Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 30 gennaio 2014

Il Myanmar, l’ASEAN e la Cina (un articolo di Francesco Tortora).

Un articolo di Francesco Tortora in data 20/01/2014.

Nuova presidenza
Il Myanmar, l’ASEAN e la Cina
Obiettivo principale: risolvere le controversie territoriali 
dei Paesi Membri con la Cina

Bangkok - Un nuovo alleato della pace e della pacificazione degli animi in quello che i cinesi chiamano il Mar Cinese Meridionale. Il cui nome, in verità, si declina volta per volta secondo i punti di vista delle altre Nazioni che vi si affacciano e con le quali puntualmente la Cina ha questioni di natura territoriale in sospeso. Il nuovo alleato della Pace è il Myanmar, Paese alla guida della Presidenza di turno ASEAN ed il cui Governo – due giorni fa - ha ribadito di voler approfittare di questa positiva circostanza, proprio per cercare una soluzione di compromesso che possa trovare almeno in non-disaccordo il più ampio numero di Nazioni coinvolte.
Il portavoce del Presidente del Myanmar ha tenuto una conferenza stampa nel corso del Meeting deiPrimi Ministri ASEAN tenutosi a Bagan, durante la quale ha sottolineato –appunto- la volontà del Myanmar di cercare una soluzione quanto più possibile concordata, attraverso un approccio che tenda ad evitare di esacerbare le divisioni in atto da svariati anni in tutta l’area. Durante la medesima occasione, il portavoce del Myanmar ha voluto ricordare che tra la sua Nazione e la Cina vi è un rapporto bilaterale di buon livello già da lungo tempo e proprio in questi frangenti storici così delicati Myanmar e Cina stanno stringendo una fondamentale partnership strategica. E tutto questo è accaduto, ed accade, nelle parole del portavoce birmano, nel solco di una indipendenza di idee ed attraverso una politica estera sulla quale la Cina non ha mai interferito o svolto alcun ruolo, nonostante la sua possenza non solo diplomatica. Una diplomazia birmana, quindi, condotta su un piano di equilibrio e rispetto tra le parti che data fin dal 1948. Gli osservatori di cose asiatiche speranzosi si aspettano che questa alleanza intima e datata tra Cina e Myanmar possa portare la seconda ad avere voce in capitolo nell’addomesticare la Cina e renderla meno rigida nei confronti dei Paesi vicini in materia di contrasti territoriali.
Il primo passo che il Myanmar si propone -nell’ambito della pacificazione dell’intera area e non solo nel ristretto ambito delle questioni marittime e territoriali specifiche- è quello di rendere accettabile ed accettato anche dalla Cina il Documento del Codice dicondotta comportamentale. Dopo la definizione iniziale dei contenuti ed una volta definite le modalità potenziali di applicazione di tale Codice di condotta, il Myanmar si propone di sottoporre all’attenzione di tutti i Paesi Membri ASEAN il punto medio raggiunto tra tutte le parti in essere affinché tutti poi lo rispettino. E’ opinione dei vertici diplomatici del Myanmar che si possano certamente creare le condizioni per risoluzioni bilaterali di tutti i conflitti territoriali in essere e che esse possano essere tutte di natura pacifica. (Per la notizia completa di Francesco Tortora vedi l'articolo sull'Indro).

Francesco Tortora e' l'autore di "Da Thaksin a Yingluck: la Saga dei Shinawatra", il suo ultimo libro  e dei precedenti "Note asiatiche", "Asian Diary. Storie di popoli e di individui nei Paesi dove sorge il sole", "Livin' in BKK. Everyday Life in Bangkok between Modernism and Tradition". per una sua breve biografia vedi: "Il mio diario - Francesco Tortora". Francesco Tortora e' il corrispondente asiatico dell'Indro.




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