Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 22 aprile 2011

Museo delle Barche Reali.



Questa notevole collezione di piu’ di 50 elaboratamente decorate lunghe barche reali e’ in mostra in un vasto, coperto attracco vicino a Khlong Bangkok Noi. Dipinte, scolpite e dorate le barche sono modellate sulla base di varie creature mitologiche descritte nel poema epico thai, Ramakien, ed escono solo nelle piu’ grandi occassioni ufficiali, per esempio la processione sul Chao Phraya del 1999, per celebrare e 72 anni di Re Bhumibol, l’inizio del suo sesto ciclo di 12 anni di vita, un’eta’ di auspicio nel Buddhismo.
La tradizione delle processioni delle barche reali risale ai tempi d’oro del regno di Ayutthaya, quando Re Narai il Grande guido’ una flottiglia di 147 barche lungo il Chao Phraya per accompagnare una delegazione diplomatica mandata in Siam dal grande re francese Luigi XIV (R. 1643-1715). In quel periodo le barche reali servivano a un doppio scopo sia come decorativo e cerimoniale mezzo di trasporto che come flotta navale. Le barche erano anche usate in gare per divertimento e in riti religiosi come l’annuale festa del Tod Kathin.
Durante la guerra del 1767 i birmani distrussero con Ayutthaya tutte le barche reali, insieme con altri tesori.
Fortunatamente quando Rama I ascese al trono nel 1782 egli considero’ il rinnovo delle arti e dell’artigianato nazionale come una priorita’ e inizio’ la costruzione di nuove barche. Dalla meta’ del XIX secolo la processione si estese a 269 barche reali che richiedevano piu’ di 10,000 rematori.
Cosi’ Carl Bock descrive la processione in Voyages de Bangkok a Xien-Sen nel 1883:
“La processione delle barche reali nel grembo della Grande Madre Menam, con tutti gli splendidi accessori che Bangkok sa produrre, offriva uno spettacolo di una bellezza vhe nessun’altra parte del magnifico Oriente avrebbe saputo disputasrle.”
Le barche subirono severi danni durante il bombardamento di Bangkok nella II Guerra Mondiale ma furono ricostruite e restaurate da Re Bhumibol.
La barca piu’ importante e’ conosciuta col nome di Supphanahongsa, o Hamsa d’Oro, il suo nome significa Cigno d’oro, e’ la barca personale del re, e’ lunga 50 metri e ha un peso di 15 tonnellate. Il vascello e’ scolpito da un singolo pezzo di teak con l’eccezzione della mitica figura dorata che rappresenta il mitico cigno Hamsa, da cui la barca prende il nome. E’ il piu’ grande pezzo di legno al mondo. L’enorme barca richiede il servizio di 54 rematori per essere spinta in acqua, due timonieri, due ufficiali, un portabandiera e di una persona che da’ il ritmo che batte cioe’ la sua lancia d’argento su un tavolo a tempo con il canto di antiche canzoni.
Le altre barche sono scolpite secondo diverse forme mistiche della mitologia indu-buddhista, come il naga, serpente di mare, o il garuda, l’uccello cavalcatura di Visnu.
Foto storuche aiutano a capire il significato delle grandi processioni.
Il miglior periodo per vedere le barche in azione e’ durante la cerimonia reale del kathin, alla fine del Phansaa, il ritiro buddhista per la stagione delle piogge, durante la luna nuova di ottobre o novembre. Alla festa partecipa la magnifica Anantanagoraj, una barca lunga 44 metri con un serpente naga a piu’ teste a prua., che e’ usata per trasportare nuovi abiti che sono offerti ai monaci.

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