Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 20 ottobre 2011

Il principe e le diavolesse.

C'era una volta re Brahmadatta che regnava a Benares, nel nord dell'India. Il Buddha prima di nascere come tale si era reincarnato come il centesimo dei suoi figli ed era cresciuto fino a diventare un uomo giovane e saggio.
In quei giorni c'erano Buddha silenziosi che spesso si recavano a palazzo per ricevere offerte di cibo. Erano chiamati Buddha perché avevano raggiuto l'illuminazione, sapevano cos'e' la verità e come deve essere vissuta la vita, erano chiamati silenziosi perché non predicavano la verità. Questo perché sapevano che vivevano in un tempo in cui nessuno era in grado di capirla, essi tuttavia erano pieni di compassione dato che potevano vedere e capire l'infelicità di tutti gli esseri umani, i Buddha silenziosi avrebbero voluto aiutare chiunque lo avesse loro chiesto.
Un giorno il giovane principe stava pensando ai suoi 99 fratelli maggiori e si chiede se avesse qualche possibilità di diventare re di Benares, decise di porre il problema ai Buddha silenziosi.
Il giorno dopo quando essi andarono a palazzo per l'offerta di cibo il principe porto' acqua profrumata e lavo' loro i piedi. Poi essi si sedettero e lui servi' loro da mangiare. poi fece la domanda che gli stava a cuore: "Io sono il 100in linea di successione al trono. Quali sono le probabilità che io possa diventare il re di Benares?"
Essi risposero: "Oh principe, con tanti fratelli maggiori non vi è quasi alcuna possibilità che tu possa mai essere re qui, tuttavia, forse puoi diventare re di Takkasila, se ci puoi arrivare in sette giorni questo puo' essere possibile. Ma sulla strada giusta, per arrivare in tempo vi è una foresta pericolosa, e' necessario prendere la strada che l'attraversa, in quanto ci vorrebbe troppo tempo andandoci per altre strade. Questa foresta è conosciuta col nome di "I legni dei demoni" perché è piena di tutti i tipi di queste infernali creature, diavoli, diavolesse, e anche bambini demoni. Le diavolesse passano la maggior parte del loro tempo sul ciglio della strada, sanno usare bene la magia e fanno in modo che edifici e intere città appaiono lungo il percorso.
Gli edifici hanno i soffitti decorati con stelle e splendidi divani, le pareti sono decorate con sete di vari colori. Sedute su questi divani, le diavolesse fanno in modo di apparire come le piu' dolci e più piacevoli delle dee. Con le parole grondanti di miele esse attraggono i viaggiatori dicendo: 'Hai l'aria stanca, vieni, siediti, ti offro qualcosa da bere e poi riprenderai la tua strada".
Coloro che si lasciano convincere sono invitati a sedersi, poi le diavolesse usano la loro bella apparenza fisica per intrappolare i visitatori accendendo i loro ardenti desideri, dopo che hanno dato sfogo a questi i viaggiatori vengono uccisi dalle diavolesse e mangiati mentre il loro sangue è ancora caldo!
In questo modo coloro che sono attratti dalla vista sono intrappolati dalle forme fisiche delle donne, coloro che sono attratti dal suono sono intrappolati dalle loro voci che cantano e dalla musica, coloro che sono attratti dagli odori sono intrappolati dai profumi divini che indossano, coloro che sono attratti dal gusto sono intrappolati dalla degustazione delle prelibatezze celesti che esse offrono. coloro che sono attratti dal tatto sono intrappolati dai loro letti morbidi e dai lussuosi divani in velluto.
Ma se, tu fiero principe, sei in grado di controllare tutti e cinque sensi, e puoi sforzarti ed evitare di guardare quelle belle seducenti diavolesse, allora potrai diventare re di Takkasila in sette giorni".
Il principe grato rispose: "Grazie, spettabili venerabili, seguirò il vostro consiglio. Dopo aver ascoltato i vostri avvertimenti, non correro' certo il rischio di guardarle!"
Poi chiese ai Buddha taciturni di dargli qualche amuleto speciale che lo proteggesse durante il pericoloso viaggio attraverso i Legni dei Demoni. Cosi essi salmodiarono le loro benedizioni su alcune stringhe che gli legarono al polso e su un po' di sabbia. Accettati i doni egli ringrazio' e saluto' rispettosamente i monaci, poi ando' a dire addio ai regali genitori.
Per primi vide i servi di casa e disse loro: "Vado a Takkasila per diventare re, dobbiamo salutarci dato che voi rimanete qui". Cinque di loro di loro volevano accompagnarlo:
"Vogliamo anche noi venire con te."
"No", disse il principe «voi non potete venire con me. Sono stato avvertito che sulla strada ci sono belle diavolesse che intrappolano le persone che non possono resistere ai desideri provenienti dai loro cinque sensi. Poi uccidono le loro vittime e le divorano mentre il loro sangue è ancora caldo. E' troppo pericoloso per voi, farò affidamento solo su me stesso e viaggero' da solo"
Ma i cinque non lo vollero ascoltare: "Se veniamo con te, oh principe, troveremo in noi stessi la forza per evitare di guardare quelle belle diavolesse. Ti accompagneremo a Takkasila".
"Se insistete, allora così sia", disse il principe, 'ma mantenetevi forti nella vostra determinazione. "
Coi loro poteri le diavolesse avevano previsto l'arrivo e li attendevano ai "Legni dei Demoni". Avevano magicamente creato un bel villaggio con belle case e palazzi lungo la strada. Così accadde che uno dei cinque servi del principe si lascio' facilmente incantare dalla vista della bellezza e delle curve dei corpi delle diavolesse. Comincio' a camminare piu' piano, a rimanere indietro per ammirarle. Il principe chiese preoccupato:
"Perché ritardi, mio amico? "
"Ho mal di piedi", disse l'uomo,"lasciami sedere e riposare un po' in uno di questi palazzi, vi raggiungero' dopo".
"Mio buon amico " disse il principe," quelle sono diavolesse, non hai scampo con loro! "
Accecato dalla tentazione del senso della vista, l'uomo rispose: "Mio signore, non mi posso allontanare da qui, qualunque cosa accadrà, lascia che accada!"
Dandogli l'ultimo avvertimento il principe continuo' con gli altri quattro.
L'uomo che era rimasto indietro si uni' cosi' alle diavolesse da cui era attratto, dopo aver giaciuto con loro le diavolesse lo uccisero e ne mangiarono la carne. Poi andarono oltre nella foresta e crearono un altro miraggio, una bella villa. Si sedettero e cominciarono a cantare le melodie più dolci, accompagnate dal magico suono di una gran varieta' di strumenti musicali. Uno dei servi del principe rimase incantato da quel suono, la bella musica e il dolce canto lo affascinarono. Anche lui rimase indietro, non fu inghiottito dalla musica ma mangiato dalle diavolesse.
Piu' lontano lungo la strada le diavolesse crearono un altro magnifico palazzo, questa volta era pieno di profumi divini, ogni stanza un profumo diverso. Fu la volta dell'uomo che amava i profumi a rimanere indietro e ad essere divorato.
Il principe stava perdendo tutti i suoi servi uno a uno, uccisi come era stato descritto dai monaci. Oltre, nella foresta, le diavolesse costruirono un favoloso ristorante, era pieno dei cibi piu' prelibati, cibo che emanava i suoi profumi e i suoi aromi a parecchia distanza. Fu l'appassionato di gastronomia, la persona appassionata di cucina ma che mai aveva sentito parlare di simili prelibatezze a rimanere indietro. Fu rinpinzato di cibo e poi divorato.
A questo punto non rimanevano che un servo e il principe, l'ultimo dei seguaci del principe era un uomo che amava il tocco del tessuto piu' morbido, suo massimo desiderio era perdersi nei comfort piu' lussuosi. Le diavolesse proseguirono nella foresta e a un certo punto crearono dei padiglioni con morbidi letti dalle coperte di seta e divani di velluto. Anche l'ultimo servo perse la testa, rimase indietro, trovo' la morte e fu rapidamente mangiato su una tovaglia di broccato.
A questo punto l'Uno Illuminato era rimasto solo e ancora non era fuori dalla foresta dei Legni dei Demoni. In quel momento una diavolessa pensava:
"Ah! Quest'uomo ha una menalita' davvero forte, che fra l'altro riesce a dominare, ma io sono ancora piu' determinata. Non mi fermero' fino a quando non avro' assaggiato la sua carne!"
Gli altri demoni ormai sazi avevano cessato la caccia, ma quella diavolessa era una persona di carattere e voleva portare a termine la caccia.
Mentre si avvicinavano al bordo della foresta, alcuni boscaioli li videro e chiesero alla donna: "Bella signora, chi è colui che cammina avanti di te?"
'Siamo sposi, "rispose la diavolessa mentendo," lui è mio marito, e' troppo puro cosi' scappa da me la nostra prima notte di nozze. Ecco perché lo sto' inseguendo".
I boscaioli si rivolsero al principe e gli chiesero: "Nobile signore, questo delicato fiore d'oro, questa giovane fanciulla dalla pelle morbida ha lasciato la sua famiglia per vivere con te. Perché non cammini con lei, invece di fare in modo che lei ti insegua?"
Il principe rispose: "Buona gente, lei non è mia moglie, e' una diavolessa. Ha ucciso i cinque uomini del mio seguito e li ha mangiati, mentre il loro sangue era ancora caldo!"
Al che la divalessa rispose: "Vediete com'e' la vita, signori, la rabbia può far dire ai mariti che le loro mogli sono demoni e fantasmi affamati! Tale sono le vie del mondo."
Continuando a seguire il principe, la determinata diavolessa magicamente si trasformo' in una donna incinta, poi in una donna con un bambino. Chi vedeva la coppia la interrogava proprio come avevano fatto i boscaioli. Ogni volta il Bodhisatta ripeteva:
"Non è mia moglie. E ' una diavolessa. Ha ucciso i cinque uomini del mio seguito e li ha mangiati mentre il loro sangue era ancora caldo!"
Finalmente arrivarono vicino a Takkasila. La diavolessa rimase sola e il bambino svani' nel niente,
Alle porte della città il principe si fermo' ed entrò in edificio per riposare. A causa del potere magico della sabbia e delle stringhe che aveva ottenuto dai Buddha silenziosi, la diavolessa, non era in grado di seguirlo all'interno, rimase fuori e si trasformo' per apparire bella come una dea.
Al re di Takkasila capito' di vederla mentre stava andando al suo giardino di delizie, sopraffatto dalla sua bellezza, decise che doveva averla. Mandò un servo a chiederle se era sposata. La bellissima donna, disse: "Sì, mio marito è dentro quest'edificio."
Sentendo questo dall'interno il principe usci' e disse:
"Lei non è mia moglie, e' un diavolo. Ha ucciso i cinque uomini del mio seguito e li ha mangiati mentre il loro sangue era ancora caldo!"
E la diavolessa ancora: "Vedi come è la vita, signore, la rabbia può far chiamare le proprie mogli demoni e fantasmi affamati dai loro mariti! Tali sono le vie del mondo."
Il servitore tornò dal re e gli raccontò quello che entrambi avevano detto. Al che il re rispose:
"Senza un proprietario i beni appartengono al re."
Così mandò un corteo reale a prendere la diavolessa e i servi la fecero sedere su un elefante reale. Quando lei giunse al palazzo, il re la fece di lei la sua regina numero uno.
Quella sera il re fece il bagno e uno shampoo, mangio' la sua cena e andò a letto. La diavolessa dopo cena si fece ancora più bella poi seguì il re nel suo letto. Dopo aver fatto all'amore con lui, si voltò su un fianco e cominciò a piangere.
Il re le chiese: "Perché piangi, mio tesoro?"
"Mio signore", disse, "tu mi hai raccolto dalla strada. In questo palazzo ci sono molte donne gelose, diranno, 'Non ha madre ne' padre, e' senza famiglia e paese. e' stata trovata su una strada.' Non lasciare che mi prendano in giro così, mio signore. Dammi il potere sul regno così nessuno oserà sfidarmi ".
"Mia cara" rispose il re, "Non ho un tale potere su tutto il regno, la mia autorità è solo su coloro che si ribellano o infrangono la legge." Ma dato che era così contento dal suo fascino fisico, il re continuò: "Mio amore, ti concedo piena autorità su tutti coloro che abitano nel mio palazzo."
Soddisfatto di questo, la nuova regina aspetto' fino a che il re si fu addormentato. Poi segretamente corse a casa sua nella città dei demoni, raccolse diavolesse, diavoli, e anche i piccoli affamati bambini-demoni, li porto' tutti a palazzo. Uccise il re e divorarono tutto di lui, tranne le sue ossa! Diavoli, diavolesse, bambini demoni mangiarono tutte le altre persone che vivevano nel palazzo compresi cani e galline! Mucchi di ossa rimasero all'intorno.
La mattina dopo la persone trovarono chiuse le porte del palazzo, preoccupati sfondarono le finestre con assi, entrarono e trovarono mucchi di ossa umane e di animali sparsi all'intorno. Solo allora si resero conto che l'uomo che stava nella casa di riposo aveva ragione e che la nuova regina era una diavolessa divoratrice di carne.
Nella notte del massacro l'Uno 'Illuminato si era protetto dalla furia omicida della diavolessa. Aveva sparso la sabbia incantata sul tetto e aveva avvolto con le stringhe che portava al polso le mura esterne. Era stato all'erta con la spada in mano, all'alba era ancora sano e salvo.
Dopo aver pulito il pasticcio nel palazzo i cittadini discussero la situazione tra di loro e pensarono:
"L'uomo della casa di riposo deve essere padrone dei propri sensi, dato che non ha neanche guardato la bellezza pericolosa della diavolessa. Se un uomo nobile, determinato e saggio governasse il nostro paese, noi tutti possiamo prosperare. Dobbiamo cercare di fare di lui il nostro nuovo re ".
Tutti furono d'accordo, si recarono alla casa di riposo e invitarono il principe a essere il loro nuovo re. Quando accetto' lo scortarono a palazzo, lo fece sedere su un mucchio di gioielli, e lo incoronarono re.
Regnò giustamente, seguendo le dieci regole del buon governo, evito' i quattro comportamenti che impedivano di ragionare: pregiudizio, rabbia, paura e follia. Ricordo' sempre il consiglio dei Buddha silenziosi, che lo avevano portato alla regalità. A differenza dei suoi cinque sfortunati seguaci, aveva resistito al desiderio cieco per i piaceri dei cinque sensi, avrebbe potuto far beneficiare a tutti i suoi sudditi di un governo improntato su saggie regole.

Vivendo solo per i piaceri dei loro sensi, 
gli sciocchi ne restano divorati.


 

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