Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 15 aprile 2011

Periodo di Thonburi 1767-1782.

Un generale, il futuro Re Taksin, era riuscito ad abbandonare la citta’ con alcune truppe, durante la distruzione di Ayutthaya. Taksin era per meta’ cinese e il suo vero nome era Sin, era nato nel 1734 ed era arrivato a un ruolo di preminenza come governatore della citta’ di Tak, per questo era conosiuto come Taksin. Quella che da parte di un militare poteva essere vista come una ignobile fuiga fu giustificata dal fatto che dato che il re vista inutile qualsiasi difesa aveva alla fine dato ordine di non resistere diventava per un generale eb i suoi uomini inutile stare li a farsi massacrare, meglio aspettare un’opportunita’ futura. Egli si diresse a Chonburi e da quella base riorganizzo’ quello che rimaneva delle forze siamesi. Si impadroni’ ben presto di Thonburi (citta’ della ricchezza, da una lucrativa dogana che si trovava li), a sud di Ayutthaya, e ne fece la sua capitale. Thonburi sarebbe stato un luogo ideale come porto e l’idea di Thaksin fu che i suoi uomini avrebbero avuto bisogno d’armi e un modo per ottenerle sarebbe stato commerciare e grazie al commercio sarebbe stato anche possibile ricostruire l’economia thailandese. I mercanti cinesi lo aiutarono a far rivivere l’economia dedicandosi al commercio via mare con gli stati vicini, con la Cina e con alcune nazioni europee. In quel momento Bangkok, che si trova sulla sponda opposta del fiume Chao Phraya era un pugno di case cinesi con una stazione del dazio, un luogo chiamato “Villaggio delle prugne selvatiche”. Da Thonburi Thaksin restauro’ l’ordine, quieto’ le ribellioni e unifico’ bande di gruppi di militari che erano diventati banditi. Tutto sembrava avviato per il meglio, nel 1770 Takdin riprende Ayutthaya ai birmani e si accinse alla ricostruzione a proprio beneficio di quel regno.
Per queston gli fu accreditato il merito di aver salvato l’unita’ del regno, questo a dispetto di aver abbandonato la capitale in un momento di grande necessita’.
Cosa accadde allora e’ storicamente incerto. Taksin divenne il bersaglio e il pretesto per impadronirsi del trono da parte di un militare popolare e di talento, un leader vicino alla casa reale di Ayutthaya. il suo nome era Phya Chakri, fu il fondatore della presente dinastia reale e bis-bis-bis nonno dell’attuale sovrano. Era conosciuto come Phra Phutthayodfa Chulalok e venne meglio ricordato come Rama I quando Rama III attribui’ a tutta la dinastia e ai primi due re postumo questo titolo.
I sostenitori di Chakri cominciarono a diffondere notizie che Taksin era impazzito che non si dimostra persona equilibrata: si dichiarava reincarnazione del Buddha, dava chiari segni di follia. Nel marzo 1782 scoppio’ una rivolta contro Re Taksin. Venne richiamato il comandante in capo dell’esercito, Phra Phutthayodfa Chulalok, che stava conducendo una campagnas contro il Laos, e gli si affida il compito di risolvere la situazione. Taksin e’ messo a morte, dato che per legge non si poteva versare sangue reale, viene posto in un sacco di velluto e picchiato a morte con bastoni di sandalo. il comandante in capo dell’esercito assurge al trono, col nome di Phra Yod Fa, e fonda la nuova dinastia Chakri.
Negli ultimi 50 anni c’e’ stata una gran revisione da parte degli storici della figura di Taksin e gli e’ stato ampiamente riconosciuto di aver salvato il paese dalla devastazione e dalla disintegrazione totali. In Thonburi una una statua equestre gli e’ dedicata ed e’ onorato col titolo di “Grande”. Cio’ anche se fino allora era sempre stato considerato come un indegno usurpatore dei diritti della dinastia regnante.

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