Il 19 settembre 2006 mentre il Primo ministro era a New York per un meeting presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite il comandante in capo dell’esercito tenente generale Sonthi Boonyaratglin, lancio’ con successo un colpo di stato. Le elezioni di ottobre furono cancellate, la costituzione del 1997 fu abrogata, alcuni dei ministri chiave arrestati e il Parlamento dissolto, il passaporto militare di Thaksin fu annullato ed egli ando’ in esilio in Gran Bretagna. Una nuova costituzione fu promulgata col sostegno della giunta. Elezioni generali si svolsero il 23 dicembre 2007, vinse il People Power Party guidato da Samak Sundaravej, persona fedele a Thaksin, che ottenne la maggioranza dei seggi in parlamento. Le regole democratiche furono restaurate.
La politica thailandese dopo il 2006 riguardo’ ancora le due fazioni in lotta: sostenitori e oppositori del precedente Primo ministro Thaksin Shinawatra. Gli oppositori di Thaksin formarono il People's Alliance for Democracy, conosciuto come le Camicie Gialle, dato che nei loro scopi era inclusa la difesa della monarchia e il colore del re e’ il giallo, la parte favorevole a Thaksin aveva in animo di diminuire il potere reale essi formavano l’UDD, conosciuto come le Camicie Rosse che volevano la cancellazione della corrente costituzione e un’amnistia per Thaksin e i suoi alleati.
A meta’ del 2008 il People's Alliance for Democracy comincio’ grandi proteste contro il governo del Primo ministro Samak Sundaravej, che era chiaramente un uomo di Thaksin, le proteste riguardavno anche il piano per emendare la costituzione. Il 26 agosto 2008 i manifestanti occuparono gli uffici governativi, compresa la Government House. Samak rifiuto’ di dare le dimissioni ma decise anche di non reicorrere alla forza per rimuovere i protestanti. Cominciando dal 29 agosto i manifestanti cominciarono a distruggere le linee aere e ferroviarie. Le proteste causarono un morto il 2 di settembre. Piu’ tardi quel giorno Samak dichiaro’ lo stato di emergenza impedendo fra l’altro al People's Alliance for Democracy di usare i media. L’8 nsettembre i protestanti occupavano ancora la Government House.
Il 9 settembre 2008 la Corte Costituzionale di Thailandia decise che il Primo Ministro Samak Sundaravej aveva compito atti contro la sezione 267 della Costituzione del Regno di Thailandia (2007) che serviva a prevenire conflitti di interessi. Sundaravej, dopo aver assunto la guida del governo come premier si era impegnato in uno spettacolo di cucina e aveva partecipato come presentatore ad alcuni programmi TV. In norma con la procedura la fine di un Primo ministro portava alla fine di tutto il Consiglio dei ministri. Quanto stabilito dalla Corte Costitiuzionale non gli impediva tuttavia di ripresentarsi come Primo ministro. Tutti i ministri, escluso Sundaravej, rimanevano comunque in carica fino a che non si fosse installata una nuova amministrazione.
Il 4 e il 5 ottobre 2008 Chamlong Srimuang e l’organizzatore delle proteste Chaiwat Sinsuwongse del People's Alliance for Democracy, furono detenuti dalla polizia thailandese guidata dal colonnello Sarathon Pradit per insurrezione, cospirazione, assemblea illegale, e rifiuto di obbedire agli ordini di disperdersi queste accuse erano anche contro altri 8 leaders delle proteste che furono arrestati. Alla Government House intanto le proteste continuavano.
Per capire la crisi del 2008 occorre risalire alle sue radici che sono: la crisi politica thailandese del 2005-2006, le lelezioni del 2005 e 2006, il colpo di stato del 2006 e le elezioni generali del 2007.
Il partito di Thaksin, Thai Rak Thai, ottenne una sciacciante vittoria alle elezioni del 2001, le prime elezioni tenutesi con in vigore la Costituzione thailandese del 1997. Thaksin riusci’ a far diminuire la poverta’ e offri’ assistenza sanitaria a tutti, diventando molto popolare nelle zone rurali della Thailandia. Le sue politiche contro la droga sono state efficaci nel ridurne il consumo ma sono state attaccate per il gran numero di esecuzioni extragiudiziali che hanno portato. Egli era anche accusato di conflitto di interessi dato che la sua famiglia continuava a detenere la Shin Corporation, un’azienda di telecomunicazioni da lui fondata prima di diventare premier. Nonostante questo fu il primo politico nella storia thailandese a portare a termine il suo mandato. Le elezioni, in cui fu rieletto Thaksin, nel 2005 ebbero la piu’ alta affluenza di votanti di tutta la storia thailandese.
Il magnate dei media Sondhi Limthongkul era all’inizio un convinto sostenitore di Thaksin fino a che grandi perdite della Krung Thai Bank, banca di proprieta’ dello stato causarono che il CEO Viroj Nualkhair venisse licenziato. Viroj era stato il precdente banchiere di Sondhi e aveva condonato a Sondhi miliardi di debiti personali e Sondhi quindi rilascio’ dichiarazioni critiche su Thaksin durante il suo show telvisivo e sui suoi giornali Daily Manager e ASTV.
Il People's Alliance for Democracy fondato da Sondhi fece subito proseliti specie nella setta buddhista Dhammayuttika Nikaya e in modo particolare fra i discepoli di Luang Ta Maha Bua, fra personalita’ di primo piano e membri della famiglia reale che dichiaravano che Thaksin spesso insultava re Bhumibol Adulyadej, diversi sindacati statali e i proprietari di imprese che erano contro il progetto di privatizzazioni portato avanti da Thaksin rispetto allo stato-impresa. Vi erano poi varie fazioni del Reale esercito thai che sostenevano che Thaksin promuoveva solo coloro che erano a lui fedeli. Il movimento gusadagno’ in popolarita quando la famiglia Shinawatra vendette la propria quota della Shin Corporation alla Temasek Holdings facendo uso di un regolamento che la esentava dal pagamento della imposta sulle plusvalenze. IL PAD inizio’ le proteste chiedendo a Thaksin di pagare tasse supplementari, nonostante la SEC e il Dipartimento delle Entrate dicessero che tutto era in perfetto ordine.
Le proteste aumentarono nel febbraio 2006, il comandante dell’esercito Sonthi Boonyaratglin inizio’ segretamente a pianificare un colpo di stato militare, cio’ a dispetto di regolari smentite. Il 14 luglio 2006, il presidente del Consiglio privato, Prem Tinsulanonda, indirizzandosi ai cadetti graduati dalla Reale Accademia Militare Chulachomklao disse che i militari thai dovevano obbedire agli ordini del re non del governo.
Il colpo di stato fu eseguito il 19 settembre 2006 mentre Thaksin si trovava negli Stati Uniti per un summit, giusto una settimana prima di quando erano previste le lezioni parlamenteri. La giunta cancello’ le elezioni, abrogo’ la costituzione dissolse il Parlamento, allontano’ i proytestanti e soppresse tutte le attivita’ politiche, censuro’ i media, dichiaro’ la legge marziale e arresto’ i membri del governo, bandi il Thai Rak Thai e 111 membri del suo esecutivo dalla politica per cinque anni. Il presidente del Consiglio privato Prem critico’ aspramente Thaksin che paragono’ a Hitler. La giunta designo’ una commissione che sostanzialmente rivedesse la costituzione, le lezioni furono previste per il dicembre 2007. Molti politici del TRT si spostarono nel People's Power Party. Il PPP vinse le elezioni di dicembre e nomino’ Samak Sundaravej come premier.
Sebbene le lezioni generali del dicembre 2007 fossero state vinte dal People's Power Party, e quindi sebbene questi fosse il piu’ grande partito non guadagno’ da sola la maggioranza assoluta, ma divenne tuttavia il partito guida quando altri cinque partiti che erano stati precedenti alleati di Thaksin si unirono alla coalizione di governo guidata da Samak Sundaravej. Nel 2007 la coalizione antigovernativa voto’ per emendare la costituzione che era ritenuta antidemocratica. Il People's Alliance for Democracy riprese le proteste, i membri di questo partito pensavano che gli emendamenti avevano in animo di revocare le accuse contro Thaksin e i brogli elettorali attuati da membri dell’esecutivo del People's Power Party. Il governo di Samak sospese gli emendamenti ma il PAD continuo’ le sue proteste chiedendo le dimissioni di Samak Sundaravej facendo notare che durante la sua campagna elettore egli aveva definito se stesso “candidato di Thaksin”. Ma non c’era solo questo problema il PAD criticava la decisionde del governo di Samak si sostenerer la richiesta del governo di Cambogia di inserire il tempio di Preah Vihear fra i Patrimoni dell’Umanita’. Si ebbero tensioni fra Thailandia e Cambogia quando il PAD invito’ gli investitori thailandesi a ritirarsi dalla Cambogia, si arrivo’ alla chiusura di tutti i 40 posti di frontiera fra Thailandia e Cambogia a un divieto di effetture voli per to Phnom Penh e Siem Reap, alla costruzione di una base navale a Koh Kut, vicino al confine.
In giugno l’opposizione presento’ una proposta di fiducia in Parlamento alla quale il governo sopravvisse. Il PAD propose allora una modifica della costituzione per ridurre la proporzione di membri eletti del Parlamento, questo avrebbe affrancato la popolazione rurale che il PAD considerava non sufficientemente istruita per votare per partiti anti-Thaksin.
In tutti i modi il PAD fece continuare le proteste. Il 26 agosto i protestanti si riunirono e occuparono l’area del palazzo del governo facendo sloggiare il Primo ministro dai suoi uffici. Un’altro gruppo armato attacco’ la sede del National Broadcasting Services of Thailand, anche gli uffici di tre ministeri furono parzialmente invasi. Le principali strade di Bangkok erano bloccate dai protestanti del PAD. Il Primo Miniostro Samak pur rifiutando di rimuovere con la forza i ribelli rifiuto’ anche di dimettersi. E’ da questo momento che la tensione cresce.
Venerdi’ 29 vi sono scontri semiviolenti in vari luoghi, fra polizia in divisa antisomma e i dimostranti, la polizia era in gran parte incapace di controllare i gruppi.
I trasporti furono interrotti iniziato quello stesso giorno, con i lavoratori dei sindacati delle Ferrovie dello Stato che interruppero i servizi ferroviari. Manifestanti PAD occuparono le piste di e chiusero gli aeroporti delle città meridionali di Hat Yai, Phuket e Krabi, Gli aeroporti furono riaperti il 30 e 31.
Il 31 agosto il Primo ministro Samak indisse una riunione di emergenza del parlamento per discutere i problemi ma rifiuto’ di scioglierlo come voleva l’opposizione. Nel frattempo manifestanti a favore di Thaksin che chiamavano se stessi United Front for Democracy against Dictatorship of Thailand cominciarono a confluire in Sanam Luang.
il 3 settembre l’Unione dei Lavoratori delle Imprese Statali minaccio’ di interrompere i servizi quali l'elettricità , acquedotti, linee aeree, bus, porto e servizi di comunicazione, a partire dagli uffici di polizia e del governo,
Nonostante il mandato di un giudice per l'arresto di nove leader del PAD e un ordine del tribunale civile di fare evacuare i protestanti, il PAD rimase saldamente nell’area del palazzo del governo.
Sempre il 3 settembre membri dell’UDT si scontarono con quelli del PAD e la conseguenza fu nuove violenze in cui ci furono almeno un morto e 43 feriti. Il Primo Ministro Samak decreto’ lo stato di emergenza in Bangkok il mattino seguente. Sotto lo stato di emergenza non ci potevano essere raduni di piu’ di 5 persone in Bangkok, veniva inoltre posta in essere la censura su comunicati stampa a livello nazionale, la distribuzione o la diffusione di notizie, pubblicazioni o qualsiasi altra informazione che contienesse materie che possono creare apprensione tra la gente o destinato a distorcere le informazioni, al fine di fuorviare la comprensione dello stato di emergenza fino al punto di incidenza sulla sicurezza dello Stato o della pace e l'ordine pubblico o bene morale del popolo. Lo stato di emergenza porto’ anche alla restrizione di altri diritti e liberta’ publiche.
Tuttavia lo stesso giorno, Mr Nitithon Lamluea, un membro del Comitato degli Avvocati Thailandesi per I Diritti Umani deposito’ presso la Corte Suprema una denuncia contro Samak accusandolo di abuso di potere per aver decretato lo stato di emergenza in Bangkok dato che le circostanze del 2 settembre non erano quelle prescritte dal Decreto di emergenza per essere posto in vigore. Tej Bunnag, il Ministro degli Affari esteri rinuncio’ al suo incarico dato che dissentiva dalle misure del governo per governare la crisi e si sentiva a disagio quando doveva spiegare alle stampa estera come stava la situazione e le cause che avevano portato a tali misure.
Il 9 settembre la Corte Costituzionale di Thailandia rileva che Samak, alcuni mesi dopo essere diventato Primo Miniostro, era stato ospite a pagamento in due programmi televisivi di cucina. Programmi in cui era stato ospite per anni prima di divenire premier. La sezione 267 della Costituzione di Thailandia del 2007 impediva ai membri del governo di lavorare per qualsiasi ente o persona, questo per prevenire conflitti di interessi. La corte ritenne che sebbene Samak fosse un imprenditore ai fini di se stesso e ai produttori dello show, e quindi non ncorrispondeva alla definizione di "lavoratore subordinato" secondo il Codice Civile e Commerciale, la legge sulla tutela del lavoro e la legge sulle tasse lo spirito della Costituzione dava una definizione piu’ ampia del termine. La Corte trovo’ Samak colpevole di essere andato contro la Costituzione e questo concludeva la sua carica come Primo Ministro.
Da qui cominciarono frenetiche consultazioni fra i partiti membri della coalizione fino a che furono proposti tre candidati per la posizione di Primo ministro. Tuttavia la risposta del People's Alliance for Democracy fu rude e chiara continuare l’occupazione del Palazzo del governo se fosse stato eletto qualsiasi membro del PPP, i sui membri erano disposti ad accettare qualsiasi persona come Primo ministro ma non un membro del PPP.
Il 14 settembre il governo ritiro’ lo stato di emergenza.
Il 15 settembre 2008 il People Power Party nomino’ Somchai Wongsawat come suo candiadato per la carica di Primo ministro.
Somchai Wongsawat divento’ Primo ministro il 17 settembre 2008 vincendo con 263 voti contro i 163 ottenuti da Abhisit Vejjajiva.
Il 4 ottobre Chamlong Srimuang, un organizzatore delle manifestazioni e il 5 ottobre 2008 Chaiwat Sinsuwongse, del People's Alliance for Democracy furono arresti dalla polizia con le accuse di insurrezione, cospirazione, assemblea illegale e rifiuto agli ordini di sisperdersi. Insieme a loro le stesse accuse erano mosse a altri 8 leaders dei manifestanti. Nonostante questo le dimostrazioni al Palazzo del governo continuarono.
Il 7 ottobre Armati di bastoni le forze del PAD circondarono il Parlamento e innalzarono barrivcate di filo spinato per impedire il meeting in cui sarebbe stato sostituito Samak e Somchai Wongsawat avrebbe annunciato la sua politica. Il governo decise di disperdere i dimostranti. La polizia uso’ gas lacrimogeni e sparo’ molti proiettili, ci furono centinaia di feriti. In conseguenza di questo un manifestante del PAD fu ucciso a causa di una bomba posta vicino all’ufficio del premier mentre un leader delle forze di sicurezza del PAD fu ucciso quando la sua macchina esplose prematuramente davanti al Chart Thai Party, un partito menbro della coalizione governativa, molti dei protestanti rimasero feriti.
Dopo aver visto alcune fotografie Pornthip Rojanasunand disse che non c’era nessun bisogno di ulteriori investigazioni su morti e feriti dato che era evidente che esse erano state causate da armi della polizia. Indagini su polizia e governo furono comunque fatte dopo che molti protestanti presentarono denunce.
Dopo di questo il dottor Suthep Kolcharnwit del Chulalongkorn Hospital invito’ i dottori a rifiutare le cure ai poliziotti feriti durante i combttimenti, questo come forma di protesta contro le violenze. Molti dottori nei diversi ospedali di Bangkok si unirono a questa campagna.
Dopo diversi combattimenti l’assedio del parlamento fu tolto al tardo pomeriggio ma per cominciare l’assedio del quartier generale della polizia vicino al Palazzo del governo. Ci furono cosi’ nuovi combattimenti che causarono la morte di una donna e diversi feriti. Ma i leaders del PAD invitarono i dimostranti a tornare al Palazzo del governo e alimitare le dimostrazioni solo a questa zona. La calma ritorno’ in Bangkok.
Il 13 ottobre 2008 la regina Sirikit assistette al funerale del sostenitore del PAD che era morto durante le proteste. La regina era accompagnata dalla figlia, Chulabhorn, dal capo dell’esercito, Anupong Paochinda, dal leader dell’opposizione, Abhisit Vejjajiva, e da molti ufficiali di alto rango, ma nessun segno di personale della polizia. La regina ricevette un festante benvenuta da migliaia di sostenitori del PAD.
La regina ebbe una conversazione con la famiglia della vittima, disse che la figlia si era sacrificata per la salvezza della monarchia e che era una brava persona.
In precedenza la tregina aveva donato 1 milione di baht per coprire le spese mediche di coloro che erano stati feriti negli scontri. Questo fu capito dai protestanti come un gesto di sostegno reale e non si capisce bene perche’ dato che quei soldi erano destinati ai feriti di entrambe le parti. Anche il re aiuto’ poi con contributi in denaro la famiglia della vittima.
La presenza della famiglia reale in quel luogo era un fatto senza precedenti nella storia thai, c’erano stati in precedenza attivisti civili uccisi in dimostrazioni la famiglia reale se ne era dispiaciuta ma mai aveva partecipato ai funerali, quindi la presenza della regina era per molti un chiaro gesto di sostegno. Quindi il fatto poteva sostenere quanto dichiarato dal PAD che c’era un movimento anti-monarchico che faceva capo ai sostenitori di Thaksin. Sondhi Limthongkul aveva dichiarato questo per primo nel 2005 quando aveva criticato Thaksin Shinawatra per l’inappropriato atto compiuto contro la monarchia per la cerimonia religiosa celebrata a Wat Phra Kaeo. Era da allora che il PAD aveva cominciato ad accusare Thaksini di essere contro la monarchia. L’UDD e Thaksin avevano anche portato gravi attacchi a Prem capo del Concilio privato e stretto consigliere del re. Questo era contrario alla tradizione thai ed era visto come un tentativo per arrivare a un cambiamento di regime. In piu’ membri dell’UDD avevano rilasciato publiche critiche sul ruolo del re visto per lo piu’ in modo negativo, diversi erano anche stati arrestati e accusati di aver insultato la monarchia, un crimine secondo la costituzione thailandese. Le controversie sulla monarchia erano sempre state una delle prime cause dell’;animosita’ fra questi due partiti rivali.
La sera del 27 novembre 2008 un conviglio di centinaia di membri del PAD armati e tutti vestiti con camice gialle bloccarono le due estremità della strada di fronte all'edificio del Suvarnabhumi International Airport, l'aeroporto principale di Bangkok e la strada principale per l'aeroporto, al fine di impedire l’atterraggio del volo del primo ministro. Le centinaia di poliziotti armati e in tenuta antisommossa furono rapidamente sopraffatti dai membri del PAD. I leaders montarono un palco mobile e si misero a criticare il governo. I membri del PAD armati di mazze, spranghe di ferro e coltelli, alcuni vestiti con passamontagna nero entrarono nel terminale con grande sorpresa di migliaia di viaggiatori all’interno.
Alcuni si fecero strada fino alla torre di controllo chiedendo i piani di volo per il ritorno del Primo ministro Somchai Wongsawat che doveva tornare da un summit dell’APEC tenutosi in Peru’ Ma Samchai era sbarcato la sera del 25 novembre all’aeroporto Don Muang di Bangkok poi era volato a Chiang Mai. Dopo ore di agitaziane l’Aeroporti di Thailandia decise che tutti i voli in partenza dall’aeroporto Suvarnabhumi erano sospesi, lasciando migliaia di viaggiatori bloccati in aeroporto. Quest’azione porto’ piu’ tardi alla chiusura dell’aeroporto. Il governo chiamo’ l’esercito per restaurare l’ordine, ma l’esercito non esegui’ gli ordini, il comandante dell’esercito propose che il PAD si ritirasse dall’aeroporto e che il governo dasse le dimissioni, propose anche che se il PAD non acconsentiva fosse oggetto di sanzioni sociali mentre se era il governo a non acconsentire la burocrazia cessasse di eseguirne gli ordini. Ne’ il PAD ne’ il governo accettarono la proposta.
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