Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 16 novembre 2016

Rachasap, come si parla con un sovrano.

Tanto è il rispetto per la monarchia in Thailandia che non dovrebbe destare alcuna sorpresa che una suprema forma di riverenza sia offerto al re o ai membri della famiglia reale e che quando uno sta parlando loro debba usare parole speciali in una speciale linguaggio chiamato rachasap.
Il rachasap è una specie di linguaggio speciale utilizzato in Thailandia quando si parla a o su un reale. Rachasap significa “Linguaggio reale” o “vocabolario reale”. E’ una parola composta la prima parte viene dalla parola sanscrita raj che significa “grande, potente, governatore, dominatore”.
In Thailandia, come del resto in tutto il mondo il linguaggio standard viene acquisito a casa, a scuola e nelle relazioni pubbliche. Diverse parti di un paese acquisiscono diverse lingue locali. Tuttavia, le persone devono imparare il linguaggio standard per essere in grado di comunicare con altre persone dalle diverse parti del paese. Il linguaggio normale è utilizzato nella scuola, negli ufficio governativi, nelle banche, università, e in ogni spazio pubblico. Questo standard ha lo scopo di essere utilizzato in una conversazione normale, con un membro della famiglia, amico, e altre interazioni familiari o in luoghi normali come la scuola, l'ufficio governativo, ecc Per rivolgersi a persone di alto stato, i thailandesi sono tenuti ad utilizzare un più alto linguaggio che è "Kam Racha Sap".
Si puo’ quindi dire che il rachasap rientra nella questione riguardante lo status che permea l’intero Paese e che qui assume il suo massimo grado. Le differenze di status non vanno minimizzate in Thailandia. In linea con questo, al contrario di quanto accade in 'Occidente dove i titoli sono guardati con sospetto, in Thailandia essi sono parte integrale della grammatica insegnata nelle scuole e tutti si devono confrontare con questi dato che sono parte integrante dell'etichetta e della vita sociale. Anche da noi esiste una stratifiazione sociale che e' data dalle classi ma queste tutto sommato sono semplici abbiamo una classe superiore, una borghesia, i lavoratori. Il sistema thai e' molto piu' complicato e si rivela pienamente se si comincia a studiarne il linguaggio, e' allora che si e' veramente sorpresi di come i thai cambino modi di dire e di fare destreggiandosi fra diverse posizioni di inferiore, superiore e uguale.
Detto cio’ non so’ se è giusto definire, come molti fanno, la Thailandia una società diglossica con la compresenza di due lingue, differenziate funzionalmente, spesso storicamente contigue, delle quali la lingua A è utilizzata solo in ambito formale e la lingua B solo in ambito informale.
In Thailandia ci sono piuttosto una varietà di lingue usate per scopi particolari. Lo scopo di tali lingue è servire i diversi tipi di persone. La lingua Thai standard viene utilizzata in ambito normale o con persone normali. Un'altra lingua è usata  o con persone di stato superiori, come monaci, re e la famiglia reale. Questo tipo di linguaggio si chiama "Kam Racha Sap".
Con tutte le persone i thai devono aggiustare il loro linguaggio e nello schema piu' semplice ci sono 11 differenti modi per dire tu, in base a quanto sia elevato lo status della persona che hanno davanti. Tutti gli 11 modi sono insegnati nel corso intensivo di thai di 20 settimane della AUA, la principale scuola di lingue in Thailandia ed e' da considerare che molti thai li vedono come una semplificazione.
I thai usano questi pronomi per riferirsi a qualsiasi superiore come segno di rispetto, questo anche se queste persone non hanno mai fatto niente per loro, nel caso limite anche se il superiore ha fatto loro solo del male e non e' neppure perche' temono una punizione se si comportano in altro modo e' semplicemente perche' sentirebbero una minore stima in se stessi se non facessero questo.
Fortunatamente per gli studenti di Thai, anzi per i thai, che dopo tutto raramente hanno la possibilità di parlare al re personalmente, questo non è un linguaggio separato, ma piuttosto un insieme di parole che sostituiscono parole regolarmente utilizzate in Thai. La maggior parte delle parole sono parole nuove utilizzate per parlare a o su un membro della famiglia reale, altre parole sono identiche a quelle che ci si usa normalmente in thai.
Il rachasap affonda le sue origini nella cultura e nella tradizione thailandese risalendo a 700 anni fa, al periodo di Sukhothai e in significato, parole e grammatica sono cambiate poco da allora. Durante questo periodo sono state trovati i primi scritti in rachasap. Era un tempo in cui la Thailandia era fortemente influenzata dal suo ricco, potente vicino, la Cambogia. Come conseguenza molte parole rachasap sono di origine Khmer, cambogiana e molte altre derivano dal pali e dal sanscrito per l’influenza che queste due lingue hanno sulla religione buddhista.
Ma prima ancora che dal khmer il rachasap è influnzato dall’hindi, una delle parole più usate in rachasap è racha- che ha evidenti origini nell’hindi 'raja'.
Prefisso ricorrente e comune in rachasap è song per questo identificare un brano scritto in rachasap è abbastanza semplice il segno spia è questa parola che precede la maggior parte dei verbi relativi alle azioni reali. Ad esempio, mentre se una persona normale si apre un nuovo edificio, il verbo 'per aprire' è bpert, per il re si deve dire song bpert.
Song è usato per formare i verbi. Posto di fronte a un sostantivo o a un nome comune song lo converte in un verbo che si riferisce a un’azione delle Loro Maestà così ad esempio song-phra-racha-damri essere dell’opinione, song-ma cavalcare un cavallo, song-ruea-bai andare in barca a vela.
Song è anche usato di fronte a certi verbi ordinari come song sap conoscere, song-yin di essere contento.
Tuttavia, alcuni verbi sono completamente diversi dal thai, in particolare quelli relativi alle funzioni corporee. La parola thai più comune per il verbo 'mangiare' è kin ma se si sta parlando del re, occorre dire sawoei. Questa parola è entrata nell'uso quotidiano, come nome di una delle più deliziose varietà di mango della Thailandia, khiew sawoey, che letteralmente significa 'mangiare verde'. A differenza di molti manghi, i manghi khiew sawoey sono dolci e deliziosi, anche se consumati verdi e acerbi.
Alcuni verbi in rachasap che non si trovano nel thai normale sawoei per mangiare è stato per lungo tempo uno di questi fino a che non è stato dato tale nome a un tipo di mango. Altro esempio di questi verbi è sadet per fare un viaggio.
Molti sostantivi sono quelli dell’ordinario thai come parlato ogni giorno nel Paese. Molte parole sono definite dall’uso che ne fanno i reali. Ad esempio se nella sala c’è un tavolo ma non viene utilizzata dal reali, questo avrà il nome normale, la parola utilizzata ogni giorno per il tavolo ma per la sedia se si tratta della vostra sedia avrà il nome normale kao-i ma in riferimento alle sedie in cui siedono le Loro Maestà si dovrà usare la forma rachasap e aggiungere il prefisso phra- e la sedia diventa phra-kao-i.
Questo esempio illustra il modo in cui si formano molti sostantivi rachasap, semplicemente aggiungendo il prefisso phra che è di origine sanscrita ed è in prefisso per nomi di re e oggetti associati con persone reali.
Altre parole che si riferiscono a parti del corpo differiscono dal thai normale per esempio, un orecchio reale non è huu come nella lingua comune, ma phra-kan, un naso reale non è jamook ma phra-nasik, un dente reale non è fan ma phra thon. Non è difficile vedere la connessione quasi certamente via sanscrito.
Phra è anche combinato con racha che significa “reale” dando così origine a phra-racha-krasae un ordine del re, phra-racha-damri un’opinione del re, phra-racha-wang un palazzo reale e pleng- phra-racha-niphon una canzone composta dal re.
Un altro ma meno comune prefisso per i sostantivi è chalong-, è usato per articoli personali come chalong-phrabat le scarpe del re, chalong-phra-hat le reali posate del re, gli occhiali da vista, o waen ta nel linguaggio comune, sono defiti chalong phra net, che letteralmente significa
La cosa interessante è che, mentre quasi tutti i locali conoscono il rachasap, solo alcuni di loro sono in realtà in grado di parlarlo correttamente. Anchese, si può sentire in televisione o alla radio quasi ogni giorno, ogni volta che vi è una notizia o un programma sulla famiglia reale.
Tutti questi verbi sono usati solo quando è un membro della famiglia reale il soggetto della frase. E’ lui che compie l’azione. correttamente. Se si ascoltano questi programmi si potrà notare che i suoni che si se sentono più di frequente sono i prefissi summenzionati phra- e song-.
Ma le radici storiche e culturali del rachasap si notano principalmente nelle forme usate per i pronomi personali corrispondenti a io, Vostra Maestà, Sua Maestà. Un thai che si rivolga alle Loro Maestà non userà la forma Io ma kha-phra-phutthachao letteramente “Schiavo del Signore Buddha”.
Il modo di indirizzarsi al re è abbastanza lungo. Si è sempre pensato che il sovrano stesse così in alto da non potersi indirizzare a lui direttamente. I piedi per un thai sono la parte più volgare del corpo di una persona normale, non del sovrano. Un re come posizione sta in alto e anche i suoi piedi sono in alto, sopra il livello degli occhi delle persone normali. Così invece di indirizzarsi al monarca direttamente occorrerà indirizzarsi alla polvere sotto le suole delle scarpe nei suoi piedi, cio’ al posto di Vostra Maestà. Il numero di parole usate per esprimere “Vostra Altezza Reale”, “Vostra Altezza”, “Vostra Eccellenza” diventano sempre meno in ordine decrescente di rango.
Secondo il dizionario Nazionale, 1982, pag. 682 Kam Racha Sap significa linguaggio speciale usato per comunicare con il re e la famiglia reale. Successivamente il termine Kam Racha Sap fu ampliato fino a indicare il linguaggio usato con 1. Il re e la regina, 2. la famiglia reale, 3. monaci, 4. governatori, e 5. In ogni situazione formale.

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