Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 1 luglio 2011

Phra Aphaimani.

Traduzione da "Fascinating Folktatales of Thailand" e "Phra Aphaimani" della Sky Book.

Tao Suthat, che era re della citta’ di Rattana, aveva una moglie chiamata Pathumkesorn. La coppia reale aveva due figli, Phra Aphaimani e Srisuwan, i due principi al momento dell’inizio della storia avevano rispettivamente 15 e 13 anni.
Il padre desiderava che i figli lo aiutassero nel governare il paese ma essi non erano stati istruiti nell’arte del governo. Il re allora ordino’ loro di andare fuori dal palazzo, di lasciare la citta’ e di andare a cercarsi dei bravi maestri che potessero insegnar loro le nozioni utili per governare.
I due principi lasciarono la citta’, cominciarono a vagandare nella foresta e affrontarono momenti difficili e, dopo un lungo viaggio, durato 15 giorni, arrivarono al villaggio di Prachantakarm dove incontrarono due maestri. Il primo maestro era abilissimo nel suonare il flauto mentre il secondo era un campione nella difesa e nell’attacco con il bastone e con la spada.
Phra Aphaimani scelse di studiare il flauto, Srisuwan preferi’ studiare l’arte della difesa e dell’attacco. Passarono gli anni Phra Aphaimani divenne cosi’ abile con il flauto che tramite il suo suono poteva addormentare o uccidere le persone. Srisuwan divenne abilissimo nell’usare la spada o il bastone. Passarono gli anni e i due ragazzi raggiunsero il punto in cui i maestri non avevano piu’ niente da insegnare agli allievi. Era giunto il momento in cui dopo aver completato gli studi i due principi potevano salutare i maestri e tornare a casa.
Quando arrivaro a Ratana il padre, re Sudras, fu molto felice di rivedere i figli dopo tanti anni e chiese:
“Figli miei, ditemi cosa avete studiato?”.
Phra Aphaimani rispose:
“Io, Padre, sono orgoglioso di dirti che io ho scelto di studiare musica e Srisuwam l’arte del combattimento”.
Il re fulmino’ i figli con lo sguardo e la sua risposta fu immediata:
“Stupidi ragazzi!” urlo furibondo il padre “Avete perso tutti questi anni per studiare musica e combattimento? Come avete potuto pensare che i figli di un re dovessero dedicare la loro preparazione a materie cosi degradanti? Mi avete deluso moltissimo e penso che potreste portare disgrazia alla famiglia se resterete qui. Andatavene dalla citta’! Subito!!!”.
I due fratelli lasciarono la citta’ preparati ad affrontare un pericoloso viaggio nella foresta, soffrirono fame, pene e patimenti per circa un mese, alla fine arrivarono in riva al mare e qui si sdraiarono sulla spiaggia per rilassarsi. Di li a poco incontrarono tre brahmini. Essi passavano con una barca quando videro i due fratelli sulla riva. Si fermarono per vedere di fare amicizia. I tre bramini si chiamavano Vichien, Mora e Sanon. Ognuno di essi aveva un potere particolare. Vichien col suo arco poteva scagliare sette frecce in un sol colpo ed essere sicuro che tutte avrebbero colpito il bersaglio accuratamente. Mora poteva trasformare l’erba in una barca solida e robusta. Samon poteva invocare il vento e la pioggia inoltre era un infallibile indovino.
“Chi siete e perche’ siete qui?” chiesero i tre bramini.
I due fratelli raccontarono la loro storia, poi chiesero:
“Da dove venite?”
Vichien rispose:
“Siamo tre amici e veniamo dal villaggio Inthakham. Ognuno di noi possiede una diversa abilita’. Ma la tua storia mi ha incuriosito, cosa significa pratico nella musica? Potete spiegarmelo?”
Aphaimani comincio’ a suonare il suo flauto. La musica dolce e vellutata avvolse i bramini e Srisuwan portandoli prima in uno stato di quite, poi li addormento’ profondamente.
Un’orchessa gigante dal corpo flaccido, orribile e immensamente grande viveva in una grotta in fondo al mare. In quel momento in cui Phra Aphaimani suonava l’orchessa marina stava cercando, come ogni sera, cibo nell’area, senti’ il dolce suono del flauto e fu pervasa da un senso di dolcezza. Segui’ il suono e vide un uomo giovane e affascinante che suonava mentre stava seduto su una roccia. Basto’ quello sguardo si ninnamoro’ di lui e lo volle per marito. Usci’ dall’acqua, catturo’ Aphaimani e lo porto’ alla sua grotta nel fondo del mare. Aphamaini fu preso da un terrore mai provato e svenne.
L’orribile orchessa capi’ che quando il giovane si fosse svegliato avrebbe sicuramente avuto paura del suo aspetto. Si trasformo’ in una giovane bellissima femmina. Si sdraio’ poi vicino ad Aphaimani e gli pratico’ un gentile massaggio, cercando di rianimarlo. Non molto tempo dopo il giovane si sveglio. Aphaimani fu sorpreso di vedere se stesso nelle mani di quella bellissima donna che cercava di amoreggiare con lui. Lei voleva Phra Aphaimani come suo marito, lui la guardo’ negli occhi ma essi non emettevano nessuna luce. Capi’ allora chi aveva di fronte, capi’ come stavano in realta’ le cose, capi’ che quella meravigliosa donna era un’orchessa travestita. un mostro che viveva in fondo al mare. Il suo cuore fu pieno di odio per lei, si vedeva in trappola.
Le disse:
“Orchessa, non vedo il motivo del tuo comportamento. Dimmi perche’ mio hai portato qui? Tu sei un gigante, io un essere umano”.
“Sebbene sia una donna gigante non sono sposata e non ho mai conosciuto un uomo prima di te nella mia vita”. Cio’ detto la donna premette il suo corpo contro il corpo di lui.
Phra Aphaimani si arrabbio’ moltissimo e la scanso’ usando i suoi piedi, poi la percosse violentemente.
La donna/mostro non si arrabbio’ con lui:
“Tu sei mio marito puoi fare di me cio’ che vuoi”.
Aphaimani uso’ la aua intelligenza: :
“Bene se e’ cosi’ vattene, lasciami da solo e non disturbarmi. Ora voglio riposare, parleremo dopo”.
Il giovane era amareggiato pensava a suo fratello: cosa avrebbe fatto Srisuwan quando si fosse svegliato, dopo aver constatato che lui non era li.
Nello stesso tempo la donna gigante tentava, usando tutte le due arti di piacergli. Aphaimani non sapeva cosa fare. Capiva pero’ che la sua vita era in pericolo e molto probabilmente, per il momento, la scelta migliore sarebbe stata di diventarne il marito, anche se questo era contrario a tutto cio’ che desiderava. Alla fine disse:
“Se acconsenti a fare un voto, accettero’ di prenderti come moglie”.
La donna/mostro giuro’:
“Se faro’ qualcosa di male al mio amato marito possa la mia vita essere distrutta dai deva. Il mio amore e la mia lealta’ verso di te non avranno fine e dureranno per tutto il tempo che durera’ il cielo e la terra”.
Quando ebbe finito di giurare premette il suo corpo contro quello di lui. Non c’era altro da fare, Phra Aphaimani fu obligato ad accettare di soddisfarla, a fare all’amore. Non poteva opporsi alla sua attuale condizione.
Nel frattempo Srisuwan e i tre bramini si erano svegliati, Srisuwan usci’ dal suo sonno terrorizzato,
capi’ subito che Phra Aphaimani era sparito. Sveglio i brahmini, cercarono nell’area e trovarono grandi impronte sulla sabbia che scomparivano in mare. Pensarono che mentre dormivano un gigante era venuto a prendere Phra Aphaimani e lo aveva portato lontano per usarlo come cibo. Srisuwan era amareggiato, dispiaciuto, in cuor suo provava una pena indicibile, non faceva altro che lamentarsi per la fine del fratello. Mora usando una parola magica trasformo’ l’erba in una grande giunca e invito’ gli altri a salire a bordo e andare alla ricerca di Phra Aphaimani.
“Navigheremo il mare per cercarlo. Se non e morto lo troveremo sicuramente”. Disse Mora.
“Ma dove andiamo?” chiese Srisuwan.
Sanon, che poteva predire il futuro, disse:
“Non ti amareggiare, Srisuwan. In questo momento, Phra Aphaimani e’ in fondo al mare. Da qualche parte a sudest”..
Salirono tutti a bordo della nave e cominciarono il viaggio.
Dopo aver a lungo viaggiato, pur non avendo trovato tracce di Aphaimani, decisero di continuare la ricerca. Un giorno arrivarono alla citta’ di Romchak, che era governata da re Tosawong. Il re aveva una bellissima figlia di nome Kesara. A quel tempo la citta’ era in guerra contro uno dei principi di Java chiamato Uthen. Egli voleva la principessa per sposa ma il padre lo rifiutava.
Vicino alla citta’ bruciarono la loro barca. Srisuwan si travesti’ da brahmino e insieme si introdussero nella citta’. Tuttavia non passarono inosservati agli occhi vigili del comandante le guardie della porta. Furono fermati da lui che chiese loro chi erano e da dove venivano. Sanon replico:
“Veniamo dal villaggio di Khamvasi. Il nostro fratello piu’ giovane e’ un guaritore. Abbiamo lasciato il nostro villaggio in cerca di erbe che si trovano in diverse isole. Sfortunatamente siamo capitati in una grande tempesta. Tutto il mio equipaggio e’ caduto in mare ed e’ annegato. Quando siamo arrivati vicino alla citta’ la nostra nave e’ affondata”. Detto questo chiese informazioni sulla citta’.
Il comandante delle guardie forni’ le informazioni richieste e aggiunse che in citta’ tutti aspettavano un imminente attacco se il re non concedeva in sposa la figlia.
Il capo delle guardie permise loro di stare in citta’ fino a che non fosse arrivata un’altra nave su cui potessero imbarcarsi per tornare a casa. I quattro amici lo ringraziarono e gli chiesero di essere accompagnati in una visita della citta’. Lungo la strada, seppur occupate nei loro commerci, le donne rimasero estasiate quando videro la bellezza del giovane brahmino Srisuwan.
Krajong, che era cuoca nelle cucine del palazzo, era andata al mercato per comprare generi alimentari. Per strada vide un grosso gruppo di persone e sembrava che tutte prestassero attenzione a qualcosa. Fu presa dalla curiosita’ di sapere cosa stessero guardando cosi’ ando’ a controllare. Come vide Srisuwan si innamoro’. Si avvicino’ a lui e gli offri’ dei fiori.
Krajong non penso’ piu’ al lavoro, comincio’ a seguire Srisuwan. Il capo delle cucine non poteva, tuttavia, aspettare piu’ a lungo e mando’ un servo con l’ordine di riportare indietro Krajong. Il servo la vide mentre si comportava in modo modo strano, sembrava pazza. L’afferro’ per i capelli e la porto’ indietro. Il capo delle cucine le chiese perche’ si comportasse in quel modo e lei rispose che era innamorata di un giovane uomo, un affascinante brahmino e che era diventata sua moglie. Il suo capo si arrabbio’ e riporto tutto alle dame di Kesra. Le donne ordinarono di arrestare i quattro brahmini e di portarli a palazzo. Quando videro Srisuwan furono tutte d’accordo sul fatto che il giovane brahmino poteva avere soltanto una moglie: Kesra.
Cosi’ portarono lui e gli altri tre in una capanna, appartenente a un’anziana coppia, che si trovava dietro i giardini del palazzo reale.
Una notte Kesra sogno’ un grande serpente che, salito nel suo letto, si era avvolto attorno al suo corpo. Quando si sveglio’ era tremante di paura. Urlo’. Le dame accorsero e ascoltarono il suo racconto, alla fine sorrisero. Una di loro disse che era scritto in un antico libro che una ragazza che faceva quel sogno avrebbe incontrato rapidamente la persona desiderata. Kesra, con un dolce sorriso, torno’ rapidamente a letto.
Il giorno seguente le quattro donne andarono a visitare i brahmini alla capanna. Questi cominciarono a brontolare sul loro stato di detenzione dicendo che non avevano il diritto di tenerli segregati. Non avevano fatto niente di male. In quello stato non potevano dormire ed erano obligati a lavorare duramente tagliando erba. Se quella condizione fosse durata a lungo sarebbero sicuramente morti.
Una donna disse:
“La serva Krajong ha accusato il giovane brahmino di aver abusato di lei, cosi’ la principessa ci ha ordinato di scoprire la verita’.
Un brahmino replico’:
"Nostro fratello non ha fatto niente di sbagliato. E’ questa donna che vuole imbrogliare. Noi siamo venuti in pace. Non vi abbiamo fatto alcun danno. Pensi che sia possibile incontrare la principessa?
“Noi siamo Prapawadi, Chongkolni, Ubolrasmi e Srisuda. Se lavorerete duramente avrete una possibilitadi vederla. Ma ho paura che siate troppo pigri e che perdiate il vostro tempo andando con le ragazze. Questo dispiace molto alla principessa”.
I brahmini convinsero le dame che volevano realmente vedere la figlia del re e che avrebbero accettato di diventare suoi servi. Le donne capirono che quello che quegli uomini volevano combaciava con i loro desideri: un incontro fra Srisuwan e Kesra era voluto da tutti. Cosi’ si accordarono e le dame dissero che avrebbero invitato la principessa a raccogliere fiori nel giardino l’indomani. Grazie a quell’accordo consentirono ai brahmini di andare ad abitare nel Palazzo della Luna. Dopo questo tornarono indietro.
Lasciati soli, i brahmini dissero a Srisuwan che avrebbe dovuto tentare di conquistare il cuore di Kesra. Ma Srisuwan disse sprezzante:
“No, non ho tempo per l’amore. Non mi importa niente di quel sentimento”.
I brahmini replicarono:
“Tutti e tre pensiamo che sia meglio per te rimanere qui. E’ il solo posto dove possiamo trovare notizie di tuo fratello”.
Kesra acconsenti’ ad andare nel guiardino il giorno successivo. Come la principessa e Srisuwan si incontrarono si innamorarono al primo sguardo, fu come se il dio dell’amore avesse colpito il suo cuore con tutte le sue frecce. Srisuwan decise di restare a Romchak. I due giovani da quel momento cominciarono a pensare uno all’altro. L’amore cresceva nei loro cuori. Non sentivano necessita’ ne’ di dormire ne’ di mangiare. Srisuwan regalo’ a Kesra il suo anello, questa ricambio con un corpetto avvolgente. Si scambiarono poemi d’amore scritti su giovani foglie di banana esprimendo i loro sentimenti l’uno verso l’altro.
Nello stesso tempo Phra Aphaimani che viveva con l’orchessa di mare ebbe un figlio maschio da lei, il neonatyo fu chiamato Sinsamut. Il ragazzo era molto simile al padre ma possedeva alcune caratteristiche ereditarie della madre come i denti canini e poteri magici. I suoi occhi avevano il colore del sole ed era forte come un elefante. Il padre gli dono’ il suo anello, gli insegno’ a suonare il flauto e l’arte del combattimento.
Un giorno, quando Srimutr aveva otto anni, mentre la madre era andata a caccia di cibo e il padre stava dormendo il ragazzo noto’ che l’ingresso della grotta era sigillato da un enorme masso. Di sicuro era stata la madre a chiudere quella porta naturale per non far fuggire il suo amore. Il bambino fu colto da curiosita’ per iol mondo esterno sposto’ il masso senza fatica, nonostante il grande peso non ebbe alcuna difficolta’ nel farlo.
Provo’ un senso di gioia e di eccitazione nel vedere il mare, la sabbia, tutti quei pesci. Incontro’ una strana creatura, un vecchio tritone che aveva la coda di un pesce al posto delle gambe. Catturo’ la creatura e la porto’ con se alla grotta.
Phra Aphaimani ebbe paura quando seppe che il figlio poteva aprire la grotta. Se la madre avesse saputo la verita’, poco avrebbe contato l’amore filiale, poteva ucciderlo. Cosi’ decise di raccontare a Sinsamutr la sua storia con la madre e convinse il figlio che dovevano fuggire..
Quando il tritone seppe che Phra Aphaimani era un principe promise di portare lui e il figlio lontano. Suggeri ad Aphaimani di consigliare alla moglie di andare a praticare meditazione per tre giorni nella foresta, lui nel frattempo avrebbe potuto portarli nell’isola di Ko Kaew Pisdarn, l’Isola Meravigliosa.
Quando l’orchessa parti’ per la foresta, Aphaimani e il figlio partirono poco dopo. Il padre cavalcava il tritone, il figlio la moglie di lui che era corsa in aiuto. Il gruppo prosegui’ speditamente verso l’isola. Il vecchio tritone e la sirena nuotarono per un intero giorno e un’intera notte senza fermarsi ne’ riposarsi un secondo.
Tre giorni dopo, ritornando dalla foresta, la donna gigante arrivo’ alla grotta solo per constatare che il marito e il figlio se ne erano andati. Divenne una furia, sembrava impazzita. Parti in fretta, senza perdere una secondo, alla loro ricerca. Per la strada incontro’ uno spirito del mare che le disse che il gruppo si era diretto a sud. Rapidamente prese quella direzione.
A un certo punto del loro viaggio Aphaimani e Sinsamitr si accorsero che il mostro era ormai vicino. Il figlio disse:
“Padre, tu devi andare avanti e lasciarmi qui. Provero’ a fermare mia madre”..
Il vecchio tritone, vinto dalla stanchezza, chiamo’ in aiuto la figlia. Le disse:
“Non posso andare avanti. Porta Phra Aphaimani lontano il piu’ in fretta possibile. Hai capito?”
Poco tempo dopo il mostro pote’ catturare il vecchio tritone e la moglie. Appena li ebbe fra le mani la sua furia aumento’ all’infinito:
“Perche’ avete portato mio marito e mio figlio lontani da me?!? Dove li nascondete?”
Entrambi rimasero in silenzio per farle perdere tempo. Cio’ rese la sua furia una tempesta che sembrava aumentare allinfinito. Non aveva mangiato da tre giorni e presa dall’odio li uso’ come cibo.
La giovane sirena si mosse nel mare rapidamente e riusci’ a portare Phra Aphaimani all’Isola Meravigliosa. Li incontrarono un uomo anziano che era un riverito eremita. Quando questi udi’ l’intera storia diede loro il permesso di fermarsi. All’arrivo la donna gigante chiese ad Aphaimani perche’ era fuggito lontano da lei. Questi replico’:
“Tu sei un’orchessa io un essere umano. Non possiamo vivere insieme, e’ un abominio. Per piacere torna indietro e lasciami qui”.
La donna gigante maledisse sia l’eremita che la sirena. L’eremita perse la calma, si arrabbio’. Pronuncio’ una parola magica e creo’ della sabbia sacra che getto’ verso la gigantessa. Il mostro fu colpito gravemente, non pote’ sopportare il dolore e corse via.
Dopo la morte dei genitori la giovane sirena non aveva dove andare, doveva vivere sull’isola. L’eremita le disse di sistemarsi vicino alla collina poi le regalo’ un filo sacro.
Di notte Aphaimani ando’ a visitarla e le chiese di diventare sua moglie. La sirena rifiuto’ dicendo:
“Sono solo una sirena, non adatta a un principe come te. Per favore non abbassare te stesso amandomi”.
Aphaimani le sussurro’ dolci parole e riusci’ a entrare nel suo cuore. Vissero insieme per sette mesi.
Nella citta’ di Paleuk regnava un re chiamato Silraj, Monta era sua moglie e regina. Avevano un figlia chiamata Suwanmali che era stata promessa come sposa al principe Ulrane di Lanka.
Una notte Suwanmali sogno’ che si trovava in mare e vedeva una bellissima palla di cristallo fluttuare nell’aria. La principessa si avvicno’ alla palla e tento’ di afferrarla. In quel momento si sveglio’. La bella palla di cristallo era svanita, si senti’ amareggiata per molti giorni. Vedendo che la figlia sembrava malata re Silraj mando’ a chiamare l’astrologo di corte. Questi consiglio’ di portare la pricipessa lontano, in questo modo avrebbe trovato il compagno adatto. Re Silraj penso’ di fare un viaggio per mare su una grande nave. Voleva la felicita’ della figlia, voleva vederla sorridere! Diverse navi partivano il mattino dopo.
Al ritorno dal viaggio la nave incappo’ in una grande tempesta e fu data per dispersa per sette giorni e sette notti. Il re e la figlia non sapevano dove si trovavano ed erano in preda al terrore. Celebrarono una cerimonia invocando spiriti e deva in modo che indicassero la via. La cerimonia ebbe successo. Esseri benevoli dissero loro di andare a nord dove avrebbero incontrato un uomo che si dedicava alla magia.
In quei giorni il re di Lanka e suo figlio, che erano partiti per Paluek tempo prima, arrivarono nella citta’, in tempo, come richiesto per accompagnare la promessa sposa alla cerimonia di matrimonio. Grande fu la loro delusione quando seppero che re Silraj e la figlia erano dispersi in mare. Si offrirono di partecipare alla ricerca.
La nave di re Silraj raggiunse l’Isola Meravigliosa. Tutti sbarcarono dalla nave per rendere omaggio all’eremita. Questi gentilmente diede loro il benvenuto e disse:
“Io sono stato ordinato piu’ di mille anni fa, e’ ora di presentare i nuovi eremiti che io ho ordinato: Phra Aphaimani e suo figlio”.
Re Silraj racconto’ la sua storia e chiese ad Aphaimani di raccontare la sua. La storia di Aphaimani fu per il re molto interessante, alla fine chiese:
“E In cosa consiste l’arte di suonare il flauto? Puoi mostrarmelo?”
Aphaimani disse:
“Ora sono un eremita, non posso farlo. Ho timore a contraddire la regola. Tuttavia permettero’ a mio figlio di lasciare lo stato di eremita per un istante, in modo che possa mostrartelo”.
Il re e il suo gruppo caddero addormentati quando Sinsamutr comincio’ a suonare. Aphaimani diede segretamente uno sguardo a Suwanmali e fu affascinato dalla sua bellezza.
Quando tutti si svegliarono, Sinsamutr disse che desiderava diventare figlio di Suwanmali. La ragazza ne fu felice perche’ anche lei provava simpatia per il bambino. Il re fu informato dall’eremita sulla strada per tornare a Paleuk, si trovava a nordest. Il gruppo fu provvisto di acqua e cibo e fu concordato che Aphaimani, Sinsamutr e alcuni discepoli dell’eremita si sarebbero uniti nel viaggio.
Aphaimani ando’ a dire addio alla povera sirenetta che in quel momento era in stato interessante da tre mesi. Lei senti’ il suo cuore andare a pezzi ed eruppe in un diluvio di lacrime. Perdeva la persona amata e non aveva nessun’altro con cui stare. Aphaimani le diede il suo anello e una spilla per capelli dicendo di darla al figlio. Fu dispiaciuto per lei e disse all’eremita di occuparsene.
Sulla nave Aphaimani tento’ di fare innamorare Suwanmali. Questa pero’ gli disse la verita’: era stata promessa al principe Usrane di Lanka e sarebbe dovuta partire con lui per Lanka per celebrare il matrimonio.
Aphaimani fu scioccato nel sentire la storia, tuttavia non si arrese. Giuro’ che si sarebbe suicidato se non avesse potuto essere amato da lei. Le sue parole toccarono Suwanmali nel piu’ profondo del cuore: la donna divenne dolce con lui. Persava da un senso di pieta’ e amore gli disse di trovare il miglior modo per risolvare il problema. Aphaimani fu felice a quelle parole e le dono’ il suo anello come segno di amore, ne ricevette in cambio una collana.
Avendo saputo che Aphaimani aveva lasciato l’isola la donna giagante lo segui’. Appena pote’ raggiungerlo fece a pezzi la nave. Alcune persone sopravvissero, altre annegarono in mare. Cosi’ fu per re Silraj che era vecchio e debole. Sinsamutr si carico’ sulle spalle l’inconscia Suwanmali e si allontano’ nuotando. Aphaimani trovo’ un pezzo di legno che gli permise di sopravvivere. Fortunatamente il vento lo spinse alla piu’ vicina riva.
Riprese le forze, scalo’ la cima di una montagna. La donna gigante non poteva arrivare in quel luogo, non poteva scalare fino in cima, cosi’ rimase alla base. Chiese ad Aphaimani di scendere, questi rifiuto’. L’orchessa coi suoi poteri soprannaturali chiese allora l’aiuto degli spiriti, questi apparvero e circondarono la base del monte. Poi l’orchessa utilizzo’ una parola magica per creare un uragano e un vortice di vento che ferirono gli studenti dell’eremita.Vedendo tutto questo Aphaimani preparo’ il flauto. Disse agli studenti di chiudere le orecchie con la saliva e comincio’ a suonare. Il suono del flauto disperse i fantasmi in varie direzioni. La musica colpi’ le orecchie e il cuore della donna gigante, ascoltarla era una pena indicibile e cosi’ mori’. Stranamente nel momento della morte il corpo si trasformo’ in pietra e un liquido bianco usci’ dalla sua bocca.
Aphaimani si avvicino’ per bruciare quanto rimaneva di lei ma l’apparizione di un deva cambio’ il suo proposito. L’angelo gli impedi’ di fare quanto voleva, il fuoco avrebbe fatto rivivere il mostro. Il deva disse inoltre che chiunque avesse mangiato il liquido bianco sarebbe diventato piu’ forte. Aphaimani e molti altri se ne cibarono.
Nel frattempo Sinsamutr aveva nuotato per sette giorn e sette notti senza fermarsi, portando con se l’inconscia Suwanmali. Vide un’isola in distanza e aumento’ la velocita’ spinto dalla speranza di raggiungerla. Quando arrivo’ a riva svenne per l’enorma sforzo dei giorni precedenti.
Suwanmali, ripresa conoscenza, ebbe timore nel vedere il giovane al suolo. Invoco’ i deva e chiese il loro aiuto. Immediatamente Sinsamutr apri’ lentamente gli occhi. I due rimasero sull’isola finche’ un giorno passo’ una nave. Il capitano era un pirata inglese di nome Surang. Presi a bordo la donna e il bambino questi cerco’ di conquistare il cuore della femmina, ma la donna non si lascio’ conquistare e tutto fu vano.
Una volta il pirata fece bere molto vino a Sinsamutr convincendolo a uscire dalla stanza. Il giovane che non aveva mai gustato una delizia simile prima si ubriaco’ poi cadde addormentato. Con questo inganno Surang pote’ entrare nella camera della donna che era rimasta sola e provo’ a forzarla a diventare sua amante.
Suwanmali disse che prima avrebbe dovuto parlare con Sinsamutr, se non le veniva concesso questo si sarebbe buttata in mare. Surang credette alle sue parole e usci’ dalla stanza. Piu’ tardi Sinsamutr si sveglio’ e quando seppe tutta la storia si arrabbio’ moltissimo, sfido’ il pirata a duello. Vinse. Il pirata fu ucciso. Tutti gli uomini della nave ebbero timore e paura del ragazzo e si offrirono come schiavi. Suwanmali gentilmente diede loro tutto il tesoro di Surang e ordino’ che fossero preparate cinquecento navi per andare alla ricerca di Phra Aphaimani e degli altri.
In Romchak Srisuwan e Kesra vivevano insieme felici e contenti. Avevano avuto una bella bambina che avevano chiamato Arunrasmi, all’epoca di questi fatti questa aveva raggiunto gli otto anni.
Un giorno l’astrologo di corte predisse che Romchak sarebbe stata attaccata da qualche sconosciuto nemico. Srisuwan comincio’ a preparare il suo esercito.
Sinsamutr si accorse che a bordo cibo e acqua cominciavano a scarseggiare. Aveva bisogno di approvvigionarsi. Quando vide Romchak penso’ di attaccarla ma la sua flotta fu vista da alcuni soldati che sorvegliavano le navi. Questi soldati usarono immediatamente le loro armi quando videro che le navi avvistate erano quelle di pirati.
I soldati di Romchak non poterono resistere al potere di Sinsamutr, furono messi in fuga da lui e dai suoi uomini e il giovane passo’ all’attacco della citta’.
Srisuwan usci’ sul suo cavallo si diresse verso Sinsamutr per combatterlo. Quest’ultimo perse e fu ucciso. Alla notte quando il suo corpo fu bagnato dalla rugiada risuscito’. Al mattino successivo combatte’ ancora con Srisuwan che questa volta perse. Fu colpito e cadde da cavallo, cosi’ Sinsamutr pote’ arrestarlo.
Quando Srisuwan vide l’anello col garuda al dito di Sinsamutr lo riconobbe immediatamente come quello di Aphaimani, di cui si presento’ come il fratello piu’ giovane e quindi zio di Sinsamutr.
Il giovane non fu sicuro di potergli credere e chiese come prova quale fosse l’abilita’ del padre. Srisuwan disse che il fratello suonava il flauto. Udito questo il giovane cadde in ginocchio e chiese perdono.
Sinsamutr invito’ lo zio a bordo della sua nave e gli presento’ la madre adottiva, Suwanmali. Srisuwan decise di lasciare la citta’ con loro e andare alla ricerca del fratello. Chiese il tempo per tornare a palazzo dove istrui’ tre brahmini su come dovevano governare la citta’ in sua assenza. Saluto’ Kesra e viste le insistenze della figlia, Arunrasmi, di andare con lui alla fine acconsenti’.
Usrane viaggio’ per mare alla ricerca della promessa sposa finche’ raggiunse l’isola dove si trovava Phra Aphaimani. Si incontrarono sulla riva. Phra Aphaimani gli racconto’ del suo naufragio e di come lui, suo figlio e Suwanmali erano partiti per diverse direzioni. Usrane fu rattristato e amareggiato da cio’ che udi’ su Suwanmali. Guardandolo Phra Aphaimani provo’ dispiacere per lui e decise che doveva dimenticare la donna. Usrane invito’ tutti a bordo della sua nave. Cosi’ lasciarono l’isola.
Usrane fu in qualche modo informato che Sinsamutr e i suoi compagni erano diretti verso Paleuk. Era un abile navigatore e porto’ la sua flotta a tendere un tranello al ragazzo. Porto’ in modo veloce e segretamente le sue navi davanti a quelle di lui poi gli si scaglio’ conto navigando dalla posizione opposta. Quando il vento fu piu’ forte mosse rapidamente le navi e apri’ il fuoco. Sinsamutr rispose violentemente. Usrane fu colpito a una gamba, ferito gravemente, le sue navi si ritirarono e tornarono a Lanka. Finita la battaglia Sinsamutr soddisfatto ordino’ alla flotta di riprendere il viaggio.
Aphaimani era infelice, ma Suwanmali rifiutava di vederlo. Le mando’ una lettera invitandola a un incontro. Lei rispose che lo avrebbe visto il mattino successivo. Aphaimani voleva pero’ vederla quella notte. Inganno’ Sinsamutr facendolo uscire dalla stanza e gli disse che doveva incontrarsi con Srisuwan.
Suwanmali quando vide che Sinsamutr era sparito capi’ che era un inganno di Aphaimani. Risolse il problema travestendosi da giovane indiano. Quando Aphaimani arrivo’ rimase deluso lei non era li, c’era solo quel giovane indiano.
Un mese dopo arrivarono a Paleuk.
Suwanmali fu felice di vedere la madre Monta, le racconto’ tutte le sue avventure. La regina invito’ con piacere Aphaimani a ascendere al trono della citta’. Nonostante questo Suwanmali continuava a rifiutare di sposarlo e comincio’ a praticare meditazione sulla Montagna dell’Arcobaleno. Aphaimani ne fu dispiaciuto ma non si oppose al suo volere.
Temendo il ritorno di Usrane, Aphaimani penso’ di aver bisogno di un gran numero di ottimi soldati. Emise un proclama per cui chiunque si fosse offerto volontario sarebbe stato il benvenuto. Tra coloro che fecero domanda ci fu una brutta donna dalla pelle scura di nome Vali. Questa richiese immediatamente un’udienza ad Aphaimani, l’udienza fu gentilmente accordata. Il re le chiese cosa voleva fare per il suo paese, lei replico’ che gli proponeva di diventare suo marito. Aphaimani sorrise, gli ufficiali di corte esplosero in una risata. Le fu chiesto cosa sapeva fare e apparve subito evidente che la donna possedeva una grande conoscenza e istruzione. Aphaimani la accetto’ come concubina.
Ogni giorno il re chiedeva a Suwanmali di tornare sulla sua decisione e diventare la sua regina , invano. Ottenere sempre la stessa risposta lo tormentava, ma piu’ che lei rifiutava piu’ che lui insisteva, spinto da un fuoco che gli bruciava e tormentava il cuore.
Era giunto per Vali il momento di mostrare la sua intelligenza. Organizzo’ una cerimonia matrimoniale. La regina Monta penso’ che Aphaimani voleva sposare qualche altra ragazza, forzo’ quindi figlia a tornare sulla sua decisione. Suwanmali non pote’ far altro che aderire al desiderio della madre e sposare Aphaimani.
I due vissero per lungo tempo felici e contenti governando su Paleuk.
Un giorno Aphaimani penso’ al padre e alla madre. Era giunto il momento che i nonni conoscessero i nipoti, chiese quindi a Srisuwan di prendere Sisamutr e Arunrasmi e di andare in visita a Lanka.
Dopo essere stata 10 mesi in stato interessante la povera sirenetta diede i natali a un bel ragazzo che si capiva, solo a guardarlo, essere figlio di Aphaimani. Lo affido’ alle cure dell’eremita dato che non poteva allevarlo in modo appropriato.
L’eremita chiamo’ il ragazzo Sudsakorn e dimostro’ di volergli un sacco di bene. Durante la crescita gli insegno’ molte cose. Un giorno mentre l’eremita stava dormendo, Sudsakorn si diresse verso il mare, voleva giocare con l’acqua. Qui incontro’ una strana creatura con la testa di drago e il corpo di un cavallo nero. Provo’ invano a catturarlo, desistette, torno’ indietro e racconto’ all’eremita della strana creatura.
L’eremita medito’ su cosa doveva fare, capi’ che quella creatura poteva essere utilissima a Sudsakorn, insegno’ al ragazzo una parola magica e gli diede una corda di rattan per catturare l’animale.
Il mattino successivo Sadsakorn cavalco’ un pesce e lo guido’ a vedere la strana creatura. Avvistatola getto’ la corda intorno al suo collo. L’animale comincio’ a trascinarlo ma il ragazzo riusci’ a salirgli sulla schiena e a sussurrare la parola magica. Incredibilmente la creatura si calmo’ e lo guardo’ con occhi amichevoli, permise a Sudsakorn di fare una gioiosa cavalcata con lei, cosi’ divennero amici. L’eremita chiamo’ la creatura Drago Nero.
Il tempo passava. Un giorno l’eremita racconto’ al ragazzo di suo padre, Aphaimani, e gli diede il permesso di andarlo a cercare. Trasformo’ Sudsakorn in un giovane eremita, gli diede un bastone magico e adorno’ i suoi capelli con la spilla che Aphaimani gli aveva dato molti anni prima. La sirena fu preoccupata della decisione del figlio ma anche lei voleva che questi incontrasse il padre. Gli disse di vivere col padre se riusciva a trovarlo e di non tornare indietro. Sudsakorn la saluto piangendo dalla commozione e prese la sua strada. (Continua).

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