Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 15 aprile 2011

Periodo di Ayutthaya 1347/1341(?)-1550.

In accordo con la maggior parte delle piu’ accettate fonti il regno di Ayutthaya sorse da due regni precedenti che si trovavano vicini: Lavo e Suphannaphoom (Suvarnabhumi). Fonti dicono che nella meta’ del XIV secolo a causa del sorgere di un’epidemia re U Thong mosse la sua corte a sud nella pianura del Chao Phraya. Altre fonti dicono che U Thong era un ricco mercante cinse originario della provincia di Petchaburi che si sposto’ per cercare fortuna in Ayutthaya.
Fondata fra il 1347 e il 1351 da Ramathibodi o U Thong, e chiamata Krung Thep Dvaravati Si Ayutthaya, aveva per quel periodo una posizione staordinaria che rese possibile trasformarla in isola. A nord e a ovest il confine fu dato dal Chao Phraya, il Lopburi e il Pasak formarono i confini nord e est dell’isola , per resto furono scavati canali, i resti di questi possono essere visti ancora oggi. . La citta’ prese il nome da un’importante citta’ dell’India classica Ayodhya o in tai Ayuddhaya, con molte variazioni nella pronuncia la piu’ comune delle quali e Ayutthaya.
Da una eccellente posizione difensiva Ayutthaya crebbe rapidamente come potenza militare. Durante i primi due secoli di vita la citta’ allargo’ il suo potere fino a Nakhon Ratchasima, a est, e a Sukhothai e Chiang Mai a nord. La seconda meta’ del XVI secolo fu contrassegnata da incessanti guerre con i birmani che si impadronirono di Ayutthaya nel 1569; il regno tuttavia riacquisto’ l’indipendenza in meno di 20 anni, grazie all’illuminato regno di Naresuan (1590-1605), il quale riusci’ ad imporre il proprio dominio sulla maggior parte dell’odierna Thailandia del sud, nonche’ sulla Cambogia e sul Laos.
Nel 1352 re Ramathibodi di Ayutthaya conquista le zone khmer e nel 1378 conquista Sukhothai e le zone a nord. Nel 1431 il regno di Ayutthaya e’ ancora in guerra coi khmer ma stavolta all’interno della Cambogia, finalmente dopo 7 mesi di assedio le forze di Ayutthaya entrano in Angkor. Le forze di Ayutthaya catturarono e depredarono la capitale khmer di Angkor Thom “Grande Citta’” forzando i khmer ad abbondonarla e a ritirarsi a est. In non molti anni il gioco era completamente cambiato, ora erano i re khmer ad essere vassalli di Ayutthaya e cosi’ rimase per molto tempo fino all’accordo con la Francia. Per 417 anni, circa il doppio dell’esistenza degli Stati Uniti, Ayutthaya regno’ suprema, vide passare 5 dinastie, 33 re e fu coinvolta in 70 guerre. La sua posizione difensiva fu rinforzata circondandola con alte mura. Divenne centro di traffici con l’Arabia, la Persia, l’India, la Malesia, Giava, la Cina e il Giappone. Negli anni attorno al 1500 cominciarono le relazioni commerciali fra la corte e i portoghesi, seguiti dagli olandesi e dagli inglesi. Tutti furono ricevuti dal re che permise loro di aprire magazzini e uffici di vendita di loro proprieta’. Non e’ pero’ da pensare che Ayutthaya fosse un regno nel senso moderno del termine, cioe’ quello che si puo’ definire uno stato unito governato da una monarchia. Fu invece una rete di principati e provincie tributarie che si governavano da sole che avevano giurato fedelta’ al re di Ayutthaya sotto il sistema dei mandala, un sistema simile a quello feudale in europa. Questi principati non erano obligatoriamente gavernati da un membro della famiglia reale in quanto vi erano governanti locali con il proprio indipendente esercito che avevano pero’ il dovere di accorrere in aiuto della capitale in caso di guerra.
E’ evidente che in un siffatto sistema le sommosse e le rivolte erano frequenti, non solo ma data la mancanza di una legge di successione e esistendo un alto concetto di meritocrazia ogni volta che il re precdente moriva c’erano dispute per la successione in quanto i dignitari con piu’ alto potere pretendevano di accedere al trono, riunivano il loro esercito e si dirigevano verso Ayutthaya provocando sanguinosi colpi di stato.
Fin dal XV secolo Ayutthaya mostro’ interesse nella penisola malese, dove si trovava il grande porto commerciale di Malacca, su cui Ayutthaya avanzava pretese di sovranita’. Ayutthaya tento’ piu’ volte di conquistare Malacca. Ma gia’ agli inizi del XV secolo l’ammiraglio Ming Zheng He aveva stabilito una delle sue basi in questo porto cosi’ le pretese di Ayutthaya furono contrastate diplomaticamente e economicamente dalla Cina che foprtifico’ Malacca. Con la protezione dei cinesi Malacca divento’ uno dei piu’ temibili nemici di Ayutthaya, fino alla conquista nel 1511 da parte dei portoghesi. Fu Alfonso de Albuquerque ad impadronirsi della Malacca e a farne una cittadella portoghese, egli tento’ di stabilire relazioni amichevoli con tutti i paesi vicini e mando l’ambasciatore Antonio Miranda de Azevedo alla corte di Ayutthaya all’inzio del 1512 con le seguenti istruzioni:
“Voi direte dunque al re del Siam che io sono certo che si rallgrera’ della caduta del re di Malacca, con il quale e’ sempre stato in guerra. Ditegli che il re del Portogallo sara’ feliccimo che riprenda il commercio fra il porto di Malacca e il popolo siamese e che questa e’ la principale ragione per la quale ho assediato quella citta’. E assicurate il re del Siam che, se ha bisogno, per proteggere il suo paese, del sostegno della nostra flotta e dei nostri uomini, per me stesso in quanto capitano del re di Portogallo sara’ un onore servirlo e obbedirlo in ogni cosa.” Bras de Albuquerque “Commentarios de Alfonso de Albuquerque”, Parte III, capitolo XXXVI. E;’ questo il primo documento in cui si riconosca l’importanza del regno di Ayutthaya.
Verso la meta’ del Xvi secolo il regno subi’ continui attacchi da parte birmana. Essi cominciarono le ostilita’ nel 1548 ma fallirono. La seconda invasione guidata da re Bayinnaung costrinse re Maha Chakkraphat ad arrandersi, era l’aprile del 1564. La famiglia reale fu portata a Pegu con il figlio piu’ anziano del precedente re, Mahinthrathirat, nominato re vassallo. Nel 1568, Mahinthrathirat si rivolto’. Nel 1569 i birmani invasero di nuovo. La famiglia reale, i nobili siamesi e il principe Naresuan furono portati a Pegu Maha Thammarachathirat divenne re vassallo. Nel 1591 mori’ il re di Birmania Bayinnaung e Maha Thammarachathirat proclama l’indipendenza di Ayutthaya nel 1584. La citta’ dovette pero’ contrastare altre invasioni birmane che culminarono nel famoso duello a dorso di elefante fra Naresuan e il principe ereditario birmano Mingyi Swa in 1593. Naresuan feri’ gravemente il principe birmano e in questo modo conquisto’ il Tenesserim e il Lan Na, terre riperse poi nel 1616. Per un lungo periodo le invasioni birmane si fermarono. Comincio’ cosi’ il periodo piu’ florido per Ayutthaya che raggiunse il culmine durante il regno di re Narai. Nel XVIII secolo ci fu una prima invasione da parte dei birmani, ma fu un fallimento; la seconda nell’aprile 1767 col sacco e la distruzione di Ayutthaya pose definitivamente fine al suo regno.
Dal 1548 al 1578 la citta’ e’ quindi sotto continuo assedio birmano. Quelle che si comatteranno fra tai e birmani nel corso dei secoli sono tutte guerre di buddhisti contro buddhisti. Dalla parte birmana ci furono di volta in volta mon, shan e vari gruppi etnici birmani; dalla parte di Ayutthaya il regno di Lan Na, cio’ che causarono queste guerre furono 218 anni di occupazione birmana della parte alta del Nord, il saccheggio di Ayutthaya e il conseguente emergere di Bangkok. Ci furono 24 guerre quando Ayutthaya fu la capitale del Siam e 20 quando Thonburi e Bangkok furono capitali. Ci furono due importanti problemi in queste guerre: il primo fu il ruolo delle armi da fuoco, secondo la necessita’ di accedere al mar delle Andamane per i traffici e di accedere attraverso il sud della penisola. I cannoni cinesi furonon usati nel XV secolo e cio’ porto’ un cambiamenti nel modo di fare la guerra, decisivo quando i mercenari portoghesi cominciarono a vendere armi in massa dal 1510. In piu’ mercenari portoghesi erano impiegati per combattere. Per esempio, nel 1563 400 mercenari portoghesi montarono cannoni su una piattaformae aprirono il fuoco sui muri di difesa della citta’ di Ayutthaya, uccidendo cittadini. Vittorie da entrambe le parti erano il risultato dell’acquisizione dell’ultimo equipaggiamento militare e dal supporto di mercenari stranieri. Trdizionalmente il bilancio dei poteri in guerra dipendeva dagli elefanti ma l’introduzione di cannoni e piccole armi da fuoco cambio’ la natura della guerra. E la possibilita’ di combattere in ogni luogo. I centri del sud avevano accesso al mare e commerciavano in armi. Cosi’ dalla meta’ del XVI secolo i rifornimenti di armi provocarono un’ondata di combattimenti. La strategia birmana di usare elevati cannoni per sottomettere le popolazioni divenne una pratica costante.
Gli europi estesero la loro influenza in Asia attraverso il commercio delle armi. Il ruolo del commercio delle armi e’ fondamentale per capire il corso degli eventi nelle guerre birmane. Ayutthaya non fu semplicemente distrutta dai birmani ci furono malattie interne che distrussero la sua forza. Il potere del re era assoluto ma era anche senza funzionari: i comuni non aveva diritti di partecipare agli affari nazionali e d’altra parte non avevano interesse in politica; gli aristocratici si consumavano in competizioni per il potere politico. L’insicurezza di Ayutthaya diede origine a molte ribellini e tentativi di usurpare il trono. Ci furono 13 colpi di stato. Il paese perse la sua disciplina nell’amministrazione e la disunita’ crebbe. I comuni si sentirono scoraggiati nel proteggere il paese. Non c’era senso di unita’ nazionale. Gli stati vassalli non erano interessati a combattere i birmani, cosi’ Ayutthaya rimase sola e fu distrutta. Questa lezione data dalla storia fu significativa in quanto oggi la Thailandia e’ una nazione dove tutti i suoi cittadini hanno una forte unita’ nazionale e uno scopo.
Furono, in parte, le dimensioni dell’impero di Ayutthaya che non permisero di avere in questo periodo un governo paternalistico come quello che c’era stato a Sukhothai e la societa’ thailandese del periodo adotto’ una struttura fortemente gerarchica, che persiste ancora oggi. Sulla cima c’era il re che aveva autorita’ suprema su tutti i sudditi e proprieta’ completa di tutta la terra. Quando i thai saccheggiarono Angkor portarono indietro i preti brahmini, che erano incaricati delle cerimonie e dei riti di corte questi riti fecero presa sull’amore thai per le cerimonie e i preti si installarono cosi’ alla corte di Ayutthaya. I brahmini abbozzavano anche legislazioni che erano poi proclami del re. Con il concetto di re-dio il monarca non era piu’ un semplice mortale ma un avatar (reincarnazione) di Vishnu, il distruttore e’ vero ma anche nato per difendere tutte le persone. La cerimonia di incoronazione fu conosciuta come abhisek, letteralmente “versare la sacra acqua”, una pratica basata sui riti dei governanti ariani dell’India.
Ayutthaya divenne ricca grazie ai traffici che erano tassati dagli ufficiali del re, che solo aveva il diritto di comprare dagli stranieri per rivendere ai propri sudditi e viceversa. Il re e i suoi ufficiali erano effettivamente intermediari in entrambe le direzioni. A differenza del sistema patriarcale adottato da Sukhothai in Ayutthaya le credenze indiane e le influenze khmer si sprecano. Il re e’ visto sia come sovrano che come dio. Le persone davanti al re devono mostrare rispetto, inginocchiarsi, porre le loro mani sulla testa, porre la fronte sul pavimento, un modo piuttosto eccessivo di fare. Brahmanmesimo e buddismo gettano le basi del potere monarchico e controllano le menti dei soggetti. Questo sistema, come nei sistemi monarchici europei, ha i suoi sostenitori che beneficiano del mito della discendenza divina dei re. Dalla cultura induista del tempo derivo’ poi anche il concetto di Chakravartin cioe’ del re che con la sua stretta aderenza alla legge fa si che il mondo si evolva intorno a lui.
D’altra parte concetti buddhisti aiutano ad elevare maggiormente il sovrano e cosi’ egli diventa un bodhisattava o una persona simile al Buddha, in questo senso compito specifico di ogni re era costruire un tempio o una statua dedicata al Buddha. Era un dovere che dimostrava che egli era un credente e rispettava la legge del Dhamma insegnata da Buddha.
La societa’ di Ayutthaya era divisa fra chi aveva, gli amministratori, e chi non aveva niente, i comuni e gli schiavi. Il clero era considerato come un’istituzione a parte. Questa legge distintiva era conosciuta come sakdina e fu istituita da re Trailok. Re Trailok penso’ di controllare i signori feudali ponendoli uno contro l’altro., in una pacifica competizione per ottenere i vantaggi del re. Si direbbe che le corti d’Europa hanno fatto scuola da queste parti. Riconosciuto che la terra che un uomo contolla e’ la chiave della ricchezza e dello stato ed e’ spesso la causa di conflitti, re Trailok razionalizzo’ il sistema del possesso individuale della terra, saktina significa “il potere della terra”. Sotto questo aspetto appellativi del re erano “Il Signore della terra” o “Egli che governa la terra”. Questa legge fece in modo che ogni uomo potesse incrementare i suoi possessi e il suo potere attraverso il patronato reale. A ciascun uomo era dato un numero che corrispondeva all’ammontare di terra posseduta. I massimi ufficiali i chao phaya avevano una saktina di 10,000 e con questa saktina era loro permesso possedere 1,616.7 ettari di terra. Per aumentare questa quota essi dovevano distinguersi in battaglie, cio’ dato che nell’espansione territoriale di Ayutthaya le nuove terre conquistate erano date ai nobili in accordo al loro coinvolgimento nella campagna. I comuni d’altra , ameno che non avessero meriti speciali, avevano una saktina di 20 che corrispondeva a a 4 ettari. Una saktina di 8 era sufficiente a sostenere una famiglia di 4/6 persone comodamente. Comunque tutti potevano aumentare. Le donne non erano escluse da questo sistema: una mia luang o moglie maggiore aveva meta’ della saktina del marito, una mia noi, moglie minore, ne aveva un quarto, una schiava non ne aveva per niente ma diventava mia noi se partoriva un figlio col proprietario. Le dispute erano sedate con riferimento al grado di sanktina. Se un uomo era multato l’ammontare della multa era relato al suo grado. Se un uomo doveva essere compensato il compenso era sempre relato alla sua saktina. Se due persone con differente saktina si incontravano per strada chi ne aveva meno doveva salutare per primo, il sistema era efficace e semplice in per se stesso ma adatto per quel tempo e non al mondo commerciale di oggi. Fu abolito nel 1905.
Altra, fra le numerose innovazioni costituzionali di re Trailok fu l’istituzione della posizione di uparaja che si puo’ tradurre come “vicere”, questa posizione fu istituita per regolarizzare la successione al trono, particolarmente difficile dato che vigeva la poligamia. In linea generale uparaja era il fratello o un figlio del re. Fino a quel momento l’egemonia del re di Ayutthaya era sempre stata basata sul carisma per quanto riguarda eta’ e sostenitori. Senza sostenitori si avevano frequenti colpi di stato e dato che, come al solito, le piu’ potenti figure erano i generali colpi di stato militari. Questa legge comunque risolse poco o niente dato che nell’ultimo secolo prima della fine di Ayutthaya sanguinose lotte fra principi e generali infestarono la corte.
Prima del 1905 i comuni erano chiamati “phrai”. Nei tempi di Ayutthaya sia i comuni che gli schiavi erano sotto il sistema delle corvee, del tutto simile a quello che, anche in Europa, un vassallo doveva al suo signore in piu’ o in sostituzione delle tasse. Essi erano utilizzati dall’elite e dovevano fornire manodopera per benefici politici ed economici. Tutto questo sistema e’ abbastanza simile a quello vigente durante il periodo del feudalesimo in Europa. Il sistema fu istituito da Ramathibodi II (r.1491–1529). C’erano precise regole che definivano e governavano le obligazioni dei phrai esse stabilivano che ogni uomo libero doveva registrarsi come phrai con il signore locale Chao Nai. In caso di guerra i maschi phrai erano immediatamente arruolati. Gli schiavi erano un riconosciuto gruppo di civili, c’erano 7 categorie di schiavi, cio’ dipendeva dal metodo o dalla ragione della loro condizione: tutti i prigionieri di guerra diventavano schiavi, debitori e bancarottieri diventavano schiavi per pagare i loro debiti, non solo i genitori potevano per lo stesso scopo vendere i figli, alcuni erano tali perche’ avevano venduto se stessi, altri erano nati in questa condizione. Il concetto di schiavitu’ era, e ancora e’ molto diffuso in Asia, come in altre parti del mondo. 
Ricchezza, status e influenza politica erano correlate. Il re concedeva campi di riso a ufficiali di corte, governatori provinciali, comandanti militari per i servizi che rendevano alla corona, sulla base del sistema dei sakdina. La dimensione totale dei terreni assegnati ad un ufficiale era in base al numero di persone comuni che egli poteva far lavorare. L’ammontare di questa manodopera determinava lo status della persona e la sua ricchezza riguardo a tutti gli altri. 
Le riforme di re Trailok posero il re alla cima di una societa’ altamente stratificata sia in senso politico che sociale. A dispetto di mancanza di prove si crede che l’unita’ base dell’organizzazione del regno di Ayutthaya sia stato il villaggio composto da case dove vivevano famiglie estese. I titoli per le terre erano presi in consegna dai capi villaggio, che li tenevano in nome della collettivita’ e i proprietari godevano dell’uso dell’uso della terra fino a che la coltivavano. Questi capivillaggio diventavano poi cortigiani e governatori tributari. Con un’ampio numero di terre da coltivare il regno dipendeva dall’acquisizione di un’adeguata manodopera che lavorasse nelle fattorie e si prodigasse nella difesa. Lo sviluppo di Ayutthaya creo’ un costante stato di guerra e dato che nessuna delle parti nella regione possedeva tecnologie piu’ avanzate la vittoria nelle battaglie era spesso determinata dalle dimensioni degli eserciti. Essendo allora il problema contrario a quello di oggi, dopo ogni vittoria Ayutthaya portava via alla popolazione conquistata un certo numero di persone obligandole a migrare nel proprio territorio, dove erano assimiltate ed aggiunte alla forza lavoro. 
Fuori da questo sistema c’erano i monaci buddhisti, la sangha, a cui potevano unirsi uomini cinesi e siamesi di qualsiasi classe. I monasteri buddhisti divennero centri educativi e di cultura. In accordo con gli annali portoghesi nel 1511 i cinesi erano gia’ fortemente presenti nell’economia. Essi avevano il monopolio del riso, delle pelli, dello stagno, del pepe, dell’ebano, del rosewood. Fu in questo periodo che i cinesi cominciarono ad entrare nel paese e cominciarono a controllarne la vita economica creando problemi sociali. I cinesi non erano obligati a registrarsi per la corvẻe, cosi’ erano liberi di muoversi in tutto il regno dedicandosi ai commerci. Dal XVI secolo i traffici in Ayutthaya furono controllati completamente dai cinesi e questi ricoprivano importanti cariche sia nell’esercito che nell’amministrazione civile. Molti di questi cinesi si recarono in Thailandia da soli, senza esser seguiti dalle famiglie e presero in seguito mogli thai. 
Nonostante la mancanza di serenita’ e di toni idilliaci il regno di Ayutthaya fu piu’ colorato di quello di Sukhothai: la sua storia e’ piena di intrighi e segna il primo contatto con gli europei. A Ramathibodi I si dovette la compilazione dei Dharmashastra, un codice legale basato su fonti indiane e costumi tradizionali thai, questo codice rimase in vigore fino al tardo XIX secolo. 

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