Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 19 maggio 2011

Cosmologia: il reame di Khamabhumi.

E’ necessario dire per prima cosa che una trattazione univoca e globale della cosmologia buddhista non e’ esistita per lungo tempo. In alcune sutra e vinaya il Buddha descrive altri mondi e lo stato delle creature che li abitano, in altre descrive le origini e le distruzioni degli universi. Una sintesi omnicomprensiva si ebbe molto presto e la cosmologia buddhista trovo’ la sua sistemazione quasi definitiva nell’Abhidharma, testi buddhisti che contengono una dettagliata rielaborazione della dottrina buddhista come appare nelle sutra sulla base di classificazioni schematiche. Nonostante questa partenza che prende come origine le sutra l’Abhidharma si manifesto’ poi come una dottrina o, meglio, un insieme di dottrine indipendenti.
In Thailandia e molto piu’ tardi, circa 17 secoli dopo, il piu’ importante lavoro letterario che rende popolari le nozioni su questi universi e sulla  e il Traibhumi Phra Ruang o Thebumikatha composto nel Periodo di Sukhothai da re Maha Dhammaraja I o Phya Lithai (R. 1347-1368 circa), come preghiera alla madre. E’ scritto all’inizio del libo che le infomazioni sono state prese da piu’ di 30 differenti fonti letterarie, ovviamente sutra, vinaya, vibhajyavāda, forse le sarvāstivāda, e ovviamente le summenzionate Abhidharma.  Il Thebumikatha fu la prima scrittura buddhista mai scritta in Thailandia ed ebbe una grande influenza sulla letteratura successiva.
Ovviamente mai in nessuna delle opere summenzionate la descrizsione della cosmologia buddhista puo’ essere presa come descrizione letterale della forma di universo, quindi come qualcosa di fisico e materiale, al contrario tale descrizione non ha nessuna consistenza, non deve quindi essere correlata con dati astronomici reali, che erano ben conosciuti nell’antica India e quindi nella Thailandia di Lithai. Non e’ neppure la cosmologia come puo’ essere sentita e intesa dalla persone comuni in quanto essa deriva da una capacita’ particolare attribuita al Buddha e a altri maestri di vedere e percepire altri mondi dove creature nascono, vivono e muoiono, capacita’ che prende il nome di divyacakus o “l’occhio divino”
La cosmologia buddhista intesa in questo senso si puo’ suddividere in due modi: cosmologia spaziale che descrive gli arrangiamenti dei vari mondi nell’universo e la cosmologia temporale che descrive la nascita e la morte di questi mondi. La cosmologia spaziale a sua volta si divide in due rami: la cosmologia cakravāa che descrive l’arrangiamento dei mondi in un piano verticale, viene detta percio’ anche cosmologia verticale, alcuni mondi sono piu’ in alto e altri piu’ in basso, la cosmologia sahasra che descrive il raggruppamento di questi mondi prendendone in considerazione insiemi di miliardi o di centinaia di milioni.
Traibhumi Phra Ruang e’ principalmente la descrizione dei tre bhumi che sono i tre piani di esistenza o regni che comprendono tutto l’universo, ognuno di questi tre piani di esistenza e’ molto vario e necessita di ulteriori spiegazioni e classificazioni, ognuno di essi corrisponde, inoltre, a un diverso tipo di mentalita’:
1) Kamabhumi (Kamadhatu in sanscrito, Kamaloka in pali) o mondo dei sensi, dove le creature ancora hanno e indulgono in desideri sessuali. Queste creature differiscono nel grado di felicita’ ma tutte sono sotto il dominio di Mara che le riempie di desideri che causano loro sofferenza.
2) Rupabhumi (Rupadhatu in sanscrito, in pali Rupaloka) o mondo delle forme come implica il suo nome, dove le creature sono capaci di porre sotto controllo i loro desideri sessuali. Hanno passato il muro dei desideri ma desiderano ancora di continuare a vivere, vogliono continuare a esistere come creature. Queste creature non sono soggette ne’ a piacere ne’ a sofferenze. I suoi abitanti hanno un corpo che occupa una posizione spaziale, questo corpo e’ fatto di una sostanza subdola che e’ invisibile agli abitanti di Kamabhumi. Quando un brahma, abitante del mondo Brahma  di Rupadhatu desidera visitare un deva, del mondo Tavati
sa, egli deve assumere una qualche forma per rendersi visibile. Questo corpo non ha tuttavia distinzioni sessuali. Tutte le creature di questo mondo possono essere divise in quattro categorie, suddivise in altre subcategorie per un totale di 16 nel buddhismo Theravada. Tali categorie prendono il metro di divisione dal livello mentale dato dai dhyānas. Rupabhumi consiste di una serie di piani sovrapposti uno all’altro
3) Arupabhumi (Arupyadhatu in sanscrito, Arupaloka in pali) o mondo delle non forme, anche qui le creature che lo abitano hanno passato lo stato dei desideri e non importa loro molto della loro esistenza. Tuttavia sono qualche volta preoccupate circa il futuro. Hanno il timore per quando dovranno rinascere di nuovo e soffrire ancora una volta le miseri della vita. Dato che le creature che lo abitano non hanno forma non occupano una locazione spaziale corrispondente questo piano non ha nessuna posizione spaziale. Occorre pero’ a questo punto aprire una parentesi, se cerchiamo in un dizionario la parola deva ci viene proposto una definizione piuttosto generica sul tipo di: “creatura celestiale chiamata anche Thep o Thevada. Un deva effettivamente puo’ essere qualsiasi creatura vivente con una vita generalmente piu’ lunga e felice di quella degli umani. In effetti essi non sono dei nel senso comune del termine anche se hanno poche e in certi casi nessuna relazione col mondo degli umani. Ci sono quattro principali tipi di deva in Arupabhumi: sfere di nessuna percezione, sfere di niente, sfere di infinita conoscenza, sfere di infinito spazio.
Il  reame di Kamabhumi o regno dei sensi comprende, tutto cio’ che riguarda il reame dei desideri quindi i mondi terrestri, i mondi del monte Sumero, i paradisi, gli inferni, Narakas.
 Il reame di Rupabhumi comprende: i mondi dei Bhrama, i mondi degli Abhasvara, i mondi dei Subhaktsna, i mondi dei Bhatphala, le pure dimore.
Il mondo di Arupabhumi non comprende divisioni in altri mondi ma quattro differenti tipi di Deva.
I reami terrestri sono il primo dei mondi appartenenti al Kamabhumi, questo mondo nel suo iniseme prende il nome di Manusaloka e’ il mondo degli umani e di creature simili nagli umani che vivono sulla superficie della terra. La catena montuosa che circonda il monte Sumero e’ circondata da un vasto oceano. Le acque di questo coprono la maggior parte di questo mondo. L’oceano e’ a sua volta circondato da una catena montuosa circolare chiamata Cakravaa che segna il limite orizzontale del mondo. In questo oceano ci sono quattro continenti che se paragonati a tutto il resto sono piccole isole. Data l’immensita’ dell’oceano queste isole sono troppo lontane per poter aver contatti l’una con l’altra, semplicemente navigando. Nei tempi passati c’erano state comunicazioni rese possibili da un tesoro chiamato cakraratna che il cakravartin e il suo seguito utilizzavano per volare da un continente all’altro. I quattro continenti sono:
01)   Jumbudvipa si trova a sud e’ casa degli ordinari esseri umani. Si dice che abbia la forma di un triangolo, con la punta che guarda a sud, simile all’India del sud. Questo continente si estende per 10,000 yojanas  (una yojana e’ circa 7,32 chilometri) e ha un perimetro di 6,000 ai quali puo’ essere aggiunta la costa sud che e’ 3,5 yojanas. Il continente prende il nome dal gigantesco albero Jambu (Syzygium cumini), alto piu’ di 150 metri che si trova nel mezzo del continente, ogni continente ha al suo centro un grosso albero. Tutti i Buddha appaiono qui. Le persono sono alte 1,50/1,80 metri e vivono fra 10 e 80,000 anni.
02)   Purvavideha a est del monte Sumero. Si estende per 7,000 yojanas, di cui la parte pianeggiante e’ lunga 2.000 yojanas. Gli esseri che vi vivono hanno facce rotonde come la luna piena. Il continente e’ simile a un semicerchio con la parte pianeggiante che guarda a ovest. Il suo albero e’ l’acacia. La popolazione e’ alta 3,5 metri e vive 250 anni.
03)   Amaragoyana a ovest del monte Sumero. Ha la forma di un cerchio con una circonferenza di circa 7,500 yojanas. L’albero di questo continente e’ il gigantesco Kadambu. La popolazione che vive qui ha facce come la luna calante all’ottavo giorno, non vive in case ma dorme sul terreno. Raggiunge un’altezza di 7,5 metri e vive per 500 anni.
04)   Uttarakuru e’ a nord del monte Sumero e ha la forma di un quadrato con un perimetro ndi 8,000 yojanas, 2000 yojanas per parte. Questa e’ la regione delle persone piu’ virtuose. Si dice siano straordinariamente forti, esse non sono mai malate e vivono piu’ a lungo. Non hanno bisogno di lavorare per vivere, il cibo cresce da solo, non hanno proprieta’ privata Vivono in citta’ costruite nell’aria, sono alti 15 metri, vivono per 1000 anni e sono sotto la protezione di Vaisravaa. . Le loro facce sono di forma quadrata che e’ anche la forma del loro continente. Il suo albero e’ il kalpa, cosi’ chiamato perche’ si dice viva un intero kalpa, periodo di tempo all’interno del ciclo creazione/distruzione del mondo.
I reami terrestri comprendono altri due mondi:
Tiryagyoniloka questo mondo comprende tutti i regni del regno animale che sono capaci di provare sofferenza, dal piu’ piccolo insetto agli elefanti.
Pretaloka, i preta o spiriti affamati abitabo per lo piu’ la terra, anche se a causa del loro stato mentale la percepiscono in modo diverso dagli esseri umani. Vivono per lo piu’ in luoghi deserti e nei rifiuti.
I mondo del monte Sumero fa anche parte del Kamabhumi o regno dei sensi.
Il mondo del monte Sumero e’ una immensa strana montagna a forma di picco che si innalza al centro del mondo, attorno a cui girano il sole e la luna. E’ il monte Olimpo della mitologia induista e buddhista. Si trova al centro dell’universo ed e’ considerato la colonna portante del mondo. Emerse dall’oceano cosmico al momento della creazione, si trova al centro dell’universo, e’ alto 450,000 km. E la sua base si trova all’interno di un vasto oceano che e’ circondato da diversi anelli di catene montuose minori e da altri oceani. Le catene montuose, sette in numero, sono collettivamente chiamate Sattabhanthagiri e gli oceani fra le catene di montagne Sindadara. Il tutto e’ racchiuso da un cerchio di montagne di ferro e all’esterno si trovano i quattro continenti sopra descritti. Il monte e’ simile a un cono con quattro facce, ogni faccia e’ formato da pietre preziose. La parte a nord che guarda Jumbudvipa e’ formata da oro puro, la parte a est che guarda Amaragoyana da cristalli di roccia, la parte a sud che guarda Uttarakuru da lapislazzuli, la parte a ovest che guarda Purvavideha da rubini. E’ circondato da catene concentriche di montagne d’oro alternate a oceani.
Tre regni coi loro abitanti si trovano su e attorno il monte Sumero, i deva Tavatisa vivono sul picco, i deva Caturmaharajikakayika vivono sui fianchi e gli Asura vivono nell’oceano e alla base del monte. Sia il monte Sumero che le montagne e gli oceani vicino sono casa di una moltitudine di creature mitologiche che solo raramente interferiscono col mondo degli umani. Oltre ai deva queste creature sono spiriti che vanno da divinita’ a demoni, naga, garuda, orchi, orchesse e yogi, nani, fate e yaksa Ai suoi abitanti sono sconosciuti sia la miseria che il dolore e ogni creatura e’ contraddistinta da forza e moralita’.
Il monte e’ circondato dall’oceano chiamato Nathi Si Thandorn; la foresta Himaphanta e lo stagno Anodata si trovano ai piedi della montagna. Quattro fonti con sopra scolpite le facce di quattro animali che comprendono leone, elefante, cavallo e bue si trovano ai quattro punti cardinali dello stagno. Tuttavia e’ solo dall fonte del bue che l’acqua scorre dallo stagno nell’oceano.
Il Tavatimsa, Traitringsa in sanscrito,  e’ il mondo dei 33 deva, un vasto altopiano sulla cima del monte Sumero dove si trovano i giardini e i palazzi dei deva che formano la citta’ di Trai Trueng. Suo governatore e’ Sakra o Indra, il signore dei Deva. A parte i 33 deva molti altri deva e creature soprannaturali abitano qui, compresi gli attendenti dei deva e molte ninfe, apsara. La principale responsabilita’ di Sakra e’ proteggere la serenita’ dei mondi. Il suo ruolo gli proviene dai meriti ottenuti in vite anteriori. Phaichayon Maha Prasat e’ il castello dove risiede Indra, nel suo centro c’e’ il trono Bandu Kamphon che ha la particolarita’ di irrigidirsi quando nel mondo succede qualche particolare catastrofe. Venendo cosi’ a conoscenza della situazione Sakra scende sulla terra per aiutare il suo popolo. Il suo veicolo e’ l’elefante Erawan, questo elefante (lasciando stare le rappresentazioni che sono quasi sempre semplificate e lo raffigurano con 3) ha 33 teste e ogni testa ha sette zanne, che sono cosi’ lunghe che migliaia di deva possono vivere nel loro interno
Le creature di questo mondo sono alte 460 metri e vivono per 36 milioni di anni o sono alti ¾ di una yojana e vivono per 30 milioni di anni. Questo mondo si trova 80 yojana sopra la terra.          
Jatumaharajiga e’ il mondo dei Quattro Grandi Re, Jatulokapala, che si trova sui fianchi piu’ bassi del monte Sumero, questi Quattro re sono i governatori e rispondono ai nomi di Viruhaka, Dhtarastra, Virupaka, e il loro leader Vaisravaa. Ogni re guarda a un diverso punto cardinale, in modo da sorvegliare e mantenere in pace e tranquillita’ tutta la terra. I deva che guidano il sole e la luna nel loro viaggio fanno parte di questo mondo e ne fanno parte nani, fate, naga e Yaksa alcuni dei suoi abitanti vivono nell’aria attorno alla montagna.. Le creature di questo mondo sono alte 230 metri e vivono 9 milioni di anni o 90000, secondo le tradizioni. L’altezza in cui si trova questo mondo e’ di 90 yojanas sopra la terra.
Asura e’ il mondo degli Asura e ne prende il nome. Si trova ai piedi del monte Sumero e una buona parte sotto le acque dell’oceano. Non e’ il reame originario degli Asura ma il luogo dove si sono trovati dopo essere stati cacciati dal Tavatisma dove vivevano in precedenza. Gli Asura combattono in continuazione per riconquistare il proprio regno ma non possono rompere la sorveglianza dei Quattro Grandi Re. Si dividono in molti gruppi e non hanno un singolo governatore, fra i piu’ importanti di questi gruppi quelli che hanno come leader Vemacitrin e Rahu.  
Ancora del Kamabhumi o regno dei sensi fanno parte i paradisi e gli inferni. Per poter parlare in modo compiiuto degli ultimi due mondi occorre aprire una parentesi e vedere cosa capita a un essere umano al momento della morte.   
Appena uno muore va direttamente a rendere omaggio a Phya Yom o Yamaraja, il dio della morte. Quattro deva controllano i suoi trascorsi di buone e cattive azioni. Tutte le buone azioni che un uomo ha compiuto sono scritte su un piatto d’oro mentre quelle cattive sono scritte su un pezzo di pelle di cane. Dopo attenta investigazione da parte del dio della Morte e dei quattro deva, Chitragupta, che conservano le registrazioni. Se una persona e’ stata buona Phra Yomaraja la manda in paradiso a godere dei frutti delle buone azioni in una situazione di enorme piacere e gioia. Se ha commesso peccati la manda alla punizione.
Yama e’ quindi il deva della Morte, la divinita’ che presiede il passaggio delle anime da un mondo all’altro, egli e’ figlio di Surya e della dea Saranyu, ed e’ considerato uno degli esseri piu’ antichi del mondo, si trova in quasi tutta l’Eurasia: in India e Thailandia e’ noto come Yomaraja, e’ Enam in Giappone, Yanluowang in Cina, Yima per i fedeli di Zoroastro e si possono stabilire correlazioni con la divinita’ greca Ade e quella egizia Horus. Nella tradizione vedica, Yama che e’ il fratello di Manu, il progenitore dell’umanita’, il primo uomo che morira’ dovendo espiare le proprie colpe. Viene presentato anche con altri due nomi Dharma e Kala, Dharma significa Giustizia e questo nome gli deriva dal fatto che ha il compito di giudicare la destinazione delle anime, Kala significa Tempo e qui Yama e’ identificato col fatto che e’ lui a decretare il momento della morte. Kala e’ tuttavia spesso identificato con una creatura completamente differente. In un santuario vicino a quello che ospita le simboliche colonne di fondazione della citta’ di Bangkok, c’e’ una statua di Phra Kala Chaisri. In questo caso Phra Kala e’ piu’ basso in rango di Yomaraja, il suo compito e’ solo quello di prendere l’anima di una persona che ha finito il suo tempo sulla terra. Suo veicolo e’ il saek, il corvo. Gli antichi thai credevano che se il canto di questo uccello si sentiva da qualche parte una persona molto malata nell’area sarebbe sicuramente morta. Il pianto dell’ello indicava secondo loro che Phra Kala era venuto a prendere l’anima della persona per portarla lontano.
Ci sono due libri in Thailandia che forniscono le principali descrizioni dell’inferno: il Traibhumi Phra Ruang e il Libro di Phra Malaya, del primo e’ stato parlato in precedenza, il secondo racconta le visioni avute da un monaco mediovale durante le sue meditazioni, visioni che riguardano il paradiso e l’inferno.
Il reame dei paradisi e’ formato da quattro mondi aerei, ciascuno di 80,000 yojanas quadrate che fluttuano nell’aria sopra la cima del monte Sumero. Anche se i mondi sopravvisti, abitati dai deva, e qualche volta persino quello abitato dagli asura sono a volte chiamati paradisi, nel senso occidentale della parola, il termine dovrebbe piu’ propriamente includere solo i mondi elencati di seguito.     
Parinirmita-vaśavartin il paradiso dei deva con potere sulle creazioni degli altri. Questi deva non creano le forme piacevoli che desiderano da soli ma i loro desideri sono soddisfatti dagli atti di creazione di altri deva che desiderano il loro favore. Il principe di questo mondo e’ chiamato Vasavartin (Pali: Vasavatti) egli rispetto agli altri deva ha una piu’ lunga vita, piu’ bellezza, piu’ potenza, piu’ felicita’ e un delizioso senso degli oggetti. Questo mondo e’ anche casa del devaputra (essere di origine divina) di nome Mara, il cui operato mira a tenere tutti gli esseri di Kamabhumi nella morsa dei piaceri e dei desideri. Qualche volte Mara e’ chiamato anche Vasavartin, i due nomi appartenenti a un’unica persona, quasi sempre pero’ Mara e Vaśavartin sono considerate due persone distinte. Gli abitanti di questo mondo sono 1400 metri di altezza e vivono 9.216 milioni di anni. Questo mondo si trova a 1.280 yojana di altezza sopra la terra.
Nirmaarati e’ il mondo dei deva deliziati delle loro creazioni I deva di questo mondo sono capaci di assumere qualsiasi aspetto per deliziare se stessi. Il signore di questo mondo è chiamato Sunirmita, sua moglie è la rinascita di Visakha, ex capo della upasikas (femmina laica devota) del Buddha. Gli esseri di questo mondo sono 1.140 metri di altezza e vivono per 2.304 milioni anni. L'altezza di questo mondo è di 640 yojana sopra la Terra.
Tusita e’ il mondo dei deva pieni di gioia. Questo e’ uno dei mondi piu’ conosciuti, dato che e’ il mondo in cui vive il un Bodhisattva prima di essere rigenerato. Fino a qualche migliaio di anni fa, il Bodhisattva di questo mondo era Svetaketu, che rinato come Siddharta, sarebbe diventato il Buddha Sakyamuni, da quel momento il il Bodhisattva è Natha che deve rinascere come Ajita e che diventera’ il Buddha Maitreya. Mentre questo Bodhisattva è il più avanzato degli abitanti di Tusita, il principe di questo mondo è un altro deva chiamato Santusita. Gli abitanti di questo mondo sono alti 9100 metri e vivono 576 milioni di anni. L'altezza di questo mondo è di 320 yojana sopra la Terra.   
Yama qualche volta chiamato “il paradiso senza combattimenti” perche’ e’ il piu’ basso dei paradisi, fisicamente separato dai tumulti del mondo terreno. I deva che lo abitano vivono nell’aria e sono liberi da tutte le difficolta’. Il suo governatore è il deva Suyama, secondo alcuni, la moglie è la rinascita di Sirima, una cortigiana di Rajagha nel tempo del Buddha, che fu molto generosa con i monaci. Gli esseri di questo mondo sono 690 metri di altezza e vivono per 144 milioni anni. L'altezza di questo mondo è di 160 yojana sopra la Terra.
Sebbene spesso e sovente tradotto come inferni il termine nakaras e’ piuttoswto paragonabile ai purgatorio della religione cattolica ocidentale. Penso che si potrebbe arrivare a dire che gli inferni nella cosmologia buddhista non esistano. Le nakaras sono luoghi di grandi sofferenze e come per gli altri reami un soggetto nasce in uno di questi mondi come risultato del karma e qui risiede per un numero finito di tempo fino a che il karma non ha maturato il suo risultato, dopo di che rinasce in un mondo piu’ alto come come risulta da un precedente karma che non e’ stato ancora sufficentemente ripagato. La mentalita’ di un essere di questo mondo corrisponde a uno stato di estrema paura e di angoscia impotente.
Il mondo fisico di Narakas e’ pensato come una serie di strati che si estendono sotto, Jambudvīpa, la terra. Ci sono diversi schemi per contare queste Narakas ed enumerarne i tormenti:  Uno dei modi piu’ semplici di classuficazione divide questo mondo in otto narakas fredde e in otto narakas calde.
Le punizioni nell’inferno variano per rigore in ordine e grado in base ai peccati commessi. Ogni forma di punizione e’ una tortura. L’inferno ha un buon numero di fosse, 8 le piu’ larghe con attaccate a ognuna di queste altre 16 per un totale di 136. Quella piu’ conosciuta e’ l’avici, questa fossa si trova nel luogo piu’ profondo. Tuttavia anche quelli che sono mandati qui hanno una possibilita’ di lasciare il luogo di tortura e tornare a rinascere un qualche giorno. Separata da queste 136 fosse ce n’e’ una speciale chiamata Loganta. E’ estremamente buia e fredda, quelli che hanno usato violenza fisica ai loro parenti o ai monaci vengono mandati in questa fossa e vi rimangono fino alla fine dell’era buddhista, cioe’ fino a quando un nuovo Buddha rinascera’ sulla terra.
Le otto narakas fredde sono:
Arbuda o la naraka delle vesciche, si tratta di un’oscura pianura ghiacciata, circondata da montagne ghiacciate e continuamente spazzata da buffere di neve. Gli abitanti di questa fossa nascono completamente sviluppati e devono vivere la loro vita nudie da soli mentre il gran freddo fa crescere vesciche sul loro corpo. La lunghezza della vita in questa narakas corrisponde al tempo necessario a svuotare un barile di semi di sesamo se viene tirato fuori un seme ogni cento anni.
Nirarbuda o la naraka dello scoppio delle vesciche. Questa narakas e’ piu’ fredda di quella precedente, qui le vesciche scoppiano e si aprono, lascindo il corpo degli esseri coperto di sangue congelato e pus.
Atata o la naraka dei brividi. Qui gli esseri tremano dal freddo facendo un suono simile a “at, at, at” con la bocca.
Hahava  la naraka dei lamenti, qui gli esseri si lamentano in continuazione per il freddo.
Huhuva o la naraka del digrignare i denti, cosi’ chiamata perche’ qui le persone sbattono continuamente i denti fra loro per il freddo.
Utpala o la naraka del fior di loto blu, qui il freddo intenso rende la pelle di color blu come quello di una ninfea chiamata utpala.
Padma o la naraka del loto, in questa naraka aperte ferite che lasciano scorrere il sangue tomentano la pelle congelata.
Mahapadma o la naraka del grande loto, qui l’intero corpo va in pezzi e gli organi interni sono esposti al freddo e si rompono.
La vita degli esseri che viono in queste naraka e’ di 20 volte la lunghezza della naraka precedente.    
Per quanto riguarda le narakas calde si hanno:
Sanjiva o la naraka del ravvivare, in questa naraka il terreno e’ fatto di ferro caldo riscaldato da un immenso incendio. Gli esseri di questa naraka nascono completamente svilluppati, in uno stato di paura e miseria. Non appena nati iniziano a temere di essere offesi e colpiti dagli altri, dato che qui le creature compaiono all’improvviso e si attaccano con artigli di ferro. Oppure sono gli assistenti di Yama che appaione e attaccano l’essere con armi da fuoco. Non appena la creatura cade incosciente sperando nella morte il suo corpo torna in perfetta salute e gli attacchi ricominciano. Ci sono altre torture in questa naraka che comprendono metallo fuso lasciato cadere sulle creature e l’essere tagliato a pezzi. La vita in questa naraka e’ lunga 1,62x1012 anni. Si dice che questa naraka si trovi 1,000 yojana sotto Jambudvipa e abbia un’estensione di 10,000 yojana in tutte le direzioni.
Kalasutra o la naraka del filo nero. Qui oltre alle sofferenze precedenti linee nere sono disegnate sul corpo delle creature e i servi di Yama tagliano gli esseri dove si trovano queste linee con seghe di fuoco e asce taglienti. La vita in questo Naraka è 1,296 × 1013 lunghi anni.
Samghata o la naraka della frantumazione. Anche questa naraka ha un terreno di ferro caldo, circondato da enormi rocce che sbattono insieme schiacciando gli esseri e trasformandoli in gelatina e sangue. Quando le rocce si allontanano l’essere torna in salute e il processo ricomincia. La vita in questo Naraka è 1,0,368 mila × 1014 lunghi anni.
Raurava o la naraka delle urla. Qui le creature corrono all’impazzata cercando rifugio dalla terra che brucia, quando sembra che abbianmo trovato un rifugio apparente vengono bloccati al suo interno e le fiamme divampano attorno a loro, che esplodono in urla disumane. La vita in questo Naraka è 8,2,944 mila × 1014 lunghi anni.
Maharaurava sono qui punite persone che hanno manenuto il proprio corpo facendo del male agli altri. Animali chiamati kravyada li tormentano e ne mangiano la carne. La vita in questo Naraka è 6,63,552 mila × 1015 lunghi anni.
Tapana o la naraka del riscaldamento. Qui i servi di Yama infilzano gli esseri su una lancia di fuoco fino a quando le fiamme escono dal naso e dalla bocca. La vita in questo Naraka è 5.308416 × 1.016 anni lungo.
Pratapana o naraka del grande riscaldamento, le torture qui sono simili a quelle della naraka precedente ma le creature sono trafitte con un tridente piu’ profondamente ed emettono quindi piu’ sangue. La vita in questo Naraka è 4.2467328 × 1.017 anni lungo, si dice anche che duri per tutta la durata di mezza antarakalpa.
Avici detta anche la naraka ininterrotta. Le creature sono arrostite nin un forno ardente con immensa, terribile sofferenza. La vita in questo Naraka è 3.39738624 × 1018 lunghi anni. Si dice anche a durare per tutta la durata di un antarakalpa.
La descrizione di queste naraka non puo’ certo esaurire il racconto delle sofferenze possibili, alcune fonti descrivono centinaia di migliaia di naraka diverse, ci sono cosi’ naraka separate e anche naraka di confine.      


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...