Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 22 marzo 2011

07/11/2010, telefonata.


-      Ohoh...
-      .........................
-      Allora sono belle fuori.
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-      Ebbe’ oh e dei nuvoloni, prima spiovigginava, poi tira un vento.
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-      Si! Ah, dis: “Sei vuoi venire a camminare”. Allora loro sono andati, io sono andata su, andavano al bar... Sono andati al bar... Prima a camminare... e se andavo fuori io dove andavano?
-      .........................
-       Ha chiesto se vado alla messa gli ho detto di “No”. Io devo andare alla messa a far dei numeri? No. (01)
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-      Io i numeri li faccio in casa....
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-      Si... stamattina....
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-      Ah, a me non mi interessa, io non ci vado.
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-      Vedrai che prima che ci vada anche dopo che sono andati via loro. Ah, stamattina s’e’ cambiato che c’e’ i pantaloni la.
-      .........................
-      Ancora, si, si il che vuol dire che... ci vuole una settimana.
-      .........................
-      No, no, no. Ormai ne abbiamo sette, ringraziando Dio.
-      .........................
-      Si.
-      .........................
-      Eh.
-      .........................
-      Si e’.
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-       E’ arrivato con una borsa anche ieri. Adesso gli fa un foglio Lattuga perche’ quando arriva la che dovessero mai guardare le valige che vedono tutte quelle medicine e da li c’e’ scritto perche’ le ha prese via  e possono telefonare al dottore (02).
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-       Si e’, e le lascia tutte nelle scatole.
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-      Oh, a me non mi interessa (03).
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-      Si.
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-      Si, ah beh lui che faccia quello che vuole. Eh.
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-      Stamattina ha preso il te’ con il latte, con il plum cake, le tortine di Porretta si vede gli piacciono meno, lo yougurt.
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-       Si e adesso il cappuccino al bar.
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-      Si ma non fa piu’ brubr, brubr, no, ehhh (risatina).
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-       Gli e’ passato prima di cominciare a prendere le pastiglie e si, e si.
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-      Si.
-      .........................
-      Si.
-      .........................
-      Si.
-      .........................
-       E sicche’ si sono alzati alle sei e un quarto, io che sono venuta di qua alle sei. Alle sei e un quarto sono arrivati, pronti, tutto pronto in cima al tavolo.
-      .........................
-       Si.
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-      Poi ti mette tutto nell’acquaio, pronto.
-      .........................
-       Si.
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-      Poi mi ha chiesto se doveva levare la tovaglia, le ho detto di si ma oggi teniamo quella li e stasera la cambio.
-      .........................
-      Si.
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-      Si, ma io ho preso fuori la fettina di tacchino, se non c’e stasera... si... domani sera andra’...
-      .........................
-      Si e’.
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-      Sicche’ dopo arriva...
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-      A be’ me lo dira’. Adesso c’e’ rimasto due razioni di quei maccheroni di ieri, ahhhh (sospiro).
-      .........................
-      Eh.
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-      Domani, adesso oggi ho messo li’ il polpettone che faccio il brodo.
-      .........................
-      Eh.
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-      Adesso anche nella mortadella... Si vede che gli affettati gli ha detto di non mangiarne. Non mangia piu’ neanche la mortadella.
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-      Ah be, ce n’e’ appena un po’ e quell’altra va a dicembre, a dicembre.
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-      Si.
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-      A beh ma la mangio anch’io, ieri sera ho mangiato anche la svizzera, ma io non posso mangiare cosi’ alla sera. Io bisogna che mangi alle sei e mezzo come mangiavo prima.
-      .........................
-      Ah ormai c’e’ pochi giorni.
-      .........................
-      Si!
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-      Toh, ebbe’ io mangio appena un piattino di minestra, poi mangio un po’ di pane e un po’ di verdura ebbe’ quante volte faccio quella minestra li con l’acqua e un po’ di burro e un po’ di formaggio.
-      .........................
-       Si.
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-      Ah stamattina ho cotto un po’ di mele perche’ vanno a male. Si, cosi’ per me son dure ma neanche cotte le mangia, le mangiano, eh. Ah ma vedrai che le mangiano. Adesso quando sono finiti quei quattro cachi che ho comprato, non ne compro mica piu’.
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-       Ascolta, aspetta pure a portare quando vieni poi su con la macchina.
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-       Ah si, si portane che fai vedere che ne porti! Che ne porti!
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-      Ah ieri sera con quella bistecca ha mangiato un po’ di insalata, che l’ha messa vicino a lei, che si e’ messa a ridere.
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-      No, no...
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-      Non ne mangiano...
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-      Si...
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-      Mamma mia.
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-      Fiorenza.
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-       Fiorenza, che gara, domani otto.
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-       Io mi vergogno a star giu’ da te. Che io poi per quel po’ che mangio non e’ che... eh? Me lo pago, dato cosa vuoi, a me non mi interessa... io ti regalo i soldi e ne fai quello che vuoi.
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-       Si, ho stirato i pantaloni e le camice stamattina, adesso quando poi viene in casa gliele do’.
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-      Si.
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-      Eh.
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-      Si e’ che me ha fatti lavare un paio che non se li era mica mai messi, erano tutti sgualciti, tutti cosati. Ma non ti preoccupare, perche’ anche stamattina con dieci minuti io ho gia’ stirato.
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-      Ah si, ah mi dispiace, do’ un po’ davanti, nel colletto e nelle maniche, di dietro niente! Si.
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-      Si.
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-      Si.
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-      Io devo andare fuori a camminare per andare al bar al mattino a prendere un cappuccino? Ma io l’ho belle e preso.
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-      E sicche’ e poi dice che alla notte non dorme. (04). E’ tre mattine che non c’e’ qua, che non viene qua’, alla notte. Si, tre mattine, si.
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-      Si e’.
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-      No, adesso glielo dico che hai chiamato.
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-      Eh.
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-      Aaaah (risata), non ti vuoi neanche fermare.
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-      Ah, ma io quando arrivi qui con la corriera sono pronta. Mangiamo un po’ di quei maccheroni io e te. Eh?
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-      Eh?
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-      Ascolta ti do’ i soldi per farla riguardare?
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-      Oh, mamma.
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-      E poi adesso, ascolta, bisognera’ che per il compleanno... non ho piu’ preso fuori dei soldi ma ne ho ancora.
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-       Ah, a Luca e Simone glieli do’.
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-      A davvero, allora guarda di prendere fuori...
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-      Guarda che vento che tira... e poi ha gia’ portato tante di quelle foglie li giu’ dentro ma non vado neanche a spazzare....
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-      Dimmi te se e’ da star fuori cosi... Ah, ieri sera alle tre, dall’una??? meno venti alle tre, sono venuti in casa perche’ lei era stanca. E’ andata a letto fino alle cinque e mezzo poi si sono messi a giocare fino alle sei e mezzo e poi abbiamo apparecchiato per mangiare.
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-      Si e’... ieri mattina ha girato tanto a Porretta, ha girato... E’ andato anche da Buffetti a vedere se c’era della posta.
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-       Ma che se la sia fatta mandare li da’ Buffetti?
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-      Adesso poi gliela faccio la suonata eh, eh: “A adesso io non so’ se... adesso abbiamo una gita in aereo” gli dico. Se mi dice: “Vai in aereo?” gli dico: “Si, ci sono anche gia’ stata!”.
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-      Si.
-      .........................
-      Si.
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-      Mi dira’: “Puoi venire la!”. Dico: “La e’ lontano, non lo so’!”. (05)
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-      Si e’.
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-       A ieri sera mi ha detto: “Guarda, hai visto nella chiesa dove e’ andato Luca a lavorare?”. Dico: “Si, guarda, mi ha portato il ricordino”. La campanellina, no? del santo, come si chiama?
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-      Sant’Iago, e la chiesa com’e’?
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-      Compostela, si.
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-      Si eh.
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-      Dis: “Vado via che non arrivo neanche a vederlo!”
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-      Ma non si vergogna che non veniva piu’ dentro gente perche’ li trattava come i cani. Dis l’Isabella: “Tutti dicono che e’ cambiato” dico: “No” dico “No, non e’ cambiato. Non e’ cambiato”. “Ah, ascolta Silvana” dis “bisogna che te lo dica”, “Ah dimmi pure, Isabella”. “Quando avevamo bisogno di venir nel bar delle volte non sapevamo come fare da come...”, “Ah dico... non me lo dire, non me lo dire, Isabella, che quello che non abbiamo passato e quando abbiamo chiuso, abbiamo chiuso perche’ Armando stava poco be..., abbiamo chiuso dalla disperazione”. (07)
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-      Si, abbiamo chiuso dalla disperazione (08).
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-      Si.
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-      Eh perche’ adesso lui deve andare a prendere le medicine o domani mattina o domani l’altro.
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-       Eh si, eh si... cosi’ viaggiano, dato che gli piace alla mattina alle otto e mezzo fuori di casa.
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-      Ah ma oggi e’ domenica c’e’ alle nove e mezzo e alle cinque di stasera e basta.
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-      Ah, c’e’ quella di turno.
-      .........................
-      Si, si va bene, io non mi muovo.
-      .........................
-      Si, si mangi un boccone e poi vai.
-      .........................
-      Si e’.
-      .........................
-      E via eehhh (risata).
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-      Glielo hai detto a Simone che vieni a prendere la macchina?
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-      Glielo hai detto di...
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-      Ah adesso le prendo fuori. Ascolta, gli hai...
-      .........................
-      No, no son li che si prendono sopra quel mobiletto.
-      .........................
-      Dico, si!
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-      Non dice mica niente, con me non ha detto mai niente. (10)
-      .........................
-       Si.
-      .........................
-      Si.
-      .........................
-      Si.
-      .........................
-      No, no, non e’ ancora... e perche’ io ho detto: “Puoi stare quanto vuoi” (9). E con quelle due parole li, io ho dovuto star zitta tutto questo tempo.
-      .........................
-      A beh e’ lo stesso.
-      .........................
-     Quanto e’ cattivo!!! (11).
-      .........................
-      Alla sera alle otto, puntuale. Anche ieri sera ha messo la borsa li nell’acquaio dove appoggio la roba, si!
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-       Si e’.
-      .........................
-      Si e’.
-      .........................
-       Si e’.
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-      Che cammina con.... Ah, te l’ho detto che e’ andata a raccogliere i calzini in terrazza?
-      .........................
-       No?
-      .........................
-      Ieri mattina, no? Ieri mattina, no? Guardo c’era rimasto pantaloni, camicie, guardo no, non vedo... Per mettere li le bottiglie di plastica non e’ buona di aprire la vetrina la alla sera, mette li nel corridoio! Pero’ per andare a prendere i calzini sono stati buoni di andarli a prendere belli, pronti e lavati. Capito? (12)
-      .........................
-      A ce n’e’ poca v’e, adesso ne ho presi tre... tre scatoloni e sicche’ ne ho tre qui quattro, ne ho presi su... quattro, ce n’era quattro, io penso che con quelle li arrivo alla fine... sono 6, 6 12, 18, sono 22 bottiglie.
-      .........................
-      Sicche’, arriveremo bene alla fine che dopo io voglio prendere quelle del Cimone. (13)
-      .........................
-      Si e’...
-      .........................
-      Si, si quando vieni con la macchina poi che vieni su...
-      .........................
-      Si e’...
-      .........................
-      Si, si le prendiamo li quando arrivi, io vengo giu’ con la corriera. Perche’ adesso quando e’ andato via io la macchina non la prendo piu’ la diamo a Simone. (14).
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-      Basta, basta, basta, basta, basta, basta, basta.
-      .........................
-      Ah.
-      .........................
-      Pensa che potevano prendere quello li da Ca’ di Rosi che deve essere a casa sai perche’ ho visto ieri....
-      .........................
-      Eh.
-      .........................
-      Ah.
-      .........................
-      Ah si...
-      .........................
-      Eh...
-      .........................
-      Si, si.
-      .........................
-      Ho visto che c’e’ la macchina giu’ dentro il garage, quando sono andata, dico, a prendere il latte.
-      .........................
-       Ah, adesso poi dico: “Guarda io la macchina adesso sara’ difficile che ce l’abbia perche’ dico mio nipote l’adopera lui, se qualche volta quando venite su mi allungate un bottiglione li, dentro in un angolo mi date una suonata. (15)
-      .........................
-       Eh.
-      .........................
-      Si, la dietro dove c’e’ i contatori.
-      .........................
-      E che li non so’ neppure poi se c’e’ il bottiglione, invece qui danno una suonata.
-      .........................
-      Eh.
-      .........................
-      Ma vedrai che ci va’ anche ........., perche’ ieri mattina l’ho visto quando sono andata a portare via il rusco, perche’ adesso lo porto li, perche’ senno va in terrazza a prendere il sacchetto del rusco e lo porta giu’ lei (15). E allora io vado alla mattina e lo porto giu.
-      .........................
-      E arrivava proprio ........ con la macchina, dice che era stato al forno, ha girato la macchina, allora mi sono fermata li. “Dio ........., quant’e che non ci vediamo, verrei io ma ho paura di disturbare”. Dice: “Ma va la che mi fai un piacere”. Oh, ma sai che .......... e’ ingrassato tutto? Oh, c’e’ .......... che viene in giu’ col cappello fino sugli occhi, con la sigaretta in bocca. E allora ho detto a ,,,,,,,,,: “Ah, sono arrivata tante volte fino li e poi sono tornata indietro”, gli ho detto. “Sai quanti anni ho? Ne ho novantasei”. “Ah dico, lo so’ io” dico “e il latte?” “Ah il latte non vuole la ........, ci va’ lei”. Per quello che al giovedi’; quando ho telefonato mi dice: “ah, non ce l’ho vieni domani”
-      .........................
-      Ma non mi ha detto che ci va’ ........... laggiu’ la ....................., ma io sono stata zitta. Io non...
-      .........................
-      Si e’.
-      .........................
-      Eh, va bene, allora, adesso gli dico che hai chiamato, quando viene in casa e gli dico che domani mattina vieni a prendere la macchina perche’ c’e’ da cambiare le gomme, c’e’ da far guardare la frizione, il freno, tutto perche’ dico, si l’adoprero’ poco, ma dico.
-      .........................
-      Si.
-      .........................
-      Ah be, no.
-      .........................
-      Ebbe’.
-      .........................
-      Dico laggiu’ perche’ le abbiamo prese tutte li perche’ costano molto meno, gli dico, e poi dico a cambiarle non prendono niente. O senno’ sto zitta.
-      .........................
-      Eh.
-      .........................
-      Si e’.
-      .........................
-      Si, pomeriggio.
-      .........................
-      Ah, vedrai che va fuori, si hai voglia.
-      .........................
-      Va bene, ciao.
-      Cocca (16)

01)Cioe’ mia madre non va piu’ messa? Per lei andare a messa e’ fare dei numeri? E poi: “Ah, a me non mi interessa, io non ci vado”, “Vedrai che prima che ci vada anche dopo che sono andati via loro”, Quindi non e’ una cosa che riguarda noi..La religione e’ sicuramente fra tutte le altre cose una consolazione specie per le persone anziane. Non e’ che qualcuno dato che sa benissimo cosa la religione penserebbe di tutto questo oltre a macchina, oro, soldi e chissa’ cos’altro per i suoi comodi l’ha privata anche della fede? A me sembra che queste parole non possano dire altro ma se e' cosi’ l’hanno sistemata proprio bene!!!. Io qua vado a messa tutte le domeniche se quando posso anche durante la settimana, alla messa delle cinque, non credo proprio che questo possa definirsi: “fare i numeri”.
02)Si riferisce alle medicine per il diabete e a quelle datemi dall’urologo. Le medicine per il diabete erano per un anno, quelle dell’urologo per sei mesi dato che devo tornarci a fine aprile.
03)Se non ti interessa perche’ ne parli? Io le cose che non mi interessano le ignoro.
04)Altra sua fantasia ma che mente creativa che ha questa persona, mai detto che io non dormivo per i caffe, sempre detto che non dormivo perche mi faceva male al bacino. Alla notte, anche qui in Thailandia dovevo cercare il posto piu’ morbido fra sofa’ e letto per star bene. Che il caffe’ c’entri col bacino lo imparo ora. Quando l’urologo mi ha risolto il problema alle parti basse ho continuato a prendere gli stessi caffe’ ma ho cominciato a dormire come dira’ anche in seguito mia madre.
05)No, no, non ti illudere perche’ ti dico: “Stattene a casa tua, sara’ difficile ma se un domani tu dovessi fare un viaggio in Thailandia non mi chiamare neanche, non mi interessa!!!”
06)E questo e’ il secondo motivo per cui ho deciso di mettere tutto su internet: una madre che, per compiacere la figlia, va sparlando del figlio senza che in questo momento lui faccia niente di male anche perche c'e' la semplice considerazione che a dove e' cosa puo' fare? Dai fatti di cui avete parlato sono passatoi 10 anni, quanti ne devono passare ancora? Di quanti anni occorre tornare indietro? Cinque? Dieci? Venti? E allora perche non quaranta o magari cinquianta? Questa volta non sono io ad avere infangato la famiglia per primo, la famiglia ha infangato prima me, come si puo’ vedere, il primo non sono stato io. Io ho cominciato qui il 02/01/2011 qui siamo quasi due mesi prima. Ma se questa bella signora da quando e’ cominciata questa storia ha sparlato e trattato come cani ......... vogliamo mettere i nomi al posto dei puntini?
07) Questo e’ troppo facile da dimostrare. Se parlano di chiusura definitiva non e’ vero!!! Che nel 2001 sia stato chiuso per colpa mia non intendo affatto negarlo, ero diventato un vero deficiente e tutto quanto mia madre puo’ dire qui rispetto al periodo precedente al 2005 molto probabilmente e’ vero pero’ e di quanto asserisco ora ce n’e’ una prova la speraza di mio padre era, una volta Fabio in Thailandia, lontano, riaprire l’abergo con mia madre e mia sorella, io escluso. Questo mia madre e mia sorella evidentemente lo hanno rifiutato anche dopo anni da quel momento in cui da deficiente mi comportavo in quiel modo. Quindi gli scopi erano altri e si vedono oggi. La prova: si trova all’Associazione Commercianti e sta nelle ricevute di pagamento fatte da mio padre a quell’organizzazione, esse non cessano nel 2001, quando io ero uno stupido deficiente, ma dopo molto tempo in aprile 2004, quando mia sorella trovo’ le ricevute e gli impedi’di continuare a pagare. Questo dimostra chiaramente che fino a quel momento mio padre aveva la speranza di riaprire l’albergo, che molte cose che mia sorella racconta sono balle e che mio padre non e’ morto ne’ nel 2001, 2002, 2003, 2004 cioe’ a poco tempo da quel periodo in cui io ero un deliquente ma esattamente 10 mesi dopo aver dovuto interrompere quel pagamento. Se questo non e’ vero spiegatemi un altro motivo valido per cui quei pagamenti si interrompono solo ad aprile 2004.  Posto che i pagamenti fatti da mio padre non si possono mettere in dubbio perche’ volendo ce ne sono prove dai Commercianti io qui ho riportato solo i fatti lascio a voi tirare le conclusioni.
08)Ho gia’ detto varie volte che questa parte la vorrei lasciare per ultima dato che mi serve a dimostrare qualcosa: “Una volta si scusa, due te ne vai al diavolo”.
09)Si riferisce alla data della nostra partenza, proseguendo con le telefonate diventa evidente, e questo se il resto non fosse a sufficienza dimostra quanto sono false e ipocrite queste persone qui. La frase: “Ah lei li nel pianerottolo: “23 via, 24 Thailandia”. Ha detto.” L’ha detta mia madre e si trova nella telefonata del mattino del 06/11.
10)Vado porgoglioso di questa frase, vuol dire che non assomiglio a loro!!! Da luglio ha parlato male del titolare di un'agenzia di viaggio, di una persona che svolge un lavoro umanitario, di un maresciallo dei carabinieri, della pro loco, dell'associazione del Castello, della famiglia di un imprenditore, del conte e della contessa, delle sue amiche, della sua miglior amica, ecc...., ecc..... c'e' ancora qualcuno che puo' loro credere: "Tutti cattivi, le brave siamo solo noi!"
11)Ma ti e’ mai venuto in  mente che quelle cose per chiudere le porte qua non ci sono? Se no, a cosa ti e’ servito viaggiare, prendere l’aereo? Normalmente l’aereo si prende per andare a visitare luoghi dove il mondo e’ diverso. Quante volte la gran signora  puo’ pensare di sbagliare se decide di passare due mesi in Thailandia, da un’altra parte pero’ qui non ti ci voglio!!! Il tuo cervellino non ti aiuta per niente a capire che quei calzini li avevo presi io.
12)Io non mi sono mai azzardato a dirle quale acqua doveva prendere.
13)Sto pensando se raccontarla o no? e’ la storia di una cena nel 2005 a Mulino di Tognarino, quando una persona di 80 anni, una di 62 e una di 57 si sono fatti a mezzanotte, al buio, Mulino di Tognarino- Castelluccio a piedi. 
14)Allora c’e’ un motivo per cui anche lui potrebbe partecipare, di sera, quando torna a casa dal lavoro, a esaltanti discussioni in questo tono?!? (le parole di mia madre che mi sembrano impossibili trovano un motivo?)
15)E allora? Uscivamo, non faceva nessuna fatica perche’ non doveva farlo, il problema e’ un’altro, Sanga fin all’inizio le ha detto detto per giorni e settimane: “Faccio io”. Le rispondeva che no, faceva lei come sio vede in questo momento. C’e’ una domanda che salta in mente: “Se faceva Sanga come o su cosa poteva brontolare?” Ecco il motivo del “Faccio io.”!!!
16)Avro’ ascoltato mentre dice questa parola decine di volte e ancora oggi non capisco. Primo non mi sembra una parola del linguaggio normale di mia madre. Secondo se quella parola fosse probunciata con affetto potrei anche capirla in ogni caso invece il tono e’ tutt’altro. La parola si sente chiaramente, la voce e’ la sua, il tono e’ quello descritto, cosa sta a significare?

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