Questo e’ un addio, e’ da poco di tempo che so’ che non rivedro’ piu’ Castelluccio, il mio bel paese natale, ne’ mia madre, mia sorella, ne’ tutte le persone che mi sono piu’ care. La pena che ho nel cuore in questo momento e’ grande. Questo e’ un addio a tutti gli affetti piu’ cari alle persone, la maggioranza delle quali portero’ per sempre nel cuore. e alle montagne che mi hanno visto crescere da piccolo su fino ad ieri. Non ci saranno ore passate a godersi gli affetti piu’ cari, a chiaccherare di questo e di quello, del piu’ e del meno, non ci saranno piu’ altre giornate passate a camminare per bearsi di quelle bellezze che si ha davanti, il Corno la Nuda, Montecavallo, la Tresca, un panorama che comprende Lizzano, Vidiciatico, Montese, Gaggio, ne altre giornate a castagne, a more o a funghi, cose che a Sanga piacevano tanto, non ci sara’ piu’niente di tutto cio’ che dava il significato piu’ profondo alla vita: ritrovarsi nel proprio luogo natale. E’ un addio a tutto cio’ che amo, e’ la morte nera che entra nel cuore. E ora, non mi vergogno e piango.
Non e’ un periodo finito, un periodo che si portera’ nel cuore facilmente insieme ad altri ricordi, dopo un po’ di tempo, e’ un recidere di netto le proprie radici dopo una vita passata avendo come riferimento fisso sempre quelle persone, sempre lo stesso posto e questo da’ al tutto un altro significato. Tu sai che quel posto e’ il piu’ amato, il piu’ sacro, tu sai che li vivono le persone che ti interessano, che hai amato ma sai che non puoi tornarci perche’ altri per oscuri scopi loro ti hanno condannato. Ho pianto prima di venir via, ho pianto ed invidiato quelle persone e quegli amici che vedevo li ogni giorno. Avrei voluto diventare uno qualsiasi di loro per non lasciare quel luogo, forse l’inconscio sapeva gia’ allora come sarebbe finita e ne soffriva.
E’ vero sono stato un delinquente ma la pena finisce per qualsiasi persona la mia pena da oggi durera’ tutta una vita.
Tornero’ in Italia e ci saro’ fra pochi mesi ma Castelluccio no, Castelluccio per me e’ zona proibita. “Vuolsi cosi’ cola’ dove si puote cio’ che si vuole” scriveva Dante, per me e’ un po’ la stessa cosa. Ma non si lascia un paese, le persone che si conoscono da una vita senza una spiegazione. Non si puo’ andar via per sempre e lasciare che una decisione che e’ la piu’ importante e sofferta di una vita la raccontino gli altri e sopratutto la raccontino a modo loro. Non si possono delegare ad altri simili azioni, sono azioni simili vanno fatte in prima persona. Abbandonare tutto pensare: “Per me non ci sara’ piu’ un ritorno” richiede una spiegazione che non si puo’ dare per interposta persona specie quando sai che gli altri non distinguono fra verita’ e menzogna. Questi motivi vanno detti e spiegati in prima persona ed e’ quanto mi accingo a fare con questo diario.
Per questa spiegazione usero’ messaggi, telefonate, email e registrazioni nessuna di queste puo essere dichiarata falsa: i messaggi si trovano su un telefonino e ogni messaggio ha i “Dettagli del messaggio” che riportano numero telefonico del mittente, data e ora di quando e’ stato mandato, nelle telefonate e nelle registrazioni si sentono e si distinguono benissimo le voci delle persone che parlano, le email hanno un mittente facilmente identificabile. Quindi si potra’ dire quello che si vuole su questo e quello ma non si potra’ mai dire: “E’ falso”. Altre parole descrivono quanto ho tentato e fatto per oppormi e come alcune di queste cose siano state in parte sventate con bugie e macchinazioni, di una parte di questo trovate conferma nelle parole delle persone implicate, per altre ci sono persone che ne sono state testimoni.
Io non mi sarei mai sognato di fare una cosa simile, sono anni che ho questa roba in mano e solo due persone ne sono a conoscenza. Come si vede i primi messaggi importanti risalgono al giugno 2008 e io ne parlo solo oggi, piu’ di due anni dopo. Ma poi ci sono persone che possono possono andare tranquillamente a spopolare che una persona e’ un deliquente solo per il fatto che cio’ fa comodo a loro e allora ti dici: “No se possono farlo loro devo farlo anch’io fosse anche solo per difendermi”
Saro’ lungo, perche’ lungo e’ quanto queste persone mi hanno lasciato, nella prima parte penso che saro monotono ma questa monotonia dura poche pagine. Ecco prima di lasciarvi per sempre questa e’ la verita’ e ve la lascio.
Addio, a mai piu’ rivederci, ma non dimenticatevi che vi porto in fondo al cuore e anche in questo momento mentre scrivo: vi ricordo e piango.
Non e’ un periodo finito, un periodo che si portera’ nel cuore facilmente insieme ad altri ricordi, dopo un po’ di tempo, e’ un recidere di netto le proprie radici dopo una vita passata avendo come riferimento fisso sempre quelle persone, sempre lo stesso posto e questo da’ al tutto un altro significato. Tu sai che quel posto e’ il piu’ amato, il piu’ sacro, tu sai che li vivono le persone che ti interessano, che hai amato ma sai che non puoi tornarci perche’ altri per oscuri scopi loro ti hanno condannato. Ho pianto prima di venir via, ho pianto ed invidiato quelle persone e quegli amici che vedevo li ogni giorno. Avrei voluto diventare uno qualsiasi di loro per non lasciare quel luogo, forse l’inconscio sapeva gia’ allora come sarebbe finita e ne soffriva.
E’ vero sono stato un delinquente ma la pena finisce per qualsiasi persona la mia pena da oggi durera’ tutta una vita.
Tornero’ in Italia e ci saro’ fra pochi mesi ma Castelluccio no, Castelluccio per me e’ zona proibita. “Vuolsi cosi’ cola’ dove si puote cio’ che si vuole” scriveva Dante, per me e’ un po’ la stessa cosa. Ma non si lascia un paese, le persone che si conoscono da una vita senza una spiegazione. Non si puo’ andar via per sempre e lasciare che una decisione che e’ la piu’ importante e sofferta di una vita la raccontino gli altri e sopratutto la raccontino a modo loro. Non si possono delegare ad altri simili azioni, sono azioni simili vanno fatte in prima persona. Abbandonare tutto pensare: “Per me non ci sara’ piu’ un ritorno” richiede una spiegazione che non si puo’ dare per interposta persona specie quando sai che gli altri non distinguono fra verita’ e menzogna. Questi motivi vanno detti e spiegati in prima persona ed e’ quanto mi accingo a fare con questo diario.
Per questa spiegazione usero’ messaggi, telefonate, email e registrazioni nessuna di queste puo essere dichiarata falsa: i messaggi si trovano su un telefonino e ogni messaggio ha i “Dettagli del messaggio” che riportano numero telefonico del mittente, data e ora di quando e’ stato mandato, nelle telefonate e nelle registrazioni si sentono e si distinguono benissimo le voci delle persone che parlano, le email hanno un mittente facilmente identificabile. Quindi si potra’ dire quello che si vuole su questo e quello ma non si potra’ mai dire: “E’ falso”. Altre parole descrivono quanto ho tentato e fatto per oppormi e come alcune di queste cose siano state in parte sventate con bugie e macchinazioni, di una parte di questo trovate conferma nelle parole delle persone implicate, per altre ci sono persone che ne sono state testimoni.
Io non mi sarei mai sognato di fare una cosa simile, sono anni che ho questa roba in mano e solo due persone ne sono a conoscenza. Come si vede i primi messaggi importanti risalgono al giugno 2008 e io ne parlo solo oggi, piu’ di due anni dopo. Ma poi ci sono persone che possono possono andare tranquillamente a spopolare che una persona e’ un deliquente solo per il fatto che cio’ fa comodo a loro e allora ti dici: “No se possono farlo loro devo farlo anch’io fosse anche solo per difendermi”
Saro’ lungo, perche’ lungo e’ quanto queste persone mi hanno lasciato, nella prima parte penso che saro monotono ma questa monotonia dura poche pagine. Ecco prima di lasciarvi per sempre questa e’ la verita’ e ve la lascio.
Addio, a mai piu’ rivederci, ma non dimenticatevi che vi porto in fondo al cuore e anche in questo momento mentre scrivo: vi ricordo e piango.
Nessun commento:
Posta un commento