In thai.
C’era una volta una ricca e prospera citta’ chiamata Prommakorn che era governata da re Prommathat. Il re aveva due mogli che si chiamavano Cantrathewee e Suwanchampa.
Era, quello, il tempo in cui un Buddhasattva, un candidato a tornare sulla terra per salvare altre persone, era destinato a rinascere nel mondo degli uomini, risiedendo prima nel ventre della prima regina. Prima di concepire il bambino Cantrathewee sogno’ che il sole brillava in modo inusuale e girava per tre volte attorno al monte Sumero, poi si abbassava ed entrava nel suo petto. Al risveglio la regina corse ad informare il re del sogno.
La stessa notte la seconda regina sogno’ che il dio Indra era disceso dal paradiso per regalarle un fiore d’oro. Anche lei al risveglio corse ad informare il re del sogno.
Il re fu contento nel sapere che le due regine avevano fatto quelli che lui riteneva buoni sogni ma non capendone il significato chiese all’astrologo di corte di interpretarli. Per la prima regina l’astrologo predisse che avrebbe avuto un figlio di grandi virtu’ e che sarebbe stato l’uomo piu’ affascinante della terra, mentre alla seconda regina predisse che avrebbe avuto una bellissima figlia.
Dopo aver ascoltato la predizione la prima regina ne fu felice ma la seconda fu dispiaciuta perche’ una figlia non poteva accedere al trono, dato che questo era riservato agli eredi maschi. Le due regine tornarono ai loro palazzi con differenti stati d’animo.
Quando le regine se ne furono andate, il re disse all’astrologo che anche lui aveva fatto un sogno e ora che erano soli era il momento per fargli capire cosa aveva sognato. Nel suo sogno un sole e una stella brillavano in modo inusuale, molto piu’ del solito. Il cielo si era avvicinato a lui che aveva afferrato il sole con la mano dstra e la stella con la sinistra. L’astrologo predisse che il re avrebbe avuto un figlio di grandi virtu’ e che popoli da vicino e da lontano avrebbero creduto in lui.
Pieno di gioia, il re ordino’ la costruzione di due palazzi per le sue regine e, non volendo fare nessun torto a nessuna di loro, i due palazzi dovevano essere uguali.
Piena di gelosia Suwanchampa penso’ di tendere un tranello a Cantrathewee in modo da togliersi di mezzo sia lei che il figlio. Fece un dono a un anziano ufficiale perche’ svergognasse Cantrathewee e l’accusasse di avere un rapporto con un giovane ufficiale di palazzo. Allo stesso tempo comincio’a imparare la magia nera in modo da utilizzare perole magiche per far si che il re si innamorasse sempre piu’ di lei e credesse a tutto cio’ che diceva.
Informato dal modo di fare della prima regina il re la espulse dalla reggia senza ascoltare le sue ragioni. La povera Cantrathewee rimase sola e comincio’ a viaggiare senza sapere dove andare. Sebbene fosse una brava donna e tutti la amassero nessuno osava darle aiuto per timore della seconda moglie del re.
Dopo aver vagabondato per qualche tempo Cantrathewee incontro’ un’anziana coppia che tornava dal raccogliere legna e verdure nella foresta. Racconto’ loro la sua storia, le due brave persone prontamente la invitarono a vivere, con loro, nella loro capanna alla periferia della citta’. Da quel giorno la regina aiuto’ la coppia a raccogliere legna e verdure che crescevano spontanee nel sottobosco e che essi usavano come cibo.
Nello stesso tempo il feto che stava nel suo vente provo’ simpatia per la madre che ogni giorno lavorava cosi’ duramente. Con il potere ottenuto grazie ai suoi meriti precedenti creo’ una conchiglia concava e si rifugio’ in essa, in quel modo rimase nel ventre della madre fino al momento del parto. In conseguenza di tutto questo invece di far nascere un bambino Cantrathewee diede i natali a una conchiglia concava. Nonostante fosse un ben strano figlio la madre amo’ la conchiglia con tutta se stessa, con l’anima e col cuore. Il bambino decise di stare nella conchiglia finche’ non fosse diventato grande. L’anziana coppia si meraviglio’ ovviamente di vedere una conchiglia al posto di un bambino ma non disse niente, mantenne il segreto e condusse una vita normale.
Qualche tempo dopo la regina noto’ strani fatti che accadevano nella capanna. Rientrando a casa una sera la trovo’ pulita e il cibo era gia’ stato cotto, pronto da mangiare. Questi fatti continuarono per un po’ di tempo e lei volle capire cosa stava accadendo. Lascio’la capanna insieme alla coppia e segretamente torno’ per osservare cosa succedeva.
Quando la casa rimase disabitata e ci fu silenzio un bel giovane con un chignon usci’ dalla conchiglia e comincio’ a giocare come avrebbe fatto qualsiasi bambino della sua eta’. Puli’ poi la casa e preparo’ il cibo per la madre e per l’anziana coppia, poi rientro’ nella conchiglia. Cantrathewee capi’ che quel bambino non era altri che suo figlio, con lacrime di gioia usci’ dal suo nascondiglio prese un bastone e colpi’ fortemente la conchiglia. Il bambino usci’ dal guscio che lo racchiudeva. Lei lo abbraccio’ deliziata e gli chiese scusa per essere stata crudele con lui. Quando ebbe spiegato il motivo per cui aveva cercato rifugio nella conchiglia al ragazzo fu dato il nome di Phra Sang Thong o Conchiglia d’Oro. Da allora Phra Sang Thong spese la sua giovinezza coccolato dalla madre e dall’anziana coppia.
Il re nel frattempo fu preso dal desiderio di sapere qualcosa del figlio: “Era nato o no? E se si dov’era?”. Chiese all’astrologo che, dopo aver consultato i suoi testi, informo’ il re che la regina Cantrathewee aveva veramente avuto un bambino che aveva trovato rifugio in una conchiglia concava. Il re fu felice di sapere che la regina e il figlio erano vivi e inizio’ a preoccuparsi per loro. La sua preoccupazione fece infuriare Suwanchampa e ne aumento’ la gelosia, immediatamente recito’ parole magiche per controllare il marito. Disse poi al re che l’altra moglie era una strega e che per questo aveva fatto nascere una conchiglia che era segno di cattiva fortuna. Il re sotto l’effetto della magia le credette. Ordino’ che la madre e il bambino fossero catturati e mando’ i militari alla capanna, quando li ebbe nelle sue mani ordino’ che fossero abbandonati in alto mare, cosi’ che potessero morire senza lasciare tracce.
Dopo essere stati trascinati lontano dalla riva la loro barca fu investita da una grande onda e affondo’ nel profondo del mare. La madre e il figlio furono separati, portati lontano in direzioni diverse. La madre fu fortunata trovo’ alcuni pezzi di legno galleggianti e su questi attese di essere portata a riva. Soffiava il vento e cio’ le permise di raggiungere il territorio della citta’ di Mattharaj dove incontro’ la governante di un uomo ricco di nome Thananchai. Quando la governante vide la povera donna aggirarsi da sola le chiese la ragione. Ascoltata la sua triste storia la porto’ a conoscere il suo padrone che provo’ simpatia per lei e la invito’ a vivere nella sua dimora come membro della sua famiglia. Chiese alla regina di insegnare etichetta di palazzo alla moglie. Cantrathewee ringrazio’ l’uomo e ricambio’ la sua generosita’ cucinando, anche, cibo per la sua famiglia.
Dopo essere stato separato dalla madre Phra Sang Thong sarebbe annegato in mare se non fosse stato salvato da un naga che costrui’ per lui una barca d’oro permettendogli di raggiungere la riva sano e salvo. Sulla riva del mare incontro’ un eremita che costrui’ per lui un’altra barca dello stesso materiale e gli diede le istruzioni per raggiungere Benares.
L’eremita gli disse anche che sarebbe dovuto passare da una citta’ governata da una femmina gigante che lo avrebbe adottato come figlio.
Dopo aver lasciato l’eremita Phra Sang Thong continuo’ il suo viaggio finche’ arrivo’ a una citta’ chiamata Wasi che era abitata da giganti. Questi gli diedero la caccia per mangiarselo. Un forte vento creato dalla sua abilita’ di fare miracoli lo porto’ lontano dalle creature affamate. Sorpresi dal fenomeno gli abitanti andarono a informare la regina che usci’ da palazzo per andare a vedere il giovane. Dato che non aveva figli desiderava averne uno. Gentilmente prese il ragazzo fra le sue braccia e lo porto’ nella sua citta’. Da quel giorno la regina gigante si prese cura del figlio adottivo e diede ordine ai suoi servi di obbedirlo e di non lasciarlo solo a palazzo. Penso’ poi di fare in modo che Phra Sang Thong diventasse il futuro re e governasse la citta’.
Phra Sang Thong passo’ giorni felici con lei finche’non decise di uscire da palazzo.
Un giorno la madre lascio’ la citta’per andare nella foresta a caccia di animali. Phra Sang Thong usci’ a giocare fuori dal palazzo. Sorpreso vide un mucchio di ossa umane lasciate li dai giganti. Capi subito che la madre adottiva era una cannibale e provo’simpatia per le vittime. Decise di fare un viaggio fuori citta’e si diresse verso un castello dove trovo’due stagni, uno pieno di liquido d’ argento e uno di liquido d’oro. Vide anche un paio di scarpe dorate, una maschera dei Ngor (Nota: una razza aborigena, alleata ai pigmei negroidi, che si trova nelle foreste jungle della Malesia e del sud Thailandia), e un pugnale a doppia lama con un’elsa fatta di vetro. Mosso da curiosita’si mise le scarpe, indosso’ la maschera e impugno’ il pugnale. Cosi’vestito pote’ volare in cielo. Rimise poi tutto nello stesso posto.
Immerse le dita nello stagno d’oro e queste divennero color del metallo prezioso. Provo’a vedere se c’era qualcosa da fare per farle tornare normali, invano.
Era giunto il momento di tornare dalla madre adottiva ma cosa poteva fare con quelle dita? Penso’di bendarle con una stoffa in modo da nascondere cosa era successo.
A palazzo, intanto, i servi erano spaventati, avevano scoperto la scomparsa del ragazzo e temevano di essere accusati di negligenza. Corsero ad informare la regina che capi’ che il figlio conosceva il suo segreto. Quando chiese al figlio cosa avesse fatto alle dita, Phra Sang Thong rispose che se le era tagliate con un coltello. Essa unse la stoffa e la friziono’con la sua saliva. L’oro scompave dalle dita in quel momento.
La ragina rassicuro’il ragazzo che lo amava veramente come fosse suo figlio, non doveva temere o aver paura di lei. Da quel momento la regina dedico’tutto il suo tempo a Phra Sang Thong e non ando’ piu’ a caccia nella foresta.
Giorno dopo giorno la regina perdeva di peso e diventava sempre piu’debole. Per poter sopravvivere doveva mangiare e quindi andare a caccia di animali nella foresta. Questa volta istrui’ i suoi servi di prendersi cura di Phra Sang Thong, di stargli molto vicino, di non perderlo di vista. In assenza della matrigna Phra Sang Thong uso’ tutti i trucchi per imbrogliare i servi, riusci’cosi’ a uscire dal castello per la seconda volta. Fece un bagno dello stagno d’oro e subito tutto il suo corpo divenne dorato. Si mise le scarpe, indosso’ la maschera, impugno’ il pugnale. Cosi’volo’ nella citta’di Takasila dove si rifugio’in una capanna abbondonata da un eremita.
La sua seconda scomparsa fece si che la regina ordinasse una ricerca a largo raggio, ma tutto fu inutile. La scomparsa dei tre oggetti la convinse che il figlio si era allontanato per sempre. Non poteva fare altro, doveva provare a inseguirlo. Cosi’si affretto’ e riusci’ a raggiungerlo sulla riva di un fiume che faceva da confine fra la sua citta’e Takasila. Dato che la sua magia era efficace solo nella sua citta’, fuori dai confini di questa divento’debole e fiacca. La gigantessa con lo sguardo triste pote’solo sedersi e piangere supplicando Phra Sang Thong di tornare. Incapace di convircelo penso’di commettere suicidio trattenendo il respiro fino a morire. Prima di uccidere se stessa chiese a Phra Sang Thong di imparare una formula sacra che lo avrebbe reso capace di richiamare cervi, pesci e altri animali attorno a lui. Sopratutto gli animali che stavano finendo il loro ciclo di vita sarebbero morti alla sua presenza mentre quelli che avevano piu’tempo da vivere sarebbero potuti andare liberi.
Dopo aver imparato la parola magica Phra Sang Thong volo’in cielo e lascio’il corpo morto della madre sulla riva del fiume.
Sebbene la regina gigante avesse commesso peccati uccidendo gli animali della foresta quando era in vita i suoi meriti nelle vite precedenti le permisero di rinascere in paradiso poco dopo. In piu’la sua generosita’verso Phra Sang Thong che era destinato a essere un Buddha la aiuto’a accumulare maggiori meriti. Spinto da un sentimento di gratitudine verso di lei Phra Sang Thong torno’ per cremare il corpo e per rendere l’ultimo tributo.
Al suo arrivo nella citta’di Benares il giovane trovo’rifugio presso gli abitanti di un villaggio che lo presero in simpatia per il suo aspetto umile e innocente. Da quel giorno condusse una vita semplice fra quelle semplici persone in un luogo dove tutti, specialmente i bambini, gli volevano bene e giocavano con lui. Insegno’loro a giocare a klee (Nota: un gioco che richiede che il giocatore guidi un cavallo e colpisca una palla con un bastone, quindi abbastanza simile al polo).
Nello stesso tempo il re della citta’che aveva sette bellissime figlie, di cui la piu’giovane, di nome Kanthathewee, era la migliore di tutte. Per sposare queste figlie il re ordino’una cerimonia durante la quale sarebbero stati scelti i rispettivi mariti. Durante la cerimonia tutte le figlie trovarono marito, esclusa Kanthathewee. Gli uomini erano per la maggior parte principi di citta’vicine. Il re organizzo’una nuova cerimonia per la figlia piu’giovane invitando tutti i membri di famiglie reali a prendervi parte. Anche la seconda cerimonia fu un fallimento, alla figlia non piacque nessuno degli invitati.
Il re era furioso, non sapeva cosa fare con questa ragazza e cosi’organizzo’un altro incontro e invito’chiunque si voleva candidare. Anche questa volta la principessa li rifiuto’tutti. Il re si adiro’ del comportamento non normale della figlia e ordino’ che tutti gli uomini della citta’, anche i piu’umili si dovevano presentare.
Fu allora informato che c’era un uomo brutto che viveva fuori della citta’. Per ridicolizzare la figlia, mando’a chiamare Phra Sang Thong, che era conosciuto fra quelle persone come Ngor e gli ordino’di presentarsi per la selezione.
Al di la delle sue apettative la figlia provo’simpatia per il giovane, evidentemente erano nati per essere marito e moglie. Lei vide Ngor come un uomo affascinante con un corpo ricoperto d’oro. Si innamorarono a prima vista. Fra il rumore della folla lei mise la ghirlanda di fiori nelle mani di Ngor. Dispiaciuta dalla scelta della principessa la popolazione comincio’a parlare di lei in modo sarcastico. Il re quasi soffocato dallo stupore non avrebbe voluto credere a quella storia che comunque stava succedendo di fronte ai suoi occhi. Furioso caccio’la figlia e il marito da palazzo.
La coppia comincio’a vivere una vita molto semplice. Ngor consolava la moglie e cercava di cacciare le sue preoccupazioni raccontandole la verita’su se stesso. Cosi’trascorrevano una felice vita insieme. Ogni giorno mentre Ngor andava a raccogliere vegetali e legna nella foresta la principessa si prendeva cura della casa e cucinava.
Il re tuttavia non poteva dimenticare un comportamento che aveva causato vergogna a lui e all’intera sua famiglia. Per fare uscire Ngor dalla vita della figlia consulto’i sei generi. Insieme studiarono un piano per uccidere il giovane. I generi consigliarono il re di tenere una prova con la partecipazione di un certo numero di persone, come attendenti. Il re avrebbe dovuto ordinare a tutti i generi di andare nella foresta e cacciare un cervo. Ogni genero doveva portare l’animale, non importa se vivo o morto, alla presenza del re e chi non fosse stato in grado sarebbe stato condannato a morte. I sei principi, disponendo di molta manodopera, pensavano che potevano star tranquilli. Sarebbe stato facile per loro cacciare un cervo, disponendo di un esercito
Partirono per cacciare l’animale ma ci rimasero male; non c’era traccia di un sol cervo in tutta la foresta. Alla fatica per la lunga caccia si aggiungeva la preoccupazione per la promessa fatta al re. Pensando a cio’che sarebbe accaduto iniziarono un’altra battuta di caccia..
Nello stesso tempo, dopo aver detto alla moglie dell’ordine regale Ngor volo’in paradiso a pregare col dio Indra e al suo ritorno si sedette sotto un grande albero. Dopo aver rimosso l’abbigliamento che lo rendeva umile e brutto sembro’simile a un dio. Recito’le parole magiche che avrebbero fatto in modo che tutti i cervi si radunassero vicino a lui. Vedendolo circondato da cervi i sei principi lo scambiarono veramente per una divinita’. Gli resero omaggio e chiesero che ognuno di loro potesse avere un animale.
Senza un cervo nelle loro mani sarebbero stati perseguitati dal decreto reale.
Promisero di presentare a Phra Sang Thong, travestito da dio, grandi offerte ma questi rifiuto’di accettarle, voleva semplicemente un pezzetto del loro orecchio in cambio di un cervo. Dopo averlo accontentato i sei generi ebbero il cervo da presentare al re.
A questi raccontarono l’intera storia della battuta di caccia dimostrando che erano pronti a sacrificarsi al suo comando. Il re apprezzo’la loro fedelta’.
Dopo aver cambiato il suo abbigliamento ed esser tornato umile e brutto Phra Sang Thong corse a presentare il suo cervo al re che fu molto sorpreso e dispiaciuto.
Nel tentativo di coinvolgerlo in un’altro inganno il re emise un altro decreto destinato a causargli danno. Ordino’che tutti i generi cacciassero un cinghiale per lui. Di nuovo i sei generi non ne trovarono nessuno. Di nuovo dovettero rivolgersi a Phra Sang Thong travestito che domando un dito in cambio dell’animale morto. Anche questo secondo evento fece disperare il re che rimbrotto’i generi dicendo loro che un’altra volta avevano dovuto perdere un pezzetto del loro corpo mentre invece Ngor non aveva perso niente.
Il re non era ancora stanco e disse loro di andare a pesca e di portarglieli i pesci. Ancora una volta i generi dovettero scambiare un pezzetto di naso per avere i pesci. Allo stesso modo si ripete’la scena precedente, Ngor presento’i pesci senza aver perso niente.
Ma il re era cocciuto e ancora non si diede per vinto, cerco’un altro modo per eliminare Ngor, Incollerito da tanta insistenza e da tanto odio il dio Indra non riusci’a sopportare oltre quella vicenda.
Per incoraggioare Phra Sang Thon a rimuovere il suo trucco scese dal paradiso e si reco’nella citta’di Benares dove sottopose al re due domande:
“Qual’e’ la cosa piu’brillante della terra?”
“Qual’e’ la cosa piu’oscura della terra?”
Dopo aver rivelato la sua identita’disse al re che aveva sette giorni per rispondere. Se la risposta fosse stata giusta avrebbe giocato con lui a klee in paradiso, se non fosse stata soddisfacente avrebbe tagliato la testa del re con la sua ascia di ferro.
Avendo paura del dio Indra il re perse il sonno e comincio’a cercare una persona che lo potesse aiutare. I sei generi non osarono accettare la sfida per la paura del dio. Incapace di trovare aiuto il re si rivolse alla regina che lo consiglio’di chiedere a Ngor, il genero piu’umile. Essa vedeva in Ngor un uomo intelligente e capace che aveva catturato gli animali senza perdere niente del proprio corpo, come era invece capitato agli altri mariti delle figlie.
Udendo il nome di Ngor i sei principi esplosero in lamentele e pensarono che lui, quel miserabile, non sarebbe stato capace di risolvere l’indovinello.
Dopo aver ascoltato la richiesta del re, Ngor accetto’di aiutare. Cio’gli attiro’l’ammirazione della popolazione della citta, tutti erano stupefatti dal coraggio che dimostrava accettando la sfida. Vista la situazione favorevole, Phra Sang Thong porto’ la moglie a palazzo e si tolse la maschera rivelandosi alla folla. Il popolo fu sorpreso nel vedere il bell’aspetto dell’uomo. Il giovane rispose poi alle due domande come segue:
“La cosa piu’luminosa della terra sono le persone che onorano i cinque o gli otto precetti e amano con gentilezza. La cosa piu’oscura della terra si riferisce alle persone che commettono peccati e che causano danni ad altri individui”.
Phra Sang Thong ando’cosi’a giocare a klee col dio Indra che pretese di essere sconfitto e scappo’.
Il giovane lo segui’, gli rese omaggio e ritorno’a incontrare il suo re.
I generi lo accusarono di circuire il re per appropiarsi del trono ma con astuzia lui disse a tutti loro che erano meno graziosi di lui. Mostrando i pezzi dei loro corpi disse che era lui che aveva dato loro gli animali in cambio di questi.
Saputa la verita’il re si arrabbio’con i generi e ordino’che fossero puniti. Phra Sang chiese pieta’per loro. Il re decise di organizzare una fastosa cerimonia matrimoniale per lui e la figlia e gli diede il suo trono. La coppia reale da allora governo’la citta’per la gioia di tutti i sudditi.
Dopo qualche tempo Phra Sang Thong comincio’a pensare alla madre perduta cosi’chiese permesso al suocero e alla sua regina di andare in cerca di lei. Raggiunse la citta’di Mattaraj dove incontro’un uomo ricco di nome Thananchai che affascinato dal suo bell’aspetto lo invito’a mangiare a casa sua. Appena saputa la vera identita’del giovane rese omaggio al suo ospite e lo intrattenne con un sontuoso pasto preparato per lui da un membro speciale della sua famiglia.
Mentre gustava piatti deliziosi Phra Sang Thong vide che il cherry conteneva pezzetti di zucca scolpiti in modo da rappresentare la storia di lui e sua madre. Chiese allora di vedere il cuoco o la cuoca. Questa pero’non lo riconobe a causa dei lunghi anni passati lontano.
La regina racconto’la sua storia all’ospite che eruppe in lacrime di felicita’. Il figlio e la madre si abbracciarono fra la felicita’del ricco uomo e di tutti i presenti.
Dopo aver raccontato la sua storia alla madre Phra Sang Thong ringrazio’l’uomo per la generosita’dimostrata. Invito’poi la madre ad andare nella citta’di Benares dove ricette il titolo di Regina madre.
La reputazione di Phra Sang Thong come governante buono e intelligente raggiunse la citta’di Promnakorn. Quando gli abitanti di questa citta’seppero che la regina Chantrathewee e suo figlio erano vivi e che quest’ultimo era diventato re di Benares molte persone migrarono per vivere sotto il suo governo.
Per fermare questa migrazione, che stava spopolando il regno, gli ufficiali anziani pregarono il re di invitare la regina e il figlio di tornare a Promnakorn, cio’dato che era evidente ora che non erano persone che avevano portato sfortuna alla citta’come era stato detto in precedenza. Il re acconsenti’ad arrangiare una cerimonia di benvenuto per i due.
Dopo aver ricevuto il messaggio del padre Phra Sang Thong chiese il permesso al suocero di portare la moglie e la madre a vivere nella citta’del padre. Il re di Benares non fu contento di perdere un genero cosi’intelligente ma non volle dispiacere a nessuno e acconsenti’. Organizzo’una gran cerimonia per la partenza a cui partecipo’ tutto il popolo.
In mezzo alla felicita’di tante persone la regina Suwanchampa era la sola a soffrire vedendo la sua nemica tornare come un’eroina, cosi’condanno’la prima regina insistendo che era una donna che portava sfortuna. Per dimostrare la sua innocenza Chantrathewee sfido’ Suwanchampa a camminare sul fuoco creato da una parola magica. La seconda regina accetto’ la sfida. Mentre Chantrathewee camminava sul fuoco creato da carboni ardenti i suoi piedi furono protetti dal crescere di fiori di loto che affioravano dal terreno. Quando fu la volta di Suwanchampa rimase bruciata e il suo corpo fu ridotto in cenere. Rinacque subito all’inferno come conseguenza dei suoi gravi peccati.
Nello stesso tempo l’anziano ufficiale di nome Palaka fu preso dal terrore nel vedere andarsene la sua protettrice, oltretutto le persone che lui aveva fatto soffrire tornavano per governare la citta’. Si diede alla fuga e cerco’aiuto dal re di Panchalathanee. Come risultato le due citta’sarebbero entrate in guerra se Phra Sang Thong non avesse chiesto aiuto alla matrigna che si trovava in cielo. La crisi fini’senza spargimento di sangue. L’angelo in cui si era incarnata la regina gigante diede un sacro coltello a doppia lama a Phra Sang Thong, grazie a questo le armate nemiche furono afflite da un forte mal di testa e cessarono di combattere. Mentre l’esercito invasore batteva disperatamente in ritirata, Palaka fu ucciso e seppellito sotto terra, rinacque immediatamente all’inferno a causa dei suoi gravi peccati.
La storia finisce con la felicita’di tutti. Phra Sang Thong incoraggio’il popolo a fare solo buone azioni e a osservare i precetti. Dopo la loro morte tutti rinacquero in paradiso.
< Racconti thailandesi.
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