Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 6 aprile 2011

Gli elefanti.


In inglese.

Si definisce elefante ognuna delle tre ungulate specie dell’ordine Proboscidea, famiglia Elephantidae, caratteizzati dalle loro grandi dimensioni, lungo naso, massicce gambe, larghe orecchie e igrande testa.il colore di tutte le specie va dal grigio al marrone con sparsi, grossi capelli nel corpo. La proboscide e’ usata per respirare, bere e prendere il cibo. L’elefante si ciba di erba, foglie e frutta. Ci sono due elefanti africani: quello delle savame e quello delle foreste e un elefante asiatico (Elephas maximus). Com’e’ ivvio quest’ultimo e’ quello che qui interessa. Esso vive in India, nel sud e nel sudest asiatico. Il suo peso e’ circa 5,500 kg. E la sua altezza raggiunge i 3 metri. Vive in habitat che vanno dalla fitta giungla alla savana, in picoli gruppi familiari guidati da femmine anziane. I maschi vivono in gruppi non senz a compagne. Fanno migrazioni nstagionali e possono mangiare piu’ di 25 kg. Di vegetali al giorno. Tutte e tre le specie sono conmsiderate in via di estimzionw dallUnione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN).
L’ekefante ha sempre giocato un ruolo cosi’ importante nella storia della Thailandia come non si riscontra in nessun’altra nazione compresa l’India. Una volta le grandi foreste di questa nazione ospitabano un gran numero di questi animali. Richard Lair, il massimo esperto di elefanti asiatici e autore nel 1887 del rapporto FAO su questo animale considera che:
“C’erano 100,000 ekefanti addomesticati in Thailandia nel 1900 e negli anni precedenti, supposto che qwiuesto non sia comp;etamente credibile, il numero di 50,000 lo e’ sicuramente. Iggi tuttavia ce ne sono circa 4,000 domestici e 1,500 selvatici”.
La drastica diminuzione di numero dice molto dei cambiamenti ambientali ed economici che si sono verificati in Thailandiam con il taglio del teak ora illegale e il 75% delle foreste che esistevano in precedenza spoglio. Tutto questo e’ un prccato mortale ma che non puo’ comunque negare che il posto occupato da questo animale nella tradizione thailandese rimane importante.
Se non si conosce abbastanza questo animale si potrebbe pensare che e’ stato il binomio elefante avorio a causarne la scomparsa; La cupidigia per le sculture in avorio e; stata una delle cause che ha fatto dichiarare in estinzione, e quindi da proteggere questo animale. Non cosi’ in Thailandia. Per varie ragioni mai in Thailandia la scultura dell’avorio si manifesto’ in Thailandia su cosi’ vasta scala come in Afrrica. Il motivo sta nelle caqratteriste stesse dell’elefante asiatico che e’ quasi cimpletamente privo di zanne, meglio solo in alcuni casi queste cresconono. Alcuni maschi e anche alcune femmine hanno zanne nascste, chiamate sidor, che hanno una lunghezza di appena 3 cm., che non si estendono al di la delle labbra. Quindi niente zanne niente avorio.
Ma se cio’ non bastta occorre dire che il credo buddhista scoraggia l;’uccisione di animali, cosi l’uso degli elefanti fu soprattutto prt il traspoorto e per il lavoro. Piccolii oggetti in avorio furono costruiti, soprattutto per sigilli, ma l’avorio fu preso da animali morti o malati e mai con la caccia indiscriminata di questo animale. Occorre infine pensare che un elefante costa circa 6000/7000 $, ci puo’ essere convenienza a uccudere questo animale per ottenere, in rari casi, due oggetti in avorio di 3 cm?
I sigilli in avorio erano di due tipi: quelli fatti per usi governativi e quelli personali concessi ad ufficiali di a lto rango dal re. Questi ultimi prendevano in generale il nome di sigilli Chaloeysak. Un’esempio ne erano i sigilli Suriyamonthol e Chantramonthol concessi ai due fratelli Bunnag dal re. Questi sigilli mostravamo una divita’ minore, normalmente un thep, erano di 5 cm. di diametro, scolpiti leggermente convessi, per aderire piu’ fermamente alla carta, la loro forma era quella di un chedi, tai per stupa. Lo stupa, il piu’ sacro degli edifici buddhisti, derivava dalle collinette di terra in India che conservano relique del Buddha. E che divenne il punto focale dei monasteri. La parte alta del sigillo quella che si impugnava rappresentava le sfere composte da anelli decrescenti, conosciuta in Sanscrito come chattravali originava dall’ombrella a piu’ livelli. Questa coronazione del chedi si fa risalire al Grande Stupa di Sancji in Imdia, del III secolo prima di Cristo.
Uno dei pochi posti nel paese dove l’avorio e’ ancora lavorato su scala molto limitata e’ Phayuhakiri, nella provincia di Nakhon Sawam.
La Thailandia e’ anche l’unico posto in Asia con nuna cosi’ alta proporzione fra elefanti domestici e selvatici il che sta ancira a dimostrare che l’animale e’ entrato nella tradfizione come in nessun altro luogo.. per dirla con le parole di Lair:
“L’elefante una volta penetrava totalmente il cosmo thaulandese.”
Un elefafante bianco su uno sfondo rosso era la bandiera thailandese fino al 1917. La prima iscrizione su lastra di pietra in lingua tai, che risale al 1292, descrive Re Ramkhamheng in combattimento a dorso di elefante. L’elefante bianco che per diritto appartiene a Sua Maesta’has un signofocato religioso che risale inditro alla leggendaria nascita di Buddha. In accordo con le sacre scritture egli nacque nel clan dei Shakya, dalla regina Maya che prima del conmcepimento fece unj sogno: un elefante bianco sembro’ entrare nel suo corpo senza causarle alcuna pena.
Cosi’ sia per motivi nreligiosi che culturali e familiari l’elefante ha sempre ricoperto un posto importante in Thailandia.
I sedili utilizzati per viaggiare sugli elefanti sono chiamati howdah, parola di derivazione che significa sedile, il termine in tai e’ yaeng chang o kub chang o ancora sapakhap. Col tempo questi sedili si sono evoluti in forme molto sofisticate, cosa che non desta alcuna meraviglia in un paese cha ha utilizzato questo animale per secoli. La forma base dell’hawdah e’ quella di una larga piattaforma, sollevata ai lati e sul retro costruita sopra un giogo. Deve essere lucente ma grezza e la parte bassa del giogo deve adattarsi perfettamente alla schiena dell’elefante. Erano fatti principal;mente in legno ma il giogo era rinforzato da una serie di lunghi e sottili pezzi di legno o metallo, a doppia curva, che servivano a sostenere o a rafforzare la struttura. Le curve a S di questi sostegni connettevano la pae inferiore, il giogo, con la parte superiore, la piattaforma e aiutavano anche a assorbire gli shock dato che erano flessibili e si muovevano col movimento dell’animale.
L’hawdah era fissato fermamente al dietro dell’animale con corde che passavano attraverso anelle attaccate alla sua base e sitto a una cintura legata all’elefante.
C’erano diverse varieta’ di howdah, i piu’ semplici erano semplicemente sedili con gambe strombate e leggermente sollevati ai fianchi e dietro, erano usati dalle persone comuni e prendevano il nome di sapakhap. Molto piu‘ elaborati erano gli hawdah fatti per i nobili e la famiglia regale.. gli howdah regali erano conosciuti come phra thinang praphasthong o phra thinang lakha. Fatti con legno di pregio e avorio questi sedili erano caratterizzati da elaborate decorazioni. Alcuni dei piu’ eleganti howdah avevano tetti curvi in canne di bambu’, con all’interno stoffa o carta. Prederiti dalle dame della nobilta’ per la protezione dal sole la privacy che essi offrivano prendevano il nome di kub.
Gli elefanti bianchi sono estremamente rari e sempre bianchi in colore. Essi possono avere tracce di albinismo ma la loro certa classificazione dipende da tutta una serie di caratteristiche distintive che possono essere determinmate solo da pochi esperti las cui dichiarazione prende vun lungo periodo di tempo.
Al momento dello scrivere ci sono 11 di questi animali nel regno e sono tutti proprieta’ del re.

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