C'e' una stele in Thailandia che e' uno degli oggetti piu' importanti di questo Paese, tanto che l'UNESCO l'ha inserita nel Registro delle Memorie mondiali nel 2003. Si trova attualmente al Museo nazionale di Bangkok, sotto il nome ufficiale di Iscrizione documentale di Re Ram Khamhaeng (1237/1247 – 1298), ma e' conosciuta col nome piu' semplice di Stele n. 1.
La stele descrive Sukhothai durante il regno del grande sovrano, circa 700 anni fa, in essa viene data l'immagine di uno stato ideale, con una monarchia paternalistica. Un luogo in cui tutti i bambini andavano a scuola, i fiumi erano pieni di pesci, i campi davano ricchi raccolti di riso e abbondanti frutti maturavano sugli alberi. Un regno segnato da pace e prosperita' fra la popolazione, governata in modo benevolente. Una citta', un sovrano e un regno che confinavano col mito. Gli abitanti di questo regno erano felici, seguivano la religione buddista erano guidati da un re saggio e giusto, un re Artu' asiatico che non assillava le persona con tasse e imposte e che era sempre disponibile, amministrava saggiamente la giustizia e per avvicinarlo aveva messo a disposizione del suo popolo una campana, che si trovava di fronte al suo palazzo, chiunque poteva suonarla per essere ascoltato . I commerci in oro, argento e cavalli fiorivano. Ram Kham Haeng, a volte il nome potete trovarlo tuttto attaccato come sopra e volte separato come qui e a volte scritto in altro modo, ad esempio Ram puo' diventare Rama, il mitico eroe, incarnazione di Vishnu e eroe del Ramakian e altre volte Haeng puo diventare Heng, come si sa' i sistemi di traslittetrazione non funzionano tanto bene, ce n'e' uno uficiale quello dell'Accademia Reale ma sembra che ogni scrittore si diverta a usare il suo. Il re era interessato alla fede dei suoi sudditi e li persuadeva a condurre una vita onesta, seguendo i precetti buddisti. La societa' di Sokhuthai in quel periodo aveva una natura elitaria e schiavi, non thai, si trovavano fra la popolazione.
Ci sono molti aspetti della cultura thailandese che si evolsero in questo periodo, nel regno di Ramkhamhaeng, in modo particolare. Sukhothai fu uno dei primi regni, emergersi nel moderno territorio thailandese ad integrare l'amministrazione dello stato tramite i meuang, come era allora tradizionale, con il concetto indiano dei mandala di uno stato centralizzato.
Il regno prese a prestitio da altri popoli cio' di cui aveva bisogno per vivere e prosperare, dai khmer varie forme artistiche e strutture amministrative, dai mon la tradizione giuridica e legale, dai mongoli il sistema aristocratico della societa' e una parte dell'organizzazione militare. Ci furono forti e importanti influenze anche dall'ndia e da Sri Lanka ma nonostante tutto questo gli studiosi, gli artisti, il popolo di Sukhothai non copiavano quanto apprendevano ma lo trasformarono arrivando alla fine ad elaborare un loro quadro culturale e con questo a dar vita e far nascere la prima vera identita' thai. Cio' che piu' di tutto contribui' a questa realizzazione furono il linguaggio, la scrittura e la religione queste divennero parti essenziali della cultura thai e furono l'eredita' piu' importante lasciata ai posteri dal regno di Sukhothai. Era un mitico regno di Chamelot.
Re Ramkhamhaeng fu il genio che diede origine alla scrittura thai e l'alfabeto da lui inventato nel 1283 e' ancora in uso, anche se a causa del passare dei secoli, con alcune modifiche.
Come tale re Ramkhamhaeng ebbe una parte importante in cio' che il suo regno, che vide una vera e propria eta' dell'oro, avrebbe dovuto lasciare ai successori, da parte sua prese l'alfabeto khmer e lo adatto' ai suono del mondo thai.
Dopo aver descritto il regno la stele parla dell'estensione che avrebbe dovuto avere un regno simile. Questa descrizione si trova quasi alla fine della stele in quello che potrebbe essere considerato un epitaffio al grande sovrano, quasi tutti gli studiosi ritegono infatti che questa parte sia stata scritta da altri e sia postuma a re Rankhamhaeng.
Il voler trattare questa parte in base ai concetti moderni ha portato a errori e agli occhi di una persona poco esperta ha creato illusione. Se si guarda la geografia e la cartografia, specie le mappe del XX secolo, esse sono state disegnate sulla base di questa stele non tenendo in nessun conto quale fosse la realta' del momento e aggiustando con idee moderne quello che appartiene a un lontano passato. Questa parte della stele dice che nella sua vita re Ramkhamhaeng fu capace di sconfiggere molti nemici e di rendere vassalli molti luoghi, questi luoghi sono descritti nelle righe successive e vanno a formare una mappa che e' piu' grande di quella che e' ai nostri giorni la Thailandia. Nel mostrare il regno le mappe comprendono l'intera penisola malese, i confini si estendono fino al Golfo di Mortaban a ovest e a est e nord si estendono fino all'intero Laos. Quello che hanno fatto i cartografi e' normale al giorno d'oggi: "Se questi sono i confini basta colorare cio' che essi comprendono ed abbiamo l'estensione del regno". Niente di piu' sbagliato. Il problema nasce dal fatto che l'autore dell'epitaffio voleva dire che nella sua vita Ramkhamhaeng ottenne l'alleanza di una serie di importanti citta' lungo le quattro principali rotte commerciali. Le citta' alleate di Sukhothai erano fra loro lontane, per raggiungerle via terra sarebbe stato necessario attraversare montagne e foreste primarie, quelle citta' fra di loro poteva essere raggiunte unicamente per vie d'acqua. Provate a leggere "An Asian Arcady" di Reginald Le May e vederete cosa era viaggiare in Thailandia intorno al 1914, possibile che 600/700 anni prima la questione fosse cosi' semplice? La descrizione data dall'autore non significa assolutamente che Sukhothai avesse sovranita' nelle terre intermedie che rimanevano selvagge. Riunire un cosi' vasto territorio insieme per allora sarebbe stata veramente una grande impresa. Queste terre erano governate da tigri, annimali selvataci, zanzare e malattie.
Quindi quando si dice che Ramkhamhaeng aveva sottomesso molti nemici che possedevano ampi regni e molti elefanti e' probabile cio' non dovesse essere inteso in senso letterale ma nel senso che re Ramkhamhaeng aveva molte risorse e molte persone regnanti che lo rispettavano, che avevano fatto alleanze con lui, come nei casi di Ngam Mueang di Phayao e re Mengrai di Chiang Mai, o si erano dichiarati suoi vassalli o erano stati conquistati con le armi o con matrimoni combinati, molto spesso la situazione dipendeva dalla distanza.
Importanti nella stele sono le descrizioni degli elefanti, il modo come avvenivano i combattimenti, le esenzioni dalle tasse che erano per loro concesse, i lavori in cui venivano utilizzati, i modi per catturarli, il modo come essi venivano utilizzati per viaggiare.
La stele Ram Khamhaeng parla anche di un Buddha d'oro, il riferimento si trova nelle linee 23-27 della prima lastra di pietra della stele. Essa dice che una statua d'oro del Buddha si trovava nel mezzo della citta' di Sukhothai. Molti stiudiosi ritengono si tratti dello stesso Buddha d'oro ospitato oggi a Wat Traimit, un Buddha, famosisssimo dato che questo wat e' un'importamte attrattiva turistica, fioccano le controversie su questo argomento.
La stele sarebbe stata scoperta nel 1833 da Re Mongkut, quando era ancora monaco in Wat Mahathat. L'autenticità della pietra, o almeno una parte essa e' stata portata in discussione da Piriya Krairiksh, un accademico presso l'Istituto di ricerca Thai Khadi. La tesi fa notare che le vocali sono tutte nella stessa linea delle consonanti.
E' pacifico che la l'alfabeto thailandese e' derivato da altri antichi alfabeti come quelli birmano e khmer, il tutto influenzato da quelle che sono la lingua greca e latina di queste parti il sanscrito e il pali. Le lingue del periodo erano derivate dallo stile di scrittura brami, usato nel subcontinente indiano e nell'Asia centrale nei secoli precedenti l'era cristiana e nel primo secolo dopo Cristo e in modo particolare dall'alfabeto Vatteluttu che utilizzava il sistema di scrittura abugida originato fra le antiche popolazioni tamil del sud dell'India.
Un sistema di scrittura abugida è un sistema di scrittura segmentale in cui le sequenze consonante-vocale sono scritte come unità: ogni unità si basa su una lettera consonante, e la notazione vocale è secondaria. Ciò contrasta con un alfabeto completo, in cui le vocali hanno uno status uguale a consonanti, come accade nella famosa stele. Il sistema Abugidas comprende l'ampia famiglia degli alfabeti braminici del sud e del Sud-Est asiatico. Spero di essere stato abbastanza chiaro perche' sia accessibile a chiunque.
Un modo di scrivere, di leggere, di parlare comune diedero un'identita' comune ai thai, propria e ben distinguibile. La stele n. 1 che ha in se queste caratteristiche si erge a primo testimone del florido regno di Sukhothai.
Detto questo e' certo che in tutti gli alfabeti regionali di quel periodo, XIIi secolo d.C. le vocali in apice e in pedice, come lettere secondarie erano la norma. Il trattamento delle vocali nella stele e' diverso e possono suggerire l'idea che essa sia molto piu' recente del periodo di Sukhothai e sia stata costruita nel periodo di Bangkok, esattamente poco prima del regno di re Rama IV (Mongkut) o nel suo stesso regno.
Iniziamo da cio' che e' stato pensato per piu' lungo tempo e cio' che la stele sia vera, i sostentori di questa tesi dicono che tutto sommato un simile trattamento delle vocali puo' essere accettabile e che l'iscrizione deve essere vista come la prima ad usare l'invezione di nuovi simboli posti sopra a certe sillabe a indicare un cambiamento fra un tono e l'altro e per evitare confusione con alcuni segni delle vocali che tradionalmente erano posti sopra o sotto una parola, questo segni sono stati spostati nella linea delle consonanti.
Questa riforma ortografica fu voluta da re Ramkhamhaeng e come tutte le riforme, come il passaggio dal latino all'italiano a suo tempo, non deve essere stata facile da accettare in modo rapiso. Ci furonio sicuramente difficolta' a persuadere chi gia' utilizzava una differente ortografia ad accettare di passare alla nuova.
Per agevolare la diffusione la stele era quindi posta in un luogo dove gli scribi potessero vederla in modo da far pratica con il nuovo sistema di scrivere e di leggere, in modo da divulgare i vantaggi del nuovo metodo di scrittura. A tale scopo furono fatte diverse copie della stele originale (nessuna delle quali e' stata ritrovata), si puo' quindi presumere che la reale fosse posta nella sala del trono e le false in diversi altri luoghi. Questo spiegherebbe anche i diversi stili che si trovano nell'iscrizione, le prime righe sono semplici e ripetitive e sarebbero servite per un primo apprendimento passando poi gradualmente a parole piu' difficili.
Poiche' lo scopo pprincipale della stele sarebbe stato divulgare il nuovo alfabeto e non passare ai posteri i dati storici su un certo periodo quanto descritto nella stele potrebbe non essere necessariamente vero ma essere un'idealizzazione di cio' che si sarebbe desiderato.
Le discussioni che su questo avvengono fra ricercatori e accademici e' molto importante per questo Paese, perche' se la tesi del Prof. Piriya Krairiksh fosse vera dovrebbe essere riscritta una parte della storia del periodo di Sukhothai. E questo rappresenterebbe un bel guaio in quanto l'utopia del regno di Sukhothai, riportato nella stele, e' centrale nel concetto di nazionalismo thailandese.
Le ipotesi sviluppatesi sull'autenticita' o meno della stele sono diverse, si va da un estremo in cui gli studiosi dicono che essa e' completamente un falso fatto fare da re Rama IV. Alcuni sostengono che la prima parte, 17 linee, e' autentica mentre il resto e' stato costruito da re Lithai, il re che segue a re Ramkhamhaeng nel periodo di Sukhothai. Alcuni critici asseriscono che la stele è stata per intero scritta in epoca Sukhothai, ma dopo il regno di re Ramkhamhaeng. Altri ancora dicono che le prime righe risalgono al periodo di re Ramkhamhaeng e quelle che seguono sono state aggiunte dagli scribi durante i successivi periodi dinastici, nei periodi Ayutthaya e Bangkok, in quest'ultimo periodo sarebbe stata completata, nel regno di re Rama IV. Questa e' anche la tesi del Dipartimento di belle arti che dopo la dichiarazione dell'UNESCO chiese a storici e studiosi di smettere di litigare ed essere meno scettici.
La maggior parte degli accademici pensano che la stele appartenga veramente al regno di Ramkhamhaeng, basandosi anche sul fatto che lo scritto contiene una data nel testo il 1835 BE (Era buddista), corrispondente al 1292 dC (dopo Cristo). Comunque altre iscrizioni sono state ritrovate e risalgono a quel periodo, il che rende certo che la scrittura thailandese è nata circa 700 anni fa, al periodo della Stele n. 1.
Interesse attraggono molte teorie come quella di Pthomrerk Ketutad, docente alla Thammasat University, Dipartimento di Antropologia, che sostiene che la stele fu iniziata nel periodo di Sukhothai e terminata in seguito. Egli dice che, secondo la religione buddhista, la costruzione delle steli era un modo per ottenere meriti, che la costruzione si basava sullo stesso concetto di costruire un tempio, esse non erano completate rapidamente cosi' che persone di diverse generazioni si applicassero nella costruzione. Un modo per cui i meriti della costruzione fossero codivisi fra diverse persone e per rendere merito a una grande persona attraverso il tempo.
Abbastanza simile e' la tesi sviluppata da MC Chand Chirayu Rajani, uno dei piu' rispettati storici thailandesi.
Tornando alla tesi di Piriya Krairiksh, egli asserisce che il modo di trattare le vocali e' tipico degli alfabeti occidentali, sulla base di questo la stele potrebbe essere stata fatta costruire dal grande sovrano. Ma perche' Mongkut che impronto' tutta la sua politica per il bene del suo Paese, la comprensione verso la sua gente, doveva creare un falso?
Per primo occorre dire che Mongkut aveva le conoscenze per costruire la stele, la sua intelligenza e influenzata, in parte, dalle culture occidentali al punto di arrivare a imparare le lingue europee, compreso il latino. Riguardo, se lo e', al falso il re avrebbe potuto in quel modo seguire un proposito alto e nobile. Cio' che si puo' pensare e' che Rama IV voleva mostrare allle potenze imperiali occidentali, in particolare Gran Bretagna e la Francia, che il Siam era un regno civile con un sistema di scrittura vecchio di secoli, non una società incivile e selvaggia, pretesto che allora era spesso usato dagli imperialisti come scusa per la colonizzazione. Qualsiasi cosa sia la stele, verita' o falso, il traguardo che voleva ottenere re Mongkut lo raggiunse. Tutti i Paesi vicino alla Thailandia furono colonizzati, il regno del Siam no! Quindi se re Rama IV avesse fatto costruire questo falso sarebbe stata solo l'abilissima mossa di un abilissimo diplomatico, perfettamente comprensibile vista la situazione dei Paesi confinanti, un lampo di genio.
i sostenitori di questa tesi dicono anche che la stele rimane un'anomalia tra le scritture contemporanee , e infatti nessuna altra fonte riferisce al re Ramkhamhaeng per nome.
Oggi e' necessario che la Thailandia trovi una soluzione a questo dibattito e quindi indagini devono essere promosse per suffragare teorie ed ipotesi, in un senso o nell'altro.
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