Wat Su-that e’ un monastero reale di prima classe, la piu’ alta chiamata Rachavoramahavihan, che copre un’area totale di piu’ di 40 ettari. Il che lo rende uno dei piu’ grandi di Bangkok. La sezione nord che contiene il bot, il vihan, ecc... guarda l’Altalena Gigante che e’ di fronte al tempio, mentre la sud contiene i quartieri dove vivono i monaci.
Wat Su-that fu costruito nel 1807 che Re Rama I che voleva che Bangkok avesse nel suo centro un largo tempio come era stato per Sukhothai e Ayutthaya che avevano entrambe Wat Maha That. Per rispettare la tradizione fu costruito Wat Su-that. Il re voleva anche che il tempio contenesse un’;immagine di grandi dimensioni come quella che si trovava in Wat Phanan Cherng in Ayutthaya , cosi il Phra Sisakayamuni che si trovava a Wat Maha That in Sukhothai fu trasferito in Bangkok e posto nel tempio.a cui fu dato allora il nome di Wat Maha Sutthawat.
Occorsero tre regni per comp;etare la costruzione. Rama I mori’ subito dopo aver posto le fondazioni del vihan, Re Rama II completo’ il vihan e inizio’ la costruzione del bot, fu lasciato a Re Rama III il compito di finire l’intera costruzione secondo il piano originale. Egli richiamo’ il tempio Wat Su-that Dephataram il nome fu cambiato piu’ tardi in Wat Su-that Depvararam, come e’ conosciuto oggi.
Questo tempio e’ il quartier generale dei preti brahmini che celebrano la Cerimonia dell’Aratura reale in Maggio. Essi officiano anche nei due templi brahmini di Thewa Sathaan (Deva Sathan) e Saan Jao Phitsanu.
Somerset Maugham fu anche affascinata da questo tempio:
“Con la sera, quando il cielo blu si trasforma in rosa, , il tetto, l’alto tetto a gradini con i siffitti che si proiettano, guadagna tutti i tipi di opaliscenti tinte cosi’ che tu non puoi piu’ credere che esso sia stato fatto da artigiani umani, dato che sembra fatto di fantasie passate, di memorie e di speranze ritrovate. Il silenzio e la solitudine sembra sembra siano sul punto di prendere forma e apparire davanti ai tuoi occhi.e ora il wat sembra molto alto e molto slanciato e di incredibile eleganza. Ma ahime’ il suo significato spirituale continua a sfuggirti.”
Per raggiungerlo: Banrung Meuang Road. Bangkok. Tel. 02) 2249845. Aperto 08:30-19:00. Bus 508, con aria condizionata 8 o 12. Khlong taxi Tha Phan Fah.
Il Vihan.
Il vihan guarda verso nord ed e’ raggiungibile da un portale che si apre sulla Grande Altalena. C’e’ una galleria che circonda il vihan.
Il vihan e’ di grandi dimensioni e si estende sopra due livelli di terrazze, ognuna circondata da mura di confine. Poste a intervalli sul muro di confine della terrazza piu’ bassa sono 28 pagode cinesi, mentre a ciascun angolo sta un cavallo in bronzo.che fu fatto costruire nel 1855 nel regno di Rama III la terrazza al piano superiore ha quattro piccoli padig;lioni, ognuno contenente alcune immagini di Buddha del regno di Re Rama III e un antico Buddha in piedi proveniente da Wat Ratchaburana. Fuori delle mura di confine del vihan si trovano figure in petra e pietre ornamentali di origine cinese.
Il vihan, a destra dell’ingresso, e’ una struttura che poggia su una doppia piattaforma, con tetto a due livelli e portici davanti e dietro, anche questi con tetto a due livelli. I frontali del tetto del vihan hanno il disegno di Indra che cavalca Erawan, quelli dei portici mostrano Vishnu che cavalca un garuda.
I pannelli delle porte del vihan sono stupendi esempi di scultura su legno, furono fatti eseguire da Re Rama II. Ciascun pannello e’ una singola spessa asse di 1.3 metri di larghezza e 5.64 metri di altezza con uno spessore di 16 cenrimetri. I disegni rappresentano rocce, alberi e erbe intervallati con intelligenza da animali selvatici. Le sculture sono in sei livelli di differente profondita’, con il piu’ profondo a 14 centimetri, lasciando cosi’ solo 2 centimetri dalla base solida. Le sculture sui pannnelli originali della porta frontale furono parzialente il lavoro di Re Rama III, che era anche un apprezzato artista. Egli inizio’ la scultura dei pannelli. Si narra che Re Rama II, gran mecenate e ragginato cultore delle arti fece gettare nel fiume gli strumenti degli scultori perche’ in avvenire le vloro opere non potessero essere copiate. Questi pannelli originali si trovano oggi al Museo Nazionale, li portati dopo che furono parzialmente distrutti dal fuoco nel 1959. Il loro posto e’ stato preso da pannelli rimossi dalle porte retrostanti del vihan e nuovi, laccati e dorati, ne furono fatti per queste porte.
I pannelli alle finestre sono anche scolpiti in legno, ciascuna finestra mostra due cervi nella foresta su un pannello e animali della foresta a un ebberatoio sull’altro.
L’immagine principale. Phra Sisakayamuni e’ un’immagine in bronzo di Buddha che sottomete Mara, ha una larghezza alle ginocchia di 6,25 metri e un’altezza di 8 metri. E’ considerato uno dei capolavori della statuaria di Sukhothai fuso nel XIV secolo e contemporaneo quindi di un’altro Buddha altrettanto venerato, il Phra Phra Buddha Chinaraj che si trova a Phitsanulok. E’ una delle piu’ grandi immagini ancora esistenti del periodo di Sulhothai. L’immagine fu fatta fare nel regno di Li Thai e si trovava in precedenza in Wat Maha That in Sukhothai. Le ceneri della cremazione di Re Ananda, Rama VIII sono conservate nel piedistallo di questa immagine.
Sul retro dell’immagine principale c’e. Un bassorilievo in pietra che mostra Buddha che compie miracoli. E’ un lavoro Dvaravati dell’VIII-IX secolo.
I dipinti murali. Le colonne e le pareti all’interno del vihan hanno dipinti fatti nel regno di Re Rama II che mostrano persone dei quattro mondo o dveep in accordo al Thebhumikatha e storie Jataka.
Le immagini di Buddha nella galleria. Nella galleria attorno al vihan sono allineate 156 immagini di Buddha in meditazione, sono tutte fatte con mattoni dorati e intonaco, furono costruite nel regno di Re Rama III.
Il Bot.
Il bot guarda a est. Fu iniziato nel 1834 da Re Rama III e finito nel 1843, la sua costruzione prese dieci anni.
Nelle pareti di confine che chiudono il bot si trovano le ottto pietre di confine, sema, contenute in un padiglione in arenaria nella forma di mondop con un chedi sulla cima. Queste pietre di confine sono fatte in marmo scuro con il disegno di elefanti a tre teste che sostengono germogli di fiori di loto con la proboscide sollevata. Le mura di confine contengono anche quattro guey tham o piattaforme sollevate per la distribuzione delle offertenella parte nord e altre quattro nella parte sud.
Ci sono due porte in ciascun lato delle mura di confine. La parte superiore di ognuna e; fatta come un chedi decorato con piastrelle di marmo. I pannelli delle porte hanno colorati dipinti che mostrano il garuda che si impadronisce del naga. Figure in pietra di soldati europei fatte in stle cinese stanno a guardia di entrambe le parti della porta, la scelta ben riflette l’orrore che una volta ispiravano gli occidentali in Asia; il loro aspetto era infatti ritenuto sufficientemente mostruoso per scacciare i cattivi spiriti sempre in agguato intorno alle case e ai templi.
Come per il vihan il bot sta su una base a tre livelli ed e’ di dimensioni comparabili, rendendo il bot uno dei piu’ larghi. Il tetto ha quattro livelli. Il frontale del tetto a est ha disegni di creature celesti che stanno su un carro portato da hojasi, mentre i frontali del tetto sul retro rappresentano creature celesti che stanno su un carro guidato da cavalli.
Il prang principlae. L’immagine di Buddha nell’attitudine di sottomettere Mara ha una larghezza alle ginocchia di di 5.16 metri e un’alezza, comprese le fiamme, di 8.36 metri, il che la rende una delle piu’ alte immagini di Buddha fatte nel periodo di Bangkok. Costruita nel regno di Re Rama III, all’immagine fu dato il nome di Phra Buddha Trilochaket da Rama IV.
Un palco di marmo, di fronte all’immagine principale, era usato come piedistallo di Phra Sasdam una’immagine di Sukhothai che Rama IV aveva trasferito da Wat Pradu in Klong Bangkok Yai e posto temporaneamente in Wat Su-that prima di andare a Wat Bovorn Nivet. Il piedistallo fu riempito allora con gli otto discepoli di Buddha cosi’ che questi sembra sesuto in mezzo ai suoi discepoli.
I dipinti murali. I dipinti murali del bot furono fatti nel regno di Re Rama III. mostrano scene trasdizionali di Mara minacciato da Buddha, scene del Patjek Buddha e scene dai paradisi. Sono amvhe rappresentati in dimensioni naturali gli nottanta discepoli del Buddha.
Il monumento ai sette grandi posti.
Il monumento ai sette grandi posti rappresenta i posti connessi con Buddha dopo che egli ottenne l’illuminazione.Il Buddha spese sette giorni in ciascuno di questi posti contemplando e gioendo della felicita’ completa del nirvana.
Re Rama III costrui’ il monumento nella parte est del bot, usando il seguente simbolismo:
L’albero bo per l’illuminazione di Buddha.
Il padiglione cinese o il posto dove il Buddha sedeva contemplando l’albero bot.
La piccola piattaforma per la meditazione che il Buddha faceva camminando.
Il padiglione cinese come protezione dalla congiura fatta dalle creature celesti mentre il Buddha sedeva meditando sul dharma.
L’albero banyan per il posto dove il Bhudda sedeva gioendo della beatitudine del nirvana.
L’albero jik, barringtonia, per il posto dove un naga si raccolse sette volte, e estese la sua testa sopra il Buddha formando un riparo contro la pioggia che continuava da sette giorni.
L’albero ket, genere nimusops, per il posto dove il buddha gioi’ della beatitudine per aver quietato il mondo dei sensi.
Statua di Re Ananda.
E’ una statua a grandezza naturale di Re Ananda in uniforme da maresciallo in campo, si trova nell’angolo nordest del tempio esterna alla galleria che circonda il vihan.
Fu costruita nel 1973 e Sua Maesta’ il Re presiedette ;a cerimonia di inaugurazione nel 1974.
Sao Ching Cha o l’Altalena Gigante.
L’altalena gigante si trova vicinissima a Wat Su-that e al tempio bramino, vicino al municipio dela citta’. In passato la zona fu lo scenario dei piu’ diversi e piu’ curiosi rituali bramini. L’altalena consiste di due grandi pali in legno di 22 metri di altezza. I pali sono connessi sulla cima da una trave.
L’altalena e’ associata con una tradizione bramina che celebra il nuovo anno bramino e alla cerimonia del Tryampawai a questo avvenimento collegata. In base a questa credenza, il dio Shiva visita il mondo per 10 giorni durante le celebrazioni del Capodanno. Dopo di questo il mondo e’ visitato da Vishnu per altri cinque giorni. Come tributo a queste due divinita’ la Cerimonia dell’Altalena era celebrata alla presenza del re. Un prete saliva sull’altalena e dondolando doveva tentare di strappare con i denti soldi che erano sospesi a 25 metri di altezza. Molti preti perdevano la vita nel tentativo.
Durante il periodo di Bangkok la cerimonia si tenne per la prima volta durante il regno di Re Rama I e fu abolita nel regno di Prachathipok dopo il cambio del sistema politico da monarchia assoluta a democrazia. Il rito pero’ non si estinse e continua ad essere celebrato su un’altalena in miniatura al; tempio della corte brahmina.
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