Anche se il Regno ha mantenuto lo stesso status dello scorso anno, il rapporto ha dichiarato che il governo thailandese ha fatto sforzi significativi durante il periodo di riferimento.
Le autorità hanno sequestrato più di 784 milioni di baht (20,6 milioni di euro, col baht a 38) ai trafficanti, hanno effettuato più indagini, azioni giudiziarie e condanne, hanno condannato un imprenditore per complicità nel lavoro forzato nel settore della pesca e esteso la quantità di tempo che agli stranieri vittime del traffico e testimoni è permesso rimanere e lavorare In Thailandia.
Tuttavia, il governo non ha dimostrato maggiori sforzi rispetto al precedente periodo di relazione.
Non ha aggressivamente perseguito e condannato funzionari complici di crimini di traffico e la complicità ufficiale ha continuato a ostacolare gli sforzi contro la tratta, aggiunge la relazione.
I funzionari hanno individuato meno vittime rispetto al precedente periodo di riferimento e sebbene il numero delle indagini sul lavoro forzato abbiano registrato un leggero aumento, il numero delle indagini sul traffico di lavoratori è stato basso rispetto alla portata del problema.
"Pertanto, la Thailandia rimane sulla lista di vigilanza Tier 2 per il secondo anno consecutivo", afferma il documento.
Il primo ministro Prayut Chan-o-cha aveva già detto che non importa quale sia la valutazione della Thailandia, ma il suo governo continuerà a lottare contro il traffico di esseri umani come è sull'agenda nazionale.
Nel frattempo il ministero degli Esteri tailandese martedì ha criticato la relazione perchè non "fa giustizia" mantenendo la Thailandia nell'elenco di vigilanza Tier 2 per un altro anno.
La Thailandia quindi viene inserita in Tier 2 Watch List la seconda classificazione più bassa su quattro, anche se il rapporto suggerisce come riconoscimento che il paese ha compiuto significativi sforzi per affrontare la tratta di esseri umani ma ancora non rispetta gli standard statunitensi.
"Gli sforzi del governo tailandese per affrontare il traffico di esseri umani non ha portato ad alcun miglioramento nella valutazione", ha detto il ministero, aggiungendo che gli sforzi del governo sono stati mirati a proteggere i cittadini tailandesi e stranieri nel Regno dal traffico di esseri umani e ad aderire ai principi umanitari.
Il ministero ha detto che la Tailandia ha inoltre compiuto progressi in iniziative politiche, nell'azione penale contro chi compie qualcosa di sbagliato e contro funzionari complici, nella protezione delle potenziali vittime, nella tutela dei testimoni e delle vittime e forgiando partenariati con vari gruppi di parti interessate, nazionali e stranieri.
Malgrado la relazione statunitense non abbia mostrato alcun miglioramento nella posizione della Thailandia, il governo tailandese rimase "fermamente impegnato nell'affrontare il traffico di esseri umani pur cercando di rafforzare e ampliare ulteriormente la cooperazione con i partner interessati".
FONTE: http://www.nationmultimedia.com/news/national/30319310
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