Phuket e Trang, Sud, 9 giorni, a ottobre in data variabile.
Le origini di questa festa non sono mai state definitivamente chiarite. Di pura impronta cinese, pare abbia avuto il suo esordio verso la meta’ dell’Ottocento nel villaggio di Khatu, fra i minatori che estraevano lo stagno. Insieme ai lavoratori e uomini d’affari che arrivarono qui attirati dalle possibilita’ di guadagno c’era anche una compagnia di attori girovaghi cinesi. Per un anno recitarono ogni sera finche’ un’epidemia di febbre non colpi’ loro e l’intero villaggio. Gli attori si ricordarono dei riti vegetariani e pensarono che il non averli osservati poteva essere la causa della malattia.
Officiarono quindi le cerimonie, nel modo come le ricordavano. La gente comincio’ a guarire, venne innalzato un tempietto celebrativo e si decise che ogni anno, nel primo giorno del nono mese lunare, la festa sarebbe stata ripetuta. Perche’ fosse completa occorreva pero’ un vascello cerimoniale dove bruciare incenso. Un minatore si offri’ di andare a reperirlo in Cina. L’uomo torno’ dopo due anni con il vascello e alcune scritture che davano istruzioni sulle procedure da osservare. Tali scritture sono ancora conservate.
La cerimonia principale si svolge nel tempio di Jui Tui, sulla strada per Ranong, uno dei cinque templi cinesi a Phuket. A essa segue quella nel tempio di Bang Now e quella originale nel tempio di Kathu. Davanti a ogni tempio viene eretto un palo con nove lampade appese, che corrispondono ai nove spiriti guida di tutti i riti. Si bruciano incenso e sandalo, si fanno offerte di cibi vegetariani agli dei. Nei templi si espongono grandi quantita’ di armi da taglio. Poiche’ e’ convinzione comuni che i poteri degli dei trapassino in coloro che si purificano, i partecipanti si trafiggono le guance con lame e asce taglienti, camminano su carboni ardenti, compiono martiri su se stessi davvero impressionanti. Si tratta in genere di medium in stato di trance. Il comune spettatore rimane ovviamente impressionato non solo dalla durezza dello spettacolo ma anche dal fatto che delle mutilazioni non rimane alcuna traccia.
Fra le attivita’ meno cruente la bellissima processione con carri e danze che porta le immagini dei nove dei al luogo dove approdo’ la nave che trasportava il sacro vascello. Finale con fuochi di artificio di impressionante spettacolarita’ che con la luce e i rumori accompagnano i nove dei nel loro ritorno nel paradiso.
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