Fu mentre stava in Savatthi che il Buddha racconto' questa storia su un bikkhu che rinuncio' a sforzarsi.
Un ragazzo di una famiglia di Savatthi ascoltando il Buddha parlare capi' che una grande brama porta a sofferenza e si ordino' samanera. Dopo cinque anni aveva ottenuto i requisiti per farsi eleggere a un livello piu' alto, cosi' divento' un bikkhu e ricevuto il soggetto di meditazione direttamente dal Buddha si ritiro' nella foresta e spese li la stagione delle piogge, in solitudine. Nonostante l'impegno durante tutti e tre i mesi di ritiro non riusci' na sviluppare un barlume d'illuminazione e penso:
"Il Buddha dice che ci sono quattro tipi di uomini e io devo appartenere al gruppo piu' basso. Sembra che in questa nascita non ci sia nessuna strada, nessun frutto per me. Non c'e' nessuno scopo a rimanere qui. Andro' a Jetavana a stare col Buddha e ad ascoltare il suo dolce insegnamento."
Quando i suoi amici lo videro si meravigliavano: "Sei andato a meditare su un tema datoti dallo stesso Buddha, sei stato nella foresta. Ora torni indietro, vai qui e la, godendoti la compagnia. Hai gia' acquisito il tuo traguardo? Hai capito cosa c'e' dietro il ciclo delle rinascite?"
"Amici, non sono riuscito ad arrivare a niente, sono scoraggiato perche' non posso raggiungere nessun segno d'illuminazione. Cosi' ho lasciato perdere e sono tornato indietro".
"Hai fatto un grande errore, amici. Come hai potuto abbandonare dopo che ti era stato affidato un grande insegnamento. Vieni con noi, andiamo a vedere il Buddha".
Sebbene il Buddha capisse subito cosa era successo chiese:
"Bikkhu, perche' avete portato questo bikkhu da me contro i suoi desideri? Che cosa ha fatto?"
"Venerabile Signore, dopo aver ottenuto il soggetto della meditazione da te, questo bikkhu ha lasciato perdere ed e' tornato qui".
Il Buddha si riovolse al Bikkhu e gli chiese: "E' vero quello che dicono? Ti sei arreso?".
"Si Signore, e' la verita'".
"Ma come puoi dato esserti dedicato deliberatamente alla dottrina essere insoddisfatto? Perche' non sei conteanto anche in solitudine? Perche4' manchi di perseveranza? Dopo tutto, non eri tu cosi' sorprendentemente valoroso in passato? Non sei stato tu con una sola mano, guidato dalla tua diligenza, a salvare ub'intera carovana in uno sterile deserto? Grazie al tuo indomabile spirito fu trovata l'acqua il che risparmio' la vita di uomini e buoi? Come puoi lasciar perdere ora?"
Rincuorato dalle eccitanti parole del Buddha il bikkhu decise di tornare alla sua solitaria meditazione.
Avendo ascoltato cio' che il Buddha aveva detto gloi altri bikkhu gli chiesero"
"Signore, noi eravamo consapevoli della codardia di questo bikkhu, ma non sappiamo niente su cio' che lui ha fatto per trovare l'acqua nel desero e sul fatto che ha salvato un'intera carovana. Per favore raccontaci".
A questa domanda il Budha comincio' a chiarire cio' che loro non conoscevano.
Tanto, tanto tempo fa, quando il Brahmadatta regnava in Vanarasi, il Bodhisatta nacque in una famiglia di mercanti. Quando crebbe viaggio' per gli affari di famiglia con cinquecento carri.
In un'occasione egli si trovo' a viaggiare in un arido deserto sabbioso, senza vegetazione, lungo 60 yojana . La sabbia di questo deserto era cosi' fine che scivolava anche fra le dita di un ougno chiuso. Appena sorse il sole la sabbia divenne troppo calda per camminare. Chiunque voleva attraversare il deserto doveva portare ampie razioni di acqua, olio, ghi, riso e legna da ardere dato che non si trovava niente lungo la strada. Naturalmente dato il tremendo caldo era possibile viaggiare solo di notte. All'alba tutti i carri erano disposti in cerchio e una tenda era posta su di essa. Quando si svegliavano i carovanieri consumavano il pasto della sera. Solo dopo che che il terreno si era rinfrescato ponevano il giogo ai buoi e partivano. Viaggiare nel deserto di notte era come viaggiare in mare. Ciascuna carovana era guidata da un pilota del deserto che usava la sua conoscenza delle stelle per guidare la carovana al sicuro attraverso l'arido deserto.
Una sera quando la carovana era a circa una sola yojana dalla fine del deserto, il mercante penso':
"Infine stanotte saremo fuori da questo terribile deserto".
Dopo che gli uomini ebbero mangiato la cena il mercante ordino' che l'eccesso d'acqua, i fusti e la legna fossero buttati via. Senza quella roba che non era piu' necessaria la carovana sarebbe stata piu' leggeraa di prima.
Il pilota si mise di fronte al carro, osservando le stelle. Essendo stato senza dormire per lungo tempo era esausto, comincio' a sbadigliare e si addormento. Tutta la notte i buoi mantennero un ritmo costante. Il pilota addormentato non si accorse che i buoi si erano girati e stavano tornando indietro, sui loro passi. Quando si risveglio' poco prima dell'alba osservo' la posizione delle stelle ed esplose sorpreso:
"I carri sono tornati indietro!".
In fretta gli uomini girarono i carri ma quando furono tutti allineati usci' il sole.
"Paradiso aiutaci" piansero gli uomini "questo e' il luogo dove eravamo accampati ieri, ma tutta la nostra acqua e' stata buttata via. Siamo condannati!".
Appena ebbero posto in circolo i carri e sistemata la tenda si abbandonarono alla disperazione.
Il mercante rapidamente capi' la situazione. Capendo la gravita' dello stato in cui si trovavano. Egli penso':
"Se mi arrendo saremo titti morti".
Determinato a salvare la sua carovana cammino' in lungo e in largo per tutto l'accampamento cosi' arrivo' nei pressi di un ciuffo d'erba:
"Quest'erba indica che sotto c'e' acqua" penso' e ordino' ai suoi uomini di scavare un pozzo in quel luogo. mentre scavano a un certo punto si imbatterono in una roccia e furono presi dal terrore. Il mercante entro' nel pozzo, mise l'orecchio sulla pietra e ascolto'. Si convinse che sentiva lo scorrere dell'acqua sotto la roccia. Risali' vide a un giovane che si trovava li:
"Ragazzo, se non fai uno sforzo periremo tutti. Noi tutti dipendiamo da te, cosi' fatti animo. Vai giu' nel buco con il martello di ferro e rompi quella roccia".
Risoluto mentre tutti gli altri erano in disperazione, il ragazzo ubbidi' al comando del maestro. Con un grande colpo la roccia si spacco' in due. Un grande schizzo d'acqua usci' dal pozzo, aveva l;'altezza di una palma. L'intera carovanas gioi', gli uomini bevvero e si lavarono. Mangiarono e diedero da mangiare ai buoi. Come il sole tramonto' si misero in viaggio senza pero' dimenticarsi di mettere una bandiera per avvisare altri viaggiatori che li c'era acqua.
Giunti al mercato barattarono le loro merci per piu' di quanto si aspettavano e tutti gli uomini diventarono ricchi. Dopo una vita passata praticando la generosita' e a fare del bene il mercante mori ricevendo il prezzo di cio' che aveva fatto nel deserto.
Dopo aver concluso la sua storia il Buddha insegno' il Dhamma. Appena ebbe finito il bikkhu ottenne il piu' grande di tutti i frutti, lo stato di arahath.
Poi il Buddha identifico' le persone:
"A quel tempo questo bikkhu che e' ora cosi' scoraggiato fu il giovane uomo che ruppe la roccia e diede da bere a tutte le persone. voi miei seguaci siete i membri della carovana e io sono il saggio mercante".
Un ragazzo di una famiglia di Savatthi ascoltando il Buddha parlare capi' che una grande brama porta a sofferenza e si ordino' samanera. Dopo cinque anni aveva ottenuto i requisiti per farsi eleggere a un livello piu' alto, cosi' divento' un bikkhu e ricevuto il soggetto di meditazione direttamente dal Buddha si ritiro' nella foresta e spese li la stagione delle piogge, in solitudine. Nonostante l'impegno durante tutti e tre i mesi di ritiro non riusci' na sviluppare un barlume d'illuminazione e penso:
"Il Buddha dice che ci sono quattro tipi di uomini e io devo appartenere al gruppo piu' basso. Sembra che in questa nascita non ci sia nessuna strada, nessun frutto per me. Non c'e' nessuno scopo a rimanere qui. Andro' a Jetavana a stare col Buddha e ad ascoltare il suo dolce insegnamento."
Quando i suoi amici lo videro si meravigliavano: "Sei andato a meditare su un tema datoti dallo stesso Buddha, sei stato nella foresta. Ora torni indietro, vai qui e la, godendoti la compagnia. Hai gia' acquisito il tuo traguardo? Hai capito cosa c'e' dietro il ciclo delle rinascite?"
"Amici, non sono riuscito ad arrivare a niente, sono scoraggiato perche' non posso raggiungere nessun segno d'illuminazione. Cosi' ho lasciato perdere e sono tornato indietro".
"Hai fatto un grande errore, amici. Come hai potuto abbandonare dopo che ti era stato affidato un grande insegnamento. Vieni con noi, andiamo a vedere il Buddha".
Sebbene il Buddha capisse subito cosa era successo chiese:
"Bikkhu, perche' avete portato questo bikkhu da me contro i suoi desideri? Che cosa ha fatto?"
"Venerabile Signore, dopo aver ottenuto il soggetto della meditazione da te, questo bikkhu ha lasciato perdere ed e' tornato qui".
Il Buddha si riovolse al Bikkhu e gli chiese: "E' vero quello che dicono? Ti sei arreso?".
"Si Signore, e' la verita'".
"Ma come puoi dato esserti dedicato deliberatamente alla dottrina essere insoddisfatto? Perche' non sei conteanto anche in solitudine? Perche4' manchi di perseveranza? Dopo tutto, non eri tu cosi' sorprendentemente valoroso in passato? Non sei stato tu con una sola mano, guidato dalla tua diligenza, a salvare ub'intera carovana in uno sterile deserto? Grazie al tuo indomabile spirito fu trovata l'acqua il che risparmio' la vita di uomini e buoi? Come puoi lasciar perdere ora?"
Rincuorato dalle eccitanti parole del Buddha il bikkhu decise di tornare alla sua solitaria meditazione.
Avendo ascoltato cio' che il Buddha aveva detto gloi altri bikkhu gli chiesero"
"Signore, noi eravamo consapevoli della codardia di questo bikkhu, ma non sappiamo niente su cio' che lui ha fatto per trovare l'acqua nel desero e sul fatto che ha salvato un'intera carovana. Per favore raccontaci".
A questa domanda il Budha comincio' a chiarire cio' che loro non conoscevano.
Tanto, tanto tempo fa, quando il Brahmadatta regnava in Vanarasi, il Bodhisatta nacque in una famiglia di mercanti. Quando crebbe viaggio' per gli affari di famiglia con cinquecento carri.
In un'occasione egli si trovo' a viaggiare in un arido deserto sabbioso, senza vegetazione, lungo 60 yojana . La sabbia di questo deserto era cosi' fine che scivolava anche fra le dita di un ougno chiuso. Appena sorse il sole la sabbia divenne troppo calda per camminare. Chiunque voleva attraversare il deserto doveva portare ampie razioni di acqua, olio, ghi, riso e legna da ardere dato che non si trovava niente lungo la strada. Naturalmente dato il tremendo caldo era possibile viaggiare solo di notte. All'alba tutti i carri erano disposti in cerchio e una tenda era posta su di essa. Quando si svegliavano i carovanieri consumavano il pasto della sera. Solo dopo che che il terreno si era rinfrescato ponevano il giogo ai buoi e partivano. Viaggiare nel deserto di notte era come viaggiare in mare. Ciascuna carovana era guidata da un pilota del deserto che usava la sua conoscenza delle stelle per guidare la carovana al sicuro attraverso l'arido deserto.
Una sera quando la carovana era a circa una sola yojana dalla fine del deserto, il mercante penso':
"Infine stanotte saremo fuori da questo terribile deserto".
Dopo che gli uomini ebbero mangiato la cena il mercante ordino' che l'eccesso d'acqua, i fusti e la legna fossero buttati via. Senza quella roba che non era piu' necessaria la carovana sarebbe stata piu' leggeraa di prima.
Il pilota si mise di fronte al carro, osservando le stelle. Essendo stato senza dormire per lungo tempo era esausto, comincio' a sbadigliare e si addormento. Tutta la notte i buoi mantennero un ritmo costante. Il pilota addormentato non si accorse che i buoi si erano girati e stavano tornando indietro, sui loro passi. Quando si risveglio' poco prima dell'alba osservo' la posizione delle stelle ed esplose sorpreso:
"I carri sono tornati indietro!".
In fretta gli uomini girarono i carri ma quando furono tutti allineati usci' il sole.
"Paradiso aiutaci" piansero gli uomini "questo e' il luogo dove eravamo accampati ieri, ma tutta la nostra acqua e' stata buttata via. Siamo condannati!".
Appena ebbero posto in circolo i carri e sistemata la tenda si abbandonarono alla disperazione.
Il mercante rapidamente capi' la situazione. Capendo la gravita' dello stato in cui si trovavano. Egli penso':
"Se mi arrendo saremo titti morti".
Determinato a salvare la sua carovana cammino' in lungo e in largo per tutto l'accampamento cosi' arrivo' nei pressi di un ciuffo d'erba:
"Quest'erba indica che sotto c'e' acqua" penso' e ordino' ai suoi uomini di scavare un pozzo in quel luogo. mentre scavano a un certo punto si imbatterono in una roccia e furono presi dal terrore. Il mercante entro' nel pozzo, mise l'orecchio sulla pietra e ascolto'. Si convinse che sentiva lo scorrere dell'acqua sotto la roccia. Risali' vide a un giovane che si trovava li:
"Ragazzo, se non fai uno sforzo periremo tutti. Noi tutti dipendiamo da te, cosi' fatti animo. Vai giu' nel buco con il martello di ferro e rompi quella roccia".
Risoluto mentre tutti gli altri erano in disperazione, il ragazzo ubbidi' al comando del maestro. Con un grande colpo la roccia si spacco' in due. Un grande schizzo d'acqua usci' dal pozzo, aveva l;'altezza di una palma. L'intera carovanas gioi', gli uomini bevvero e si lavarono. Mangiarono e diedero da mangiare ai buoi. Come il sole tramonto' si misero in viaggio senza pero' dimenticarsi di mettere una bandiera per avvisare altri viaggiatori che li c'era acqua.
Giunti al mercato barattarono le loro merci per piu' di quanto si aspettavano e tutti gli uomini diventarono ricchi. Dopo una vita passata praticando la generosita' e a fare del bene il mercante mori ricevendo il prezzo di cio' che aveva fatto nel deserto.
Dopo aver concluso la sua storia il Buddha insegno' il Dhamma. Appena ebbe finito il bikkhu ottenne il piu' grande di tutti i frutti, lo stato di arahath.
Poi il Buddha identifico' le persone:
"A quel tempo questo bikkhu che e' ora cosi' scoraggiato fu il giovane uomo che ruppe la roccia e diede da bere a tutte le persone. voi miei seguaci siete i membri della carovana e io sono il saggio mercante".
La morale è: non cedere troppo facilmente - continua a provare fino a raggiungere l'obiettivo.
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