L’arte che e’ connessa ai pedimenti di porte e finestre si espesse principalmente nel nord del paese, quando questo era un regno indipendente. Consisteva di un pedimento in legno , chiamato sum, scolpito e posto direttamente sopra la porta di entrata. Questo d’altronde puo’ apparire ovvio dato che la zona era ricca di legname e vi ha sempre abitato un gran numero di scultori del legno. Il loro scopo non aveva niente di strutturale, era semplicemente mostrare un’abilita’.
Le porte che dovevano ospitare questi lavori tendevano a essere trattate in modo piu’ semplice di quelle destinate a ospitare pannelli. Ed erano decorate con disegni a foglie d’oro, sembra quasi che l’enfasi sia scivolata via, lontano dalle porte.
Le origini di questi pedimenti risale ai templi indiani, anche se il disegno si e’ evoluto considerevolmente. Uno dei piu’ chiari segni di questo e’ il frequente uso degli ondulati naga {49} che formano la cornice esterna, con serpenti che volgono la testa da entrambi i lati negli angoli piu’ bassi. Un paio di mascelle giusto dietro il collo del serpente indica una seconda creatura, il makara. Questo identico trattamento si puo’ vedere in India, su pietra, nei templi di Khajurao, nel Raths a Mamallapuram e in altri. Fu questa la decorazione di elementi funzionali, l’arco strutturale, che probabilmente arrivo’ in Thailandia con i khmer, che ne fecero un grande uso in Angkor e in altri posti.
Fra le piu’ belle finestre si possono ricordare quelle della biblioteca di Wat Saket, del XVII secolo, trasferita da Ayutthaya: la forma ad arco a sesto acuto trilobato conferisce slancio all’rdificio, fra le finestre sa grata caratteristiche quelle che si trovano in Wat Na Phra Meru, ad Ayutthaya, di ispirazione khmer, erano generalmente riservate alle biblioteche, dove lasciavano filtrare solo una luce diffusa, proteggendo cosi’ i manoscritti e le decorazioni dipinte. Altre finestre importanti:
Finestre del Wat Phra Kaeo, che mostrano l’evoluzione delle forme a partire dall’epocva di Sukhothai; l’arco a sesto acuto lobato e’ abbandonato a vantaggio di un frontone cuspidato che ricvorda las forma dei prang. Si conserva tuttavia la forma di trapezio allungato.
Finestre del Wat Rajabopit, gli stipiti sono ornati di raffinate sculture e di inserimenti musivile fiamme che decorano gli spiovbenti del frontone sono di ispirazione birmana.
Per quanto riguarda le porte, meravigliose quelle di:
Wat Yai Suwannaram in Phetchaburi, scolpite con decorazioni in foglia d‘oro. . al pari dell’arco a sesto acuto trilobato dei battenti, la cornice a forma di slanciato trapezio esprime la tendenza alla verticalita’cara agli architetti di Ayutthaya.
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