Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 21 marzo 2017

Thailandia, Italia: dove stà di casa la Felicità?

Ieri, 20 marzo, è stata la Giornata internazionale della Felicità e nell’occasione è stato pubblicato il The World Happiness Report 2017 (Pdf). Il rapporto che ha intervistato 155 paesi, è stato condotto da Sustainable Development Solutions Network un'iniziativa globale lanciata dalle Nazioni Unite nel 2012. Con il rilascio, il Sustainable Development Solutions Network ha invitato le nazioni a costruire la fiducia sociale e la parità per migliorare il benessere dei loro cittadini. L’Italia, grazie alla Fondazione Ernesto Illy dà il suo il sostegno alla realizzazione del rapporto con una generosa concessione triennale. Ernesto Illy (18 luglio 1925 - 3 febbraio 2008) è stato un chimico e uomo d'affari, presidente della Illycaffè S.p.A. e creatore nel 1933 della compagnia. Era profondamente e ampiamente rispettato, considerato "un gigante assoluto" nel mondo del caffè espresso.
Il rapporto si basa su un campione annuale di 1.000 persone, in 155 paesi, a cui semplicemente viene chiesto di classificare, su una scala da zero a 10, nel paese dove essi vivono quanto sono soddisfatti della loro vita.
I ricercatori quindi utilizzano i dati sulla base di sei misure per cercare di capire i risultati: prodotto interno lordo pro capite, speranza di vita, sostegno di parenti o amici, beneficenza, libertà di fare scelte di vita e livelli percepiti di governo e corruzione aziendale.
I dati sono raccolti da parte di persone in oltre 150 paesi. Ogni variabile misurata rivela un punteggio medio ponderato su una scala da 0 a 10 che viene monitorata nel tempo e confrontato con altri paesi. Queste variabili comprendono attualmente: il PIL reale pro capite, il sostegno sociale, l'aspettativa di vita in buona salute, la libertà di fare scelte di vita, la generosità, e la percezione della corruzione. Ogni paese è anche confrontato con un ipotetico nazione chiamata Dystopia. Dystopia rappresenta le medie nazionali più basse per ogni variabile chiave ed è, insieme a l’errore residuo, utilizzata come punto di riferimento di regressione.
Il rapporto, il quinto ad uscire, continua a ottenere riconoscimenti globali da governi, organizzazioni e lsocietà civile. E’ sempre più utilizzato come indicatore di felicità per informare i cittadini sulle decisioni politiche. Oltre alle classifiche, la relazione di quest'anno comprende un'analisi di felicità sul posto di lavoro e uno sguardo più profondo alla Cina e all’Africa.
Il primo Rapporto mondiale Felicità è stato pubblicato nel mese di aprile 2012, a sostegno della riunione ad alto livello delle Nazioni Unite sulla felicità e il benessere. Da allora il mondo ha percorso una lunga strada. Sempre più spesso, la felicità è considerato come la giusta misura del progresso sociale e l'obiettivo delle politiche pubbliche.
Jeffrey Sachs, direttore del Network e consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, ha detto in un'intervista che "I paesi felici sono quelli che hanno un sano equilibrio di prosperità, come convenzionalmente misurata, e un buon capitale sociale, il che significa un alto grado di fiducia nella società, bassa disuguaglianza e fiducia nel governo,"
Lo scopo del rapporto, ha aggiunto, è quello di fornire un altro strumento per i governi, le imprese e la società civile per aiutare i loro paesi a trovare un modo migliore per conseguire il benessere.
Mr Sachs vorrebbe che le nazioni seguissero l’esempio degli Emirati Arabi Uniti e di altre nazioni che hanno nominato Ministri della Felicità.
"Voglio i governi per misurare la felicità, discutere, analizzare e capire quando sono stati passinella direzione sbagliata", ha detto.
La Thailandia in questa classifica è al 32° posto nel mondo, era al 33 nel 2016.
La Thailandia si è anche classificata tra i 20 migliori paesi che salgono e che hanno mostrato punteggi medi della scala in aumento di 0,50 o più, undici sono nel Commonwealth degli Stati Indipendenti, Europa centrale e orientale, cinque in America Latina, due nell’Africa sub-sahariana, la Thailandia e le Filippine in Asia .
Fra le sei variabili prese in considerazione nel caso della Thailandia, il sostegno sociale compone la maggior parte del punteggio totale, seguito dal PIL pro capite. Secondo i dati di Economy Trading, il PIL della Thailandia pro capite è stato di $ 5,775.10 nel 2015 contro una media di $ 2,532.32 tra il 1960 e il 2015.
I paesi nordici sono i più contenuti mentre i paesi dell'Africa sub-sahariana, insieme con la Siria e Yemen, sono i meno felici.
Danimarca, Islanda, Svizzera, Finlandia, Paesi Bassi, Canada, Nuova Zelanda, Australia e Svezia occupano i primi 10 paesi.
Sudan del Sud, Liberia, Guinea, Togo, Ruanda, Tanzania, Burundi e Repubblica Centrafricana sono in fondo.
In Asia-Pacifico, primi sono Nuova Zelanda (6), Australia (9) e Singapore (26).
In Asean, la Malesia si è classificata 42a, seguita da Indonesia (81), Vietnam (94), Myanmar (114) e Cambogia (129). Laos e Brunei non sono stati inclusi nel sondaggio.
La Germania si è classificata al 16, seguita dal Regno Unito (19) e Francia (31). Gli Stati Uniti sono scesi al 14 posto.
Mr Sachs ha detto che gli Stati Uniti sono in calo nella classifica a causa di disuguaglianze, diffidenza e corruzione. Le misure economiche che l'amministrazione del presidente Donald Trump sta cercando di perseguire, ha aggiunto, faranno peggiorare le cose.
"Sono tutte volte ad aumentare le disuguaglianze. Gli sgravi fiscali guardano in alto, la gente viene gettata fuori dall’assistenza sanitaria, il taglio dei pasti a domicilio al fine di aumentare la spesa militare. Credo che tutto ciò che è stato proposto va nella direzione sbagliata", ha spiegato .
L’Italia perde su tutta la linea non solo si classifica al 48 posto, dietro e con 16 nazioni che la separano dal Paese del Sorriso ma rientra anche nella categoria opposta quella dei perdenti, dei maggiori 20 perdenti, ognuno dei quali ha mostrato riduzioni in una scala di 0,5 o più, cinque sono in Medio Oriente e Nord Africa, cinque in Africa sub-sahariana, quattro in Europa occidentale, tre in America Latina e nei Caraibi, e uno ciascuno in Asia meridionale, centrale e orientale, e la Comunità degli Stati Indipendenti. Dei tre la Grecia ha subitoil colpo più duro, è l'unico classificato tra i dieci più grandi ribassi, con un calo netto di 1,1, rispetto al 1,3 in precedenza.
Thailandia-Italia: dove stà di casa la Felicita? Questi riepilogando i dati; 2016 Italia 50,  Thailandia 33 su 157 nazioni.  2017 Italia 48 Thailandia 32. Inoltr Thailandia: fra le prime 20 nazioni che guadagnano, Italia: fra le prime 10 nazioni che perdono. Non credo sia necessario aggiungere altro.

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