Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 14 aprile 2017

Il Ministero dell’Economia digitale criticato per l’‘ambiguo’ divieto di contatti online con i critici della giunta

Organizzazioni della società civile hanno denunciato il vago annuncio da parte del Ministero dell’Economia Digitale e della Società che ha consigliato ai netizen di astenersi dal seguire alcuni critici della monarchia, dicendo che l'annuncio ha violato le nuove norme della Costituzione e del Diritto internazionale che garantiscono diritti politici e libertà di espressione.
Gli 'Avvocati thai per i diritti umani hanno rilasciato una dichiarazione sul loro sito web dicendo che tali limitazioni dei diritti e delle libertà delle persone non erano fattibili se non prescritti dalla legge.
Il controverso annuncio mette in guardia la gente dall’entrare in contatto online con l’accademico Somsak Jeamteerasakul, il docente Pavin Chachavalpongpun e il giornalista Andrew MacGregor Marshall non ha citando correttamente le norme di legge che permetterebbero un tale ordina, l'organizzazione ha detto.
Scondo gli Gli 'Avvocati thai per i diritti umani il documento dovrebbe, quindi, essere considerato come una notifica pubblica piuttosto che una legge o un ordine che costringe al rispetto.
Nonostante la vaga citazione di un ordine del tribunale non identificato e della legge sulla Criminalità Informatica, Gli 'avvocati thai per i diritti umani hanno dichiarato che l'annuncio non era comprensibile perché mancavano specifiche per quanto riguarda i fatti ed incidenti. Inoltre, il Computer Crime Act del 2550 BE (2007) non contiene clausole che permettevano ai tribunali di proibire alle persone di seguire oppure contattare alcune persone online.
Il gruppo ha concluso che il controverso annuncio ha creato solo confusione e ha fatto in modo che il pubblico abbia paura a esercitare i suoi diritti e le libertà di espressione e nell'accesso all'informazione. Tali azioni sono una violazione della Costituzione, nonché della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici..
Il Netizen Network Thai, un'organizzazione non governativa che lavora per promuovere i diritti digitali, ha fatto osservazioni simili riguardo all’ambigua citazione di un ordine del tribunale e del diritto nformatico, concordando sul fatto che l'annuncio è stato fatto allo scopo di informare il pubblico, piuttosto che impostare uno standard giuridico vincolante.
Amnesty International ha anche criticato ieri l'annuncio del ministero dicendo che le autorità avevano mirato a frenare la libertà di parola.
 “Il passaggio non rivela la forza, ma una debolezza e la paura delle critiche. Nella sua determinazione per mettere a tacere ogni forma di dissenso, le autorità thailandesi sono ricorrerse a misure estreme che violano sfacciatamente la legge internazionale sui diritti umani,” ha detto ieri il vice direttore di Amnesty per il Sud-Est asiatico e il Pacifico, Josef Benedict.
 “Le autorità thailandesi hanno raggiunto nuovi abissi nel limitare la libertà di espressione delle persone. Vogliono isolare le persone le une dalle altre del tutto”. Ha aggiunto.
Ha anche sottolineato le preoccupazioni espresse dal Comitato dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite di recente per quanto riguarda la Thailandia. “Invece di trarre insegnamenti dalla critiche, vanno avanti con le loro tattiche repressive”.
Il segretario permanente del ministero, Somsak Khaosuwan, che ha firmato l'annuncio ha ammesso ieri che il documento è stato rivolto a inviare un messaggio alle persone, raccontando loro  l’ uso corretto di Internet, rendendo chiaro quali fonti di informazioni dovrebbe o non dovrebbe essere condivisi online.
Ha detto che il documento è destinato anche ad informare gli utenti Internet ad usare discrezione nella lettura o nella condivisione di informazioni. La dichiarazione del ministero è arrivata dopo un ordine del tribunale che vietava qualsiasi divulgazione di qualsiasi informazione on-line, ha aggiunto.
Alla domanda su come il ministero avrebbe fatto a gestire un possibilmente alto numero di persone che seguono o entrare in contatto con persone non grate, il funzionario ha detto che cio’ era responsabilità del Royal Thai Police.

Fonte: The Nation



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