Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 26 marzo 2012

Cleo Odzer e "Patpong Sister".

Babylon Falling.
Cleo Odzer, vero nome Sheila Lynne Odzer, nacque il 6 aprile 1950, in una ricca famiglia ebraica in Manhattan, New York City. Frequento' le scuole Franklin, oggi Dwight. Poi passo' alle scuole professionali Quintano, dove si diplomo' nel 1968. Circa in quel periodo cominicio' a scrivere sul mondo musicale per un giornale del Greenwich Village. Conobbe Keith Emerson, un personaggio nello musica rock, che aveva prima fondato i Nice e piu' tardi Emerson, Lake & Palmer. I due si innamorarono. Emerson ruppe con lei quando un articolo sul Time Magazine, che mostrava anche foto di lei la descrisse come una super grupie. Dopo di questo lei registro' un album intitolato "The Grupies", che era principilmente una registrazione di interviste con Cleo e alcuni suoi amici che descrivevano i loro incontri, avventure e andare a letto con musicisti rock.
Nei primi anni 1970, Odzer viaggio' in Europa e nel Medio Oriente, lavorando come modella. Trascorse la fine degli anni '70 seguendo la cultura hippie in Anjuna, Goa in India. Le sue esperienze lì, compresero l'uso pesante di cocaina ed eroina e il contrabbando internazionale di droga utilizzato per finanziare il soggiorno, il suo soggiorno di due settimane di carcere, queste avrebbero costituito la base del suo secondo libro, Freaks Goa: My Hippie years in India (1995). Per un certo periodo ha seguito gli insegnamenti di Bhagwan Shree Rajneesh a Puna.
Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti nel 1980, si sottopose a un trattamento Euzén per la droga. Entrò in collegio, poi in una scuola di specializzazione, e alla fine ottenne un dottorato di ricerca in antropologia da The New School for Social Research a New York con una tesi sulla prostituzione in Thailandia. A partire dal 1987, aveva trascorso tre anni in Tailandia per fare ricerche su questo argomento.
Il libro, tratto dalla tesi, da lei scritto su Patpong, "Patpong Sister" si discosta nettamente dagli altri che parlano di sesso in Thailandia, Cleo ha vissuto in Bangkok per tre anni per concludere la sua ricerca, che e' ben documentata,. La Odzer intervista le ragazze, i proprietari dei bar e i clienti, esamina i casi di 17 persone coinvolte nell'industria del sesso. Fra l'altro si lascia coinvolgere e ha una burrascosa relazione con un uomo thai che e' convolto nella prostituzione dei bar.
Da antropologa ella visse sulla scena che stava studiando, non scrisse sedendosi in poltrona. Le conclusioni a cui arriva il libro e' che le opportunita' economiche date dal lavoro del sesso non si traducono in uno stato piu' elevato delle donne che sono coinvolte, cio' a causa delle idee di disuguaglianza insite nella societa' thailandese. Essa si accorse rapidamente che le ragazze non erano tenute come schave, che erano guidate da una propria autonomia, in "Patpong Sister" le prostitute thailandesi sono viste come argute imprenditrici piuttosto che vittime di sfruttamento, inoltre se dalla societa' in generale esse sono deprecate esse arrivano a essere venerate e tenute in alta considerazione nei villaggi piu' poveri. Cio' scateno' le ire delle femministe e delle donne occidentali, ironia della sorte Cleo venne vilipesa anche da un buon numero di uomini.
Grazie alla tesi sulle ragazze di Patpong La Ordez si laureo' in antropologia alla New School for Social Research Di New York e grazie alla laurea e al libro trascorse dieci anni lavorando per Daytop a New York City.
Dal 1995 al 1998, Cleo produsse diverse decine di episodi del suo show Cleo's Adventures for Manhattan Neighborhood per il pubblico televisivo. Il suo terzo libro, "Gli spazi virtuali: il sesso e il cittadino Cyber" del 1997 si occupa di cybersex. Nel 1999 e 'apparsa in un'episodio di SexTV che trattava di cybersex.
Deluso con la vita a New York, nel 1999 Cleo tornò a Goa, dove rimanevano alcuni degli hippies dei vecchi tempi, tutti pero' le dimostrarono la loro antipatia a causa della pubblicità che il suo libro aveva portato sulla scena. Morì a Goa nel 2001. Una ricerca su Internet rivela varie presunte cause di morte tra cui tumori cerebrali, ictus, emorragia cerebrale, AIDS, overdose, e "problemi femminili agli organi interni." Un buon amico che che era stato in corrispondenza con lei durante il suo ultimo soggiorno in India, riferisce che il medico della Odzer avrebbe detto che probabilmente era morta di un colpo portato dal colesterolo molto alto e da gravi problemi circolatori che stavano per essere trattati durante il suo ultimo anno, e che il suo corpo era stato cremato dopo un piccolo servizio. Un ricercatore, Arun Saldanha, che ha intervistato i membri della comunità di Goa sulla Odzer, riporta cio' che gli fu detto da uno psichiatra del Medical Goa College, alcuni mesi dopo la morte il corpo di Cloe era rimasto irreclamato in un obitorio in Mapusa per più di un mese fino a quando finalmente era stata sepolta senza un funerale nella citta', e che lei prima di morire soffriva di AIDS. Saldanha riferisce anche di aver visto Cleo far uso di cocaina durante un colloquio che aveva avuto con lei qualche tempo prima della sua morte.
Nel 2002 il documentario "The Last Hippie Standing" di Marcus Robbin tratto' l'ambiente di Goa e utilizzo' alcune delle scene fimate in super 8 negli anni '70. Cleo fu intervistata mentre si trovava in Goa e l'intervista fu inclusa nel documentario, cio' accadde poco prima della morte di Cleo:
"Non so' cosa portera' il futuro, ma so' cio' che non voglio: New York e' cio' che non voglio, quella cultura e' cio' che non voglio; non e' giusto. Io non so' cosa e' giusto. Non penso che la nostra vecchia vita fosse giusta. Non vedo una nuova cultura che sia giusta, ma noi dobbiamo continuamente provare, questo e' il meglio che noi possiamo fare, questo e' il meglio che ognuno di noi puo' fare, continuare a provare. Per trovare qualcosa che porti la pace per tutti, che renda le persone felici, che sia equo per tutti. E' questo tutto quello nche voglio".
Il film è dedicato alla sua memoria.



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