Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 7 marzo 2011

Phikul Thong.

C’era una volta una bellissima donna di nome Phikul, essa aveva diverse altre belle caratteristiche, era bella, ben educata e di cuore. Sfortunatamente, era anche orfana, dato che sua madre mori’ quando era molto giovane. Crebbe cosi’ con la matrigna, che aveva a sua volta una figlia di nome Mali. Per sfortuna di Phikul le due donne erano due streghe, non avevano animo ed erano cattive, cosi’ Phikul era costretta a lavorare tutto il giorno, mentre le altre due gozzovigliavano.
Un giorno, finito il lavoro nei campi di riso, Phikul ando’ a prendere acqua da un ruscello, non tanto distante da casa. Al ritorno una donna anziana apparve improvvisamente di fronte a Phikul chiedendole acqua da bere. La ragazza fu veramente contenta di poter aiutare la vecchia donna, non solo le diede l’acqua da bere ma la prego’ di prendere piu’ acqua in modo da lavarsi faccia in corpo, era un giorno particolarmente caldo e poteva cosi’ rinfrescarsi. Phikul rassicuro’ l’anziana signora, le disse di non preoccuparsi, se l’acqua che aveva non fosse stata sufficiente sarebbe andata a prenderne ancora.
La vecchia donna le sorrise dicendole: “Tu sei bella e di cuore, sebbene tu possa vedere che sono povera e vesta come una pezzente mi hai trattata gentilmente”.
Dopo aver decantato le virtu’ di Phikul con parole gentili le concesse di veder realizzato un suo desiderio. In virtu’ di questo fiori dorati di mimosa, chiamati in thai phikul sarebbero usciti dalla sua bocca ogni volta che provava simpatia per qualcuno o per qualcosa.
Subito dopo aver esaudito il desiderio di Phikul l’anziana donna scomparve improvvisamente di fronte ai suoi occhi, cosi’ Phikul capi’ che quell’apparizione era sicuramente un angelo che aveva cambiato forma, venendo sulla terra per vedere il suo comportamento e concederle un desiderio.
Tornata a casa Phikul fu brutalmente rimproverata dalla matrigna, fu accusata di essere andata a passeggio per evitare il lavoro giornaliero. La ragazza fu cosi’ costretta a raccontare tutta la storia dello strano incontro e dato che, nonostante tutto, provava simpatia per la matrigna fiori dorati usciropno dalla sua bocca.
Visto questo il comportamento della matrigna cambio’ improvvisamente dall’adirato al gentile e fece parlare Phikul il piu’ possibile, un modo per placare la sua cupidigia. Da quel giorno la matrigna raccolse quanti piu’ fiori d’oro le fu possibile, ando’ a venderli al mercato e fece un sacco di soldi. Tutte da quel momento fecero una bella vita ed erano contente, Phikul non doveva piu’ lavorare duramente come prima ma era obligata a parlare continuamente in modo che i fiori d’oro uscissero dalla sua bocca, il che a volte si chiedeva se era meglio o peggio. Sfinita dalle richieste di parlare, quindi causata dalle richieste della matrigna, la giove ragazza si ammalo’ alla gola e rimase senza voce, arrivo’ al punto che non poteva piu’ parlare e i fiori d’oro smisero di uscire dalla sua bocca.
Questa situazione fece arabbiare la matrigna che inizio’ a picchiare la figlia, per vedere se poteva riuscire a farla parlare, niente da fare, non emetteva una parola.
Per continuare a soddisfare la sua cupidigia la matrigna decise di mandare la propria figlia, Mali a prendere acqua, con la speranza che potesse incontrare l’anziana donna. Mali fu mandata nello stesso posto indicato da Phikul ma invece di incontrare una povera donna anziana si vide di fronte una bellissima signora con l’aspetto di nobildonna che indossava uno splendido vestito e si godeva l’ombra sotto un grande albero. La donna chise a Mali acqua per dissetarsi. In preda alla gelosia, “Che l’acqua se l’andasse a prendere” penso’ e questo pensiero la fece diventare una furia e si arrabbio’. Rifiuto’ l’acqua, uso’ parole rudi, maledisse la forma che l’angelo aveva assunta.
L’angelo pose cosi’ una maledizione su Mali fece in modo che ogni volta che si arrabbiava e brontolava, maledicendo questo e quello, sparlando di amici, parenti e quant’altro vermi uscissero fuori dalla sua bocca. Tornata a casa Mali tutta arrabbiata racconto’ tutta la storia alla madre. Nel far questo fu assalita da una forte rabbia e in breve tutta la casa fu piena di vermi.
La matrigna penso’ che Phikul era gelosa di Mali e per questo aveva volutamente distorto la storia ed era per questo che la figlia non aveva incontrato la vecchia e povera donna. Essa picchio’ Mali e la caccio’ di casa.
Col cuore pieno di tristezza e dispiacere Phikul vago’ per la foresta, dopo lungo tempo si diresse nella direzione da cui veniva un giovane e bellissimo principe con la sua scorta. Sentito il pianto il giovane chiese alla ragazza di raccontare l’intera storia, alla fine della narrazione l’intera area fu piena di fiori d’oro.
Il principe si innamoro’ della ragazza e le chiese di sposarlo. Dopo il matrimonio la coppia ascese al trono e tutti, loro in particolar modo, vissero felici e contenti.

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