Un articolo di Francesco Tortora in data 27/12/2013.
Cambogia
Per fare l’albero ci vuole…
Eccessiva deforestazione sospetta,
due giornalisti che indagavano su questo caso trovati morti.
Bangkok - Il Sud Est Asia e buona parte dell’Estremo Oriente, sono la cartina al tornasole dello stato dello sviluppo mondiale e soprattutto circa lo stato delle cose relative a nuove vie di crescita e prosperità sia in termini di ricadute sociali sia in termini di rispetto dell’Ambiente. La continua e progressiva erosione delle risorse naturali a favore della reificazione dei processi ancor oggi intesi nel senso dello sviluppo capitalistico, conducono ad una spoliazione continua non solo delle fonti di energia primaria ma anche di risorse naturali che ormai l’Uomo fatica sempre più a riportare in equilibrio. Da questo punto di vista, non è solo il 'colosso' Cina a lasciare un segno negativo, in tal senso, sebbene la vastità delle sue dimensioni geografiche, degli interessi economici sia interni sia in sede internazionale possano gettare una specie di 'effetto ombra' su quello che accade in chiave minore un po’ ovunque nel Mondo. Basti vedere quello che accade ogni volta che si verifica il livello dei rispetti del Protocollo di Kyoto, al quale USA, e in vari momenti Russia e Cina, hanno sempre opposto un parere divergente, poiché allo stato attuale nessuno –soprattutto tra i Grandi- vorrebbe sottostare a regimi restrittivi dei propri standard di crescita e sviluppo.
Oggi giunge sul tavolo della questione un altro 'caso', quello della Cambogia, dove è in atto -da tempo- una vera e propria battaglia legale tra un gruppo industriale ed un gruppo di attivisti locali, lotta che riporta alla luce dei riflettori il quadro oscuro della deforestazione e su quali siano i reali beneficiari di tutto ciò, se le società locali, o quelle multinazionali che hanno già da tempo instaurato una rete di interessi di livello globale.
Il leader cambogiano dell’opposizione, Sam Rainsy, è tornato sulla questione la scorsa settimana, in occasione di una sua visita alla foresta di Prey Lang, nella Provincia di Kampong Thom e dove si è detto senza parole nel verificare che una superficie di circa 60 chilometri quadri è stata praticamente spogliata e distrutta a seguito di una concessione garantita ad una Compagnia vietnamita al fine di realizzare una piantagione destinata alla raccolta della gomma. Alcuni studi di settore resi noti nel corso delle ultime settimane mostrano che la Cambogia sta assistendo ad una decrescita delle foreste definita allarmante e tra i fattori principali di questa progressiva ed imperante spoliazione delle foreste vi è appunto la conversione delle piantagioni. E a guidare questa conversione delle foreste vi è il passaggio all’industria della gomma. Un resoconto scientifico globale reso ufficiale a Maggio ha concluso che entro la fine dell’anno 2.6 milioni di ettari in Cambogia sono stati concessi a Compagnie private, dei quali 1.2 milioni sono stati destinati alla coltura dell’albero da gomma.
Nel corso di questo mese, invece, l’organizzazione non governativa Sviluppo Aperto Cambogia ODC ha utilizzato delle immagini della NASA dove si constata che l’area coperta dalle foreste ha subìto una caduta dal 72 per cento nel 1973 fino al 46 per cento della copertura nazionale attuale. Il quadro complessivo comprende i reimpianti di alberi ma, a voler essere più precisi, la 'densità delle foreste' ha subito una caduta dell’11 per cento nel solo anno corrente. E questo studio giunge poche settimane dopo che alcune ricerche dell’Università del Maryland avevano affermato che attraverso propri studi si evince come la Cambogia ha il quinto più rapido livello di deforestazione al Mondo. Solo Malaysia, Paraguay, Indonesia e Guatemala hanno tassi di deforestazione più veloci di quello della Cambogia calcolati nello stesso periodo. Per cui –secondo questi studi- la Cambogia ha perso circa il 7 per cento della sua copertura delle foreste negli ultimi 12 anni.
(Per la notizia completa di Francesco Tortora vedi l'articolo sull'Indro).
Francesco Tortora e' l'autore di "Da Thaksin a Yingluck: la Saga dei Shinawatra", il suo ultimo libro e dei precedenti "Note asiatiche", "Asian Diary. Storie di popoli e di individui nei Paesi dove sorge il sole", "Livin' in BKK. Everyday Life in Bangkok between Modernism and Tradition". per una sua breve biografia vedi: "Il mio diario - Francesco Tortora". Francesco Tortora e' il corrispondente asiatico dell'Indro.
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