Challe nacque a Parigi il 17 agosto 1659, come il più giovane di cinque figli del secondo matrimonio di Jean Challe, un piccolo borghese e funzionario di rango intermedio. Aveva due fratelli e due sorelle. Era un ragazzo intelligente e studioso e passo' una vita confortevole fino alla morte del padre nel 1681. L'influenza di sua madre, che sembrava preferire il figlio maggiore, fece si che fosse ingiustamente trattato nel testamento del padre, ricevendo solo un decimo del patrimonio, per questo entro' in conflitto violento con i suoi due fratelli maggiori, combatte' un duello con uno di loro e lo feri'. Di fronte alla scelta fra carcere o esilio, scelse il secondo, e partì per il Canada.
Con l'aiuto finanziario di uno zio in un primo momento acquisto' una partecipazione nella Compagnie de péchés sédentaires de l'Acadie e poi costrui' la sua azienda commerciale che si occupava di pelli di castoro, pellicce e altri beni in Chédabouctou, nella zona di Nova Scotia già nota come Acadia. Le sue fortune cambiarono bruscamente nel 1688, tuttavia, a causa delle incursioni dei pirati inglesi di Salem la sua attivita' ando' in rovina. Un risultato di questa esperienza è stato quello di suscitare in lui un disprezzo per gli inglesi, pari solo, a quanto pare, dal suo disprezzo per i gesuiti. Fu costretto a tornare in Francia e sbarco' a La Rochelle.
Nel marzo 1690 firmo' come commissario di bordo o contabile, su una imbarcazione a vela che da Lorient in Francia occidentale partiva per Pondicherry, India, e altre destinazioni in Estremo Oriente. La nave su cui salpò era L'Ecueil, aveva un equipaggio di 350 uomini e una fattoria vera e propria per cibo fresco a bordo. Le sue varie avventure sono descritte nei suoi due volumi di Journal d'un voyage fait aux Indes Orientales. La nave, una di una flotta di sei, era di proprietà della Compagnia delle Indie Orientali ed era un mercantile armato di 38 cannoni, veleggiava per commerciare ma anche per compiere una missione diplomatica nel Regno del Siam. Al ritorno in Francia, la nave si fermò all'isola Ascensione e poi fece un lungo giro attraverso l'Atlantico fino alle Antille, dove fece una lunga sosta. Non tornò a Port Louis, Francia fino ad agosto 1691.
Nel 1692, Challe riappare come scrivano su un'altra nave della marina francese, Le Prince. Partecipo' alla battaglia di Barfleur contro gli inglesi e olandesi. La carriera in marina di Challe fu tuttavia di breve durata, e fu dimesso nel 1693 o 1694, forse per corruzione.
Dal 1695 in poi, si è concentrato sulla scrittura, attingendo dalle sue avventure precedenti come colonialista e marinaio. Egli non ha fatto una vita comoda. Ha pubblicato un lavoro su Don Chisciotte così come Les Illustres e la Gazzetta.
Nel 1717 fu denunciato da una spia della polizia per i commenti sediziosi in un caffè di Parigi e fu imprigionato nella famosa prigione parigina Chatelet. Rilasciato fu esiliato da Parigi, e prese residenza a Chartres. Morì povero e distrutto nello spirito, il 25 gennaio 1721.
le sue due opere piu' famose sono Les Illustri Françaises, pubblicato a L'Aia nel 1713, e Journal d'un voyage fait aux Indes Orientales, pubblicato dopo la sua morte nel 1721.
Con l'aiuto finanziario di uno zio in un primo momento acquisto' una partecipazione nella Compagnie de péchés sédentaires de l'Acadie e poi costrui' la sua azienda commerciale che si occupava di pelli di castoro, pellicce e altri beni in Chédabouctou, nella zona di Nova Scotia già nota come Acadia. Le sue fortune cambiarono bruscamente nel 1688, tuttavia, a causa delle incursioni dei pirati inglesi di Salem la sua attivita' ando' in rovina. Un risultato di questa esperienza è stato quello di suscitare in lui un disprezzo per gli inglesi, pari solo, a quanto pare, dal suo disprezzo per i gesuiti. Fu costretto a tornare in Francia e sbarco' a La Rochelle.
Nel marzo 1690 firmo' come commissario di bordo o contabile, su una imbarcazione a vela che da Lorient in Francia occidentale partiva per Pondicherry, India, e altre destinazioni in Estremo Oriente. La nave su cui salpò era L'Ecueil, aveva un equipaggio di 350 uomini e una fattoria vera e propria per cibo fresco a bordo. Le sue varie avventure sono descritte nei suoi due volumi di Journal d'un voyage fait aux Indes Orientales. La nave, una di una flotta di sei, era di proprietà della Compagnia delle Indie Orientali ed era un mercantile armato di 38 cannoni, veleggiava per commerciare ma anche per compiere una missione diplomatica nel Regno del Siam. Al ritorno in Francia, la nave si fermò all'isola Ascensione e poi fece un lungo giro attraverso l'Atlantico fino alle Antille, dove fece una lunga sosta. Non tornò a Port Louis, Francia fino ad agosto 1691.
Nel 1692, Challe riappare come scrivano su un'altra nave della marina francese, Le Prince. Partecipo' alla battaglia di Barfleur contro gli inglesi e olandesi. La carriera in marina di Challe fu tuttavia di breve durata, e fu dimesso nel 1693 o 1694, forse per corruzione.
Dal 1695 in poi, si è concentrato sulla scrittura, attingendo dalle sue avventure precedenti come colonialista e marinaio. Egli non ha fatto una vita comoda. Ha pubblicato un lavoro su Don Chisciotte così come Les Illustres e la Gazzetta.
Nel 1717 fu denunciato da una spia della polizia per i commenti sediziosi in un caffè di Parigi e fu imprigionato nella famosa prigione parigina Chatelet. Rilasciato fu esiliato da Parigi, e prese residenza a Chartres. Morì povero e distrutto nello spirito, il 25 gennaio 1721.
le sue due opere piu' famose sono Les Illustri Françaises, pubblicato a L'Aia nel 1713, e Journal d'un voyage fait aux Indes Orientales, pubblicato dopo la sua morte nel 1721.
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