Un articolo di Francesco Tortora in data 24/03/2014.
Filippine
Il condizionatore paradossale
L’energia elettrica razionata,
Il condizionatore paradossale
L’energia elettrica razionata,
il gran caldo spinge ad un forte uso di condizionatori d’aria
Bangkok - Il paradosso filippino si svolge al fresco dei
condizionatori d’aria: l’Arcipelago era sul punto di essere una delle economie
emergenti dell’area, la vera novità economica sulla scena internazionale, dove
altre Nazioni sono riuscite a farsi spazio come Brasile, Vietnam, Sudafrica e
già altri Paesi, nell’esangue scena economica mondiale sferzata dalla Madre di
Tutte le Crisi, stanno via via emergendo come il Myanmar oppure il Laos, Paesi
che fino a pochissimo tempo fa nessuno avrebbe potuto immaginare se ne sarebbe
parlato in questo modo. Poi gli eventi naturali, la devastazione che è seguita
al Tifone Hayan hanno profondamente
ridisegnato la mappa di quel che avrebbe potuto essere e che molto
probabilmente è rimandato.
Resta sul terreno la asfitticità dell’apparato
produttivo, il Bilancio del Governo centrale ha dovuto rivedere
profondamente i propri orientamenti volti allo sviluppo ed oggi è tutto ciò
che è destinato a risanare e riportare tutto al Ground Zero dell’economia
nazionale. In questi giorni vi è consenso quasi unanime sul fatto che si
prevedono come certe le riduzioni o le cadute nelle forniture di energia
elettrica a causa del fatto che, complice la calura, l’innalzamento dell’uso di
energia elettrica per azionare i condizionatori d’aria, metterà pressione sulle
forniture energetiche. Così, in base alle previsioni di queste ultime ore, si
avrà una fornitura energetica ristretta a Luzon mentre a Visayas e nel Mindanao
le cadute di energia elettrica sono praticamente sicure.
Nello specifico, la zona a più forte rischio è quella di
Mindanao, poiché a causa della stagione secca, il livello degli impianti
idroelettrici avranno standard ridotti di acqua e quindi gli impianti stessi
saranno costretti a girare a scartamento ridotto. A peggiorare ulteriormente le
cose, i meteorologi hanno annunciato che vi è una forte probabilità che vi
possa essere il ritorno del fenomeno atmosferico definito El
Niño a partire dal mese di giugno, il che è una ulteriore
minaccia di prolungamento del periodo secco. Le notizie delle ultime ore
confermano che allarmi similari sono stati lanciati oltre che nelle Filippine
anche in Australia, Indonesia e Malaysia. In frangenti come questi si popolano
le tv ed i media in generale, di dibattiti su che cosa fare in periodi caldi
come quelli in arrivo. Tra le soluzioni più chiare ed evidenti, viene ventilata
quella della costruzione di un nuovo impianto capace di produrre energia.
Tra le altre proposte “classiche” potremmo dire, è quello
della contrazione dei tempi della vita collettiva, portando, ad esempio,
i cicli di lavoro al punto di avere una settimana con quattro giorni
lavorativi. Bisogna però vedere cosa ne pensano i datori di lavoro. Un’altra
proposta ancora è quella praticamente di portare le lancette in avanti di
un’ora, ovvero ci cominciare a lavorare tutti un’ora prima degli orari
consueti. In modo tale che il ciclo completo di lavoro permane coperto ma
si comincia prima evitando di spendere un’ora di lavoro in più in coda alle
fasce orarie dettate dalla calura. Questo porterebbe a risparmiare un’ora di
picco alto di consumo energetico e significherebbe anche un’ora in meno di uso
eccessivo di energia nell’arco di lavoro.
Nel medio e lungo periodo, vi è necessità di forme di
intervento governativo per evitare le cadute di fornitura energetica così come
accade ancor oggi nelle Filippine. Vi è ampia coscienza di essere in una fase
cruciale, senza un valido sistema di distribuzione di energia per tutta la
Nazione, non si potrà prefigurare né pianificare un sistema di sviluppo
costante e stabile. Ci si chiede? Come si potrà mai impiantare un nuovo
stabilimento o una nuova fabbrica se il sistema della distribuzione d’energia è
inadeguato? E come si potrà mai pianificare alcunché se i costi dell’energia
sono troppo alti? Affermano gli osservatori di cose nazionali: si tratta di
disponibilità di risorse, più se ne hanno più il costo non sarà un vero
problema. Altri funzionari ministeriali esperti in affari connessi con
l’energia ed il suo sfruttamento affermano che non vi è solo una questione di
approvvigionamento d’energia, in quanto questo è solo il lato più manifesto
delle problematicità filippine in materia d’energia: un’altra questione su cui
ragionarci su è un certo diffuso atteggiamento proprio di chi sta alla finestra
a guardare, in particolar modo tra gli investitori i quali seguono gli effetti
della riforma del settore energetico nell’egida dell’Atto di Riforma
dell’Industria Idro-Elettrica del 2001. (Per la notizia completa di Francesco Tortora vedi l'articolo sull'Indro).
Francesco Tortora e' l'autore di "Da Thaksin a Yingluck: la Saga dei Shinawatra",
il suo ultimo libro e dei precedenti "Note asiatiche", "Asian Diary.
Storie di popoli e di individui nei Paesi dove sorge il sole", "Livin'
in BKK. Everyday Life in Bangkok between Modernism and Tradition". per
una sua breve biografia vedi: "Il mio diario - Francesco Tortora". Francesco Tortora e' il corrispondente asiatico dell'Indro.
Home. ● Asia e Sudest asiatico. ● Thailandia. ● In pratica. ● Amici in Bangkok (sito web). ● Udon Thani, Isan, Thailandia (Pagina Facebook). ● Thailandia Oggi (News) ● Thaksin Shinawatra, una storia thailandese. ● Ma insomma me la vuoi raccontare sta' Thailandia? (Gruppo Facebook). ● I consigli di Consuelo Cannas (YouTube).
Facebook: Fabio ● Sanga. ● Francesco. ● Consuelo. ● Thansa (Bed).
Nessun commento:
Posta un commento