Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 28 marzo 2017

Thailandia: Gli stranieri.

In tai uno straniero di qualsiasi razza e’ chiamato khon thangchai. Questo significa semplicemente “persona di un’altra razza, vita o nascita”. Se si e’ caucasici, non importa di quale paese, si e’; anche farang. Farang tuttavia non significa straniero. Il termine farang viene per la prima volta usato in Thailandia nel periodo di Ayutthaya. Il termine farang ha una lunga e interessante storia, sebbene molti, senza pensarci, la considerino una parola thailandese nelle sue origini, non lo e. Si estende al di la del periodo delle crociate, ai franchi del nord della Francia. Gli arabi e i turchi, che combatterono contro l’invasione della Palestina, chiamavano i franchi ifrangi e i persiani farangi queste culture mussulmane avevano frequenti rapporti con il Siam e vpercio’ il termine venne conosciuto nel lontano est. Dopo quanto successo con Constantine Phaulkon il termine prese una connotazione offessiva che pero’ ha perso nel tempo.
I tai hanno soprannomi che identificano, non sempre in modo pulito, le persone di altre culture. Per esempio due grandi gruppi presenti in Thailandia sono i khon cheen (jeen) e i khon khaek.
Cheen sono i cinesi e aggiungere khon r ende il termine piu’ educato. Ma c’e’ un termine piu’ comune e meno educato che e’ chek, con cui ci si riferisce agli immigrati cinesi che vennero in Thailandia per stare meglio economicamente. Essi, anche se in seguito diventarono ricchi capitalisti, cominciar ono con lavori umilianti. Chek e’ quindi visto in modo degradante e usato da alcuni tai per definire una persona incolta e ignorante. Il rickshaw, ad esempio, e’ chiamato rot chek, “macchina degli uomini cinesi”.
Khaek, letteralmente “ospite”, include tutte le persone che indossano un turbante, scrivono da destra a sinistra, gli arabi, ad esempio, e che sono mussulmani, sikh o indu. Questo include indiani, pachistani, bangladesi, indonesiani, arabi di qualsiasi paese, malesi e tutti i mussulmani tai. Molti cittadini tai buddhisti dicono che i cittadini mussulmani tai sono khaek e negano che quelle persone siano tai, fino a che non vengono pressate su questo punto.
Ci sono soprannomi rudi per molti altri gruppi: nikro, negro; farang Asia, isdraeliani, turchi e iraniani.; ai-yun i giapponesi dal nome della loro nazione in tai, Yipun.
Varie popolazioni delle tribu’ delle colline sono a volte chiamate chao tai phu khao, che significa “popolazione tai dalle colline”, cio’ anche se esse sono generalmente guardate dall’alto, con l’unica eccezione di quando le autorita’ turistiche thailandesi desiderano promuoverle per il profuitto economico della Thailandia, e il loro stato come cittadini e’ sempre instabile.
Essi non hanno conoscoenza di bulgari, cechi, polacchi, lituani e cosi’ via e quindi non ci sono soprannomi per loro e li chiamano generalmente farang. Riguardo ai discendenti degli indiani americani i tai li possono chiamare “indian daeng”, ma questo aiuta a specificare molto poco. La cosa migliore e’ non usare nessuno di qyesti termini, eccetto farang, che e’ stato accettato dagli stranieri occidentali in riferimento ad essi. Gli altri termini probabilmente risulterebbero offensivi per i gruppi coinvolti.

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