dose, non solo minando alla base la credibilità delle agenzie di rating bancario ma anche sottolineando che finora, i criteri applicati, hanno messo in luce solo i sistemi bancari occidentali, mettendo in secondo piano i loro colleghi asiatici. Oggi il Giappone sta riprendendosi il suo ruolo egemonico in ambito più strettamente finanziario e borsistico, prima ancora che produttivo, non solo nell’area asiatica ma nel Mondo. La Cina detiene cospicue quote di debito pubblico non solo negli Stati Uniti, sta investendo denaro acquistando nelle Nazioni in crisi come accade sulla cupa scena greca, dove la Cina acquisisce in regime di quasi-oligopolio moli al porto del Pireo per diffondere meglio i propri prodotti nel Mediterraneo senza dover passare per le pericolose acque indiane infestate dai pirati oppure senza dover per forza passare del canale di Suez. Ma anche l’ASEAN è in forte ascesa, entro il 2015 andrà a costituire una specie di Unione degli Stati del Sud Est Asia, ha al proprio interno le “Tigri Asiatiche” come la Thailandia che nella attuale compagine governativa vorrebbe ancor più rafforzare la propria moneta, il Thai Baht, oppure l’Indonesia, in difficoltà per un certo verso come la stessa Thailandia ma a causa della crisi del debito sovrano in Occidente, perché questo comporta una netta riduzione della importazione delle merci e delle derrate asiatiche. (Per la notizia completa di Francesco Tortora vedi l'articolo su "L'Indro").

Francesco Tortora e' l'autore di "Da Thaksin a Yingluck: la Saga dei Shinawatra", il suo ultimo libro  e dei precedenti "Note asiatiche", "Asian Diary. Storie di popoli e di individui nei Paesi dove sorge il sole", "Livin' in BKK. Everyday Life in Bangkok between Modernism and Tradition". per una sua breve biografia vedi: "Il mio diario - Francesco Tortora".
Francesco Tortora e' il corrispondente asiatico dell'Indro






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