Se c’e’ una singola caratteristca che caratterizza tutta l’architettura thai e’ l’elevato, ampio tetto a piu’ livelli dei monasteri. Energia architettonica e immaginazione furono per lo piu’ investite nelle strutture religiose del paese. La cima del tetto e’ il curioso sempre enigmattico chor fa. Gli edifici dei monasteri thai sono notevolmente abbelliti ma caratteristiche come questa parte finale non sono ornamenti aggiunti ma fanno parte del disegno. C’e’ un ordine stabilito nella decorazione con una ricca iconografia, ogni elemento ha una funzione spirituale. Alcuni di questi proteggono l’edificio, altri delimitano lo spazio sacro, altri onorano particolari divinita’, dato che la pratica del buddhismo thailandese e’ abbastanza sincretica. Queste parti finali sono comunque un enigma dato che non si sa cosa rapresentino e neanche a cosa il nome si riferisce specificamente. Nel termine chor fa, spesso scritto anche chofa, ci sono due parole fa significa cielo, e chor o cho significa mazzo o tassello, che non e’. Non e’ daltro canto neppure possibile che la forma odierna sia l’evoluzione di una forma precedente a tassello, dato che il chor fa e’ conosciuto da secoli ed e’ sempre rimasto uguale, tutte le prove storiche dimostrano che la forma non e’ cambiata nel corso di secoli. Queste prove comprendono antichi bassorilievi rappresentanti edifici, alcuni dei quali l’Angkor del XIII secolo, dove e’ mostrata l’influenza del disegno khmer su qyello thai molto chiaramente.
Cio’ che il chor fa rappresenta e’ un’altro problema, sembrerebbe l’astrazione di un uccello mkitico. Alcuni chor fa sono altamente figurativi, fra questi molti rappresentano sicuramente un garuda, krut in thai, , la figura mitologica ripresa dal pantheon induista , meta’ uomo e meta’ uccello che e’ la cavalcatura del dio Vishnu e il mortale nemico del naga, il serp[ente mitologico. Il garuda qualche volta appare in altri luoghi degli edifuci dei monasteri come nei pedimenti. La rappresentazione del garuda sulla cima del pedimento e’ abbastanza logica perche’ l’asse della barca che decora l’angolo del pedimento e protegge la fine della trave, e’ spesso nella forma di serpente.
D’altra parte il chor fa puo’ rappresentare il cigno mitologico. Il mitico hongse, che ha una lunga storia nell’iconografia thailandese che risale al periodo mon Dvaravati e in altri casi l’sadiling una bizzarra combinazione di elefante e pavone.
In assenza di qualsiasi scritto storuco roguardante il simbolismo architettonico e’ chiaro che i ; mistero delle origini e del simbolismo del chor fa non sara’ mai risolto. Di fronte a questo il problema e’ apertyo a una grande varieta’ di interpretazioni molte delle quali coinvolgono stilizzazioni. In se stessa questa riduzione a una purezza di forme e’ assai insolita in Thailandia dove molti disegni tendono verso elaborazioni. E’ cio’ che rende il chor fa speciale.
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