Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

sabato 2 luglio 2011

Phra Aphaimani 2a parte.

(vedi la prima parte). Un giorno arrivo’ nella citta’ deserta di Pakka. La citta’ era sprofondata in mare molto tempo prima . Tutte le persone erano morte e si erano trasformate in zombie. Combatte’ con loro per sette interi giorni. Cio’ estenuo’ sia lui che il Drago Nero. Penso’ al suo maestro, fu come un invocarlo, e questi subito apparve e lo aiuto’ a scavalcare le alte mura della citta’.
Sudsakorn continuo’ il suo viaggio fino a che non incontro uno strano, vecchio, astuto eremita nudo. Si fermo’ per parlargli. L’eremita approfitto’ dell’opportunita’, disse a Sudsakorn che voleva insegnargli una parola magica ma che per poter far questo dovevano andare sulla cima di un monte. Il giovane gli credette e ando’ con lui. In un momento in cui si trovava alle sue spalle l’eremita spinse Sudsakorn in un burrone, in modo da rubargli il cavallo e il bastone magico.
L’eremita nudo cavalcando il Drago nero si diresse verso Garawek sicuro in quel modo di impressionarne gli abitanti.
Grawak era una citta’ governata da re Suriyothai, sua moglie, la regina, si chiamava Chantawadee. I reali avevano una figlia chiamata Saowakon.
Dopo essere arrivato a Garawek l’eremita nudo annuncio’ che era venuto per salvare gli abitanti dalle malattie causate dagli spiriti della foresta, per fare questo avrebbe dato a tutti dell’acqua sacra. Ascoltata la notizia del suo arrivo’ il re ordino’ che fosse portato a palazzo. Il drago ebbe cosi’ la possibilita’ di scappare. Corse sulla cima dell’abisso, annuso’ e capi’ subito che Sudsakorn era ancora li vicino.
Il giovane era rimasto stordito nella caduta, poi era svenuto, quando si riebbe penso’ al suo buon eremita e questi apparve immediatamente cavalcando l’arcobaleno e porto’ Sudsakorn fuori dall’abisso. Lo rimprovero’ leggermente dicendogli che non avrebbe piu’ dovuto credere cosi’ facilmente a qualcuno. Il cuore dell’uomo era profondamente scosso, era anziano e non doveva dargli altri dispiaceri. Sudsakorn guido’ il Drago Nero a cercare l’eremita nudo in modo da riprendersi il suo bastone magico. Arrivato a Garawak seppe che questi era nel palazzo. Lo segui’ e riprese indietro il suo bastone.L’eremita nudo fuggi’ spaventato. Il rumore attrasse pero’ l’attenzione del re che usci’ per vedere cosa succedeva. Sorpreso vide solo un giovane eremita. Volle conoscerlo e Sudsakorn gli racconto’ la sua storia. Quando il ragazzo termino’ il suo racconto il re comando’ l’eremita nudo fosse messo a morte. Mosso da pieta’ Sudsakorn chiese che gli fosse risparmiata la vita. Il re acconsenti’ ma a una condizione: che il giovane vivesse con lui come un figlio. Sudsakorn declino’ l’invito dicendo che era alla ricerca del padre. Il re decise di aiutarlo nella ricerca cosi’ Sudsakorn decise di restare.
La regina fu felice di avere un figlio e chiese al giovane di abbandonare lo stato di eremita ma questi rifiuto’.
In Paleuk Aphaimani e Suwanmali ebbero due sorelle gemelle che chiamarono Soysuwan e Chansuda.
In Lanka Usrane sognava sempre la sua vendetta. Appena si fu rimesso, accompagnato dal padre, guido’ le sue armate contro Romkchak.
Informato si questo Aphaimani si consiglio’ con Vali e fu felice quando seppe che la donna aveva gia’ un piano. Nella battaglia Vali uso’ un’abile tattica militare per sconfiggere le armate di Lanka. Un gran numero di soldati furono uccisi. Verso la fine della battaglia il padre di Usrane, ferito a una gamba, riusci’ a fuggire. Usrane fu invece ferito a una spalla da una freccia di Vali, fu arrestato.
Aphaimani, ricordando il debito che aveva con lui fu mosso da pieta’ e chiese che fosse lasciato libero di tornare. al suo paese.
Vali si oppose e disse:
“Il principe di Lanka e’ seriamente ferito. Sicuramente morira’ in tre giorni. Penso che dovremmo portare il tuo esercito a distruggere completamente Lanka.
Aphaimani: “Non faro’ mai questo. Ricordo l’aiuto avuto da Usrane”.
Vali si volse verso Usrane e disse:
“Bene, cosi’ potra’ tornare a servire il padre”.
Usrane si ammalo’ gravemente. Il suo orgoglio era ridicolizzato da Vali con parole che gli causavano un grande sconforto. Era terribile essere trattato in quel modo da una donna goffa e brutta. Piu’ ci pensava piu’ si arrabbiava, piu’ la pressione cresceva nel suo cuore. Pianse e singhiozzo’ amaramente. Emise un gran grumo di sangue e mori’.
In breve il principe fu vendicato dal suo fantasma. Lo spirito si presento’ a Vali dicendo che era il principe di Lanka e che voleva ucciderla. Poi attacco’ Vali violentemente, la donna non pote’ scappare. Il fantasma si insedio’ nel suo corpo.
Per onorare Usrane, Aphaimani organizzo’ una gran processione che accompagno’ a Lanka il corpo del principe defunto.
Nonostante questo il fantasma di Usrane non voleva andarsene, Vali non pote’ piu’ controllare se stessa e divenne pazza. Furono provati esorcismi ma nessuno poteva cacciare via lo spirito. Vali non poteva cambiare in alcun modo il suo destino. Ando’ a trovare Aphaimani e Suwanmali per l’ultima volta. Verso tutte le sue lacrime. Cadde a terra morta di fronte a loro.
In Lanka il re fu profondamente amareggiato dal tragico destino che aveva colpito il figlio. In breve anche lui mori’ di dolore.
Cosi’ Lawengwanla, la sorella piu’ giovane di Usrane divenne regina e governante di Lanka.
Laweng aveva solo 16 anni e non conosceva niente di guerra e combattimento, aveva pero’ un anello con un sigillo di Rahu, lasciatole dal padre, che poteva proteggerla da qualsiasi pericolo.
Il suo cuore era pieno d’odio, desiderava la vendetta sulle persone che avevano causato la morte del fratello e del padre. Non sapeva pero’ da dove cominciare, chiese aiuto a un prete che le disse che doveva mandare messaggi ai governatori di vari paesi, invitandoli a combattere per lei. La citta’ di Lanka, l’anello col sigillo di Rahu e lei stessa sarebbero stati offerti a chiunque fosse in grado di distruggere Paleuk. Furono spediti molti messaggi accompagnati da un ritratto sul quale era stata posta una parola magica, qualsiasi uomo guardasse l’immagine di Laweng, li’ raffigurata, si sarebbe innamorato di lei e avrebbe fatto qualsiasi cosa per accontentarla.
Laweng non sapeva combattere ma era espertissima di magia nera. Preparo’ una pozione magica e la fece bere a cento belle ragazze. Gli uomini che le avessero guardatate negli occhi si sarebbero immediatamente innamorati di loro.
La regina aveva inoltre un corpo di tremila affascinanti ragazze che erano abili arcieri e sue guardie del corpo.
Laweng ordino’ la costruzione di un nuovo palazzo solo a tre giorni di viaggio dal precedente. Quando’ fu pronto ando’ a vivere li con le sue armate.
Re Laman del Tamil porto’ le sue armate a Lanka quando lesse il messaggio e vide il ritratto. La regina lo accolse calorosamente. Il re promise che avrebbe preso Paleuk il prima possibile.
Quando Aphaimani capi’ che le armate nemiche si stavano avvicinando a Paleuk ordino’ ai suoi soldati e alla popolazione di radunarsi sul retro della citta’ e di tapparsi le orecchie con della cera.
All’arrivo Laman trovo’ Paleuk deserta. Nessun rumore, si udiva solo il suono di un flauto. Da dove proveniva non se ne aveva idea. Lui e i suoi sodati si addormentarono profondamente, sempre piu’ profondamente. I soldati di Aphaimani riuscirono ad arrestare Laman e a imprigionarlo in una gabbia di ferro.
Quandi si sveglio’ il re del Tamil si trovo’ nella gabbia. Comincio’ a lamentarsi con il ritratto di Laweng fra le mani. Era disperato, il suo cuore era spezzato, aveva perso il suo amore. Le guardie diedero un’occhiata al ritratto e si innamorarono della donna li raffigurata appena la guardarono. Aspettarono che Laman si fosse addormentato, rubarono l’immagine, la portarono a Aphaimani.
Aphaimani non pote’ che subire la sorte degli altri: si innamoro’. Fu preso da frenesia:
“Chi era, dov’era, dove abitava quella donna meravigliosa?”.
Chiese inutilmente a Laman. Qiesti non disse niente.
Il re del Tamil fu esiliato in un’isola solitaria a nord. Piu’ tardi Laman si accorse di aver perso il ritratto. Pianse e continuo’ a piangere senza ritegno. Divenne pazzo, alla fine mori’ ma il suo fantasma torno’ per rubare il ricordo della donna amata..
Aphaimani sembrava sempre piu’ pazzo: era innamorato di una donna che non sapeva ne’ chi era, ne’ dove era. Capito cosa succedeva Suwanmali provo’ invano a distruggere la pittura. Chiese l’aiuto di Srisuwan e Sinsamutr che accorsero subito.
Intanto in Garawek Sudsakorn chiese il permesso al re di partire alla ricerca del padre. Era accompagnato da Saowakon e Haschai, altri figli del re. Appena arrivarono all’isola di Gawin un gigante volo’ giu’ dal cielo e afferro’ Haschai e Saowakon. Sadsakorn corse ad aiutare. Dopo aver ucciso il gigante ne rimosse gli occhi e li uso’ per fare due collane che regalo’ ai fratelli.
Ripreso il viaggio raggiunsero una baia di fronte a Paleuk. Quando seppero chi era il re chiesero a una guardia di farli incontrare con lui. Sudsakorn convinse la guardia dicendo che lui era il figlio del re. Questa riporto’ a Suwanmali che mai prima aveva sentito parlare di quel figlio di Aphaimani. La regina ando’ a incontrare il giovane. Gli disse che Aphaimani era malato e che avrebbe potuto aspettarlo alla baia. Sebbene Sudsakorn fosse molto arrabbiato col padre aderi’ alla richiesta.
Poco tempo dopo Suwanmali fu informata che stavano arrivando nemici da nove paesi. La notizia la terrorizzo’. Provo’ a consultare Aphaimani a cui non interesso’ neppure ascoltare. Il suo cuore divenne di ghiaccio. Aphaimani era uscito di senno a causa della parola magica posta da Laweng sul ritratto.
Suwanmali dovette preparare da sola l’esercito.
Quando i militari di guardia a Paleuk videro un gran numero di nemici che si dirigevano verso la citta’ aprirono il fuoco.
Sudsakorn corse ad aiutare. Suwanmali vestita da guerriero fu subito in mezzo al caos. Sudsakorn corse subito in suo aiuto.
Saputo che Paleuk era attaccata Srisuwan con i tre brahmini e Sinsamutr corse a vedere cosa poteva fare. Furono contenti di incontrare Sudsakorn. Quest’ultimo si offri’ volontario per distruggere la parola magica che stava nel dipinto. Sinsamutr rubo’ il ritratto, Sudsakorn lo colpi’ col bastone magico. Si udi’ un forte lamento e un pianto. Il fantasma di Laman fu distrutto e cosi’ il ritratto.
Aphaimani rinsavi’ e torno’ normale. Rimase confuso vedendosi circondato dal fratello e dai figli. Suwanmali gli racconto’ l’intera storia, fu felice di sapere che l’eremita sull’isola stava bene. Provo’ un profondo dispiacere nel sapere che la guerra aveva fatto un gran numero di vittime. Mando’ un messaggio che invitava i nove re a combattere l’uno con l’altro. I nove re da soli, nessun’altro. Non c’era bisogno che altri soldati morissero. Il trono di Lanka e Laweng sarebbero stati il premio per il vincitore. Accettarono senza sapere che Aphaimani aveva un piano per sbarazzarsi di loro.
La battaglia fra i nove uomini comincio’, alla fine era rimasto solo Aphaimani.
Aphaimani fu informato che Laweng aveva trovato altri alleati dall’ovest dell’India, cosi’ decise di attaccare e distruggere Lanka. Al suo comando l’esercito fu pronto. A Sudsakorn fu ordinato di aspettare in Garawek.
Occorsero 15 giorni per arrivare a Lanka. Le armate di Aphaimani furono bloccate dai soldati occidentali e da quelli dell’India. Combatterono violentemente. Sinsamutr in prima linea fu colpito e cadde in mare.
Aphaimani ne fu addolorato e scioccato ma la pena fu alleviata quando l’astrologo di corte disse che il figlio non era morto. Si trovava sul fondo del mare e l’indomani sarebbe tornato.
Sinsamutr, infatti, non era morto grazie ai poteri soprannaturali ereditati dalla madre. Appena caduto in mare il suo corpo comincio’ a riaffiorare verso la superficie e rapidamente riprese le forze quando fu sfiorato dai raggi del sole e dal vento.
Il giovane torno’ a combattere. Una volta ebbe la possibilita’ di vedere di sfuggita Laweng. Rimase come stordito come se un’onda dopo l’altra sballottase il suo cuore. A dispetto di questo continuo’ a combattere e tento di arrestare la regina. Questa era stanca, aveva perso tutte le sue forze. Tiro’ fuori l’anello col sigillo di Rahu, lo fece oscillare. Ne usci’ un lampo di luce che colpi’ il collo di Sinsamutr, il giovane cadde inconscio. I soldati di Laweng tentarono ad arrestarlo, riusci’ ad impedirlo, uccise molti soldati e catturo’ due comandanti.
Aphaimani vedendo che i due comandanti erano giovani ebbe pieta’ di loro e li lascio’ liberi. Sinmamutr protesto’:
“Non bisogna dimostrarsi cosi’ deboli. La pieta’ non e’ tradizione della guerra, particolarmente in una guerra contro una donna”. Penso’.
Per paura di Sinsamutr, Laweng ordino’ ai soldati di costruire una trappola attorno al loro accampamento. Durante un attacco Sinsamutr e i tre brahmini si trovarono intrappolati e furono rinchiusi in una gabbia di ferro. Non c’era modo di scappare.
Vedendo che i suoi soldati questa volta erano stati sconfitti, Aphaimani comincio’ a suonare il flauto per fermare il combattimento. I soldati di entrambe le parti si addormentarono
Grazie all’enorme potere dell’anello col sigillo di Rua Laweng rimase sveglia. Era stata informata del potere della musica del flauto suonato da Aphaimani e decise in cuor suo di uccidere quell’uomo. Gli si avvicino’ a cavallo e scaglio’ una freccia. Aphaimani giro’ il suo cavallo e con orgoglio e coraggio inizio’ a combatterla. Dopo qualche tempo lei fu stanca e capi’ che non poteva resistere piu’ a lungo. Cerco’ una via di uscita nella fuga. Aphaimani la segui’ da vicino e la obligo’ a continuare il duello. Alla fine col sopraggiungere del buio della notte la donna riusci’ a fuggire
Un momento dopo pero’, stranamente, ricomparve. Questa volta un lampo di luce illuminava in qualche modo il suo viso, cosi fece in modo che Aphaimani potesse vederla chiaramente. Da tutto il complesso della persona si emanava luce, dolcezza, femminilita’. Aphaimani fu affascinato da tanta bellezza, cadde nel potere della magia nera, si innamoro’ di lei. Le disse di smettere di combattere, un altro combattimento fra loro sarebbe stato migliore, quello dell’amore. Aphaimani desidero’ di sposarla.
Al ritorno Laweng gli disse che sebbene fossero amanti non avrebbe potuto credergli finche’ non avesse risvegliato i suoi soldati. Cosi’ lui suono’ di nuovo il flauto, lei rimase affascinata dalla dolcezzza del suono. Lui le ando’ vicino e la strinse fra le braccia: l’ebbe sua nuovamente. Poi lei si ricompose e fuggi’ nella foresta.
Aphaimani tento’ di farla tornare indietro, suono’ il flauto magico. Invano. Cosi’ lascio’ perdere e ando’ a liberare Sinsamutr e i tre brahmini. Saputo che il padre aveva lasciato libera Laweng Sinsamutr si senti’ deluso e si arrabbio’. Aphaimani trovo’ la scusa che la donna era un’ottima combattente. Gli dispiaceva ovviamente che il figlio e i tre brahmini fossero stati catturati ma continuare a combattere non sarebbe stata una saggia idea, sarebbe stato senz’altro piu’ consigliabile esserle amici. Dentro Sinsamutr la rabbia si trasformo’ in una furia.
Lasciato Aphaimani Laweng si perse nella foresta, girovago’ fino a che non fu stanca ed esausta. Chiese agli spiriti della foresta e delle piante di proteggerla e cadde addormentata.
Il mattino dopo, quando si sveglio’ vide un frutto giallo, dal piacevole odore, brillare sul terreno vicino a lei. Sorpresa lo raccolse, ne taglio’ un piccolo pezzo per mangiarlo e ne diede una parte al suo cavallo. Dopo averne mangiato si senti’ rinfrescata, riacquisto’ le forze, continuo’ il viaggio.
Per la strada incontro’ un uomo molto strano: aveva solo la parte destra del corpo. Questi le racconto’ di essere stato maledetto dal grande dio Shiva. Le chiese poi se per caso avesse trovato un frutto magico. Le spiego’ che il frutto era chiamato Seno di Madre Terra e che ne cresceva solo uno ogni mille anni. Chiunque ne mangiasse aumentava la sua forza, aveva una lunga vita e il suo aspetto sarebbe sempre stato giovane e bello. Laweng taglio’ un pezzo del frutto e glielo offri’. Sorprendentemente l’uomo si trasformo’ in un deva e svani’.
Continuo’ per la sua strada e fu attaccata da tre banditi. Riusci’ a sopravvivere grazie agli abitanti di Sikon che vennero in suo aiuto. In cambio della gentilezza, la regina acconsenti’ ad adottare due ragazze orfane, Yupapaka e Sulaliwan come figlie Le tre donne ripresero il viaggio fino a che giunsero alla foresta di Kalwan.
Laweng si sorprese, la foresta era calma, troppo calma. Sembrava non essere abitata da nessun animale. Yupapaka disse che gli animali stavano nascosti per paura di essere catturati e mangiati dal fantasma che viveva nella foresta e abitava nella grotta Kalampan. Il racconto’ spavento’ Laweng ma le due ragazze la calmarono dicendo che l’anello col sigillo di Rahu le avrebbe protette da ogni pericolo. Le due figlie adottive cominciarono poi a cantare tranquillamente.
Sentendosi meglio Laweng divise gentilmente un pezzo di frutto con loro. Si sentirono meno stanche e piu’ forti dopo aver mangiato, inoltre la paura era scomparsa. Le ragazze completarono la storia del fantasma.
C’era una volta un uomo chiamato Yongtorn che era timido e quieto. Si sposo’ con una ragazza in un matrimonio arrangiato dai genitori. Lui desiderava fortemente esprimere il suo amore alla donna ma non osava pensare di essere guardato nella faccia da lei. Risolse il problema legandole sulla faccia un pezzo di stoffa e provo’ a baciarla. La moglie non poteva dire niente, non poteva neppure respirare liberamente. Era soggiogata e come cieca. Nel tentativo di liberarsi lo colpi’ con un calcio negli occhi. L’occhio destro si tacco’ e cadde sul pavimento. Yongtorn non voleva perdere quel pezzo del suo corpo, cosi’ lo mangio’. Oltre che brutto ora era anche orbo da un occhio. Fu colto da vergogna e non volle vivere nel villaggio piu’ a lungo, cosi’ si rifugio’ nella grotta Kalampan dove incontro’ un fantasma che preso da pieta’ gli insegno’ alcune parole magiche. Piu’ tardi la fisionomia del suo corpo cambio’ si trasformo’ in uno zombie e comincio’ a nutrirsi di animali. Questo era cio’ che le tre donne avevano di fronte.
Yongtorn arrivo’ quella notte. Uccise e comincio’ a mangiare il cavallo di Laweng. La regina fu svegliata dal rumore e vedendo quella scena orribile si spavento’ a morte. Yongtorn si giro’ e cerco di morderla ma il sigillo di Rahu lo colpi’ violentemente. Cadde e provo’ un gran dolore. Quando si riprese chiese di diventare servo della donna.
Laweng lo porto’ in Lanka e arrangio’ un vasto posto dove lo zombie poteva alloggiare. Lo nutri’ molto bene. Animali come cammelli, asini, mucche e cosi’ via gli erano mandati tre volte al giorno. Laweng penso’ che quell’essere le poteva essere utile in futuro.
Tornata a Lanka Laweng ebbe problemi col prete, che non era contento che la regina avesse perso la battaglia. Rimase pero’ molto sorpreso, la ragina non sembrava provare alcun dispiacere e al contrario sembrava radiante come fosse innamorata. Alle sue domande Laweng disse che era in quello stato di grazia perche’ aveva mangiato il frutto magico e non c’era motivo da parte del prete di essere cosi’ sarcastico.
Aphaimani era sempre piu’ innamorato di Laweng e non poteva pensare a nient’altro. Cosi’ Srisuwan, Sinsamutr e i tre brahmini pensarono di guidare l’esercito alla conquista di Lanka. Quando raggiunsero Dongtal, una citta’ ai confini di Lanka dovettero combattere con la guarnigione di Lord Irane, che fu ucciso da Srisuwan. Sua figlia Rampasari fu lasciata quindi a combattere da sola contro di lui. Nel combattimento Srisuwan ebbe piu’ volte la possibilita’ di abbracciarla e baciarla. All’improvviso apparve il fantasma senza testa di Irane. Voleva salvare la figlia. Srisuwan ebbe paura e corse lontano.
Rampasari ando’ a chiedere aiuto a Laweng che la accolse con affetto e la accetto’ come sorella piu’ giovane. Le insegno’ le arti magiche.
Laweng, Yopapaka e Silaliwan studiarono un piano per respingere il nemico e impedirgli di entrare in Lanka. Mandarono Yongtorn a cercare Sinsamutr. Yongtorn addormento’ le armate nemiche e poiche’ lo zombie non aveva mai visto Sinsamutr invece di lui riporto’ indietro i tre brahmini. Laweng lo rimando’ indietro. Questa volta i due si incontrarono e iniziarono un combattimento. Yongtorn fu colpito e cadde inconscio, riprese le forze quando fu toccato dai raggi del sole, corse via.
I tre brahmini riuscirono a scappare grazie a una parola magica.
Aphaimani che era pazzo d’amore per Laweng abbandono’ l’accampamento e si reco’ a Lanka per incontrarla. Supplico’ per il suo amore, disse che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Alla fine Lawang accetto’ di vivere con lui.
La notizia che Aphaimani e Laweng vivevano insieme mando’ in bestia Srisuwan che si preparo’ ad attaccare Lanka.
Laweng chiese consiglio a Aphaimani. Egli suggeri’ di mandare un messaggero a informare Srisuwan che erano gia’ sposati e che tutti i suoi amici, se erano tali, dovevano accondiscendere al suo desiderio: “Dovevano tornare indietro e lasciarli vivere in pace”.
Srisuwan fece sapere che i genitori volevano che tornasse a casa per governare Ratana. Di tutto questo al fratello non importava niente, non poteva piu’ controllare se stesso ed era sotto l’effetto della magia nera di Laweng.
La regina di Lanka penso’ che per vincere doveva separare Srisuwan e Sinsamutr da Suwanmali, cosi’ mando’ Rampasari e Yupapaka a informarli che Phra Aphaimani era malato e che voleva vederli. Entrambe avrebbero dovuto usare tutto il loro fascino per intrappolarli.
Ebbero successo, i due uomini si innamorarono di loro. Come Phra Aphaimani erano diventati incapaci di qualsiasi cosa. Seguirono le due donne a Lanka.
Suwanmali fu amareggiata da tutto questo. Tutti erano contro di lei. Rimaneva solo Sudsakorn che pero’ era rimasto a Garawek. Gli spedi’ un messaggio chiedendogli aiuto.
Sudsakorn accompaganato da Haschai si reco’ in fretta a Paleuk. Dopo aver saputo tutta la storia preparo’ le armate e si diresse verso Lanka. Suwanmali e suo figlia stavano su un carro, Sudsakorn cavalcava il Drago Nero e Haschai un leone.
Appena raggiunto il confine di Lanka Suwanmali invio’ una lettera invitando Aphaimani, Srisuwan e Sinsamutr a ritornare. Tutti erano molto dispiaciuti per la loro prolungata lontananza.
Appena ricevuta la lettera tutti e tre sentirono il desiderio di tornare. Fu solo la sensasione di un momento, poi il potere della parola magica fu piu’ forte. Aphaimani rispose che sia lui che gli altri preferivano stare dove erano, non ci sarebbe stato nessun ritorno, anzi consigliavano a Suwanmali di lasciare Lanka.
La risposta distrusse il cuore di Suwanmali, pianse tutto il suo dolore, il suo desiderio di vendicarsi di Laweng divenne piu’ forte. Il figlio adottivo ebbe pieta’ di lei, era impossibile per lui assistere a tutto il dolore della madre. Si offri’ cosi’ volontario per distruggere la magia nera. Suwanmali rifiuto’, aveva paura che cadesse in una trappola come gli altri.
Sudsakorn le assicuro’ che non sarebbe successo. Lui era un eremita che non prestava attenzione alle ragazze. Non doveva preoccuparsi per lui.
Quando Laweng seppe che Sudsakorn stava arrivando mando’ Sulaliwan a dargli il benvenuto e a tentare di metterlo in trappola, giocandogli il medesimo gioco con cui aveva intrappolato gli altri. Il suo fascino pero’ non ebbe effetto a causa del bastone magico.
Lui corse a cercare il padre. Cerco’ di convincerlo che era sotto l’effetto della magia nera. Poi punto’ la canna al suo petto, voleva liberarlo. Aphaimani non gli credette e disse di non ascoltare troppo Suwanmali, poi ordino’ a Sulaliwan di accompagnarlo a riposare.
Nella stanza Sulaliwan provo’ ad usare tutto il suo fascino per addolcire Sudsakorn fino a che non resistendo al suo fascino, era un uomo in fin dei conti, divenne malleabile. Lei pote’ cosi’ rubargli il bastone e tento’ di gettarlo lontano, appena le sue mani lo toccarono si trasformo’ in un serpente che scivolo’ via e svani’. Sudsakorn fu cosi’ spaventato nel vedere il suo bastone andarsene, che svenne.
Senza il bastone magico Sudsakorn divenne debole e cadde facilmente in trappola. Fece all’amore con Sulaliwan ed abbandono’ il suo ruolo da eremita.
Haschai corse a riferire queste notizie a Suwanmali. Appena seppe tutto la donna esplose. Decise di guidare le sue armi al ponte della citta. Laweng chiese ad Aphaimani di andare fuori e di maledirla. Lui lo fece. Suwanmali fu terrorizzata dal modo di fare inaccettabile del marito. Prima verso’ tutte le sue lacrime poi svenne.
Haschai trasporto’ il suo corpo alla base, poi mando’ due lettere per chiedere aiuti da Romchak e Garawek. Re Toswong di Romchak ordino’ a Kesra e Arunrasmi di partire subito. In Garawk la matrigna di Sudsakorn, Chantawadee invito’ l’eremita Tisapamok e sua moglie a offrire il loro aiuto per liberare Aphaimani dalla parola magica. Saowakon sarebbe andato con loro.
In Lanka Saowakon espresse il desiderio di essere figliastra di Kesra. Kesra orgogliosa accetto’ prontamente.
Tisapamok creo’ quattro piccole bandierine d’oro con sacre parole scritte su di loro. Poi fece dei bellissimi fiori con riso scoppiato. Haschai nascose le bandierine fra i suoi vestiti, prese i fiori e parti’. Imbroglio’ le guardie di palazzo dicendo che voleva incontrare Laweng per darle i Fiori del Paradiso. Le guardie lo lasciarono passare.
Haschai si diede da fare per trovare Sansamutr e Sudsakorn. Quando li incontro’ diede loro le bandierine. La magia nera fu rotta, la parola magica aveva perso il suo effetto. Anche Aphaimani riprese i sensi, quando gli fu consegnata la bandierina. Sfortunatamente Laweng arrivo’ in quel momento, gli strappo’ la bandierina di mano e la ruppe. Aphaimani cadde di nuovo in potere della parola magica. Gli altri poterono scappare.
Non molto tempo dopo, tuttavia, Sinsamutr e Sudsakorn furono catturati e riportati indietro. Cio’ grazie a un ipnotismo operato da Yongtorn per ordine del prete. Nuovamente non riuscirono a fuggire al potere della parola magica.
Una volta Saowakon riusci’ a introdursi nel palazzo. Vedendo Sulaliwan seduta sulle ginocchia di Sudsakorn, ne fu scossa e invasa da una forte rabbia. Piena di risentimento colpi’ con una freccia le guance di Sulaliwan e corse via. La ragazza era stata gravemente ferita ma si rimise in pochi secondi dopo aver mangiato il frutto magico. Rimase solo una piccola cicatrice.
In risposta a tutto questo Laweng porto’ il suo esercito ad attaccare la base di Suwanmali. Il combattimento sembrava diventare sempre piu’ violento.
All’improvviso si udi’ un terribile rumore; l’aria fu piena di nebbia e fumo. Le tenebre coprirono tutto il cielo. Poi comincio’ a piovere forte e la temperatura divenne incredibilmente fredda. Stranamente sembrava che il fuoco bruciasse la cima della montagna. Tutti cominciarono a correre finche’ intorno alla montagna ci fu una gran folla in cui le persone sembrava comprimersi l’una con l’altra.
Sorprendentemente sopra quelle lingue di fiamme c’erano i due riveriti eremiti, il maestro Sudsakorn e Tisapamok. Tutti gettarono le armi per rendere loro omaggio. I due eremiti dissero che dovevano vivere in pace e amarsi l’uno con l’altro. La gerra non poteva creare niente ed era solo una perdita. I loro insegnamenti illuminarono tutti, facero in modo che si pentissero delle loro passate azioni. Essi si scambiarono scuse e chiesero perdono, tornarono poi a palazzo.
Quando torno’ la luce tutti si accorsero che la zona della montagna era piena di diamanti, a ogni persona fu permesso di raccoglierne quanti desiderava. Saowakon non volle nessuno dei diamanti che si trovavano sul terreno, quello che voleva era il Grande Diamante. Laweng glielo offri’ gentilmente senza sapere che che quello era il Cuore di Lanka, aveva il potere di attrarre altri diamanti alla superficie, cio’ senza che questi avessero fine. Cio’ avrebbe reso Lanka ricca.
Aphaimani arrangio’ una lussuosa cerimonia di matrimonio per Sinsamutr e Arunrasmi, Sudsakorn e Saowakon. Essi furono anche nominati governanti, Sinsamutr di Paleuk e Sudsakorn di Garawek.
Quindici anni piu’ tardi, il figlio di Laweng, Mangla, diverne governante di Lanka. Lo stesso vecchio prete che una volta aveva servito la madre lo incito’ a riprendersi indietro il Grande Diamante. Laweng non fu d’accordo con loro perche’ la preziosa gemma era stata donata e si trovava lontano. Nessuno la ascolto’. Il giovane Mangla guido’ i suoi eserciti ad attaccare Garawek e pote’ riportare il Grande Diamante a casa.
Dopo di cio’ Mangla divenne sempre piu’ audace, penso’ che il nemico poteva venire a riprendersi il Diamante. Fece cosi’ arrestare Suwanmali, le due sorelle gemelle, i loro genitori e li mise in prigione come ostaggi.
Haschai si arrabbio’ moltissimo. Guido’ i suoi eserciti in battaglia contro Mangla. Aphaimani, Srusuwan e Sudsakorn corsero a portare aiuto. Entrambe le parti combatterono violentemente. Alla fine Mangla perse, i suoi eserciti si dispersero. Vedendo la sconfitta il prete dette fuoco a Lanka. Tutti gli ostaggi furono liberati da Haschai.
Ancora una volta Aphaimani suono’ il suo flauto per fermare la guerra. I soldati di Mangla si addormentarono. Ma ne’ Mangla ne’ il prete sentirono il suono. Il primo aveva l’anello col sigillo di Rahu a proteggerlo, il secondo mise oro nelle sue orecchie per non ascoltare. Entrambi svanirono nella foresta senza lasciare tracce.
Quando i soldati di Mangla si svegliarono si offrirono di servire Aphaimani.
La guerra era finita. Tutti erano pieni di gioia. Potevano parlare del passato senza ombre e felicemente. Hascai chiese ad Aphaimani di poter sposare le due sorelle gemelle. Questi organizzo’ una cerimonia matrimoniale per loro. Haschai fu anche fatto governatore di Garawek, Sudsakorn si trasferi’ a governare Lanka al posto di Mangla.
Srisuwan e re Toswong partirono per Romchak quando tutto torno’ alle condizioni normali. Sinsamutr si sistemo’ in Paulek.
Piu’ tardi Aphaimani si stanco’ della vita terrena. Disse addio alle mogli Suwanmali e Laweng:
“Ognuna di voi ha un gran numero di tesori. Tutto cio’ che desiderate potete averlo. Penso che possiate vivere senza di me. Io vado nella foresta a vivere da eremita”. disse, poi diede alcune istruzioni.
Le due mogli apprezzarono cosi’ tanto quel comportamento che chiesero di seguirlo e vivere con lui da eremite. I tre lasciarono la citta’ per meditare e vivere una semplice vita in pace sulla montagna Songkut. Yapapaka, Rampasari e Sulaliwan offrirono i loro servizi. Raccolsero frutta per loro e si presero cura di loro per il resto della loro vita.



Traduzione da "Fascinating Folktatales of Thailand" e "Phra Aphaimani" della Sky Book. 

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