Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

domenica 15 ottobre 2017

La leggenda del Buddha di Smeraldo.

Ogni regione dell'Asia sudorientale ha il proprio meraldo. Alcune parti sono simili, altre sono molto diverse.
Questa è la storia più comunemente raccontata.
La leggenda attribisce la creazione del Buddha di Smeraldo a Nagasena, un monaco anziano vissuto  nell'India settentrionale, circa 500 anni dopo che il Buddha Guatama ebbe raggiunto l'illuminazione.
Quando Nagasena giunse all'età di 90 anni, si accorse che c'era ancora molto lavoro da fare e gli insegnamenti del Buddha necessitavano di raggiungere molte altre persone. Con questa considerazione in testa Nagasena cominciò a sentirsi disperato; egli voleva condividere gli insegnamenti del Buddha con un  crescente numero di devoti in città di questo sentiva la necessità di farsi carico.
Ma il cuore di Nagasena si indeboliva sempre più a causa dello sforzo quotidiano sia mentale che fisico richiesto a cui un uomo anziano, come lui, per insegnare il buddismo.

La sua tristezza, la sua disperazione raggiunsero la santa montagna Meru.
Dalla loro dimora sulla montagna, Vishnu e Indra videro il lavoro compiuto e si commossero ai sentimenti nobili di  Nagasena.
Vishnu è l'Essere Supremo che conserva, mantiene e protegge tutte le forme di vita. Indra è responsabile di tuoni, fulmini e pioggia. Egli è il protettore dei cieli, datore di acqua e portatore dell'alba in Oriente.
Vishnu e Indra decisero di scendere dalla montagna e vedere se potevano assistere Nagasena in qualsiasi modo.
Indra e Vishnu si avvicinano a Nagasena al tempio Sen Aram nella città di Pataliputra, nei pressi della odierna Patna nell'India settentrionale.
Vedendo le due divinità, Nagasena cadde in ginocchio e chinò la testa verso terra.
Indra chiese a Nagasena di alzarsi e di condividere i suoi problemi.
Nagasena spiegò agli dei che gli insegnamenti del Buddha dovrebbero essere condivisi con tutta l'umanità e che pensava che un'immagine del Buddha dovrebbe essere creata in modo che tutti possano imparare la sua dottrina e adorarlo. L'immagine del Buddha doveva durare per sempre.
I tre veleni principali che insidiano le menti degli uomini sono ignoranza, lussuria e rabbia. A causa della sempre crescente avidità umana, Nagasena non voleva fare una statua d'oro. Indra allora chies a Vishnu di andare alla montagna Velu e cercare la più preziosa di tutte le pietre preziose da utilizzare per l'immagine di Buddha.
Vishnu però aveva paura della montagna e dei demoni che li governavano, cadendo in ginocchio, disse a Indra delle sue paure sapeva che coloro che cercavano di togliere gemme dalla montagna venivano trasformati in cenere e vapore dai demoni.
Indra calmò le paure di Vishnu e si offrì di accompagnarlo al Monte Velu. Così, insieme, sia Visnu che Indra affrontarono i demoni del Monte Velu. Riconoscendo il potere del dio Indra, i demoni abbandonarono la loro posizione aggressiva e offrirono il loro servizio. Indra spiegò che era necessaria una pietra preziosa per creare un'immagine del Buddha che avrebbe ispirato tutti coloro che lo guardavano.
I demoni dissero loro che essi servivano come custodi delle preziose gemme per il re Isvara, un sovrano che viveva in alto nell'Himalaya e che la più preziosa di tutte le gemme che custodivano era un pezzo raro e puro di giada verde, che non presentava difetti, crepe o impurità.
Indra e Visnu videro la pietra e si meravigliavano dal luminoso bagliore verde proveniente da essa. Convinti che quella pietra lucida era ciò che devono avere, Indra chiese se poteva dare la pietra a Nagasena. In rispetto del Signore Buddha, i demoni accettano la richiesta di Indra. Indra e Visnu ritornarono con la pietra preziosa e lo presentarono a Nagasena.
Indra tornò al Monte Meru mentre Visnu rimase con Nagasena e lo aiutò nel creare una meravigliosa statua di Buddha.
Quando l'immagine del Budda Smeraldo fu completata 500 anni dopo che il Buddha aveva raggiunto il nirvana, Indra tornò e messe sette segni o reliquie all'interno dell'immagine del Budda di Smeraldo. Uno sul capo, uno sulla fronte, uno sul petto, uno in ogni spalla e uno in ogni ginocchio.
Nagasena predisse che l'immagine avrebbe reso il buddismo la filosofia più importante nelle cinque regioni del mondo e che la religione sarebbe  sopravvissuta più di cinquemila anni.
L'immagine del Budda Smeraldo fu scolpita alla perfezione quando Nagasena giunse all'età di 101 anni.
Il Buddha Smeraldo fu collocato in un tempio speciale costruito da Nagasena e dai suoi studenti. Per quasi trecento anni l'immagine rimase lì e la gente proveniva da terre lontane per inebriarsi della sua bellezza e imparare l'insegnamento del Buddha.
Molti anni dopo, ci fu una guerra in India e i monaci di quel monastero portarono l'immagine attraverso tutta l'India a sud e, infine, attraverso il famoso ponte Rama Setu a Sri Lanka.
L'immagine rimase in Sri Lanka per alcuni secoli fino a che un giorno il re di Birmania non richiese il Budda smeraldo e alcune sacre scritture per poterli studiare dato che il Budda di Smeraldo sarebbe stato utile per illuminare la gente di Birmania e avviarla alla saggezza di Budda.
Alla fine questo desiderio fu esaudito e il re da Birmania mandò una flotta di navi per raccogliere le sante reliquie e portarle in Birmania.
Sulla via del ritorno, in mare aperto ci fu una grande tempesta, la flotta fu separata e la nave con il Budda Smeraldo e un set di documenti fu portata  dal vento fino a quando si infranse sulla costa della Kampuchea.
Gli abitanti del villaggio trovarono i relitti, i marinai e i monaci sopravvissuti insieme alle reliquie.
Tutto e tutti furono portati alla corte reale e presentati al re.
Il re di Kampuchea costrí un nuovo tempio per ospitare il Budda di  Smeraldo e per ospitare i monaci che li potevano studiare le Scritture. Passò non molto tempoe il potente re di Birmania imparò ciò che era accadduto alle reliquie che aveva posto sotto la sua responsabilità. Fu molto contento che tutto non fosse stato distrutto in mare. Il re di Birmania si avviò immediatamente verso la Kampuchea. Vestito come un pover'uomo entrò nella città di Kampuchea e trovò il tempio dove era ospitato il Budda di Smeraldo.
Chiese l'immagine ai monaci, dicendo loro che appartieneva effettivamente al re di Birmania e che il re sarebbe stato molto lieto di riaverla indietro.
I monaci rifiutarono.
Uscendo, il re di Birmania pronunciò alcune parole magiche che causarono la rottura delle grandi pietre nella pagoda.
I monaci si spaventarono e andarono a dire al re sul potente uomo che aveva richiesto che l'immagine venisse portata in Birmania.
Il re di Kampuchea mandò un messaggero e fra i due si tenne un lungo incontro.
Infine, convennero di inviare l'immagine e le scritture al re di Birmania. Quando le navi del Re di Birmania arrivarono per raccogliere le reliquie, il re di Kampuchea cambiò idea e disse che l'immagine doveva rimanere nella sua terra, gli Dei l'avevano mandata li e apparteneva a tutta l'umanità.
In Birmania avrebbe inviato solo copie delle Sacre Scritture.
Il Re di Birmania divenne furioso quando apprese di questo proposito; ma era felice di avere almeno le Scritture da studiare. Anni dopo il re di Birmania fece guerra alla Kampuchea, conquistando la città e riportò migliaia di persone in Birmania come schiavi, qui questi costruirono molti templi. Il Budda smeraldo però mancava.
Quando il Regno Khmer di Angkor divenne il più potente della regione, il Budda di Smeraldo fu trasferito in un nuovo tempio a Angkor Wat vicino a quello che oggi conosciamo come Siam Reap.
Angkor divenne una nazione molto potente, ma ebbe un sacco di conflitti tra la propria elite.
A quel tempo, un nuovo regno, Ayutthaya, stava emergendo a nord ovest e cominciò a fare guerra a Angkor.
Nel 1431 Ayutthaya finalmente conquistò Angkor, ma trovò solo un riferimento a un piccolo gruppo di monaci che erano fuggiti con il Budda di Smeraldo e le Sacre Scritture a nord quando si resero conto che la guerra con Ayutthaya sarebbe stata persa.
Ad oggi i popoli della Cambogia ritengono che Ayutthaya (Thailandia) abbia rubato il Budda Smeraldo durante la distruzione di Angkor Wat.
È nei primi giorni del Regno di Ayutthaya che troviamo la parte successiva dell'incredibile storia del Budda Smeraldo; storia che da questo momento è molto ben documentata.
Un giorno ci fu una grande tempesta a Chiang Rai con un sacco di fulmini. Un fulmine colpì un chedi al tempio della città che cadde, andando a pezzi. Dopo la tempesta quando i monaci stavano progettando le riparazioni scoprirono un'immagine del Buddha nascosta all'interno del Chedi. Non sembrava affascinante, era stata fatta in cemento.
La portarono nella sala comune e la posero fra le tante altre immagini che erano tenute lì. Pochi giorni dopo, l'abate passò davanti all'immagine del Buddha e vide che un pezzo del naso si era spezzato, ed era caduto sul pavimento. Lo prese per vedere se poteva rimetterlo. Fu allora che l'abate notò che c'era un luccichio oro e verde sotto quello che sembrava un volto di cemento.
I monaci pulirono con cura l'intonaco di cemento e trovarono un'immagine di Buddha in pietra verde incredibilmente bella, coperta da un sottile strato di foglie d'oro. Erano molto stupiti e la spostarono al tempio principale.
Per il colore verde della pietra i monaci pensarono che fosse smeraldo, e fu per questo che la statua  ottenne il nome "The Emerald Buddha o Buddha di Smeraldo".
In realtà l'immagine è stata fatta con un particolare tipo di giada. La gente senti parlare di questa incredibile scoperta, la voce si diffuse e pellegrini arrivarono da tutto il paese per ammirare e venerare quella bella immagine.
Il re del Lanna, il cui palazzo era a Chiang Mai, circa 200 km di distanza, sentì parlare di questa incredibile immagine e voleva portarla nella capitale dove voleva costruire un tempio speciale per venerarla.
Il re inviò un gruppo di soldati con elefanti per trasportare l'immagine. Sulla via del ritorno, dove la strada da Chiang Rai fa un 'incrocio a T' con la strada di Lamphun-Chiang Mai, ci fu un problema con l'elefante che portava il Budda di Smeraldo. L'elefante si liberò e si girò a sinistra lungo la strada per Lamphun. Alla fine il mahout tenne l'elefante sotto controllo e tornò all'intersezione.
Ma non appena fu sulla strada per Chiang Mai, l'elefante si voltò e tornò indietro verso Lamphun. Il comandante spostò l'immagine in un altro elefante, accadde la stessa cosa anche il nuovo elefante prese la strada per Lamphun.
Fu spedito un messaggero al re a Chiang Mai per spiegare il problema. Il re allora inviò uno dei suoi elefanti molto ben addestrati per trasportare l'immagine. Tuttavia, anche l'elefante reale fece la stessa cosa, accadde ancora, l'elefante si rifiutò di andare a Chiang Mai con l'immagine e continuato a andare verso Lamphun. Il re di Lana lo prese come un presagio che l'immagine del Budda di smeraldo non voleva andare a Chiang Mai, perciò gli permese di andare a Lamphun. Il re poi costruì un tempio speciale a Lamphun per ospitare l'immagine del Budda di Smeraldo.

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...