Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

sabato 5 gennaio 2013

Storia del Partito Comunista Thailandese.

Precursore del Partito Comunista di Thailandia e' un ramo del Partito Comunista Cinese attivo fra l'etnia cinese in esilio nel Paese, questo ramo era formato da non piu' di una dozzina di persone ed era stato mandato in Thailandia dal Partito Comunista Cinese nel 1923. Dato che in Thailandia i cinesi erano diffusi in diverse parti del territorio questo gruppo si divise, alcuni andarono a nord, altri a nordest, altri a sud e fu cosi' che il comunismo si diffuse per primo in queste parti del Paese.
I diversi rami che queste persone avevano formato fecero opera di proselitismo e si puo' dire che nel 1927 il comunismo era presente nel Paese. La comunità cinese che viveva in Thailandia si era politicizzata precocemente rispetto ai thai, cio' per l'impatto delle rivoluzioni cinesi del 1911 e del 1927 e anche per questa ragione il movimento comunista si affermo' prima fra gli operatori e i lavoratori cinesi, ci fu un'unica eccezione quella della regione piu' povera e piu' densamente popolata del nordest, l'Isan, dove comunisti vietnamiti svolsero un ruolo significativo dalla fine degli anni '20. 
Fu in questo periodo, nel 1927 che venne fondata la Commissione Speciale per il Siam del Partito Comunista dei Mari del Sud. In essa affluirono persone di sinistra in fuga dalla Cina verso la Thailandia alla fine degli anni '20, preceduti da rifugiati cinesi, in seguito alla scissione comunista nazionalista in Cina del 1927. E' sempre nel 1927 che un centinaio di giovani cinesi formarono la Gioventù Comunista del Siam, legata al Partito Comunista del Siam un precursore del Partito Comunista di Thailandia. Fu questo un periodo di fermenti in cui, oltre a militanti provenienti dal Vietnam, tutte le comunita' cinesi del Sudest asiatico si unirono per dare origine e costituire il movimento comunista thailandese. Lo stesso Ho Chi Minh, alias Nguyen Ai Quoc, si reco' piu' volte in Thailandia per aiutare nella costituzione del partito. Organizzare il partito in quel periodo era un rischio, ci fu un decennio, dal 1921 al 1931, in cui i militanti venivano arrestati e le leggi contro il comunismo erano diventate piu' severe, nel 1933 la propagazione della dottrina comunista divento' un crimine contro lo Stato. La repressione era diffusa ma nonostante questo e nonostante storie differenti quel che e' certo e' che in qualche periodo tra la fine del 1929 e l'inizio del 1930 il Partito Comunista di Thailandia si era costituito. Il partito vero e proprio fu fondato il 1 dicembre 1942. 
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Thailandia si alleo' con il Giappone, ma i giapponesi una volta entrati nel paese si comportarono piu' da colonizzatori che da amici, alienandosi cosi' la popolazione thai. In quel periodo l'Organizzazione dei Volontari per un'Opposizione Armata al Giappone fu costituita dal Partito Comunista Thailandese, fu una delle due Organizzazioni che si opponevano agli alleati giapponesi, l'altra era il Seri Thai di Pridi Banomyong e Seni Pramoj. 
L'anno dopo la fine della guerra fu adottata una costituzione proposta da Pridi e il regime parlamentare fu restaurato Al fine di evitare un veto russo al momento dell'entrata della Thailandia nelle Nazioni Unite, il governo thailandese abrogo' le leggi contro i comunisti e autorizzo' il Partito Comunista di Thailandia ad agire legalmente. Lo stato giuridico fu ottenuto nel 1946 e subito ebbe una grande influenza sui sindacati e gli studenti cinesi. in quel periodo il partito aveva circa 2000 membri attivi e circa 3,000 simpatizzanti. Durante questa fase il Partito Comunista rimase un piccolo partito, era diffuso principalmente fra gli intellettuali di Bangkok. Agli inizi del 1948, fonti di intelligence britannici scrivevano nei loro rapporti che stimare un numero di aderenti al partito in 3000 persone era sicuramente esagerato. 
Una lotta armata non era piu' nelle previsioni e il partito dissolse le sue forze militari. Leader e militanti ritornarono dalla Cina dove si erano rifugiati, fu in questo periodo che il Partito Comunista organizzo' l'Associazione dei Lavoratori Uniti di Thailandia. Furono anni con fermenti di liberta' di parola e di pensiero scritti di pensatori e opinion leader socialisti furono tradotti in thai mentre all'interno della stessa religione buddista si affermarono correnti di pensiero che volevano dialogare con il marxismo, esse furono rappresentate dal pensatore monaco Buddhadasa. Il tutto mentre il prestigio del Partito Comunista Thailandese cresceva fatto a cui contribuirono anche la sconfitta' del Kuomintang in China e la costituzione dell'Unione Centrale del Lavoro che aderi' all'Unione Mondiale dei Sindacati nel 1949. 
Fu un sogno breve duro' dal 1946 al 1948. Nel 1947 Phibun attuo' un colpo di stato e prese serie misure contro il movimento comunista, le scuole sino thai e i sindacati. Il periodo di legalita' nella storia del Partito Comunista di Thailandia duro' meno di due anni. La repressione anti-comunista e anti-cinese fu intensificata e peggioro' e gli arresti aumentarono. Il motivo fu sicuramente l'allineamento della Thailandia con gli Stati Uniti che fece si che il Paese ponesse la sua strategia militare al servizio dell'imperialismo. Fu dopo la costituzione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 che la maggior parte dei comunisti cinesi del paese entrarono a far parte del Partito Comunista Thailandese. Intanto nel 1952, in nome della legge anti-comunista, l'Unione Centrale del Lavoro fu sciolta e i suoi leader arrestati. 
Cosi' dopo questo colpo di stato il Partito Comunista Thailandese ebbe un'unica scelta, se non voleva morire, tornare alla situazione in cui era prima della guerra diventare un partito sotterraneo, darsi all'illegalita'.
Occorreva riorganizzarsi, militanti cominciarono a riarrivare dalla Cina e altri gia' residenti in Thailandia si unirono al partito, occorreva ritornare alle campagne ma senza abbandonare le masse urbane fu con queste idee che una delegazione del Partito Comunista di Thailandia partecipo' al 2° congresso nazionale del Partito Comunista del Vietnam in Tuyen Quang nel febbraio 1951. L'anno seguente il partito tenne il suo secondo congresso. 
Poi la Thailandia sperimento' un nuovo regime democratico e grazie a nuove relazioni commerciali fra Thailandia e Cina, i leader comunisti cinesi furono liberati. Come sempre duro' poco, nel 1954 Thailandia e Filippine si unirono nella SEATO, Southeast Asia Treaty Organisation, il cui scopo era in realta' liberare la regione dal comunismo attraverso alleanze con le nazioni occidentali. Un altro colpo di stato nel 1957 porto' a nuovi arresti di militanti e personaggi di sinistra. Ne fece le spese anche la Cina, nel 1959 le importazioni provenienti da questo paese furono proibite e nel 1960 truppe furono mandate segretamente in Laos a combattere con gli americani. In quell'anno il Partito Comunista Thailandese partecipo' all'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai tenutosi a Mosca e al suo terzo congresso l'anno dopo. Nel marzo 1962, creo' nel Sud della Cina, nello Yunnan la sua stazione radio chiamata Voce del Popolo di Thailandia che inizio' le trasmissioni nel marzo di quell'anno. Intanto crescevano i rapporti con il Partito Comunista Cinese. 
Per tutti gli anni '60 la Thailandia sarebbe diventata la roccaforte degli statunitensi nelle loro tentativo di liberare l'Indocina dal comunismo, contro questo fin dall'inizio il Partito Comunista Thailandese si oppose finche' a meta' di quel periodo inizio' la sua lotta armata. 
Il partito thailandese dichiaro' ufficialmente la sua posizione e il suo punto di vista ideologico nel mese di ottobre 1964, in occasione del XV anniversario della repubblica popolare cinese, quando spedi' il suo messaggio di congratulazioni, il Partito aveva fin dal 1961 formulato una politica di lotta armata basandosi sull'esperienza cinese e la portava a conoscenza del piu' vasto publico in quell'occasione. Dichiarava la sua ideologia allineata con il maoismo e condannava il Partito Comunista dell'Unione Sovietica come revisionista e imperialista. 
Il Fronte Patriottico Thailandese fu avviato nel 1965, aveva un programma in sei punti. In quel periodo la Guerra del Vietnam era iniziata da 5 anni e il Fronte si dichiarava a favore della pace e della neutralita', richiedeva un governo patriottico e democratico, si opponeva alla politica del governo thailandese a favore degli Stati Uniti e alla presenza di truppe americane in Thailandia. Il Fronte Patriottico Thailandese intendeva ricoprire il ruolo di fronte unico nella strategia triangolare della guerra del popolo: partito - esercito - fronte. 
La Voce del Popolo di Thailandia dichiaro' in una sua trasmissione che un'epoca di lotta armata era cominciata e lotta armata a bassa intensità inizio' nel mese di agosto 1965, uno dei luoghi in cui si scateno' con maggiore intensita' fu il distretto di Na Kae, nella provincia di Nakhon Phanom. Si e' poi stimato che in quel momento il partito aveva 1200 combattenti armati al suo comando. 
L'opposizione alla presenza militare statunitense in Thailandia fu una parte veramente importante della politica del Partito Comunista di Thailandia durante tutta la Guerra del Vietnam. Il partito sosteneva che la Thailandia era un paese colonizzato sotto il controllo degli Stati Uniti. 
I rapporti con il Partito Comunista del Vietnam cominciarono a deteriorasi nel 1966 con il partito thailandese che criticava quello vietnamita di non aver preso una chiara posizione a favore della Cina. 
Cio' probabilmente contribui' a far rivedere l'idea della Thailandia come paese colonizzato e vaste aree del partito dal 1968 cominciarono a sostenere che era un paese solo in parte colonizzato. 
Nel 1969 fu costituito il comando supremo dell'Esercito di Liberazione del Popolo di Thailandia, il che segno' una nuova fase nella lotta armata. Questa si espanse principalmente al nord e al confine con la Malesia, dove il Partito Comunista di Thailandia aveva come alleato, il Partito Comunista di Malesia. Nel luglio del 1969 nove membri del Partito Comunista di Thailandia furono arrestati, tra cui un alto membro del Comitato Centrale. Gli arresti furono presentati dal governo come una vittoria fondamentale sul partito. 
Dal 1970 in poi l'Esercito di Liberazione del Popolo di Thailandia ricevette un significativo sostegno logistico da Vietnam e Cina, gli fu quindi possible intensificare le sue operazioni compresi gli attacchi a basi aeree statunitensi, quelle da cui partivano gli aerei che bombardavano il Vietnam. 
Nel 1975 Thailandia e Republica Popolare Cinese stabilirono relazioni diplomatiche e un annuncio della Voce del Popolo di Thailandia saluto' l'evento. 
All'indomani del massacro del 6 ottobre alla Thammasat University nel 1976 e nel clima di crescente repressione dopo un golpe militare nel Paese, il Partito Comunista di Thailandia fu in grado di espandere la propria base associativa. Se dall'inizio fino a questo momento membri del partito era in gran parte di etnia cinese, a causa del massacro cominciarono ad arrivare i thailandesi che rapidamente divennero il gruppo dominante tra le fila del partito. Molte delle nuove reclute erano studenti, operai, intellettuali, contadini o quadri del Partito Socialista di Thailandia. Più di 1000 studenti si unirono al partito. Una gran parte dei nuovi membri aveva ricevuto una formazione politica e militare nei campi dell'Esercito di Liberazione del Popolo di Thailandia in Laos, con istruttori thailandesi, laotiani e vietnamiti. 
In molti casi pero' gli studenti erano persone abituate alla vita urbana ed avevano difficolta' di adattamento alla dura realtà della lotta di guerriglia, non sopportavano in nessun modo di vivere nella giungla, si davano alla fuga o morivano, quindi il partito decise di varli vivere nei villaggi piuttosto nelle giungle profonde. Gli studenti reclutati furono divisi in gruppi di 5-10 persone che furono distribuiti nei villaggi villaggi' liberati, circa 250 del paese. 
Nel 1977, il partito aveva circa 6-8000 combattenti armati, e circa un milione di simpatizzanti. Nella metà delle province del paese c'erano infiltrati comunisti secondo le fonti ufficiali thailandesi del momento. 
L'ingresso di intellettuali di sinistra nel partito rafforzo' la sua capacità di perseguire politiche di fronte unito. Visto cio' che l'ingresso di queste persone aveva portato il partito inizio' a tendere la mano a più ampi settori della società thailandese, pensando giustamente che cio' avrebbe portato alla formazione di un piu' ampio fronte democratico. Il 7 maggio 1977 il Partito Socialista di Thailandia dichiaro' che avrebbe collaborato nella lotta armata e aiutato il Partito Comunista Thailandese, il 2 luglio le due parti si fusero in un fronte unico. 
Il 4 ottobre la Voce del Popolo di Thailandia dichiaro' che il 28 settembre si era costituito il Comitato per il Coordinamento delle Forze Patriottiche e Democratiche. Allineate con il Partito Comunista erano anche le Forze Armate di Liberazione del Popolo Mussulmano Thai e il Centro Nazionale degli Studenti di Thailandia. 
 Il Partito Comunista Thailandese raggiunse il suo culmine, l'apice del suo potere, in questo periodo in cui agi' veramente come uno stato all'interno dello stato. Si stima che potesse contare su un appoggio da parte di popolazioni rurali per almeno 4 milioni di persone e su forze armate di 10/14.000 combattenti. Le zone su cui si concentrava erano il Nordest e il Sud della Thailandia. Questa forza non doveva solo combattere ma fu messa a disposizione della popolazione, i militanti furono posti al servizio del popolo, in questo periodo il Partito Comunista di Thailandia si dedico' al sociale oltreche' alla rivoluzione. Protesse le comunita' tribali e i villaggi da minacce esterne, per difenderli si schiero' piu' volte contro le forze armate, contro la corrotta amministrazione, contro gli usurai. Offri' servizi che lo stato non offriva come l'istruzione e la sanita' e conquisto' ampie fette della popolazione creando a proprio favore un debito di riconoscenza morale. 
In quegli anni il partito era guidato da un politburo composto da 7 membri, che venivano eletti da 25-membri del Comitato Centrale. Sotto il Comitato Centrale c'erano vari comitati provinciali (Changwat) e sotto di loro i comitati di distretto (Amphoe). A livello locale c'erano strutture di partito e Tambol Muban. 
Informazioni su chi guidava effettivamente il Partito Comunista di Thailandia in questo periodo sono scarse, lo stesso partito è sempre stato reticente a rivelare l'identità dei suoi leader. Secondo un documento cambogiano il segretario generale nel 1977 doveva essere 'Khamtan', nome di battaglia di Phayom Chulanont. Altre fonti parlare del 'compagno Samanan', Jaroen Wanngam, come il leader del partito nello stesso periodo. 
La crescita del Partito Comunista rappresento' a un certo punto un problema per la stessa direzione del partito, essa era stata possibile grazie alle relazioni diplomatiche con i partiti comunisti dei paesi vicini. Il Partito Comunista Thailandese dipendeva dagli altri partiti comunisti e questa fu la sua trappola. Nel 1978 le divisioni sino-sovietiche portarono a conflitti armati nel Sudest asiatico, scoppiò la guerra tra Vietnam e la Cambogia, due paesi che sostenevano entrambi il partito thailandese. Il Laos, che ospitava diverse basi dell'Esercito di Liberazione del Popolo di Thailandia, si schierò con il Vietnam nella controversia. 
Nel gennaio 1979 sia il partito comunista che il suo esercito furono scacciati dal Laos dal governo di quel Paese. Il che causo' rotture nel partito, Bunyen Worthong e una piccola parte di altri ex-studenti e leader intellettuali ruppero con la direzione del partito e il 22 ottobre 1979 formarono, a Vientiane, il Partito Thailandese per la Liberazione dell'Isan, chiamato comunemente Pak Mai o il Partito Nuovo. Pak Mai era un partito comunista che sosteneva posizioni vietnamite-laotiane, per cui gli fu permesso di avere come base il Laos. 
Se all'inizio il Partito Comunista Thailandese adotto' una posizione neutrale nel conflitto emergente tra Vietnam e Cambogia, causando a deteriorarsi dei suoi rapporti sia con i cinesi che con i vietnamiti, quando il Vietnam intervenne militarmente in Cambogia, il Partito condanno' l'azione vietnamita in una dichiarazione rilasciata in data 7 giugno 1979. 
Come le relazioni diplomatiche e commerciali tra la Thailandia e la Cina migliorarono, e i governi thailandesi e cinesi trovarono un nemico comune nel filo-sovietico Vietnam, il sostegno morale e logistico al Partito Comunista da parte della Cina diminui' notevolmente. Il Partito comunista cinese comincio' a dare consigli che il Partito Comunista Thailandese faceva fatica a recepire come: attenuare il discorso rivoluzionario contro il governo thailandese nelle trasmissioni radio, che andava sostituito con la necessità di sostenere le forze Kampuchea democratica contro i vietnamiti. Non volendo subire questi consigli/ordini che non capiva e anche per il fatto che era localizzata in Cina, vista la situazione il 10 luglio 1979 la Voce del Popolo di Thailandia dichiaro' che avrebbe interrotto il suo servizio. 
Il 30 settembre Renmin Ribao porto' un messaggio di congratulazioni del Partito Comunista di Thailandia al Trentennale della Republica Popolare Cinese. chiamando a una piu' forte unita' militante fra comunisti thai e cinesi, ma dopo questo notizie del Partito Comunista Thailandese nei media cinesi divennero scarse, fino a  che quasi sparirono. 
Gli anni '80, che stavano arrivando, avrebbero segnato la fine di un'epoca di lotta rivoluzionaria portata avanti dal partito, sarebbe cominciata un'altra era che avrebbe visto la scomparsa di tutti i partiti politici di sinistra. 
Nel 1980 il governo thailandese adotto' l'ordinanza "66/2523", che incoraggiava i quadri del Partitito Comunista a disertare, amnistie erano convesse a tutti, compresi i dirigenti. 
Nel marzo del 1981 il Partito Socialista di Thailandia sostenne che il Partito Comunista di Thailandia era controllato da influenze straniere e interruppe le relazioni. Nel mese di aprile 1981, la direzione del Partito propose al governo thailandese di avviare colloqui di pace. Il governo tailandese rispose che i combattenti del Partito dovevano smobilitare dalle loro basi prima che i colloqui potessero essere avviati. In una dichiarazione del 25 ottobre 1981 il generale Chavalit Yongchaiyudh, il direttore del Dipartimento Operazioni dell'esercito thailandese disse che la guerra contro il Partito Comunista si stava avvicinando la fine e che tutte le basi più importanti nel Nord e Nord-Est erano state distrutte. 
Nel 1982 il governo guidato dal Primo Ministro Generale Prem Tinsulanonda, emise l'ordine esecutivo, 65/2525, che offriva l'amnistia ai combattenti del Partito Comunista e dell'Esercito di Liberazione del Popolo di Thailandia. Questa politica di Prem si rivelo' vincente. Anche perche' arrivo' nel periodo in cui il Partito Comunista Thailandese non aveva piu' niente da offrire. Il partito era l'ombra di se stesso e non poteva offrire alcuna soluzione credibile alla sua crisi. 
Nel 1982-1983 cominciarono le defezioni di massa, anche negli stessi quadri del partito, il potenziale militare ne venne gravemente ridotto. Molti di coloro che disertarono per primi furono gli studenti e gli intellettuali che hanno aderito al Partito Comunista dopo il massacro del 1976. I disertori in generale, rifiutavano le precedenti idee e posizioni maoiste, sostenendo che la Thailandia stava emergendo come una nazione industriale e la strategia di guerra dei contadini doveva essere abbandonata. 
Due alti dirigenti del Partito furono arrestati dopo essere stati catturati da forze dello Stato, erano Damri Ruangsutham, influente membro del Politburo, e Surachai Sae Dan, una figura di spicco del partito nel sud della Thailandia, 
 Dagli anni '90 non ci sono segnalazioni di attivita' del Partitito Comunista di Thailandia, tuttavia, il destino esatto del partito non è nota, e ancora oggi e' vietato parlarne, cio' che sopratutto non si riesce a capire e' che in un certo periodo della storia thailandese non spari' solo un partito ma la sinistra nel suo complesso. Si disse che il Partito Comunista di Thailandia si era estinto per il concatenarsi di diverse cause fra cui dispute interne al partito, cambiamenti nelle alleanze internazionali dei partiti comunisti, azzeccate politiche del governo thailandese contro gli insorti e infine il termine della Guerra Fredda. Il Partito Comunista Thailandese e tutti gli altri partiti della sinistra sparirono dalla scena politica di Thailandia alla fine degli anni '80/inizi '90 e mai piu' se ne sarebbe sentito parlare.


  
Sawadi. - La Thailandia in breve. - Geografia e ambienti. - Le provincie. - L'Isan. - Udon Thani. Flora. - Fauna. - Storia. - L'amministrazione. - L'economia. - L'istruzione. - Popolazione e lingue. - Religione e credi. - Arte. - Artigianato. - Costumi e tradizioni. - Cerimonie e feste. - Cucina e gastronomia. - I media - Lo  sport. - I thai. - Thailandia/Italia, un confronto. - Dove i tours? - Dove gli alloggi? - Dove mangiare? - Dove gli acquisti? - Chi e' (personaggi)? - Chi e' (religione e mitologia)? - Cos'e'? (In Thailandia). - Cos'e'? (In Italia). - I primi 10. - E adesso musica. - Racconti thailandesi. - Domande frequenti. - Addio Italia (vado a vivere in Thailandia). - Glossario (A-Z). - I libri, recensioni. - Le Notizie. - Lettere all'Italia. - Il mercatino di Veeraya Handmake.Home.         

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