Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 22 aprile 2011

Wat Arun – Il Tempio dell’Alba.



A eccezione del Grand Palace non c’e’ monumento sulle sponde del Chao Phraya che goda di altrettanta celebrita’ del prang di Wat Arun.
Wat Arun comunemente conosciuto come Wat Jaeng o il Tempio dell’Alba era chiamato nel periodo di Ayutthaya Wat Mokok. Quando Re Taksin frcr di Thonburi la sua capitale e decise di costruire il suo palazzo sulla riva ovest del fiume Chao Phraya, Wat Mokok che si trovava nell’area dove intendeva costruire il palazzo fu eletto tempio reale del palazzo e richiamato Wat Jaeng.
Wat Jaeng una volta ospitava due importanti immagini di Buddha che furono portate da Vientiane, nel 1778: il Buddha di Smeraldo e Phra Bang.
Dopo che Bangkok divenne nuova capitale e luogo del Grand Palace il primo fu posto in Wat Phra Kaeo e Phra Bang ritorno’ piu’ tardi a Vientiane.
Con questi cambiamenti Wat Jaeng mopm doveva piu’ servire come tempio dfel palazzo reale e Re Rama I permise ai monaci di risiedervi.
Wat Kaeng fu completamente rinnovato nel Regno di Re Rama II che costrui’ il bot, il vihan, il sala kan parian e lo richiamo’ Wat Arun Rajtharam, dedicandolo cosi’ al dio induista dell’alba, Aruna, e pensando alla fondazione di nuna nuova Ayutthaya. Egli penso’ anche di sollevare il vecchio prang di fronte al tempio dalla sua altezza originale di 16 metri a un livello piu’ alto ,a il suo regno fini’ prima che il suo desiderio fosse realizzato. Fu lasciato a Re Rama III effettuare l’elevazione del prang e a Re cRama IV di dargli il nome definitivo di Wat Arun Ratchavararam come e’ ancora oggi. Il tempio fu decorato con pezzi rotti di porcellana, un tipo di bdecorazione molto comune nel primo periodo di Rattanakosin, quando le navi che ritornavano vuote dalla Cina usavano tonnellate di vecchia porcellana come zavorra.
Yukio Mishima scrisse una tetralogia intitolata “Il Mare della Fertilita’” il cui terzo volume prende il titolo de “Il tempio dell’Alba”. Questo volume fu terminato da Mishima (1925-1970) poco tempo tempo prima del suicidio. Il romanzo che si svolge a Bangkok, pico prima della seconda guerra mondiale da’ una descrizione di War Arun:
Ogni anno durante il plenilunio del dodicesimo mese lunare, una flotta di imbarcazioni reali, scolpite e dorate, discende maestosamente il fiume fino a Wat Arun. La piu’ grande, la Suphanahong o Hamsa d’Oro, trasporta il re che si reca a offrire indumenti ai monaci nel cortso di una grande cerimonia.
Il miglior momento per visitare il tempio e’ il tramonto, quando il tempio si staglia in controluce e offre lo spettacolo piu’affascinante.
Come arrivare: Arun Amarin Road. Bangkok Tel. (02) 4655640. Website: www.watarun.org. Aperto tutti i giorni 08:00-17:00. Ferry boat Tha Tien.

Il Grande Prang.
Il grande prang, come si puo’ vedere oggi, fu costruito da Re Rama III dal 1842 al 1847, occorsero cinque anni perche’ fisse completato. E’alto 67 (o 86) metri e misura di circonferenza 234 metri alla base, il che lo rende il piu’ alto prang in Thailandia. Il grande prang e’ in effetti un gruppo di prang che comprende il prang principale, quattro prang agli angoli e quattro mondop dalle parti. Sono tutti sulla stessa piattaforma. C’e’ una barriera di ferro intorno al gruppo che ha cinque aperture: tre nel lato est e due nel lato ovest. Sopra il portale sono gli emblemi dei primi cinque re della della dinastia Chackri: gli emblemi di Rama I e Rama III sopra il portale del lato ovest e quelli di Rama II, Rama IV e Rama V sopra il portale a est.
Il prang principale. Sopra la prima terrazza che serve da piattaforma per l’intero gruppo. Il prang centrale si solleva in quattro livelli recedenti dopo di che il corpo prende la forma di quattro piccole alcove ognina contenente un’immagine del dio Indra che monta l’elefante Erawan. La parte finale del prang ha sulla sua cima il nopasul e la corona.
I lati del primo livello hanno piante e fiori disegnati con mosaici cinesi. I lati del secondo livello hanno nicchie tutte attorno contenenti alternativamente jinon e kinari. I lati del terzo livello hanno anche nicchie con kinon e kinnari ma a sostegno ci sono scimmie. Anche ao lati del quarto livello kinon e kinnari ma i sostenitori sono bhrama celestiali, il corpo del prang sopra le alcove e’ sostenuto da Vishnu su garuda
Ci sono scalini che portano sulla cima vdi tutti questi quattro livelli, ognuno dei quali ha una balaustra ai bordi che forma un piccolo corridoio attorno al corpo del prang.
I prang agli angoli. Sono piu’ piccoli del prang principale e costruiti con identico stile ad esempio hanno tutti nicchie e amcora contengono kinon e kinnari al livello piu’ alto, poi una fila di scimmie e mara come sostegnipoi quattro nicchie che contengono una figura del dio del vento . poi una fila di garuda, poi una fila di sostenitori celestiali che reggono la cima del prang, su cui si trova il nopasul ma non la corona.
I monfop ai lati. La base dei mondop ha nicchie tutto attorno in cui trovano ancora posto konon e kinari alternativamente. Sopra questa fila alla base c’e’ una fila di demoni a nord e sud del mondop e konthan a est e a ovest.
Dentro al mondop ci sono immagini di Buddha in differenti attitudini. Esse furono poste per ordine di Re Rama V.

Il sacro albero banyan.
Fra il prang e il molo c’e’ un imponente albero banyan, adornayo con stoffe multicolori. . attorno al suo perimetro sono poste statue in legno di ballerini. E’ una bella scena e il tutto convince a prendere una foto.
Attenzione perche’ c’e’ nun piccolo imbroglio. Dopo che e’ stata ripresa la foto salta fuori ll malandrino che chiede un prezzo di 40 baht per aver cliccato, anche se nessun cartello informativo e’ posto in luogo.

Bot Noi.
Si trova di fronte al prang. Questo fu il bot del vecchio tempio che fu conte,poraneo con il vecchio prang che e’ il Gra nde Prang di oggi. Il bot noi e’ una bassa struttura con portici di bfronte e sul retro. I frontoni sono decorati con motivi a fiamma dorati e illuminati con vetro colorato. Dentro al bot noi ci sono 29 innagini di Buddha, sedute e in piedi, la principale immagine e’ in mattoni e intonaco, laccata e dorata nel mantra di sottomettere Mara.
Storicamente Re Taksin divenne monaco e visse in questo bot. Si puo’ ancora vedere il suo letto fatto di un singolo tronco d’albero di straordinaria larghezza. . una statua del re fusa vnel 1945 e’ posta nell’edificio.

Vihan Noi.
Lato a lato con il bot noi si trova il vihan noi, anche del periodo di Ayutthaya . Esso contiene il chedi chulamani, che e’ un largo stupa fatto in metallo. Con i quattro protettori dekka terra,Jatulokaban, aglu angoli.

Le pietre di confine.
Le pietre di confine si trovano in un piccolo padiglione con un chedi sulla cima. Sono del tipo a doppia lastra con disegni.
Lo spazio fra i padiglioni delle pietre di confine e’ occupato da una linea di leoni cinesi su piedistalli che hammo barre piatte in ferro che corrono intorno a essi quasi a formare ;e pareti di confine del bot, lasciando otto aperture. Ciascuna apertura e’ sorvegliata da un paio statue di figure di uomini cinesi seduti su una sedia.

Il Bot.
Nordest del grande prang si trova il bot, vicino all’area chiusa formata dalla galleria. Il bot guarda verso est, verso il fiume, ed e’ l’entrata est che e’ quella principale da cui il sovrano entra nel bot per la cerimonia del kathin. Di fronte a questa entrata sono le statue di due demoni, ognuna alta 6 metri, stanno su un piedistallo e hanno entrambe le mani su un bastone robusto. Sono in mattoni e stucco e sono decorati con ceramiche colorate, sono state fatte nel regno di Re Rama III ma riparate cosi’ tante volte che vengono considerate un lavoro recente. Il bot ha un tetto a due livelli con di fronte e sul retro frontoni che mostrano scolpiti sul legno una divibita’ all’interno della sua dimora celestr.
Le colonne delle pareti esterne sono coperte con disegni a fiori, fatti in ceramica che rappresentano il lavoro bdi restauro fatto durante il regno di Rama IV. All’esterno un trono e’ posto contro un muro fra due porte frontali. Su questo trono si trova Phra Puttha Narumit, l’immagine di Nuddha fatta per Re Rama II da Re Rama IV e trasferita qui dal Grand Palace nel regno di Re Rama V. Lo spazio fra le due porte restrostanti e’ usato in modo simile come trono su cui si trova un alto vassoio a due livelli laccato e dorato e un asrrangioamento floreale di cera a forma di cono. Era stata idea di Re Rama IV di fare due statue di Buddha da sistemare qui, una per Re Rama III e per se stesso, ma cio’ non fu mai realizzato.
La principale immagine di Buddha nel Bot fu chiamata Phra Phutta Dharmikraj Loknatdilok da Rama IV. L’immagine e’ nell’attitudine di sottomettere Mara e fu realizzata nel regno di Re Rama II. Si pensa che il viso sia stata disegnata dallo stesso re. Di frontee all’immagine principale sono due capi discepoli le ceneri della cremazione di Re Rama II furono poste sul piedistallo per ordine di Re Rama IV.
Alla base della statua principlale sono conservate le ceneri di Re Rama II.
I dipinti murali all’interno del bot furono fatti eseguire nel regno di Re Rama III e restaurati nel regno di Re Rama V dopo un incendio nel 1895. I temi sono per la maggior parte scene dalla vita del Buddha e da storie Jataka. Fra tutti attira l’attenzione quello che rappresenta il principe Sitthata che incontra un nascituro, un uomo anziano e uno morto, incontri che gli fanno decidere di abbandonare la vita di palazzo per dedicarsi alla ricerca della verita’.
La parte interna delle finestre hanno pannelli disegnati con fiori e animali, mentre i pannelli delle porte mostrano l’albero mitico conosciuto come maklipol.

Le gallerie.
Le gallerie attorno al bot furono costruite nel regno di Re Rama II. Il tetto e’coperto con piastrelle in vetro gialle e verde foglia. L’entrata e’ per mezzo di una delle quattro porte che si trovano al centro di ciascun lato della galleria. Quella a est e’ l’entrata principale. E’ sormontata da un frontale a quattro strutture con un tetto a tre livelli, sulla cima e’ una sfera decorata. Llineati alle paIl tutto e’ magnificamente decorato con ceramiche.
Tutte le altre entrate hanno tetti con frontoni con la fine del frontone che ha il disegno di ub Vishnu si garuda contro uno sfondo di motivi a fiamma, laccato e dorato. Allineati alle pareti esterne della galleria sono 120 immaginni di Buddha in intonaco di uguali dimensioni e nell’attitudine di sottomettere Mara.
Di fronte alla galleria sono 144 figure in pietra di guerrieri e mandarini cinesi che cavalcano vari animali. Ciascuna entrata ve’ sornegliata dalla parte interna da un paio di elefanti in bronzo, alti piu’ di un metro. Questi elefanti furono fatti nel 1845 per ordine di Rama III.
Agli angoli del recinto sta una pagoda cinese con otto nicchie alla base ogni nicchia una deffrtente figura in pietra. I cinesi si riferiscono a queste immagini nel complesso chjiandole “gli otto saggi:”.

Il Vihan.
Il vihan si trova a ovest del grande prang ed e’ di dimensioni paragonabili a quelle ma III del bot. Il tetto e’ due livelli con frontali che mostrano creature celesti sedute con uno sfondo di motivi a fiamma, laccati e dorati e adornati di vetro colorato.
Le mura esterne sono decorate con ceramiche o rdinate dalla Cina, originariamente con l’intemzione di porle nel bot. A Re Rama III non piacquero e le utilizzo’ per il vihan.
L’immagine principale di Buddha e’ chiamata Phra Phutta Chumbhunut Mahaburut. Re Rama III la fece costruire in rame nell’attitudine di sottomettere Mara nello stesso periodo dell’immagine principale che si trova nel bot di Wat Su-that.
Un’altra immagine degna di nota e’ quella che si trova di fronte all’immagine principale. E’ nell’attitudine di sottomettere Mara, l’immagine e l’abito sono in oro con vari toni di giallo. Questa e’ il Phra Arun o Phra Jaeng e si pensa che questa immagine provenga da Vientiane e portata in Thailandia nel 1848. Rimase poi nel Grand Palace fino a che Rama IV ordino’ di portarla qui dato che il sio nome coincideva con quello del tempio.
L’immagine di Buddha del periodo di Sukhothai di fronte a Phra Arun si trovava nella sala kan parian ed era completamente coperta di intonaco. Quando questo si ruppe rivelo’ all’interno un’immagine di bronmzo che fu mossa nel bot per essere qui conservata.

Mondop dell’impronta di Buddha.
Questo mondop fu costruito nel regno di Re Rama III a nord del vihan. Ha un corpo quadrato decorato con una sfera decorata. La cima era a forma di pagoda cinese ma crollo’ nel 1895 e fu sostituita con la sfera. Le colonne e i muri esterni sono coperti con ceramicvhe a disegni floreali.
Ci sono quattro stupa che si ergono in fila da est a ovest nel lato sud del bot.
Sono tutti nello stesso stile e dimemnsioni, ad esempio angoli rientranti, decorazioni con ceramiche e vetro colorato principalmente a motivi floreali. Furono fatti nel regno di Rama III.

I campanili.
Ci sono due campanili dietro il vihan. Uno e’ un campanile ordinario ma l’altro ha un piccolo gong rotondo di metallo con un diametro di circa 60 centimetri. Entrambi furono costruiti nel regno di Re Rama V.

I piccoli padiglioni.
Si trovano a entrambi i lati dell’entrata principale est del recinto del bot. Furono costruiti da due devoti buddisti che bruciarono se stessi, nel 1890 e 1906 rispettivamente.
Il monumento all’abate.
Un cassetto in arenaria verde fu trovato chiuso in un muro fra il fiume e il bot, conteneva le reliquie di un precedente abate del tempio (1815-1924).
Nell’angolo sud fu invece trovato una scatola contente le relique di un precedente comandante in capo della marina.

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