Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 19 settembre 2012

Fonti di ispirazione: Ramayana e Ramakien.

Il Ramakien o Ramakian e’ la piu’ grande opera thailandese nel campo dell’arte e si puo definire il punto di collegamento di tutte le altre arti di qualsiasi tipo. L’opera fu composta dai thai, forse prima del XIII secolo d.C. prendendo spunto dal grande poema epico indiano Ramayana, “La vita di Brahama”, che racconta la storia delle migrazioni del popolo Arayan nella pianura del Gange, conosciuta nelle storie buddhiste come Matayama Pradesh e in indu come Parata Pradesh. Il leader degli Aranyan, Phra Rama, fu il comandante che guido’ le truppe nell’occupazione della regione sud dell’India, occupo’ Ceylon e la citta’ dei Dravidi allo stesso tempo.Esistevano da secoli due gruppi di leggende in India, uno apparteneva al nord dell’India e trovava radici nella tradizione Aryan, il secondo gruppo sono leggende del sud India e apparteva alla tradizione dravidica. Mentre il primo gruppo di leggende riguardava storie di Rama, principe di Ayudhia il secondo conteneva storie di demoni che possedevano poteri soprannaturali.
Era approssimativamente il V secolo avanti Cristo quando un poeta eremita chiamato Valmiki, unifico’ e riscrisse queste storie in versi sanscriti. Altri scrittori scrissero sul Ramayana, aggiungendovi altre parte di favole e leggende, la versione di Valmiki rimane comunque la piu’ popolare nell’odierna India.Gli induisti oggi credono che Rama sia davvero esistito e si trovano molti posti in India che sono attinenti alla sua vita: il luogo di nascita, il suo palazzo e gli abbozzi delle strade seguite nel suo viaggio verso Sri Lanka.Questa storia, che era da sempre popolare in India , si diffuse in tutto il Sudest asiatico; a parte il fascino e l’interesse del racconto, per una cosi’ larga diffusione ci fu un altro motivo. Il nome Ramayana proviene da una delle Reincarnazioni del dio Shiva: Rama Chantravatarn, e in quel periodo era accettata l’idea del re-dio: Rama era un re ed era l’incarnazione del dio Vishnu, il poema serviva quindi a rafforzare questa tesi. Tale identificazione fu abbandonata in Thailandia solo con Re Vajiravudh o Rama VI (R. 1910-1925), con l’avvento della monarchia costituzionale l’idea del re-dio che senso avrebbe avuto? Ma nel periodo precedente fu Rama III a porla in vigore adducendo la scusa che per i farang quel nome era piu’ facile da pronunciare, e questo sicuramente e’ vero, ma sicuro e’ che fu anche motivato da tentare un consolidamento della sua dinastia rendendo il legame col mitico Rama piu’ esplicito.Il Ramaya arrivo’ in Thailandia centinaia di anni fa, prove di questo si possono vedere nelle sculture e decorazioni che si trovano in molti luoghi storici della nazione.Gia’ nel periodo di Sukhothai c’erano storie e leggende dal Ramayana, durante il periodo di Ayutthaya, un certo numero di episodi furono adattati per essere rappresentati negli spettacoli per la corte, chiamati khon, rappresentazioni di danze mascherate, e nel lakhon. La versione di Ayutthaya ando’ pero’ perduta nel sacco della citta’ da parte dei birmani che distrusse buona parte, per non dire quasi tutta la cultura thai del periodo.Una versione piu’ tarda dell’opera fu composta nel 1798 da Rama I con l’aiuto di poeti e consultando chi conservava ricordi della precedente versione di Ayutthaya. Nella storia induista furono incorporati elementi del buddhismo e dettagli dei riti e delle tradizioni di Ayutthaya e nel far questo il re modifico’ in parte la storia, dandogli essenzialemente uno stile thai. Si puo’ affermare che Rama I porto’ nel poema valori culturali thai e cerco’ una continuita’ con l’antica cultura. La narrazione segue la trama della storia solo nelle linee principali mentre esistono notevolissime differenze nei dettagli nomi vestiti, costumi, stili di vita, persino la flora assume connotazioni locali. Anche i personaggi cambiano nel Ramakian le originio di Tosakanta sono spiegate nei dettagli. Nella vita precedente si chiamava Nontook, disprezzato e beffeggiato da altre creature celesti chiese a Shiva di poter avere uno speciale potere, Shiva lo accontento’ e da allora Nontook divenne arrogante e e aggressivo e uccise un gran numero di creature celesti che lo tormentavano. Il dio a quattro mani Narai Vishnu dovette ucciderlo. Prima di morire Nontook si lamento’ perche’ aveva solo due mani mentre il dio ne aveva quattro. Narai allora ordino’ che Nontook nella vita successiva rinascesse come Tosakantha con dieci teste e venti braccia. La storia delle origini di Tosakantha non esiste nel Ramayana.Anche le origini di Lady Montho, moglie di Tosakantha sono raccontate nel Ramakian. Originariamente fu una rana. Un eremita, spinto da pieta’ le dava un po’ di latte ogni giorno. Un giorno una femmina naga, si arrabbio’ con l’eremita e desidero’ di ucciderlo, avveleno’ quindi il latte di cui l’eremita si nutriva. La rana vide tutto, da un posto in cui si era nascosta, si avvicino’ al latte e mori’ avvelenata. L’eemita con I suoi speciali poteri mentali capi’ che la rana aveva agito cosi’ per salvarlo spinta dalla gratitudine verso di lui. Le diede cosi’ nuova vita e la trasformo in una bella donna di nome Montho, dalla parola Monthaga che significa rana.Hanuman e’ un personaggio casto nella versione indiana, nella versione thai appena puo’ cerca di fare all’amore. Hanumana nel Ramayana aderisce strettamente a un voto di castita’ non filtra mai con donne come fa l’Hanuman del Ramakian. In un episodio Benyakai, la sorella di Pipek, dopo essersi trasformata in Sita lascia che il corpo apparente morto navighi vicino al campo di Rama . Tutto un piano organizzato da Tosakantha fallisce grazie a Hanuman e quando Benyakai tenta di scappare Hanuman la segue nel cielo e la cattura, filtra con lei e ci fa all’amore. Questa e’ la versione piu’ conosciuta e letta in Thailandia Re Rama II compose un’altra versione dell’opera che fu utilizzata negli spettacoli classici.Altre parti meno conosciute furono scritte da re successivi.Per dare qui un breve sunto del poema che racconta di Rama, un’incarnazione di Vishu divenne re di Ayodhaya e della sua bellissima moglie Sida. La lunga storia inizia con un intrigo di corte che convince Rama ad andare in esilio. Sida e’ rapita da Ravan, Rama con l’aiuto del re delle scimmine Hanuman la libera, ma credendo di essere stato da lei tradito Rama la ripudia prima di capire l’errore e riunirdi a lei.Il Ramakian si destreggia fra diversi livelli: morale, spirituale, mitologico e sociale ed e’ un romanzo di tradimenti, guerre, delitti, amore e morte, felicita’. Se si volesse fare un parallelo fra il Ramakian e qualche opera o mito occidentale occorrerebbe pensare all’Odissea di Omero o alla storia di Giasone e gli Argonauti, alle storie di re Artu’ e a uno stile di scrittura che non ha niente da invidiare a quello dei migliori e piu’ celebri scrittori di tutti i tempi.E’ impressionante vedere l’influenza che questa storia esercita all’interno di questa nazione, tutti i diversi modi in cui la storia influisce sulla sua popolazione. A parte i re che hanno scelto di inserire Rama nel proprio nome, si veda appendici, la parola Ramadhibhodi, forma parte del titolo di diversi re del periodo di Ayutthaya, Ayutthaya prese ovviamente il nome dalla capitale di Rama, Ayodhaya, Ci sono diversi posti dedicati a Rama come la grotta di Rama e la grotta di Sita, Lop Buri significa Citta’ di Lop e Lop e figlio di Rama. Poiche’ la storia di Rama viene dalla setta induista di Vishnu i thai riveriscono questa divinita’ e si ha una citta chiamata Phitsanulok che significa “mondo di Vishnu”. Episodi scelti dal Ministero dell’Educazione sono letture obligatori nelle scuole Prathom (primarie) e nelle scuole Mathayom (secondarie) in tutto il paese.Nell’area delle rappresentazioni classiche il Ramakian e’, ancora oggi, il soggetto di alcune delle principali forme di spettacolo thailandese: il khon, il lakhon, danze classiche, nang yai o spettacolo delle ombre. Raffigurazioni dalle sue scene e dei suoi personaggi si trovano in dipinti, bassorilievi, sculture, decorazioni artistiche. Il tempio di Wat Pho in Bangkok chiamato anche Tempio del Buddha reclinato presenta una bella serie di rappresentaziono dell’opera che si trovano sulle pareti esterne della cappella principale. Sono bassorilievi su marmo, 157 pannelli in tutto.Anche le porte di Wat Pho si richiamano al Ramakian nei loro lavori in madreperla, che sono massime espressione di questa forma d’arte tipicamente thai.Scene sempre dal Ramakian si trovano a Wat Phra Kaeo, si ispirano al testo sritto da Rama I e coprono le parteti dei chiostri del tempio. I dipinti originali datano dal regno di Rama III , 1824-1851 e sebbene i dipinti originali fossero di notevole valore artistico, restauri mal eseguiti, specie quello del 1929, per i 150 anni di Bangkok, li hanno danneggiati.Da ricordare che il Ramakian e’ un poema non buddhista dipinti con scene da quest’opera non si possono quindi normalmente trovare all’interno dell’ubosoth.

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