Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 13 luglio 2011

Re Bontà il Grande (Perseveranza).

C'era una volta, a Benares nel nord dell'India, l'Essere Illuminato, nato in una famiglia reale. Quando divenne re fu chiamato Grande Bontà. Aveva guadagnato questo titolo, cercando di fare del bene per tutto il tempo, anche quando non poteva beneficiare dei risultati . Per esempio, spese gran parte del tesoro reale nella costruzione e la gestione di sei case di carità. In queste case si aiutavano gratuitamente gratuitamente tutti i poveri ei bisognosi che arrivavano, anche gli sconosciuti. Presto re Bontà il Grande divenne famoso per la sua pazienza, la gentilezza amorevole e la compassione. Si diceva che amava tutti gli esseri, proprio come un padre ama i suoi bambini.
Naturalmente il re osservava i giorni santi non mangiando e naturalmente esercitava i "Cinque Gradini della Formazione", e non faceva azioni cattive come distruggere la vita, prendere ciò che non è dato, indulgere in azioni sessuali, parlare falsamente, ottenebrare la propria mente con alcol. Così agendo la sua bontà divenne sempre più pura.
Dato che non voleva fare del male a nessuno re Bonta' si rifiutava persino di imprigionare e punire i malattori. Sapendo questo uno dei suoi piu' alti ministri cerco' di approfittare di lui. Trovo' un modo per stare con delle donne dell'harem reale. Sfortunatamente per lui questo si seppe e il fatto fu subito segnalato al re.
Il re chiamo' il ministro davanti a lui e gli disse: 'Ho indagato e ha scoperto che avete fatto un atto criminale. la voce di quanto avete fatto si e' diffusa e voi siete disorato qui a Benares. Sarebbe quindi meglio per voi di andare a vivere da qualche altra parte. Potete prendere la vostra famiglia e tutte le vostre ricchezze. Andate dove vi piace e vivete felice. Imparate da questa lezione. '
Cosi' il ministro prese beni e famiglia e ando' a vivere nella città di Kosala. Poiché era molto intelligente fece strada fino a diventare un ministro del re e col tempo il consigliere piu' fidato. Un giorno disse al sovrano: 'Mio signore, sono venuto qui da Benares. La città di Benares è come un alveare in cui le api non hanno pungiglioni! Il re è molto tenero e debole. Con solo un piccolo esercito puoi facilmente conquistare la città e farla tua.'
Il re mise in dubbio questo, così disse: "Tu sei il mio ministro, ma parli come una spia che mi vuole condurre in una trappola!'
Il consigliere rispose: " No, mio signore. Se non mi credete, inviate le vostre migliori spie a verificare quello che ho detto. Non sto mentendo. Quando i ladri vengono portati di fronte al re di Benders, lui dà loro soldi, consiglia loro di non prendere ciò che non è dato, e poi lascia andare liberi ".
Il re ha decise di scoprire se il consigliere diceva vero. Allora mandò alcuni ladri a razziare un remoto villaggio di confine appartenente a Benares. Gli abitanti del villaggio preso i saccheggiatori e li portarono davanti a re Bonta' il Grande. Il re domandò loro: «Perché volete fare questo tipo di reato?"
I ladri risposero: "Vossignoria, siamo povera gente. Non c'è modo di vivere senza soldi. Il tuo regno è ricco di lavoratori, ma non c'è lavoro per noi. Quindi abbiamo dovuto saccheggiare il paese per sopravvivere." Sentendo questo, il re diede loro doni in denaro, consigliò loro di cambiare i loro modi, e li lascio' andare liberi.
Quando questo fu riportato al re di Kosala, lui mandò un'altra banda di banditi per le strade della stessa Benares. Anche loro saccheggiarono i negozi e uccisero persino alcune delle persone. Quando furono catturati e portati davanti a re Bonta' questi agi' nello stesso modo.
Appreso questo, il re di Kosala inizio' a marciare con le sue truppe e i suoi elefanti verso Benares.
In quei giorni il re di Benders aveva un potente esercito che includeva un'armata di elefanti molto coraggiosi, soldati semplici, e giganti. Si sapeva che il suo esercito sarebbe stato in grado di conquistare tutta l'India. i soldati giganti dissero a re Bonta' un piccolo esercito di Kosala stava invadendo il regno, chiesero il permesso di attaccare e uccidere tutti.
Ma re Bonta' il Grande non voleva mandarli in battaglia e disse: "Figli miei, solo non combattendo posso restare re. Se distruggiamo la vita degli altri distruggiamo anche la nostra pace della mente. Perché dovremmo uccidere gli altri? Lasciate che abbiano il regno se lo vogliono, non voglio combattere."
I ministri re insistettero: "Signore, noi li combatteremo per salvare noi stessi, non ti preoccupare, solo dacci l'ordine." Ma ancora una volta il re lo impedi'.
Nel frattempo il re di Kosala gli inviò un ultimatum: "Rinunciare al regno o combattere.".
Re Bontà invio' questa risposta: "Io non voglio combattere con te, e tu non vuoi lottare contro di noi Se vuoi il mio paese lo puoi avere. Perché dovremmo uccidere la gente solo per decidere il nome del re? che importanza ha anche il nome del paese stesso? "
Sentendo questo, i ministri si fecero avanti e implorarono: "Nostro Signore, andiamo con noi un potente esercito. Li batteremo con le nostre armi e li cattureremo tutti. Siamo molto più forti di loro. Potremmo uccidere qualsiasi di loro. E poi, se ci abbandoniamo la citta', l'esercito nemico potrebbe sicuramente ammazzarci tutti! "
Ma re Bonta'; non si mosse, si rifiuto' di causare danno a qualsiasi persona fosse anche un nemico. "Anche se non si vuole uccidere in combattimento una persona potrebbe essere ferita per caso, potrebbe morire. nessuno conosce il futuro, nessuno sa se i nostri attaccanti ci uccideranno o meno. ma noi sappiamo se le azioni presenti sono giuste o sbagliate, di conseguenza non combattero', non causero' danno a nessuna creatura vivente".
Allora il re ordinò di aprire le porte della citta' agli invasori. Porto' i suoi ministri al piano superiore del palazzo e consiglio' loro: "Non dite niente e cercare di mantenere la calma".Il re di Kosala entrò nella città di Benares senza che qualcuno si opponesse a lui, con i suoi soldati entro' nel palazzo reale e sali' al piano superiore dove catturano la re Bontà. I soldati legarono le mani del re sconfitto e di tutti i suoi ministri. Poi li portarono al cimitero fuori della città, li seppellirono fino al collo con solo la testa fuori terra. Ma anche quando lo sporco veniva calpestato intorno al collo, re Bonta' rimase senza rabbia nella sua mente e non disse nulla.
Riguardo ai ministri la loro disciplina e obbedienza a re Bonta' erano così grandi che neppure un ministro non proferiva parole di rimprovero contro qualcuno. Ma il re di Kosala non ebbe pietà "Verra' la notte, lasciamo che il sciacalli facciano quello che vogliono!"
E così avvenne che, a mezzanotte, un folto gruppo di sciacalli vagava nel cimitero. Sentivano l'odore di un banchetto di carne umana che li aspettava. Vedendoli arrivare, re Bontà e i suoi ministri gridarono tutti insieme in modo da spaventare gli sciacalli. Cio' accadde per due volte e due volte gli aciacalli si alontanarono. Poi gli sciacalli capirono: "Questi uomini devono essere stati messi qui per noi, li possiamo uccidere e mangiare." Senza più paura ignorarono le grida. Il re degli sciacallo si accosto' alla faccia di re Bontà
l re offrì la gola alla bestia, ma prima che potesse mordere, il re prese il mento del sciacallo con i denti, non voleva fargli del male ma lo afferrò saldamente in modo che il re sciacallo ululava nella paura. Questo spaventato i suoi seguaci che fuggirono. Nel frattempo il re sciacallo si dibatteva avanti e indietro, cercando follemente di liberarsi dalle fauci potenza del re umano. Così facendo allentava la terra battuta intorno al collo e alle spalle del re. Poi re Bontà rilascio' lo sciacallo che fuggi' urlando. Il re era in grado di muoversi, di liberarsi dalla terra smossa e di tirarsi su a terra. Poi libero' tutti i suoi ministri che tremavano spaventati.
Nelle vicinanze c'era un cadavere che giaceva sul confine dei territori rivendicato da due demoni rivali. Questi stavano discutendo la divisione del corpo, insultandosi a vicenda a nel modo che solo i demoni sanno fare.
Poi un demone disse all'altro: "Perché dovremmo continuare a litigare invece di mangiare? Proprio lì è re Bene il Grande di Benares, famoso in tutto il mondo per la sua giustizia. Egli dividerà il corpo morto per noi".
I due demoni trascinarono il corpo morto davanti al re e gli chiese di dividerlo tra di loro in modo equo. Egli disse, 'Amici miei, sarei felice di dividere questo per voi. Ma io sono sudicio e sporco. Mi devo pulire prima."
I due demoni usarono i loro poteri magici per portare acqua profumata, altri profumi, abbigliamento, ornamenti e fiori dal palazzo del re a Benares. Il re fece il bagno, profumo' se stesso, si vesti', e si coprì con ornamenti e ghirlande di fiori.
I demoni chiesero a re Bontà re se non ci fosse niente altro da fare. Il re rispose che aveva fame. Così, ancora una volta i demoni usarono i loro poteri magici per portare il riso dal sapore più delizioso in una ciotola d'oro e acqua potabile profumata in una coppa d'oro, anche questi dal palazzo reale in Benares.
Quando fu soddisfatto, re Bontà chiese loro di portargli la spada di Stato che stava sul cuscino del re di Kosala, che dormiva nel palazzo a Benares. Con la magia per i due demoni era fin troppo facile. Allora il re usò la spada per tagliare il ragazzo morto in due metà, a destra lungo la spina dorsale. Lavò la spada di Stato e la lego' al suo fianco.
I demoni affamati felicemente si divisero, masticarono e inghiottirono il corpo, equamente diviso, del morto. Poi con gratitudine dissero a re Bonta': "Ora che le nostre pance sono piene, c'è qualcos'altro che possiamo fare per farti piacere?"
Egli rispose: "Con la tua magia, potresti portarmi nella mia camera da letto nel palazzo, accanto al re di Koala? Inoltre, portare tutti questi miei ministri nelle loro case?" Senza una parola i demoni fecero esattamente come il re aveva chiesto. In quel momento il re di Koala dormiva nella camera da letto regale. Re Bontà il Grande tocco' delicatamente il ventre del re di Kosala che dormiva con la spada di stato. Il re si svegliò in grande sorpresa. Nella fioca luce della lampada aveva paura di vedere re Bontà chino su di lui con la spada in mano. Dovette stropicciarsi gli occhi per assicurarsi che non era un incubo!
Poi chiese al grande re, "Come ha fatto ad arrivare qui a dispetto di tutte le mie guardie. Siete stati sepolti fino al collo nel cimitero ora sei perfettamente pulito, la tua pelle profuma, sei vestito con abiti regali, e decorato con gioielli e fiori fra i più belli? "
Re Bonta' gli raccontò la storia della sua fuga dalla banda di sciacalli. Gli disse dei due demoni che erano andati da lui per risolvere le loro litigio e racconto' come per riconoscenza lo hanno poi aiutato con i loro poteri magici.
Sentendo questo, il re del Kasala fu sopraffatto dalla propria vergogna. Chino' il capo davanti a re Bontà il Grande e gridò: «Oh grande re, gli stupidi e feroci demoni che vivono mangiando la carne e bevendo il sangue di cadaveri hanno riconosciuto la tua bontà superiore. Ma io, che avuto la fortuna di. nascere come un essere intelligente e umano civilizzato sono stato troppo stupido per vedere come sia meravigliosa e pura la tua bontà.
"Prometto di non tramare mai piu' contro di te, mio signore e prometto di servirvi per sempre come il più vero degli amici Ti prego di perdonarmi, grande re..." Poi, come se fosse un servo, il re di Kosala scese giù sul letto regale,e si preparo' a dormire su un piccoloo divano.
Il giorno dopo il Re di Kosala chiamò tutti i suoi soldati nel cortile del palazzo, qui lodo' il re di Benares e chiese nuovamente il suo perdono. Gli restituì il regno e promise che avrebbe sempre protetto re Bontà. Poi puni' il suo consigliere, il ministro criminale, e ritornò a Kosala con tutte le sue truppe e elefanti.
Bontà Re Magno ascolto' tutto seduto maestosamente sul suo trono d'oro, con le sue gambe come quelle di una gazzella, riparato dal sole dal bianco ombrello reale. Egli parlo' ai suoi sudditi: "Popolo di Benares inizia col rinunciare alle cinque azioni negative una volta per tutte. La più alta qualità della persona buona, sia sovrano o soggetto, sono gentilezza amorevole e compassione. Chi ha queste qualità, non può danneggiare un altro, non importa quale sia la ragione o il costo non importa quanto sia pericolosa la minaccia, bisogna perseverare, il cuore buono alla fine vince ".
Per tutto il resto del suo regno, il popolo di Benares visse in pace e felicemente. Re Bontà il Grande alla fine è morto ed è rinato come meritava.

La morale è: Rifiutarsi di danneggiare gli altri, il buon cuore vince su tutto.

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