Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 28 marzo 2011

I fiori di loto.



I fior di loto sono cinque specie di ninfee, tre del genere Nymphaea e due del genere Nelumbo. Nelumbo e’ un genus di piante acquatiche con larghi fiori che con un paragone abbastanza azzardato si potrebbero definire simili a gigli d’acqua, comunemente conosciuti come loti. Ci sono due specie di questo genus di cui il piu’ conosciuto e’ la Nelumbo nucifera che e’ il tipo che cresce in Thailandia, si trova comunque anche in altre zone ed e’ il fiore nazionale di Egitto, India e Vietnam.
Ci sono molte discussioni riguardo in quale famiglia questo genus deve essere posto, il sistema di classificazione tradizionale riconosce Nelumbo come parte della famiglia delle Nymphaeaceae, gigli d’acqua, ma tradizionali tassonomisti guardando a convergenze evolutive, associate ad una evoluzione di stile di vita da terrestre ad acquatico, che possono facilmente trarre in errore, le raggrupparono negli antichi sistemi di classificazione nell’ordine delle Nymphaeales o Nelumbonales. Oggi alle Nelumbo e’ riconosciuta una propria famiglia, Nelumbonaceae, come una delle diverse famiglie di spicco nell’ordine Proteales. Esse vivono strettamente correlate ad arbusti ed alberi (Proteaceae and Platanaceae).
Queste piante non sono correlate alle caratteristiche delle corna o dei piedi d’uccello del genere Lotus.
Per quanto riguarda la classificazione scientifica appartengono al regno: Plantae, divisione: Angiosperme, ordine: Proteale, famiglia: Nelumbonaceae, genere: Nelumbo. Come detto, ci sono attualmente due specie:
● Nelumbo lutea, o loto americano, cresce nell’est degli Stati Uniti, in Messico, nelle Grandi Antille e in Honduras.
● Nelumbo nucifera, chiamata anche Loto sacro o indiano, Giglio d’acqua sacro, Sacro giglio d’acqua dell’induismo e del buddismo. E’ quella che vive in Thailandia e le sue radici e semi sono largamente usati nella cucina asiatica.
Questa pianta ha fra le sue caratteristiche di regolare la sua temperatura al fine di beneficiare degli insetti che le sono necessari per la riproduzione. Riscalda i suoi fiori al di sopra dei 30◦C, anche quando l’aria e’ fresca, ad esempio 10◦C. Il calore rilascia un profumo che attrae alcuni insetti che volano di fiore in fiore per nutrirsi di nettare e di polline.
La Nelumbo nucifera viene cosi’ definita scientificamente: regno: Plantae, (non classificato): Angiosperme, (non classificato): Eudicote, ordine: Proteales, famiglia: Nelumbonaceae, genere: Nelumbo, specie: Nelumbo nucifera.
Alla pianta ci si puo’ anche riferire con il suo nome precedente: Nelumbium speciosum o Nymphaea Nelumbo. E’ una pianta acquatica perenne i cui semi in particolari circostanze possono rimanere fertili per anni, con il seme piu’ antico germonato che risale a 1300 anni fa e che fu scoperto nel letto di un lago secco nel nordest della Cina.
Un comune misconcetto e’ riferirsi al loto come a un giglio d’acqua, Nymphaea, una pianta completamente differente, come puo’ essere visto dal centro del fiore che manca chiaramente della struttura che va a formare il baccello distintivo semicircolare nella Nelumbo nucifera. I gigli d’acqua possono essere di vari colori mentre la Nelumbo nocifera ha fiori in sfumature solo di rosa o bianco.
I tassonomi delle piante concordano che questo fiore e’ del genere Nelumbo ma discutono in quale famiglia la Nelumbo si trovi, o se debba avere un proprio ordine o rientri in altri ordini di piante.
Le radici della Nelumbo nucifera si piantano sul fondo degli stagni o sui letti dei fiumi. I fiori si trovano usualmente su steli sottili che si sollevano di diversi centimetri sopra il livello delle acque. La pianta cresce in altezza fino a 150 cm., in orizzontale si estende fino a 3 metri, ma alcuni studi non verificati dichiarano altezze e larghezze fino a 5 metri. Le foglie possono essere larghe fino a 60 cm. di diametro, mentre i fiori, vistosi possono essere fino a 20 cm. di diametro.
Il tradizionale Loto Sacro e' distantemente relato alla Nymphaea caerulea e possiede simili caratteristiche chimiche, entrambe le piante contengono gli alcaloidi nuciferine e aporphine.
I fiori di loto sono uno dei piu’ antichi e profondi simboli del nostro pianeta. I fiori di loto crescono in acque fangose e si sollevano sopra la superficie sbocciando con notevole bellezza. Di notte il fiore di chiude e si ritira sott’acqua, all’alba si alza e si apre di nuovo. Questo ha affascinato l’uomo che ne ha fatto uno dei simboli principali in quasi tutte le religioni. Piu’ o meno in tutto il mondo ai fior di loto sono stati dati significati spirituali. Non toccato da impurita’ il fiore e’ diventato il simbolo di purezza del cuore e della mente e rappresenta lunga vita, salute, onore e buona fortuna.
Come in tutta l’Asia anche in Thailandia da tempi antichi al loto sono stati attribuiti a simboli divini che rappresentano le virtu’ di purezza sessuale e non attaccamento. Nel buddismo esso rappresenta la purezza nel corpo, nel parlare e nella mente dato che fluttua sopra le acque fangose dell’attaccamento e del desiderio. Secondo la leggenda Gautama Buddha era nato con l’abilita’ di camminarvi sopra e ovunque si fermavano i fiori di loto fiorivano e in molte delle sue raffigurazioni egli siede su uno zoccolo a forma di fior di loto. In un celebre sermone il Buddha lo prende ad esempio per indicare le persone che sono destinate alla salvezza. Per questo il fiore fu coltivato dai re del Regno di Thailandia fin da 700 anni fa. Da allora il fior di loto e’ qui considerato fonte di soddisfazione di quattro necessita’: vita, cibo, medicina e vestiario.
Nell’induismo, che tanto ha influenzato la cultura della Thailandia, divinita’ come Vishnu e Lakshmi spesso sono rappresentate con fiori di loto nell’iconografia. Nella rappresentazione di Vishnu come Padmanabha, un fior di loto esce dal suo ombellico con Buddha su di esso. La dea Sarasvati e’ rappresentata su fiori di loto bianchi. Nella iconografia induista altre divinita’ come Ganga e Ganesh sono spesso rappresentati seduti su fiori di loto.
Il loto e’ citato estesamente nella letteratura dei Purana e dei Veda. Divinita’ buddiste, cinesi, indu’, giapponesi e altre divinita’ dell’Asia sono sedute su fiori di loto.
“Om Mani Padme Hum”, il sacro mantra di origine tibetana, estesosi poi a tutta l’India significa: “Salute al Gioiello nel Loto”.
Nella letteratura classica e orale dell’Asia il loto interviene in forme figurative a rappresentare l’eleganza, la bellezza, la perfezione, purezza e grazia ed e’ usato in poemi e canzoni come allegoria per rappresentare gli attributi femminili.
Quasi tutte le parti del loto sono comunemente usate nella cucina thailandese. I semi, le giovani foglie e le radici sono tutte commestibili, mentre le grandi foglie sono usate per avvolgere il cibo, da esse e dai petali si ottengono tisane. Il rizzoma entra nelle ricette per cuocere zuppe, fritti e brasati. Le radici sono usate nella medicina tradizionale. I petali, le foglie e il rizoma possono anche essere mangiati crudi ma c’e’ il rischio di trasmissioni parassitarie dovute al Fasciolopsis buski, si consiglia quindi di cuocerlo prima di mangiarlo. Le radici sono ricche di fibre, vitamina C, potassio, riboflavin, vitamina B6, potassio, tiamina, rame e manganese e molto basse in grassi saturi. Lo stame viene seccato e se ne ottengono te’ e tisane. I semi possono essere mangiati crudi o seccati o cotti in modo simile ai pop corn. 


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